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Studenti universitari salernitani partecipano a E- Sports di Monica De Santis

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Academic year: 2022

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Studenti universitari salernitani partecipano a E- Sports

di Monica De Santis

Spesso si abbina la parola sport ad un movimento del corpo che si abbina ad un movimento delle nostre sinapsi che impartiscono un comando di movimento ai nostri muscoli, che eseguono questo comando, facendoci correre, tirare una palla, maneggiare una racchetta e tante altre cose. Ma negli ultimi anni lo sport si è evoluto e ha permesso di sviluppare delle alternative al classico sport che siamo abitati a svolgere o a guardare comodamente seduti sul divano di casa. In un certo senso il concetto di E-Sport riesce ad essere il nesso tra le due cose ovvero fare e guardare lo sport, nell’ultimo decennio molti videogiochi online che permettono un multiplayer

“massive” sono diventati dei veri e proprio sport e i videogiocatori delle star del web. Molti ragazzi si sono, infatti avvicinati al modo degli e-sport attraverso lo streaming delle partite più belle di queste moderne star dello sport che condividono quasi quotidianamente partite e azioni salienti della loro giornata al PC. Un mondo nuovo tutto completamente da scoprire per chi magari ha una visione ben diversa di sport. La fascia d’età più interessata dal mondo d e i v i d e o g i o c h i o n l i n e è s i c u r a m e n t e q u e l l a d e g l i universitari, una piccola curiosità a riguardo, la prima competizione organizzata di videogiochi di cui si abbia conoscenza fu un piccolo torneo di Spacewar! svolto il 19 ottobre 1972 all’Università di Stanford con una ventina di partecipanti, sponsorizzato da Rolling Stone che offrì come primo premio un abbonamento annuale alla rivista. Molto spesso anche nell’ateneo di Salerno si svolgono torneo organizzati dalle associazioni studentesche, ma grazie anche alla pandemia che ha permesso un maggiore interesse a questo mondo, durante

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questo secondo semestre un gruppo di ragazzi di informatica, a seguito sponsorizzato dall’associazione Libera Mente, ha creato un vero e proprio gruppo che ha tutte le carte in regola per rendere l’Unisa competitiva a livello nazionale nei vari tornei che spesso vengono proposti alle squadre delle varie università italiane. L’idea è stata sviluppata in modo eccellente anche se si tratta si un progetto in fase di costruzione, i ragazzi del gruppo hanno già riportato diverse v i t t o r i e , g r a z i e a n c h e a l r a p p o r t o c o n R e d B u l l dell’associazione promotrice di ciò, Libera Mente, sono state create diverse squadre che hanno preso parte ad un primo torneo dedicato solo ad universitari che potrebbe far volare i vincitori delle nazionali a Madrid per le fasi finali, un grandissima opportunità per i nostri ragazzi che hanno bisogno di tutto il nostro supporto. Attraverso questo gruppo l’Ateneo di Salerno avrà la possibilità di affermare ancora una volta la propria importanza e la propria supremazia nel Sud Italia anche in un ambito nuovo e ludico che resta comunque composto dai nostri ragazzi che ogni giorno ci danno soddisfazioni in ogni campo.

..incostieraamalfitana.it omaggia Stefano D’Orazio

La lunga lista degli ospiti della quindicesima edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, come ci annuncia il direttore organizzativo Alfonso Bottone, si apre con il regista Jesus Garces Lambert, a cui l’Associazione Maiori Film Festival consegnerà il Premio

“speciale” Roberto Rossellini@Maiori. Nel nome del padre del

“neorealismo” italiano che, a Maiori e in Costiera Amalfitana, girò alcune delle sue pellicole più famose, il sodalizio,

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presieduto dall’operatore turistico Luigi Ferrara, che attraverso il “Premio Internazionale Roberto Rossellini” ha permesso a giovani studenti di cinema e registi esordienti di realizzare cortometraggi in piena libertà espressiva, premierà un “narratore di natura”, come è stato appunto definito Jesus Garces Lambert. Il regista, che la rivista di economia Forbes Magazine nel 2018, anno in cui conquistava il Globo D’Oro per il miglior film documentario “Caravaggio, l’anima e il sangue”, ha indicato come una delle personalità messicane più creative, sin dalla sua giovane età, infatti, sperimenta la narrazione su diversi media: fiction, documentario, teatro, videoarte e pubblicità. Dopo essere cresciuto in Messico nel 1996, si trasferisce a Roma, in Italia, passando al cinema.

Negli ultimi venti anni ha diretto importanti documentari per il cinema, documentari di attualità, speciali e serie in prima serata in particolare per i più prestigiosi produttori mondiali: National Geographic, ZDF- Artè, History Channel, BBC, Sky, CBS USA, TVE Spain , TF1 France, SVT Sweden, SBS Australia, NRK Norway, RAI Italy, DR Denmark, tra gli altri. I suoi film documentari sono stati proiettati nelle sale di più di 60 paesi, selezionati in alcuni dei più importanti festival cinematografici del mondo come il Festival del Cinema di Venezia e trasmessi in più di 180 paesi. Questa edizione della Festa del Libro in Mediterraneo si snoda, dal 21 maggio all’11 luglio, ancora in piena campagna vaccinale contro il Covid-19.

Argomento che ..incostieraamalfitana.it affronterà con Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico, in prima linea durante tutta la pandemia nella lotta contro il virus, anche con l’incarico di consulente della Regione Veneto nella prima fase della stessa, e Michele Mezza, giornalista per 40 anni in RAI, dove è stato inviato all’estero, in particolare nell’Urss di Gorbaciov e nella Cina di Tienanmem.

Ideatore del progetto RaiNews24, Mezza presenterà infatti il suo ultimo libro “Il contagio dell’algoritma. Le Idi di marzo della pandemia”, per le edizioni Donzelli. La quindicesima edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo renderà un omaggio “speciale” ad un grande

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protagonista della musica leggera italiana, Stefano D’Orazio, leggendario batterista di uno dei complessi più amati dal pubblico, i Pooh. L’occasione sarà la presentazione del libro postumo dello stesso D’Orazio “Tsunami”, edito da La Corte.

Alla moglie del musicista, Tiziana Giardoni, sarà consegnato il Premio “Uomo del mio Tempo” sezione Musica, alla memoria di Stefano D’Orazio appunto. Tra gli altri ospiti della kermesse culturale il direttore di “Adesso magazine” e “DiTutto settimanale” Luca Arnaù; la voce storica di Radio Kiss Kiss Stefano Piccirillo con il suo nuovo romanzo “Una volta, ancora una volta”, edito da L’Erudita; la neurologa e compositrice Donatella Caramia con il saggio “L’Amore nella prima nota.

Principi di Neuromusicologia”, pubblicato da Universitalia, e l ’ i n t e r v e n t o d i I m m a B a t t i s t a , g i à d i r e t t r i c e d e l Conservatorio musicale di Salerno; il magistrato Paolo Albano, ex Procuratore capo della Repubblica di Isernia, autore con il giornalista Antimo Della Valle de “La strage di Caiazzo 13 ottobre 1943”, edito da Mursia. Non mancherà l’appuntamento con i “gemellaggi”: si rinnova infatti quello con lo Spoleto Festival Art ed il suo presidente, il professor Luca Filipponi, che presenterà, con Giuseppe Catapano, il suo ultimo libro “L’Europa in/utile” edito da Graus. Si celebrerà invece quello con il Parlamento della Legalità Internazionale che, con il presidente Nicolò Mannino, aprirà la sede di una propria Ambasciata in Costiera Amalfitana. E anche quest’anno la Festa del Libro in Mediterraneo, come già in passato, ricorderà il grande poeta salernitano Alfonso Gatto, con la presentazione di due libri del giornalista Marcello Napoli:

“Sulle orme di Gatto” e “Alfonso Gatto e il “continente”

Sardegna”, entrambi per le Edizioni dell’Ippogrifo.

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“In palcoscenico con” Vanni e Antonia

di Monica De Santis

Secondo appuntamento sabato 10 aprile con il nuovo contenitore culturale del nostro quotidiano. Secondo appuntamento per “In palcoscenico con…” condotto da chi scrive e da Olga Chieffi e che vedrà come ospiti Vanni e Antonio Avallone. L’attore, autore e regista salernitano accompagnato dalla figlia e attrice, ci faranno compagnia nella prima parte del programma.

Con loro parleremo di teatro e dello spettacolo “Femmene cu’

‘ e ‘ m m a n e ‘ i n t ‘ e c a p i l l ’ ” , s c r i t t o e d i r e t t o d a Vanni Avallone e che fu messo in scena per la prima volta due anni fa al Teatro Del Giullare. Nella seconda parte del programma i nostri lettori e videolettori potranno assistere alla visione di un’estratto dello spettacolo, che vede in scena oltre a Vanni ed Antonia Avallone anche Mimma Virtuoso, Fortuna Imparato (voce), Paolo Molinari (chitarra) e Massimo Amendola (fisarmonica) “Femmene cu’ ‘e ‘mmane ‘int ‘e capill’”

è u n v i a g g i o n e l l ’ u n i v e r s o d i d o n n e “ m i s t e r i o s e e inafferrabili, seducenti e repellenti, spietate e vulnerabili, glaciali e incandescenti”. Voci, racconti, riflessioni, monologhi, desideri, pensieri, paure. Minuti scanditi da tinte di rosa… accompagnati dai capolavori magistralmente eseguiti di un uomo che ha saputo capire le donne e dare voce ai loro sentimenti: Pino Daniele. “Parlare di donne è sempre un rischio, il terreno è minato r la trattazione non sarà mai per sua natura esaustiva – spiega Vanni Avallone – Ma è allo stesso tempo affascinante, perché la donna è la vera forza dell’umanità ed si sà ha un’altra marcia rispetto agli uomini.

Lo spettacolo, per il quale ho impiegato due anni di lavoro, prima di metterlo in scena, parte dal brano di Pino Daniele

‘Femmene’. Sono partito da partidi queso brano,per poi utilizzare altri testi al femminile nel tentativo di fornire

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una chiave di lettura intimistica delle donne. Ma non solo ho lavorato anche su testi di autori, uomini, che hanno saputo parlare e descrivere la passionalità e al tempo stesso la carnalità delle donne. Uomini che cercato di raccontare l’universo femmine visto da più punti. I risultati di queste unioni di testi e di stili è stato interessante. Ho scoperto che c’è più comprensione del mondo femminile di quello che non si creda. Il risultato finale del mio lavoro è stato una serie di ritratti diversi ma tutti di eccezionale forze. – prosegue ancora Vanni Avallone – Due attrici intense Mimma Virtuoso Antonio Avallone, danno voce e corpo a tutte queste donne che racconto in questo spettacolo La musica struggente di fisarmonica e chitarra classica di Paolo Molinari curatore degli arrangiamenti e Massimo Amendola esaltano lo spessore il tutto accompagnato dalla voce nera di Fortuna Imparato, le scenografie di Paola Molinari e le luci di Virna Prescenzo completano la magia. Femmine è proprio questo magia, e ti fa capire che si nasce femmine per poi diventare donne”. La seconda puntata di “In palcoscenico con” sarà trasmessa in diretta questa sera alle ore 19 sulla pagina di Facebook e sul canale Youtube di Le Cronache.

Nasce un super doppio misto:

Schiavone-Pappalardo

Laura e Luca questa mattina al rintocco della 12° ora del campanone del Duomo di Salerno celebreranno il rito nuziale

Di Olga Chieffi

Dopo aver messo da parte l’attività agonistica remiera

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internazionale, soddisfatta per un palmares prestigioso, sedici titoli italiani, il titolo mondiale under 23 in doppio n e l 2 0 0 5 , i l t i t o l o e u r o p e o i n d o p p i o n e l 2 0 0 9 , l a partecipazione alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, Laura Schiavone, con il suo disarmante e disincantato sorriso, firma la più faticosa, inattesa e importante delle sue imprese, portare all’altare, un Pappalardo. Stamane, infatti, alle 12 in punto, la campana della Cattedra di San Matteo, annuncerà il principio del rito nuziale di Laura Schiavone e Luca Pappalardo. Don Michele Pecoraro, varerà un doppio misto affidabilissimo, forgiato dal nostro mare, dal sacrificio di una tra le più dure e gratificanti discipline sportive, composto da Laura, oggi brillante ingegnere civile con specializzazione in idraulica e risorse idriche e Luca, valente Skipper, lungo le rotte del nostro globo. A fianco dei nostri promessi sposi, tanto ItalRemo, a partire da Rosario Pappalardo, atleta e tecnico all’antica, una illuminante, unica parola, tanto “fare”, con la figlia Carmela “Coco”

sull’otto rosa che domani tenterà di strappare il famigerato pass per Tokyo. Era tradizione, almeno, in ambito musicale, dare in matrimonio al miglior allievo, la propria figlia, in questo caso i ruoli sono invertiti. Testimone della sposa sarà un altro campionissimo, che per passione, ha lasciato la propria famiglia, come lei, per andare a concludere gli studi classici, presso il college remiero di Piediluco, poi a Pavia, per gli studi di economia, Mario Cuomo, Campione del mondo under 23, in quattro con. A tessere la trama di questo racconto, il testimone dello sposo, Francesco “Ciccio” Alvino, che ha messo tutti in barca, e che sull’affiorare insistente, sottile e nostalgico di emozioni, colori e profumi, unisce tutti noi, con un filo, che non ammette recisione, di storia breve e pur intensa, “piena”, che oggi farà scorrere anche qualche lacrima, ma possiede la sicurezza di essere stata creata da allenatori, assoluti maestri di vita, che hanno allevato, nei decenni una gioventù sana, che ha saputo trasferire la formazione acquisita e la grinta sportiva, anche nel proprio lavoro, nello svolgimento del proprio ruolo

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conquistato nella società civile. Oggi, Laura e Luca, rinnovano quel racconto, giovani sposi risoluti a irrompere gioiosi nella vita e in essa esordire nuovamente, con più grande forza d’amore. Ai novelli sposi e ai loro genitori Rosario Pappalardo e Maria Siano, Massimo Schiavone e Angelina Di Maio, unitamente ai loro congiunti, vadano i nostri auguri di vita lunga e serena insieme con l’incanto e tutte quante le gioie inconfondibili della famiglia.

La protesta dei mercatali:

“Chi vende all’aperto deve stare chiuso chi vende al chiuso può stare aperto”

di Monica De Santis

Ieri mattina a via Piave e a Torrione i mercatali del settore non alimentare hanno manifestato, occupando i loro spazi, per protestare contro le ordinanze che vietano la vendita dei loro prodotti. Un occupazione pacifica che però annunciano, andrà avanti ad oltranza, fino a quando qualcuno non ascolterà le loro richieste. Stanchi ed amareggiati per la situazione i commercianti ambulanti non chiedono sostegni economici ma solo che gli venga riconosciuto il loro diritto al lavoro, come spieca il signor Francesco Carrato, che da oltre 20 vende abbigliamento per bambini… “Gli untori siamo noi, per lo Stato la colpa della diffusione del virus è la nostra. Da quando è scoppiata la pandemia abbiamo avuto per due volte un ristoro di 600 euro. Praticamente nulla se si pensa che personalmente ho avuto perdite del 70%. Oramai siamo disperati non abbiamo

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più nulla, neanche i soldi per pagare i garage dove sono posteggiati i nostri furgoni. Noi non vogliamo soldi o sostegni vogliamo solo che ci facciano riaprire”. Arrabiato e deluso per come i mercatali vengono trattati anche il signor Vincenzo Vitolo, da oltre 30 anni titolare di un posto al mercato di via Piave dove vende abbigliamento da donna… “Ciò che non capisco è perchè noi che vendiamo all’aperto, quindi con un rischio minore di diffondere il virus, dobbiamo stare chiusi, mentre gli altri possono continuare a lavore in negozi a volte anche molto piccoli. Senza contare che se si va al supermercato oppure ai negozi di cinesi, li si entra nessun nessun controllo e senza che nessuno veerifichi il numero delle persone che vi si trovino all’interno. Eppure noi abbiamo fatto tutto come ci è stato chiesto. Abbiamo acquistato i disinfettanti per le mani, le mascherine, è stato stabilito un percorso obbligatori che i clienti dovevano seguire, ma nonostante tutto ci hanno chiuso. Senza pensare che ci sono persone come me che non hanno altre entrate. Vivo con mia moglie e mio fratello che ha problemi di salute e non può lavorare. Quindi la mia attività è l’unica fonte di entrata. Se non fosse stato per i buoni del Comune e per il parroco del mio quartiere che mi ha donato un pacco alimentare a Pasqua non avevamo niente da mettere a tavola. Non mi sono mai ritrovato in una situazione del genere, ormai non ho più soldi e non posso andare più avanti così. Nessuno dovrebbe trovarsi mai in una situaizione del genere. Per questo abbiamo bisogno e vogliamo tornare a lavorare”

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“Trattati come untori anche se lavoriamo all’aperto”

Da 47 anni Carlo Luongo, vende al mercato di via Piave articoli di pelletteria, borse e ombrelli. Ed ora la sua bancarella è chiusa come quella dei suoi colleghi… “Perchè anche se stiamo all’aperto non possiamo lavorare. Nessuno pensa che negli spazi aperti, questo è stato accertato dai medici, la diffusione del virus è pari ad uno su mille persone, mentre al chiuso è molto più alta. E nonostante questo noi dobbiamo stare chiusi. Non sono razzista, ma perchè i cinesi devono stare aperti e vendere anche quei prodotti che altri non possono vendere. Non ci sono controlli, non ci sono regole chiare. L’unica cosa che hanno saputo fare è decidere che i mercatali del settore non alimentare devono stare chiusi. Noi stiamo qui per dimostrare che non siamo gli untori e che abbiamo diritto come gli altri di poter lavorare. Non

chiediamo altro”.

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“Andremo avanti ad oltranza, chiediamo solo di lavorare”

Maurizio Torre è uno tra i più giovani mercatali che lavora a via Piave. Porta avanti l’attività avviata dal padre molti anni fa. Residente a Pagani il giovane ogni giorno veniva a Salerno per lavorare e mantenere la sua famiglia, ora però da un anno a questa parte questo non lo riesce più a fare perchè la sua attività di venditore di intimo e biancheria per bambini deve rimanere chiusa… “Io chiuso e poi però i negozi che vendono i miei stessi articoli possono stare aperti. Non capisco il perchè, che differenza c’è tra me e loro. Anzì io sono forse più avvantaggiato di loro perchè lavoro all’aperto ed ho un ricambio d’aria naturale mentre gli altri no. Questa è una protesta che andrà avanti ad oltranza, abbiamo bisogno di lavorare e questo le istituzioni lo devono capire. Non possiamo più resistere, dobbiamo guadagnare per sostenere le nostre famiglie”.

“Sono anni che non ci sono più assembramenti nei mercati”

Emanuela Scoppetta di Salerno, vende, insieme al marito, al mercato di via Piave abbigliamento per bambini, corredino per neonato e pigiameria. Come i suoi colleghi anche lei non ha la possibilità di lavorare… “Noi che abbiamo attività all’aperto siamo chiusi, mentre chi ha attività al chiuso sta

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aperto. Credo che tutto questo sia molto contraddittorio.

Senza contare che qui da noi gli assembramenti non vi sono da anni. In questo periodo poi ci sono sempre meno clienti. Siamo un mercato giornaliero, non settimanale, le persone vengono da noi quando realmente hanno bisogno di acquistare qualcosa perchè sanno che siamo sempre qui. Ma nonostante tutto questo, noi siamo stati chiusi e non abbiamo neanche dei ristori che ci possano permettere di acquistare la merce che ci servirà quando ci faranno riaprire”

Antonio Cammarota: “Creare punti vaccinali ove possibile”

di Erika Noschese

Al via i vaccini nelle aziende. Il governo nazionale ha infatti raggiunto un accordo con imprese e sindacati per potenziare la campagna nazionale. Un accordo raggiunto al termine di un confronto durato ben sette ore tra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il ministro della Salute, Roberto Speranza, i leader delle associazioni datoriali e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e che prevede, di conseguenza, l’aggiornamento del protocollo per la sicurezza ed il contrasto al Covid-19. Un canale, quello aziendale, parallelo alla rete ordinaria e non già una procedura alternativa: costituirà infatti, si legge nel protocollo, un’attività di sanità pubblica nell’ambito del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-Covid-19 predisposto dal Commissario Straordinario. E non si tradurrà in norme vincolanti: presupporrà l’adesione volontaria dei

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datori di lavoro e dei lavoratori. Tutte le aziende potranno candidarsi liberamente; non è previsto nessun requisito minimo di carattere dimensionale così come la vaccinazione sarà offerta a tutti i lavoratori, “a prescindere dalla tipologia contrattuale”. Se la vaccinazione verrà eseguita in orario di lavoro, prosegue il Protocollo, il tempo necessario “sarà equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro”. Esclusa inoltre espressamente la responsabilità penale degli operatori sanitari per eventi avversi nelle ipotesi di uso conforme del vaccino mentre i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, inclusi quelli per la somministrazione, “sono interamente a carico del datore di lavoro” mentre sarà a carico dello Stato la fornitura dei vaccini, dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi. “Vaccini 24h, in ogni momento e in ogni dove”, ha dichiarato Antonio Cammarota, attuale presidente della commissione Trasparenza al Comune di Salerno che evidenzia comunque una responsabilità del datore di lavoro che risulta: “Credo vada nella giusta direzione ma servono i vaccini, occorre pensare di farlo in tutti i luoghi possibili per non perdere altro tempo”, ha aggiunto Cammarota che ribadisce la necessità di favorire i privati. “C’è una ciclicità, tra richiamo e probabilmente la necessità di rifarlo dopo mesi – ha aggiunto Cammarota – Bisogna creare punti vaccinali ovunque, utilizzando le strutture dei privati come Humanitas ed altri”.

Michelangelo Russo: “Nella

città del degrado, soldi per

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spiagge e non per cultura”

di Erika Noschese

Un fiume in piena. Michelangelo Russo, ex procuratore di Salerno non risparmia attacchi a nessuno, dalla magistratura all’amministrazione comunale di Salerno, fino al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ospite del format di approfondimento Le Cronache Live l’ex procuratore ha attenzionato l’ex Palazzo di Giustizia, definendolo “uno degli esempi più belli dell’architettura di Salerno. La città, quanto ad architettura, fa abbastanza schifo: in una città modesta, povera, l’architettura degli anni 50-60 è pessima, in una città che se ne cade a pezzi”, ha dichiarato Russo, ricordando che il Palazzo è stato abitato da giudici ed avvocati fin dalla sua nascita e, ha aggiunto, “se c’è stato un primo assassinio del Palazzo di Giustizia è stato per merito di magistrati e avvocati perché nell’81, grazie alle volontà di grandezza, di cui la classe forense e quella giudiziaria sono piuttosto ammantate, l’armonia dell’edificio viene guastata da un prefabbricato terribile e pericoloso con travi di acciaio che, in caso di scossa di terremoto, avrebbero fatto da martello. Questo per dire la visione della cultura e dell’estetica da parte dei magistrati: nessuno si ribellò in quel momento”. Attacchi anche alla Cittadella Giudiziaria: Russo, senza mezzi termini, ammette che “non mi piace la sua architettura, piuttosto modesta: le solite archistar che vengono e vendono un prodotto buono per i grandi magazzini dell’architettura. Oggi, al nuovo Palazzo di Giustizia non è appeso né un calendario né una stampa, un quadro, nulla. Il senso estetico manca”. L’ex procuratore ha inoltre ricordato che “in città e un territorio come il nostro, dove c’è stata tantissima cultura, sono passati migliaia di artisti, non ha un contenitore dove poterli raccogliere. Le nuove generazioni non sanno niente, neanche la movida divenuta squallida; abbiamo una disgraziata gioventù

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che non solo pagherà il prezzo del covid e della solitudine ma pagherà anche la solitudine dal tempo passato”. Da qui la proposta di sfruttare i fondi del Recovery Plan per realizzare un polo museale: “Per Giove, non si ha la capacità di trovare quattro soldi per dare una dignità alla terra perduta e squallida come questa. I soldi per andare a ripascere, con un disastro ambientale, la spiaggia finta che viene dalle cave si trovano e quattro soldi per dipingere e attrezzare il tribunale no – ha aggiunto – Si potrebbe fare una mostra con pochi soldi, il problema è la cultura”. Da qui l’attacco al presidente di Palazzo Santa Lucia: “De Luca è il governatore della Regione Campania ma la vogliamo finire di inchinarci, qua il sindaco deve parlare, chi se ne frega di De Luca, facesse il suo mestiere. Siamo noi che andiamo a buttarci ai suoi piedi, ma la vogliamo finire salernitani; vediamo cosa dice un sindaco, gli assessori e soprattutto vediamo se esiste una città che ricordi quello che è stato”.

Le sedi vaccinali salernitane non sono sufficienti

di Erika Noschese

Necessario implementare le sedi vaccinali, aperte dall’Asl di Salerno, in quanto le attuali 53 non sono sufficienti. È quanto emerso dall’incontro tenutosi ieri mattina tra le organizzazioni sindacali Cigl Salerno, Cisl Salerno e Uil Salerno, guidate rispettivamente da Artuso Sessa, Gerardo Ceres e Gerardo Pirone con la direzione generale dell’Asl e coordinato dal prefetto. Particolare attenzione è stata riservata per le aree interne e per l’area cilentana. A tutti è anche chiaro ed evidente il quadro di difficoltà della

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provincia di Salerno che consta di oltre 1.100.000 abitanti distribuiti sull’ampia superficie con notevoli differenze di carattere orografico e cinematico e residenti in 158 comuni.

E’ risultato evidente che le 53 sedi vaccinali aperte dall’Asl di Salerno non sono sufficienti e che esse devono essere implementate facendo rete sul territorio con gli studi associati dei medici di medicina generale. Comunque positivo l’impegno del Direttore Generale ad un rapido e prossimo incremento. Utile anche il coinvolgimento delle farmacie presenti. Il quadro d’insieme emerso dalla riunione mostra questi dati: I numeri della provincia di Salerno: 154.000 vaccinazioni c/o Asl; 33.000 vaccinazioni c/o H Ruggi; 53 sedi vaccinali in provincia di cui 4 in Costiera; 20.000 vaccinazioni settimanali; 4/5.000 al giorno; Cilento su 65.000 ultraottantenni 60.000 vaccinati; in provincia: riferito alla classe 70/79 anni di età vaccinati 16.000; over 80 vaccinati 60.000; personale scuola vaccinati 23.414. A fronte di questi dati, è emersa come preponderante la necessità di inserire, con rinnovate modalità, anche di carattere metodologico e logistico, il ruolo dei medici di base e la relativa presa in carico dei soggetti vaccinandi; in particolare, per alcune categorie come: i fragili e gli anziani. L’accordo regionale, sul punto, non sta dando i frutti sperati; ed esso, quindi va modificato in alcuni aspetti se, effettivamente, si vuole raggiungere un vero ed operativo accordo con le Asl di riferimento. Il Prefetto, inoltre, ha dichiarato di essere ben disposto ad accompagnare e a coordinare i lavori per il prossimo tavolo tecnico, relativo “alle vaccinazioni sui luoghi di lavoro”, occasione questa utile anche per una prima verifica degli accordi sui pregressi protocolli atti a garantire la salute e la salubrità sui luoghi di lavoro.

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Il comune di impegna ad una riduzione delle imposte locali per i commercianti

di Monica De Santis

Si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri un incontro, in modalità da remoto tra il Sindaco Vincenzo Napoli e gli Assessori Dario Loffredo (Commercio) e Luigi Della Greca (Tributi) e i rappresentanti delle associazioni del commercio e dell’artigianato. Nel corso dell’incontro si è sviluppato uno scambio di idee e proposte e sono stati condivisi programmi di lavoro ed impegni amministrativi che saranno sviluppati nelle prossime settimane. Da parte del Comune si è provveduto a garantire una riduzione, come già avvenuto nei mesi scorsi, nella misura maggiore possibile delle imposte locali nel rispetto degli equilibri di bilancio e della corretta amministrazione. Ed ancora il potenziamento del personale tecnico ed amministrativo comunale per semplificare le pratiche burocratiche e rendere più celeri gli adempimenti per permessi ed autorizzazioni a carico di imprese ed artigiani. Si è chiesta poi una interlocuzione continua a tutti i livelli istituzionali con i rappresentanti locali per sollecitare un calendario di riapertura in sicurezza di tutte le attività di tutti i settori compatibilmente con andamento pandemico, il pieno sostegno logistico e strutturale alla campagna vaccinale nelle aziende e nei luoghi di lavoro oltre che nei centri Vaccinali già attivati e tramite i medici di base. Programma di manifestazioni ed eventi, compatibili con l’evoluzione della pandemia, che rendano la città ancora più attraente durante la bella stagione. Opere ed infrastrutture, come le nuove spiagge ed i nuovi parcheggi, che migliorano l’accoglienza della città nella prospettiva anche del turismo di prossimità che contraddistinguerà i mesi estivi.

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Prosegue l’insegnamento della

gentilezza della

professoressa De Donato

di Monica De Santis

Nei mesi scorsi avevo parlato della professoressa Vincenza De Donato, docente presso la scuola primaria di Pontecagnano e del singolare progetto, “Insigmare la gentilezza” messo in atto assieme ad un gruppo di docenti di tutt’Italia. Oggi torniamo a parlare di lei perchè per far si che la gentilezza diventi un’abitudine sociale diffusa in 15 anni, il progetto nazionale “Costruiamo Gentilezza”, al quale l’insegnate salernitana ha aderito, sta impiegando differenti “strumenti”

ad impatto sociale, tra questi, su proposta dell’Insegnante per la Gentilezza Anna Franca Stefanelli di Porto Cesareo LE,

“i compiti della Gentilezza”. Ovvero gli insegnanti assegnano dei compiti “speciali”, con lo scopo di accrescere la conoscenza e la pratica della gentilezza tra i propri alunni.

Per questa ragione si è voluto identificarli come “compiti della gentilezza”, che possono essere assegnati abitualmente dai docenti sia durante l’orario scolastico che a casa, per esempio nel fine settimana e nelle vacanze scolastiche.

“Quando un adulto assegna un’esercitazione non può prescindere dal <primo compito> dell’educazione stessa e cioè sostenere la crescita umana dai suoi ragazzi. E’ importante quindi sostenere e incoraggiare abilità sociali trasversali, nella consapevolezza che preparare ed abituare gli alunni alla gentilezza ha un’importante ricaduta sociale in termini di benessere, sia nel contesto scolastico, ma anche famigliare e della comunità locale” a sostenerlo la psicologa Donata Dileo di Conegliano TV, componente del Consiglio Direttivo

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dell’Associazione Cor et Amor che coordina l’attuazione del progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza. Poiché non esiste un prontuario “ufficiale” con I Compiti di Gentilezza questa buona pratica resterà “aperta” alle idee, alla creatività, all’innovazione dei docenti ed ai consigli dei genitori, che p o t r a n n o c o n d i v i d e r e “ n u o v i c o m p i t i ” s c r i v e n d o a buonepratiche@costruiamogentilezza.org Quanto condiviso sarà p u b b l i c a t o i n u n ’ a r e a d e d i c a t a (https://costruiamogentilezza.org/strumenti-di-gentilezza/buon e-pratiche-della-gentilezza/i-compiti-della-gentilezza/) dell’Archivio online delle Buone Pratiche di Gentilezza affinché possa essere riproposto, o adattato dagli insegnanti a seconda dei bisogni o delle caratteristiche della classe.

Alla stessa mail potranno essere inviati i risultati ottenuti.

Tre le prime proposte di Compiti della Gentilezza ad essere state condivise dagli Insegnanti per la Gentilezza vi è quella fatta proprio dalla docente salernitana Vincenza De Donato, ovvero imparare a rifare il letto ogni mattina per offrire la collaborazione in casa. Una pratica che se a qualcuno può sembrare banale in realtà non lo è, perchè sono tanti i giovani non capaci a rifarsi il letto, quindi imparare sin da piccoli è utile per loro ed anche per collaborare con la famiglia.

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