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Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 21 dicembre 2020 (OR. en) Jeppe TRANHOLM-MIKKELSEN, segretario generale del Consiglio dell'unione europea

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14286/20 am

TREE.2.A

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Consiglio

dell'Unione europea

Bruxelles, 21 dicembre 2020 (OR. en)

14286/20

TRANS 624 DELACT 181

NOTA DI TRASMISSIONE

Origine: Segretaria generale della Commissione europea, firmato da Martine DEPREZ, direttrice

Data: 18 dicembre 2020

Destinatario: Jeppe TRANHOLM-MIKKELSEN, segretario generale del Consiglio dell'Unione europea

n. doc. Comm.: C(2020) 9260 final

Oggetto: REGOLAMENTO DELEGATO (UE) …/... DELLA COMMISSIONE del 18.12.2020 che proroga il periodo di riferimento del regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato ferroviario sostenibile in

considerazione della pandemia di COVID-19 Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento C(2020) 9260 final.

All: C(2020) 9260 final

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COMMISSIONE EUROPEA

Bruxelles, 18.12.2020 C(2020) 9260 final

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) …/... DELLA COMMISSIONE del 18.12.2020

che proroga il periodo di riferimento del regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato

ferroviario sostenibile in considerazione della pandemia di COVID-19

(Testo rilevante ai fini del SEE)

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RELAZIONE

1. CONTESTODELL'ATTODELEGATO

In Europa, sin dall'inizio del 2020 la pandemia di COVID-19 ha determinato forti ripercussioni sul trasporto ferroviario di passeggeri e merci, che è considerevolmente diminuito a causa delle limitazioni alla mobilità e della conseguente minore domanda.

Durante il primo periodo della pandemia, nella primavera del 2020, gli operatori ferroviari hanno sospeso la maggior parte dei treni passeggeri internazionali. Il numero di passeggeri del trasporto ferroviario nazionale è diminuito del 90 % rispetto all'anno scorso. Alcuni operatori, particolarmente quelli entrati nel mercato più di recente, hanno dovuto interrompere l'attività, mentre i volumi di merci trasportate sono diminuiti perché le industrie, sotto gli effetti della pandemia, hanno rallentato o cessato del tutto la produzione. Durante il periodo successivo, nell'estate del 2020, la domanda e i volumi di trasporto sono rimasti a livelli bassi sia in termini di passeggeri che di merci.

Nell'autunno del 2020, la seconda ondata della pandemia ha obbligato molti paesi ad adottare ulteriori misure restrittive della mobilità dei cittadini. Gli effetti della pandemia sul settore dei trasporti continuano perciò ad essere considerevoli.

Il 7 ottobre 2020, l'UE ha adottato il regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato ferroviario sostenibile in considerazione dell'epidemia di COVID-19. L'articolo 2 di tale regolamento stabilisce che gli Stati membri possono autorizzare i gestori dell'infrastruttura a ridurre il pagamento dei canoni per il pacchetto minimo di accesso e per l'accesso all'infrastruttura di collegamento agli impianti di servizio, a rinunciarvi o a rinviarlo, se del caso secondo i segmenti di mercato identificati nei loro prospetti informativi della rete. Tali misure di sostegno dovrebbero essere adottate in maniera trasparente, obiettiva e non discriminatoria e riferirsi al pagamento dei canoni esigibili durante il periodo di riferimento del regolamento (UE) 2020/1429 (dal 1°

marzo 2020 al 31 dicembre 2020). Gli obiettivi del regolamento sono consentire ai portatori di interessi del settore ferroviario di affrontare meglio le conseguenze finanziarie della pandemia di COVID-19 e rispondere alle loro urgenti necessità di liquidità finché tali conseguenze persistono.

Il regolamento (UE) 2020/1429 conferisce alla Commissione il potere di adottare atti delegati per prorogare il periodo di riferimento del regolamento. In particolare, la Commissione può adottare un atto delegato che modifica il periodo di riferimento di cui all'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429. Tale potere è conferito qualora la Commissione constati che la riduzione del livello del traffico ferroviario rispetto al livello del periodo corrispondente degli anni precedenti persiste, ed è probabile che persista, e che tale situazione è dovuta all'impatto della pandemia di COVID-19. L'articolo 5, paragrafo 2 del regolamento stabilisce che tali constatazioni devono essere corroborate dai migliori dati scientifici. Un atto delegato di tale genere può prorogare il periodo di riferimento solo per un massimo di sei mesi e comunque non oltre il 14 aprile 2022. Dall'articolo 5, paragrafi 1 e 2, del regolamento, deriva che i valori da utilizzare come indicatori dei livelli di traffico prevalenti negli "anni precedenti" sono quelli del 2019. Ciò è giustificato sia dai livelli di traffico piuttosto stabili degli ultimi anni prima dello scoppio della pandemia, sia dal fatto che il 2019 è l'ultimo anno precedente la pandemia.

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2. VALUTAZIONE DELL'IMPATTO DELLA PANDEMIA DI COVID-19 SUL TRAFFICOFERROVIARIO

La Commissione ha valutato i dati di cui all'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento, unitamente ai dati sui passeggeri e sul volume delle merci messi a disposizione da Eurostat e ad altre informazioni provenienti da siti istituzionali, media e fonti interne.

Sulla base dell'analisi dei dati relativi all'UE-27, la Commissione trae le seguenti conclusioni:

• le limitazioni alla libera circolazione delle persone hanno colpito duramente il settore ferroviario nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020; sebbene gli Stati membri abbiano progressivamente eliminato tali limitazioni a partire da maggio, i dati Eurostat indicano che la domanda ha continuato a diminuire almeno fino a giugno 2020;

• la pandemia in generale ha colpito più i servizi di trasporto passeggeri che i servizi di trasporto merci, pur se si sono registrate differenze tra i vari Stati membri1.

– Tra marzo e settembre 2020 i servizi di trasporto passeggeri, espressi in treno- km, sono diminuiti del 16,9 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre i servizi di trasporto merci sono diminuiti dell'11,1 %. La prima ondata della pandemia ha colpito entrambi i segmenti con particolare forza nell'aprile 2020, quando il traffico passeggeri in treno-km è diminuito del 40,6 % e il traffico merci del 19,9 % rispetto ad aprile 2019. A settembre 2020 il totale dei treno-km era ancora inferiore del 5,5 % rispetto a settembre 2019, principalmente a causa del persistere del basso livello di passeggeri per treno- km, ancora in calo del 6,0 %.

– Tra marzo e settembre 2020 il numero di treni passeggeri in circolazione sulla rete è diminuito dell'11,1 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quello dei treni merci dell'8,2 %. Nell'aprile 2020 il numero di treni passeggeri è diminuito del 33,9 % e il numero di treni merci del 17,0 % rispetto all'aprile 2019. A settembre 2020 il numero totale dei treni in circolazione sulla rete era allineato al dato registrato a settembre 2019, ma con considerevoli differenze tra segmenti. In particolare, il numero di treni passeggeri destinati ai servizi commerciali era ancora inferiore rispetto allo stesso mese del 2019, mentre il numero di treni passeggeri offerti nel rispetto dell'obbligo di servizio pubblico era tornato ai livelli del 2019.

• Tra i segmenti dei passeggeri, la pandemia ha avuto un effetto grave e persistente sui servizi commerciali. Per i contratti di servizio pubblico, i dati sul traffico espressi in treno-km potrebbero sottostimare gli effetti della crisi, poiché le frequenze possono essere modificate dall'autorità competente.

– Tra marzo e settembre 2020 i servizi di trasporto passeggeri offerti nel rispetto dell'obbligo di servizio pubblico, espressi in treno-km, sono diminuiti del 12,2 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre quelli commerciali hanno registrato un calo del 37,3 %. In aprile 2020, il traffico in treno-km in adempimento dell'obbligo di servizio pubblico è diminuito del 35,0 % e il traffico commerciale del 64,5 % rispetto ad aprile 2019. A

1 La serie di dati sull'UE-27 non comprende il Lussemburgo e la Grecia, in quanto i gestori dell'infrastruttura non hanno fornito in tempo i dati richiesti.

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settembre 2020 il totale di treno-km dell'offerta passeggeri era ancora inferiore del 6,0 % rispetto a settembre 2019, principalmente a causa del persistere del basso livello di treno-km dell'offerta di servizi commerciali per passeggeri, ancora in calo del 22,5 %.

– Tra marzo e settembre 2020, nell'UE-27 il numero di treni passeggeri, destinati ai servizi offerti nel rispetto dell'obbligo di servizio pubblico in circolazione sulla rete è diminuito del 10,8 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quello dei treni passeggeri destinati ai servizi commerciali è sceso del 22,4 %. Nell'aprile 2020 il numero di treni passeggeri destinati ai servizi offerti nel rispetto dell'obbligo di servizio pubblico è diminuito del 34,5 %, mentre il numero di treni destinati ai servizi commerciali è sceso del 42,8 % rispetto all'aprile 2019. A settembre 2020 il numero totale dei treni passeggeri in circolazione sulla rete era allineato al dato registrato a settembre 2019, ma con considerevoli differenze tra segmenti. In particolare, il numero di treni passeggeri destinati a servizi commerciali era ancora inferiore del 9,3 % rispetto allo stesso mese del 2019.

• I dati forniti dai gestori dell'infrastruttura (numero di treni, treno-km) mostrano chiaramente quanto marcato sia stato l'effetto della pandemia di COVID-19 sull'offerta di servizi di trasporto ferroviario e quanto debole sia stata la ripresa estiva durata fino a settembre 2020. I dati trimestrali di Eurostat sui passeggeri-km e le tonnellate-km trasportati su ferrovia nei primi due trimestri del 2020 mostrano l'evoluzione della domanda di servizi di trasporto ferroviario di passeggeri e merci.

Questi dati, disponibili fino a giugno 20202, dimostrano l'enorme impatto sui volumi di domanda durante la prima ondata della pandemia. Informano inoltre sulle possibili conseguenze della seconda ondata della pandemia che ha colpito il settore dopo l'estate:

– il traffico in termini di passeggeri-km è diminuito del 16,8 % nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel secondo trimestre 2020 la diminuzione è stata del 71,2 % rispetto allo stesso periodo del 2019; e – il traffico in termini di tonnellate-km è diminuito dell'8,3 % nel primo trimestre

2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel secondo trimestre 2020 la diminuzione è stata del 15,9 % rispetto allo stesso periodo del 2019.

• Considerando i servizi di trasporto passeggeri offerti nel rispetto dell'obbligo di servizio pubblico e quelli commerciali per paese, si può affermare che i due segmenti passeggeri hanno sofferto le conseguenze della pandemia in modo diverso. In particolare, i servizi commerciali stanno ancora faticando a tornare ai livelli del 2019.

– In alcuni paesi i servizi di trasporto passeggeri commerciali sono stati sospesi per alcuni mesi nel 2020, in particolare nei casi in cui i volumi in tale segmento erano già bassi prima della pandemia.

– Anche in presenza di una maggiore resilienza dei servizi commerciali, i livelli di traffico sono troppo bassi per garantire la sopravvivenza delle imprese ferroviarie.

2 I dati Eurostat per l'UE-27 relativi ai passeggeri-km non comprendono l'Austria e il Belgio, i dati per l'UE-27 relativi alle tonnellate-km non comprendono il Belgio.

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• La pandemia ha colpito duramente anche il segmento dei servizi di trasporto passeggeri ad alta velocità. Tale conclusione è confermata dalla rapida riduzione dei treno-km del segmento commerciale nei paesi con una consolidata offerta di servizi ad alta velocità.

I dati disponibili mostrano che nel periodo tra marzo 2020 e settembre 2020 la pandemia di COVID-19 ha avuto un effetto negativo eccezionale sul settore ferroviario, mettendo persino a rischio la sopravvivenza di alcuni operatori del trasporto ferroviario.

Nonostante la mancanza di dati sul traffico più recenti che permettano di valutare gli effetti della seconda ondata pandemica che sta colpendo l'Europa, si possono trarre alcune conclusioni guardando alle previsioni delle attività economiche e alle recenti decisioni delle imprese ferroviarie sulla riduzione del servizio riportate dalla stampa.

Secondo le previsioni economiche della Commissione per l'autunno 2020, l'attività economica in Europa ha subìto un forte shock nella prima metà dell'anno, per poi registrare un rialzo nel terzo trimestre con la graduale abolizione delle misure di contenimento. Tuttavia, la recrudescenza della pandemia di COVID-19 in autunno, in concomitanza con la reintroduzione delle misure di contenimento da parte di varie autorità nazionali, ha determinato un nuovo calo delle attività economiche. La previsione è stata elaborata in un contesto di grave incertezza, ipotizzando un significativo inasprimento delle misure di sanità pubblica nel quarto trimestre del 2020 e un graduale allentamento nel 2021 e nel 2022. In ogni caso, si prevede che nel 2022 sia il prodotto della zona euro che quello dell'UE non saranno tornati ai livelli precedenti alla pandemia3.

L'ultima stima rapida disponibile dell'indicatore della fiducia dei consumatori eseguita dalla Commissione4, pubblicata nel novembre 2020, mostra valori negativi sia per la zona euro (- 17,6 punti) che per l'UE (-18,7 punti). Entrambe le stime sono inferiori alle medie di lungo periodo (-11,2 e -10,6 punti rispettivamente) e sono diminuite rispetto al mese di ottobre.

Un quadro simile è tracciato dall'indicatore del clima economico della Commissione, che è stato particolarmente perturbato durante la prima ondata della pandemia e ha registrato una ripresa solo a maggio. L'ultima indagine sulle imprese e sui consumatori effettuata dalla Commissione5 indica un arresto della ripresa dell'indicatore del clima economico sia nella zona euro che nell'UE nell'ottobre 2020, quando la seconda ondata ha colpito il continente.

In occasione della seconda ondata, gli Stati membri hanno adottato misure di confinamento più mirate e meno severe. Ma tali misure continuano a riflettersi negativamente sul traffico ferroviario, mentre l'equilibrio finanziario delle imprese ferroviarie risente ancora dell'impatto della prima ondata. Secondo varie fonti di stampa nazionali, le imprese ferroviarie hanno drasticamente ridotto la loro offerta e tagliato i servizi6.

Lo scoppio di una seconda ondata pandemica ostacola la rapida ripresa del traffico ferroviario, in particolare dei servizi di trasporto passeggeri. In ottobre e novembre, vari Stati

3 https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_2021 e

https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/ecfin_forecast_autumn_2020_overview_en.pdf

4 https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/flash_consumers_2020_11_en.pdf

5 https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/full_bcs_2020_10_en.pdf

6 https://quifinanza.it/info-utili/video/covid-italo-sospende-treni-rimborso/430356/;

https://www.brusselstimes.com/news/business/139117/thalys-suspends-trains-between-brussels-and-

germany-izy-paris-coronavirus-crisis-amsterdam/; https://www.railjournal.com/financial/flixtrain-suspends- services-for-second-time-in-2020/; https://www.railjournal.com/passenger/main-line/european-operators- reduce-services-again-as-passenger-numbers-drop/.

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membri hanno reintrodotto limitazioni alla mobilità. I dati disponibili fino a settembre 2020 e i dati sulla fiducia dei consumatori mostrano che gli effetti di un miglioramento della situazione della sanità pubblica, supponendo che tale miglioramento si verifichi nella prima metà del 2021, ad esempio con la disponibilità di un vaccino, si concretizzeranno probabilmente solo con notevole ritardo. Si può quindi stimare che i livelli di traffico ferroviario rimarranno al di sotto dei livelli precedenti alla pandemia almeno fino alla metà del prossimo anno.

In primo luogo, la Commissione conclude pertanto che la riduzione del livello di traffico ferroviario riscontrata è persistente ed è dovuta all'impatto della pandemia di COVID-19; in secondo luogo, visti l'attuale nuovo peggioramento della pandemia di COVID-19 in Europa, la situazione riflessa nei dati relativi al traffico ferroviario disponibili fino a settembre 2020 e le previsioni economiche sopra descritte, la Commissione ritiene molto probabile che l'impatto negativo della pandemia sul traffico ferroviario continuerà a persistere almeno fino alla metà del prossimo anno. La proroga del periodo di applicazione del regolamento di sei mesi, fino alla fine di giugno 2021, rinnoverà l'obbligo per i gestori dell'infrastruttura ferroviaria di fornire una nuova serie di dati, che contribuirà alla valutazione della situazione alla scadenza delle misure stabilite dal regolamento (UE) 2020/1429, prorogato dal presente regolamento delegato.

Di conseguenza, la Commissione propone di prorogare la durata del periodo di riferimento di sei mesi, fino al 30 giugno 2021.

3. CONSULTAZIONIPRECEDENTIL'ADOZIONEDELL'ATTO

In conformità all'articolo 6, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2020/1429, prima dell'adozione dell'atto delegato la Commissione ha consultato gli esperti designati da ciascuno Stato membro nel rispetto dei principi stabiliti dall'accordo interistituzionale del 13 aprile 2016 "Legiferare meglio". La Commissione ha consultato il gruppo di esperti del mercato ferroviario (GERM) sul progetto di atto delegato.

4. ELEMENTIGIURIDICIDELL'ATTODELEGATO

L'articolo 1 modifica il "periodo di riferimento" durante il quale si applicano le norme temporanee sull'imposizione dei canoni per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria e le deroghe ai principi di imposizione di cui al capo IV della direttiva 2012/34/UE. Esso si applica all'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria adibita a servizi ferroviari nazionali e internazionali, disciplinato dall'anzidetta direttiva.

Al fine di prevenire il rischio di una grave incertezza giuridica, è opportuno adottare il presente regolamento delegato secondo la procedura d'urgenza di cui all'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2020/1429. Il presente regolamento delegato deve pertanto entrare in vigore immediatamente, il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, e deve essere applicato finché non siano sollevate obiezioni.

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REGOLAMENTO DELEGATO (UE) …/... DELLA COMMISSIONE del 18.12.2020

che proroga il periodo di riferimento del regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato

ferroviario sostenibile in considerazione della pandemia di COVID-19 (Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato ferroviario sostenibile in considerazione della pandemia di COVID-19, in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

considerando quanto segue:

(1) La pandemia di COVID-19 ha determinato una notevole diminuzione del trasporto ferroviario a causa di un calo significativo della domanda e delle misure dirette adottate dagli Stati membri per contenere la pandemia.

(2) Tali circostanze non rientrano nel controllo delle imprese ferroviarie, che si trovano costantemente ad affrontare notevoli problemi di liquidità e gravi perdite e, in alcuni casi, sono a rischio di insolvenza.

(3) Per contrastare gli effetti economici avversi della pandemia di COVID-19 e sostenere le imprese ferroviarie, il regolamento (UE) 2020/1429 permette agli Stati membri di autorizzare i gestori dell'infrastruttura a ridurre i canoni di accesso all'infrastruttura ferroviaria, a rinunciarvi o a rinviarli. Tale possibilità era stata concessa per il periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 31 dicembre 2020 ("periodo di riferimento").

(4) Le limitazioni imposte alla mobilità durante il periodo della pandemia hanno avuto un impatto significativo sull'utilizzo dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri. La pandemia ha anche comportato il rallentamento o addirittura l'interruzione della produzione in molte industrie, riducendo così la quantità di merci trasportate sul sistema ferroviario. In base ai dati forniti dai gestori dell'infrastruttura ferroviaria nell'UE-27, la pandemia ha colpito più duramente il segmento dei servizi di trasporto passeggeri e, in particolare, il segmento dei servizi commerciali di trasporto passeggeri, con una significativa riduzione della sua offerta in tutti gli Stati membri.

Tra marzo e settembre 2020 i servizi di trasporto passeggeri espressi in treno-km sono diminuiti del 16,9 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre i servizi merci sono diminuiti dell'11,1 %. Tra marzo e settembre 2020 i servizi di trasporto passeggeri offerti nel rispetto dell'obbligo di servizio pubblico, espressi in treno-km, sono diminuiti del 12,2 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre quelli commerciali di trasporto passeggeri hanno registrato un calo del 37,3 %. Il traffico passeggeri espresso in passeggeri-km è diminuito del 71,2 % nel secondo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre il traffico merci in

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tonnellate-km è diminuito del 15,9 %. Questa tendenza potrebbe avere un impatto enorme sulla concorrenza nei mercati del trasporto ferroviario di passeggeri, sulla realizzazione di un vero e proprio spazio ferroviario unico europeo e, in ultima analisi, sul passaggio a un settore del trasporto più sostenibile, con una più elevata circolazione di persone e merci sulla rete ferroviaria.

(5) Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, il numero di casi giornalieri registrati in Europa ha ripreso a crescere e in un numero considerevole di giorni del mese di ottobre 2020 sono stati registrati più di 300 000 nuovi casi.

(6) A novembre 2020, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha stimato che nell'Unione europea/Spazio economico europeo (UE/SEE) e nel Regno Unito (UK) vi è stato un considerevole ulteriore aumento delle infezioni da COVID-19 e che tale situazione rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica, con una situazione epidemiologica che nella maggior parte dei paesi è molto preoccupante, poiché comporta un rischio crescente di trasmissione, e richiede un'azione immediata e mirata nell'ambito della sanità pubblica.

(7) Data questa situazione, a partire da ottobre numerosi Stati membri hanno limitato più rigorosamente la mobilità. Non vi sono quindi prospettive di una rapida ripresa del traffico ferroviario a breve termine.

(8) Ne consegue che la riduzione del livello del traffico ferroviario rispetto a quello del periodo corrispondente degli anni precedenti, per il quale il 2019 fornisce i valori di riferimento in conformità dell'articolo 5, paragrafi 1 e 2, del regolamento (UE) 2020/1429, persiste e che tale situazione è dovuta all'impatto della pandemia di COVID-19.

(9) Le previsioni indicano una ripresa molto graduale dell'economia nei prossimi due anni, poiché gli indicatori della fiducia dei consumatori e del clima economico sono diventati negativi. Inoltre, visti i dati disponibili per i periodi precedenti, pur presumendo che nella prima metà del 2021 possa esservi un miglioramento della salute pubblica, grazie ad esempio alla disponibilità di un vaccino, effetti positivi apprezzabili sul traffico ferroviario potrebbero aversi solo con notevole ritardo. Tali effetti positivi probabilmente non si concretizzeranno prima della seconda metà del 2021.

(10) Ne consegue che la riduzione del livello del traffico ferroviario rispetto al livello del periodo corrispondente degli anni precedenti probabilmente persisterà fino a quella data e che tale situazione sia dovuta all'impatto della pandemia di COVID-19.

(11) Si rende quindi necessario prorogare il periodo di riferimento di cui all'articolo 1 del regolamento fino alla fine di giugno 2021.

(12) Il presente regolamento delegato dovrebbe entrare in vigore dopo la fine del periodo attualmente previsto dall'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429. Al fine di evitare l'incertezza giuridica, il presente regolamento dovrebbe essere adottato secondo la procedura d'urgenza di cui all'articolo 7 del regolamento ed entrare in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429 è sostituito dal seguente:

(10)

"Il presente regolamento stabilisce norme temporanee sull'imposizione dei canoni per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria di cui al capo IV della direttiva 2012/34/UE. Esso si applica all'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria adibita a servizi ferroviari nazionali e internazionali disciplinato da tale direttiva durante il periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 30 giugno 2021 ("periodo di riferimento").".

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 18.12.2020

Per la Commissione La presidente

Ursula VON DER LEYEN

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