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Thematic Apperception Test. Il TAT. Università degli Studi di Enna Kore

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Academic year: 2022

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U n iv e rs ità d e gli S tu d i d i E n n a ‘K o re Fa co ltà di S cie nz e de ll’U o m o e de lla S o cie tà Ps ic o d ia gn o st ic a c lin ic a – Pr of . C ra pa ro

Il TA T Thema ti c A pper cep ti o n T es t do tt. ss a F as cia no Silv ia *

*Psicologa, Psicodiagnosta clinica e forense e Analista del comportamento

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Università degli Studi di Enna ‘Kore’ Facoltà di Scienze dell’Uomo e della Socie, Psicodiagnostica clinica – Prof. CraparoLezione sul TAT – dott.ssa Silvia Fasciano 24 e 27 Aprile 2018

TA T: de finiz io ne

Il Th e m at ic Ap p e rc e p tio n Te st è un a te cni ca pr o ie tti va te m ati ca , che uti lizz a una se rie di ta vo le in cui so no ra ppr e se n ta te un ins ie m e di s itua zi o ni e c o n te sti in te rpe rs o na li a cui il so gg et to ris po nde na rr ando una st o ria .

A bba te e Ma ss ar o ( 200 7 ) ev ide nzi ano co m e ta le t ec ni ca , gr azi e all ’a m bi gui tà de lle ta vo le , pe rm et ta un or ie n ta m e n to – pi ù c he una de te rm ina zi o ne – de lle ra ffi gur azi o ni , in m o do c he le p e rs o ne po ss ano co lm ar e il di va rio tr a qua n to pe rc epi to e la pr o duzi o ne di una st o ria a ttr av e rs o : a sp et ta ti ve , paur e e de side ri che si a tti va no dur an te le s itua zi o ni in te rpe rs o na li di vi ta quo ti di ana .

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St o ria d e l TA T: M ur ra y

19 3 5 – Mo rg an e Mu rr ay pubb lic an o un a rti co lo in cu i p resen ta n o p er la pri ma vo lta il TA T

19 4 3 – Mu rr ay pubb lic a la ver sio n e d efi n iti va d el ma nua le e d el tes t, d efi n en d o lo :

“un m et o do c he c o ns en te a in te rpr eti a dde st ra ti di riv e lar e a lc une de lle pul sio ni do m ina n ti , de lle em o zi o ni , de i se n ti m en ti , de i co m pl es si e de i c o n fl itti de lla pe rs o na lit à. U na de lle c ar at te ris ti che di ma gg io r va lo re de l te st è la s ua c apa cit à di e vide nzi ar e te nde nz e ini bi te e na sc o st e c he il so gg et to no n è di spo st o ad amm et te re o no n può am me tte re pe rc hé no n è c o ns ape vo le ” (Mur ra y, 19 43 in A bba te , Ma ss ar o , 2007 , p .5 ).

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St o ria d e l TA T: M ur ra y

Versione definitiva del 1943– Il TAT si compone di 30 tavole in bianco e nero, raffiguranti situazioni ambigue, più una tavola completamente bianca.

Istruzioni originarie– delle 30 tavole, solo 20 venivano utilizzate. Tali tavole dovevano essere somministrate in sequenza standard nel corso didue sedute distanziate a più di un giorno l’una dall’altra:

1.10 tavole (un’ora circa). Al soggetto veniva richiesto di raccontare storieattinenti e aderenti al contenuto delle tavole;2.10 tavole (un’ora circa). Il soggetto veniva invitato a dare libero sfogo allafantasia.

Inchiesta – svolta in un setting psicoanalitico in cui si ricostruiva l’origine dellestorie narrate.

(Abbate, Massaro, 2007; Cuffaro, 1998)

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St o ria d e l TA T: in d ag ar e la p e rso n ali

Pe r Mur ra y, il TA T è in g ra do di me tte re in luc e le di m ens io n i ce n tr ali de lla pe rs o na lit à de l so gg et to c he le e la bo ra , g ra zi e a due ‘te nde nz e p sic o lo gic he ’ f o nda m e n ta li:

Tendenza a interpretare una situazione sociale ambigua sullabase delle esperienze passate e dei bisogni presenti

Tendenzanellacostruzione diunastoriaa basarsi sulleproprie esperienze, esprimendo bisogni consci o inconsci.

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St o ri a d e l TA T: in d ag ar e la p e rs o n alit à

Per Murray, la personalità è “la risultante di forze biologiche, sociali e ambientali cheinfluenzano il comportamento delle persone” (Abbate, Massaro, 2007, p. 6), ovveroemergerebbe “dall’interazione dinamica tra bisogni e pressioni”(Cuffaro, 1998, p.14).

Forzeinterne all’individuocheneorganizzano tutte le attività allo scopodimodificare unasituazione consideratainsoddisfacente. Ogni bisognoè,inoltre, associatoa unaspecificaemozioneetende a usaremodalispecificheperil raggiungimento dei propri fini. Situazioni ambientali cheagendosuscitanounbisognonell’individuo. Non possono essere considerati come semplici stimoli, bensì qualcosa di piùcomplesso che consiste in ciò che puògenerare nel soggetto o per il soggetto, ovvero nel potere di modificare il suobenesserestesso, inunmodoonell’altro.

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St o ri a d e l TA T: in d ag ar e la p e rs o n alit à

Bisogni e pressioni interagiscono e si inseriscono all’interno di una struttura dipersonalitàcostituitadalleistanzefreudiane (Es, Ioe Super-Io)e “il perfettoequilibriodellapersonalitàsihaallorché unSuper-Iobenignoe unIofortecooperanoper un’adeguata espressione degli impulsi dell’Esincircostanzeculturalmente approvate” (Cuffaro, 1998, p.14).

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St o ri a d e l TA T: t ip o lo gie d i b is o gn i

Per Murray, il ‘bisogno’ corrisponderebbe ad una “tensione dominante che deriva dalla percezione conscia o inconscia di uno specifico stato interno o di specifici eventi esterni” (Abbate, Massaro, 2007, p.6). Di seguito vengono riportati alcune delle tipologie dei bisogni:

Primari o viscerogeni: legati a eventi di carattere fisiologico, ovvero innati(es. bisogno di cibo, acqua, sesso, ecc) Secondari opsicogeni: legatiall’esperienzapsichicadel soggettonell’interazione con il mondo esterno(es. affiliazione, dominanza, ecc) Manifesti: legatialcomportamentomotorio, che si rilevano e si valutanosulla base di criteri specifici come lafrequenza, ladurataelaprontezza nell’agire in un determinato modo Latenti o occulti: che appartengono almondo della fantasia o dei sogni. Chevengonorilevatiattraversol’esame delle storie elaborate al TAT

Dieffetto: chetendonoallarealizzazione di un risultato o di unacondizione desiderata Modali: che tendonoadagireperamore dell’azione in

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St o ri a d e l TA T: t ip o lo gie d i p re ss io n i

Murray distingue le pressioni in alfa (α) che riguardano gli aspetti oggettivi e reali dell’ambiente esterno e in beta (β) che riguardano le percezioni e le interpretazioni dell’individuo riguardo a specifici aspetti.

Ciò che secondo l’Autore acquisisce importanza nell’analisi della personalità è lamotivazione e come esposto da Abbate e Massaro (2007) l’analisi stessa del processomotivazionale si estenderebbe:

Dall’esame dellerichieste e dellespinte maturate internamente All’esame delle spinteche agiscono dall’esterno All’esame degli intrecci tra bisogni epressioni e degli equilibri derivanti

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St o ri a d e l TA T: t e m a, d is p o siz io n e te m at ic a e te m a d i u n it à

Tema è una piccola uni di comportamento formata da uno specifico intreccio di bisogni epressioni, che consente di rappresentare le situazioni che suscitano un determinato bisogno ele conseguenze dell’opera del bisogno stesso. Quando i temi si combinano tra loro danno vitaa temi seriali o complessi;

Disposizione tematica è il risultato dell’associazione stabile tra una pressione ambientale (ouna classe di pressioni ambientali) e un bisogno (o una classe di bisogni). Così, accad che unindividuo proverà quel particolare bisogno in presenza della pressione ambientale associata, oviceversa cerche l’oggetto ambientale associato quando proverà il bisogno corrispondente;

Tema di unità o unità tematica è quella particolare combinazione di bisogni e di pressioni che spiega la maggior parte del comportamento dell’individuo. Date le sue caratteristiche distabilità e pervasività, ha origine nelle prime esperienze infantili e si ripete in forme diversedurante tutta la vita dell’individuo. Operando a livello inconscio, Murray la descrive come “unacombinazione di bisogni dominanti interconnessi – cooperanti o conflittuali che sono legati apressioni cui l’individuo è stato esposto in una o più occasioni, gratificanti o traumatiche, dellaprima infanzia” (in Abbate, Massaro, 2007, p.8)

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St o ri a d e l TA T: s ch e m a d i M u rr ay

Secondo l’Autore, le storie narrate sotto la stimolazione delle immagini del TAT, confrontateconl’anamnesi e lerisultanzedel colloquio, potesseroevidenziaredisposizioni tematiche e temi di unità caratteristici del soggetto poiché espressione dell’interazione tra pressione ambientale (ovvero l’immagine) e bisogno connesso(ricavabile dal contenuto della storia) (Cuffaro, 1998).

PRESSIONE BISOGNO

TEMA DI UNITÁ O DISPOSIZIONE TEMATICA

STORIA

(Grafico tratto dal Corso in psicodiagnostica del prof. Cuffaro)

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St o ria d e l TA T: B e llak

1964 – Be llak ri ti e ne c he il te st pe rm et ta :

1. da un la to una le ttur a de l co n te nut o e de lla di na m ic a de lle re la zi o ni in te rpe rs o na li, co m e gi à pr o po st o ne l 1947 da T o m ki ns (re la zi o ni fa m ilia ri, so cia li e pr o fe ss io na li) ; 2. da ll’a ltr o , di co m pr e nd er e il co m po rt am e n to de l so gg et to e la ge ne si de i suo i sc he m i co m po rta m e n ta li gr azi e all’ e sa m e de lle st o rie na rr at e.

L’A ut o re in tr o duc e, ino ltr e, il c o nc et to di ‘ ap p e rc ez io n e ’ pe r ev ita re la co n fus io ne de te rm ina ta da ll’uti lizz o de l c o nc et to di pr o ie zi o ne c he fi no ad allo ra av ev a pr o va to ad a m pl ia re .

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St o ria d e l TA T: B e llak e l’ap p e rc ez io n e

L’a ppe rc ezi o ne fa re bb e rif e rime n to ad u na in te rp re ta zio n e di na m ic am e n te si gn ifi ca tiv a de lla pe rc ez io ne di un indi viduo . Pa rte ndo da que st o pr es uppo st o , Be lla k ipo ti zz a che (A bba te , Ma ss ar o , 2007 ):

1. Es ist a una c o ndi zi o ne di s em pl ic e p e rc ezi o ne o gg et ti va pe r cui la mag gio r pa rte de i so gg et ti è d’ ac co rdo ne l de fi ni re es at ta m en te il si gni fi ca to di uno sti m o lo ; 2. Il ba se a ll’e sis te nz a di que st o pr o ce ss o ipo te ti co di pe rc ezi o ni se m pl ic i, o gni in te rpr et azi o ne so gg et ti va co sti tui re bbe una di st o rs io ne a ppe rc et ti va di na m ic am en te si gni fi ca ti va

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St o ria d e l TA T: B e llak

Per comprendere ladistorsione appercettiva, Bellak evidenzia come la proiezione sia un meccanismo che si azioni tutte le volte che un soggetto strutturi una situazionestimolo facendola propria, ovvero percependola. Da ciò deriveranno quattro tipi didistorsione appercettiva:

Alivellopreconscio, il soggettoorganizzail campopercettivoinmaniera rispondenteallepropriesensibilizzazioni e riconoscepoi diavereoperatointal modo

ES TE R IO R IZ ZA ZIO N E

Disposizione a coglierecerti aspetti dellostimolo(talvolta anche inesistenti) ipervalutandoli

SE N SIB ILI ZZ A ZIO N E

Attribuzione alla realtà esterna di atteggiamenti aiquali si è sensibilizzati

PR OIE ZION E SE MP LI C E

Attribuzione alla realtà esterna degli atteggiamenti generati in dalla formazione reattiva determinatadal rifiuto di pulsioni ritenute inaccettabili

PR OIE ZION E IN VE R TIT A

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St o ria d e l TA T: B e llak

Per Bellak, il soggetto sarebbe portatore di pulsioni inaccettabili inibite e trovandosi in uno stato di prontezza ricettiva e disposto ad agire conformemente a tali pulsioni. Intalmodo, lostimolo(immagine)spingeràil soggettoadoperare unadelledistorsioni appercettive e successivamente lo psicologo osservandole, potrà risalirealle pulsioni che le hanno determinate.

STIMOLO DISTORSIONE APPERCETTIVA

STORIA

PRONTEZZARICETTIVA

(Grafico tratto dal Corso in psicodiagnostica del prof. Cuffaro)

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St o ria d e l TA T: R ap ap o rt

1968 – Rapaport è convinto che lo stimolo costituito dall’immagini attivi un processocomplessogestitodall’Io, checontrollaleenergiepulsionali suscitatedall’Esefornisce una risposta adeguata alla situazione test. Attraverso la lettura delle storiepotremo riconoscere i meccanismi di difesa adottati dal soggetto. Secondo l’Autore, le storie saranno più o meno stereotipiche, fantasiose orifletterannodei cliché, chepotrebberoessere essi stessi indicativi diunorientamento psichico e quindi rivelare anch’essi le difese del soggetto. Rapaport sente l’esigenza di introdurre un aspetto più formale e menocontenutistico al test, per permettere una maggiore oggettivazione del TAT. Egli inserisce, pertanto, le seguenticategorie per esaminare il protocollo: • Conformità alle istruzioni; • Coerenza delle storie; • Tono prevalente, stato d’animo, sentimenti e atteggiamenti; • Le figure della storia; • Tendenze e atteggiamenti del soggetto; • Ostacoli di fronte ai quali il soggetto ritiene di trovarsi

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St o ria d e l TA T: C u ffar o

1996, 1998, 2000– Cuffaro opererà una serie di riflessioni sul TAT che lo porterannoa elaborare una griglia di siglatura e di interpretazione dello strumento.

“Ciascun essere umano (ma non solo umano) possiede una memoria che si articola in legami relazionali tra elementi. Ciascun elemento può essere posto in relazionecon tutti gli altri elementi presenti in memoria, ma non tutte le relazioni sonougualmente percorribili. Data una situazione, alcune relazioni sono entro quellasituazione di uso comune e frequente, altre sono meno frequenti ma non impossibili,altre ancora sono del tutto interdette. Il combinarsi delle connessioni relazionali […] è funzione della relazione tra la persona e le circostanze che si trova ad affrontare ecostituisce la modalità in cui la persona (il filtro relazionale) si configura per lacircostanza. […] le configurazioni in cui si articola sono modalità di interazione tra sée il mondo esterno e tra sé e sé. Il passaggio da una configurazione all’altra èottenuto per semplice commutazione dei circuiti relazionali: ciò che è preferenzialeentro una configurazione può essere inusuale o interdetto in un’altra e viceversa”(Cuffaro, 1998, pp.27-28).

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St o ria d e l TA T: Sc hem a di C u ffar o

SCANSIONE PERCETTIVASELEZIONE DEGLI ELEMENTI RILEVANTIINDIVIDUAZIONE NUCLEO CENTRALE RECETTORI SENSORIALI

ORGANIZZAZIONE IDEAZIONE CONFIGURAZIONE DEL FILTRORELAZIONALE

INNESTO NELLA RETE RELAZIONALEATTRIBUZIONE DI RUOLIANALISI PERCORSI PREFERENZIALIVALUTAZIONE DELLA COMPATIBILIESAME DI REALTÁ E DISTANZIAMENTOVALUTAZIONE DELLA RISPONDENZA ALLAPRESCRIZIONE AVVIO DELLA COMUNICAZIONE

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