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XXXIII edizione. 15 Settembre 9 Novembre 2018 ANTEPRIMA AD MUSEUM. Venerdì 15 Settembre Ore 21,00 Chiostro di Santa Chiara Bari Lee Ranaldo ***

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XXXIII edizione

15 Settembre – 9 Novembre 2018

ANTEPRIMA “AD MUSEUM”

Venerdì 15 Settembre

Ore 21,00 – Chiostro di Santa Chiara – Bari Lee Ranaldo

***

Sabato 16 Settembre

Ore 21,00 – Museo archeologico nazionale Domenico Ridola – Matera Lee Ranaldo

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Lunedì 24 Settembre

Ore 21,00 – Chiostro di Santa Chiara – Bari Terry Riley + Gyan Riley

***

Venerdì 28 Settembre

Ore 21,00 – Palazzo De Mari – Acquaviva delle Fonti (Ba) Nuno Aroso / Filippo Lattanzi / Francesco D’aniello

in

Percussive landscape (Visual effects di Pit Campanella)

***

Sabato 29 Settembre

Ore 21,00 – Palazzo De Mari – Acquaviva delle Fonti (Ba) TRRMA Duo

+

Woods.P.M.Ensemble

***

PROGRAMMA UFFICIALE

Venerdì 12 Ottobre Ore 21,00 – Showville – Bari Simonetti’s Goblin in Profondo Rosso

sonorizzazione live opening act – Father Murphy

***

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Sabato 20 Ottobre Ore 21,00 – Teatro Palazzo Theo Teardo / Elio Germano

in

Viaggio Al Termine Della Notte

***

Domenica 21 Ottobre Ore 21,00 – Teatro Palazzo

Ralph Towner live

opening act – Andrea Belfi

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LITERATURE

17-18-19 Ottobre ore 21,00 @ Auditorium Vallisa Paolo Panaro e Gianni Lenoci

PROUST PROJECT #1 23-24-25 Ottobre ore 21,00 @ Auditorium Vallisa Paolo Panaro e Gianni Lenoci

PROUST PROJECT #2

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OLTRE CONFINI

La grande musica al quartiere San Paolo in coproduzione con il Conservatorio N.Piccinni ore 20.00 @ Auditorium Fondazione Giovanni Paolo II

25/10 – Intrecci – teoria e pratica del minimalismo 26/10 – Folksongs (Ayre)

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PIANO ZONES #1

ore 21.00 @ Auditorium Vallisa (Bari)

1/11 – Gareth Sager

(The Pop Group / RipRig & Panic) esclusiva italiana

2/11 – Baby Dee

opening – Daniela Mastrandrea 3/11 – Charlemagne Palestine

esclusiva italiana

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opening – Maurizio Zaccaria 4/11 – Alessandra Celletti

in Sacred Honey

musiche di Gurdjieff e De Hartmann +

Jozef Van Wissem

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PIANO ZONES #2

ore 21.00 @ Teatro Van Westerhout (Mola Di Bari)

8/11 – Mauro Sabbione (Matia Bazar) in Tango Nel Fango

+

Alex Maguire

9/11 – El Gabinete ensamble (Mexico)

The contemporary music of South America +

Mattia Vlad Morleo

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Gli artisti della XXXIII edizione

SIMONETTI’S GOBLIN IN PROFONDO ROSSO Venerdì 12 Ottobre

Showville

Sonorizzazione dal vivo del capolavoro di Dario Argento. Ad eseguirla sarà l’autore della colonna sonora Claudio Simonetti ed i Goblin, gli storici interpreti di questa mitica soundtrack.

Una perfetta combinazione di musica ed immagini, suoni diventati per antonomasia evocativi di paura ed inquietudine. È il motivo per cui Simonetti ed i Goblin continuano senza sosta a portare questi suoni in giro per il mondo.

Negli studi Trafalgar di Roma, nel 1975, un giovanissimo Claudio Simonetti con i Goblin finiva di registrare la colonna sonora del film “Profondo Rosso” diretto da Dario Argento. Pochi avrebbero potuto supporre che la colonna sonora sarebbe diventata celebre quanto il film divenendo, probabilmente, l’unico caso in cui un brano strumentale ha raggiunto il vertice delle chart discografiche rimanendovi per quasi un anno. Proprio a sottolineare il legame fortissimo tra le immagini e la colonna sonora del film la formula del “live soundtrack” è sembrata la forma più appropriata per celebrare questo anniversario. Una scommessa vinta quella di Claudio Simonetti che, in questa formula di spettacolo, ha sempre creduto. Lui, simbolo con i Goblin del cinema di Dario Argento, vero e proprio cult mondiale dell’horror, che esegue con la band le musiche che l’hanno reso famoso nel mondo. Una formula che rende ogni evento unico e irripetibile.

I Goblin nascono agli inizi degli anni ’70, costituiti da Claudio Simonetti e Massimo Morante e si ispirano a band prog come Yes, Genesis, King Crimson, Gentle Giant e Emerson, Lake & Palmer.

All’inizio del 1975 vengono chiamati da Dario Argento in sostituzione del compositore Giorgio Gaslini, che aveva lasciato il set del film Profondo Rosso in seguito a un conflitto con il regista e scrivono la maggior parte dei brani della colonna sonora, incluso il celebre tema principale. Il successo supera ogni aspettativa: più di un milione di copie vendute, e oltre 52 settimane nelle charts italiane (singoli e album) che segnano l’inizio di un lungo periodo ai vertici della popolarità nazionale. L’anno successivo i Goblin realizzano Roller, i cui brani non erano stati originariamente composti come musica da film; gli stessi sono stati utilizzati successivamente come colonna sonora del film di George A. Romero Wampyr del 1977.

Nel 1977 la band è scelta ancora una volta da Dario Argento per il suo Suspiria, che diventa un cult. Nel 1978 ottengono un nuovo successo incidendo la colonna sonora del film horror Zombie diretto da George Romero. Nel corso degli anni successivi, dopo una serie di cambiamenti nella formazione, i Goblin si sciolgono temporaneamente, nonostante le parziali riunificazioni per Tenebrae (1982) e Non Ho Sonno (2000) di Argento.

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FATHER MURPHY Venerdì 12 Ottobre Showville

Father Murphy è il suono del senso cattolico della colpa. Una spirale verso il basso che punta verso il fondo, per poi scavare ancora più in profondità. Nel corso degli anni la band è diventata una delle più singolari entità musicali provenienti dall'Italia, parte di quella comunità che Simon Reynolds iniziò a chiamare la nuova "psichedelia occulta italiana".

Il duo, ben noto per gli spettacoli dal vivo davvero intensi, qualcosa tra un rituale e una

performance artistica, si è esibita furiosamente in tutta Europa, suonando in tutti i festival più importanti (Le guess who ?, Liverpool Psych Fest, Incubate, Supernormal e molti altri), ha girato il Nord America con artisti del calibro di Deerhoof, Dirty Beaches, Iceage e Xiu Xiu; recentemente si è unito a Jarboe sul palco per un tour di promozione di un EP collaborativo.

Il loro nuovo album intitolato "Rising. A reqiuem for Father Murphy" è stato annunciato come la loro finale. Rilasciato nel 2018 da Avant! Records e Ramp Local viene seguito da un'ultima serie di concerti e celebrazioni della vita.

THEO TEARDO / ELIO GERMANO Sabato 20 Ottobre

Teatro Palazzo

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena “Viaggio al termine della notte” di Louis Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi.

Avvalendosi della straordinaria sensibilità interpretativa di Elio Germano, Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove dinamiche espressive nella

combinazione di archi, chitarra e live electronics. Una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo; un succedersi di eventi sonori e verbali dove la voce esce dalla sua dimensione tradizionale fino a divenire suono. In quel suono Teardo crea un ambiente nel quale la voce di Germano può suggerirci nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e gli orrori della guerra mondiale che travolge le relazioni tra gli uomini quanto i continenti. Il pessimismo sulla natura umana, sulle istituzioni, sulla società e sulla vita in generale, diviene inconsolabile fino a non conceder più alcuna speranza al consorzio umano.

La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline. Legati, oltre che dall’amicizia, anche da una solida affinità artistica, Elio Germano e Teho Teardo portano avanti questo spettacolo dal 2012, anno in cui è iniziata la prima tournée che ebbe come prima tappa Genova, città dove è stato ambientato il film Diaz, che vanta la presenza dei due artisti, l’uno come attore, l’altro come autore della colonna sonora.

Conosciutisi sul set del film Il passato è una terra straniera di Vicari, Germano e Teardo hanno deciso di mettere in piedi Il Viaggio di Céline, in occasione di un Festival al Palaexpo, in cui gli fu chiesto un intervento su un testo. Quello che doveva essere un singolo episodio, è diventato invece una tournée che a distanza di anni non si è mai conclusa.

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Elio Germano ha ha interpretato ultimamente il ruolo di San Francesco nel film “Il Sogno di Francesco”, diretto dai registi francesi Renaud Fely e Arnaud Louvet, uscito nelle sale

cinematografiche il 6 ottobre, mettendo in risalto l’immagine più umana e creativa del Santo.

Recentemente, Teho Teardo ha iniziato una nuova collaborazione con l’artista MP5 nel progetto Phantasmagorica, ha composto anche le colonne sonora de “La verità sta in cielo” di Roberto Faenza e di altri due film presentati alla 73°edizione del festival di Venezia (Il più grande sogno di Michele Vannucci e Caffè di Cristiano Bortone).

RALPH TOWNER Domenica 21 Ottobre Teatro Palazzo

L’innovazione in ambito musicale è impresa assai ardua: richiede non solo un talento innato, ma anche una devozione all'Arte non accecata dal bagliore commerciale della cultura pop.

Ralph Towner è indiscutibilmente uno dei veri innovatori nel panorama musicale moderno, con idee sempre ‘fresche’ a dispetto di una carriera lunga oltre 40 anni. Meglio conosciuto come autore principale, chitarrista e tastierista del mitico ensemble jazz acustico degli Oregon, Towner ha avuto anche una ricca e variegata carriera da solista che ha visto fruttuose e memorabili collaborazioni musicali con grandi musicisti moderni come Gary Burton, John Abercrombie, Egberto Gismonti, Larry Coryell, Keith Jarrett, Jan Garbarek e Gary Peacock.

Nato a Chehalis (Washington, U.S.A.) il 1 marzo 1940 in una famiglia di musicisti (sua madre era insegnante di pianoforte e suo padre un trombettista), Towner è cresciuto in un ambiente estremamente stimolante che ha fortemente incoraggiato la sua sperimentazione musicale ed espressiva. Nel 1958 si iscrive alla University of Oregon e la sua formazione in composizione si deve ad Homer Keller. È lì che quasi subito incontra il bassista Glen Moore, che sarebbe diventato suo partner musicale negli Oregon. In questo periodo Towner scopre i primi LP di Bill Evans, che emula e la cui influenza inizia a incorporare nel proprio stile di pianoforte e composizione. Nel 1968 Towner si trasferisce a New York e si immerge totalmente nella scena jazz della Grande Mela, approdando al Paul Winter Consort, ensemble in cui si forgiano le inossidabili amicizie e partnership musicali con Glen Moore, Paul McCandless, e Collin Walcott, in un’alchimia musicale che è destinata a catalizzarsi nella mitica band Oregon. L’elenco delle opere ECM, tutte ‘a basso volume’, era decisamente in contrasto con lo spirito pop amplificato dell’epoca e ha fornito a Towner la ghiotta opportunità di entrare in contatto e comporre con alcuni degli artisti più

iconoclasti e innovativi della cultura musicale degli anni ‘70. Gli anni ECM di Towner l’hanno anche visto esprimere la sua vena più minimalista e audace. Concerto Solo, uscito nel 1980, era

concettualmente elementare: un recital di chitarra solo dal vivo. Eppure, fino a quel momento nessuno aveva mai sintetizzato composizione contrappuntistica classica e jazz di improvvisazione e

“oddly-metered”, soprattutto in un ambito rischioso come una performance dal vivo. Come ogni vero artista, tuttavia, la sperimentazione con la tecnologia conduce Ralph, contemporaneamente e paradossalmente, lontano da questo approccio scarno alla composizione e all’esecuzione quando – nel 1983 – inizia a incorporare il sintetizzatore Prophet 5 nelle sue composizioni, sia con gli Oregon che nelle sue registrazioni ECM. Nel nuovo millennio, la creatività e il virtuosismo di Towner conservano tutta la vitalità della sua gioventù, anche ora che ha abbondantemente

passato i 70. Sempre al servizio della musica, continua ad avere la straordinaria capacità di favorire nuovi rapporti musicali con coloro che condividono la sua missione: rendere l'Arte una somma superiore all’unione delle sue singole parti; così recentemente ha lavorato con il chitarrista austriaco Wolfgang Muthspiel e con il chitarrista australiano Slava Grigoryan in un trio noto come MGT. Allo stesso modo, i suoi duetti con il trombettista Paolo Fresu e il clarinettista argentino

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Javier Girotto hanno fortemente riaffermato lo spazio unico e permanente che Ralph si è conquistato a livello internazionale nel mondo del jazz improvvisato.

ANDREA BELFI Domenica 21 Ottobre Teatro Palazzo

Nel corso degli anni Belfi ha costruito un mondo sonoro che combina abilmente un semplice set di batteria con una componente elettronica altrettanto minimale. Attraverso una lunga ricerca ha cercato a lungo di produrre e perfezionare i timbri acustici della sua musica, ma ora ha saputo raggiunto un significativo punto di realizzazione grazie alla sua batteria finlandese Saari.

Belfi ha acquisito una particolare reputazione per le sue esibizioni energiche e carismatiche, sia come musicista solista che per le numerose collaborazioni. Nel 2016 è stato in tour con Nonkeen, la band tedesca composta da tre membri e capitanata da Nils Frahm. Belfi ha avuto il suo exploit al Barbican Centre di Londra, illuminando il palco con un assolo di batteria impressionante ed

esplosivo che è diventato uno dei momenti più memorabili della serata.

LITERATURE

Paolo Panaro e Gianni Lenoci PROUST PROJECT

17-18-19-23-24-25 Ottobre ore 21,00 @ Auditorium Vallisa

Sarà interamente dedicato alla “Recherche“ di Marcel Proust il doppio ciclo diviso in 6 giornate di Literature 2018.

Accanto al fenomeno Panaro ci sarà Gianni Lenoci, un grande ed eclettico pianista per rimodulare i sospiri del capolavoro di Proust.

Paolo Panaro, attore e regista, si diploma nel 1988 presso la Scuola di Interpretazione ed

Espressione Scenica diretta da Orazio Costa Giovangigli. In seguito, collabora con registi ed attori quali Luca Ronconi, Walter Pagliaro, Roberto de Simone, Massimo Venturiello, Roberto Herlitzcha, Lucilla Morlacchi. Prende parte a diversi sceneggiati radiofonici prodotti dalla RAI. Da qualche anno lavora stabilmente come attore e regista con il Centro Diaghilev presso la Casa dei Doganieri di Mola di Bari.

In qualità di attore ha preso parte a diverse produzioni teatrali, tra cui: Assassinio nella cattedrale di T.S.Eliot, regia di Orazio Costa Giovangigli; Corrispondenze pericolose da Baudelaire, Poe, Hoffmann, Labiche, regia Walter Pagliaro; Timone d’Atene di W. Shakespeare, regia di Walter Pagliaro, produzione del Teatro Stabile di Torino; La Gatta Cenerentola testo e regia di Roberto De Simone, Peer Gynt per il Maggio Musicale Fiorentino con la regia di Pier Paolo Pacini.

Parallelamente all’attività teatrale, conduce un’accurata ricerca sulla narrazione scenica.

Rifacendosi alla tradizione canterina degli antichi contastorie e affabulatori è divenuto uno dei pochissimi specialisti del raccontare orale.

Ha realizzato alcuni spettacoli narrativi ispirati ai classici della letteratura italiana (La favola de Zoza da Giambattista Basile, Mille e una Notte di autore anonimo, La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, Baldus da Teofilo Folengo), prestando attenzione anche alla letteratura

contemporanea (Perros de España di Fabrizio Dentice). Per il Centro Diaghilev ha firmato la regia

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della Commedia del Convento di Santa Pasca, tratta da Le religiose alla moda di Giocchino Dandolfi. Con la regia di Simona Gonella ha interpretato I Viceré di Federico De Roberto, La zia d’America di Leonardo Sciascia, Un amore di Swann di Marcel Proust, Anfibi Rossi da Dei bambini non si sa niente di Simona Vinci. Con la regia di Daniele Abbado ha preso parte agli spettacoli Zarathustra da Friedrich Nietzsche e Dialoghi con l’angelo da Gitta Mallasz. Per il Grinzane Puglia Festival ha partecipato al progetto Autoritratto di un festival su testi di Arnaldo Colasanti insieme a Laura Curino, Lucilla Piagnoni, Elena Bucci, Marco Sgrosso, con la regia di Enzo Toma.

Con i suoi spettacoli narrativi ha effettuato diverse tournées nelle principali città italiane e negli Stati Uniti, dove i suoi lavori sono sempre seguiti con un certo interesse. Ha avviato inoltre delle proficue collaborazioni con la New York University, la Columbia Un. e l’AAIS (Ass. di Italianisti del nord America).

Gianni Lenoci si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio "S. Cecilia" di Roma e in musica elettronica presso il Conservatorio "N. Piccinni" di Bari, ove ha conseguito anche la Diploma Accademico di secondo livello in pianoforte (indirizzo solistico) con il massimo dei voti e la lode, con un recital monografico e discutendo una tesi sull'opera pianistica di Morton Feldman. Ha studiato jazz ed improvvisazione con Mal Waldron e Paul Bley. E' stato finalista nel 1993

dell'European Jazz Competition di Leverkusen (Germania) e nel 1996 vincitore di un premio della Fondazione Acanthes di Parigi (Francia). Nel 2003 la sua composizione elettronica "Notturno Frattale", ha vinto il Premio Internazionale della Società Italiana di Informatica Musicale. Ha collaborato con i massimi specialisti mondiali del jazz e della musica improvvisata come: Massimo Urbani, Steve Lacy, Joelle Leandre, Steve Grossman, Harold Land, Bob Mover, Enrico Rava, Glenn Ferris, Eugenio Colombo, Giancarlo Schiaffini, Don Moye, Han Bennink, Antonello Salis, Carlo Actis Dato, David Gross, Paul Lovens, Sakis Papadimitriou,Georgia Sylleou, Jean-Jacques Avenel, John Betsch, Markus Stockhausen, Steve Potts, Carlos Zingaro,John Tchicai, Kent Carter,William Parker, David Murray, Roscoe Mitchell, Sabir Mateen, Evan Parker, Marc Ducret, Charles Gayle per citarne alcuni. Ha inoltre tenuto performances con poeti, danzatori ed artisti multimediali. Oltre che come improvvisatore, Lenoci è attivo come interprete dal vasto repertorio, con un'attenzione particolare a compositori come Morton Feldman, Earle Brown, Sylvano Bussotti, John Cage oltre all'opera completa per strumento a tastiera di Johann Sebastian Bach. Dal 1990 insegna Prassi Esecutiva, Improvvisazione e Composizione nei corsi di jazz del Conservatorio "N. Rota" di Monopoli ove ricopre l'incarico di Coordinatore del Dipartimento di "Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali"

all’interno del quale realizza produzioni e progetti didattici apprezzati a livello internazionali ed è Visiting Erasmus Professor presso: Bucharest University, Corfu University , Royal Northern College of Manchester,Conservatorio Superior de Malaga, Franz Liszt Hochschule in Weimar,

Conservatorio Superior de Madrid, Conservatorio Superior de Salamanca, Yasar University di Izmir. Nel 2011 è stato composer in residence presso l’Atlantic Center for the Arts in Florida, USA. Nel 2012 il suo nome è stato inserito nel Dictionnaire du jazz di Philippe Carles. Ha suonato in tutta Italia,Francia, Spagna,Inghilterra,Romania, Ungheria,Albania, Argentina,Grecia, Turchia, USA, Canada, Olanda, Austria, Polonia, Belgio, Germania, Arabia Saudita ed inciso più di 50 cd per Splasc(h), Modern Times, ASC, ANT, Leo, afk, sentemo, vm-ada, DAME (Ambiances Magnetique), VEL NET, Soul Note, Amirani, NoBusiness. Nell’aprile 2015 ha vinto il Earle Brown / Morton Feldman Grant Program 2016/17 della E.Brown Foundation (USA).

INTRECCI

Giovedì 25 Ottobre

Auditorium Fondazione Giovanni Paolo II

Musiche di Daugherty, Schwantner, Torke, Nyman, Cage e Zappa.

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F. Lattanzi, marimba. N. Fino, E. Parente, V Di Leo, M. Liguigli, D. Maggi, percussioni. F. D’Orazio, violino. N. Di Modugno, chitarra. V. Nicodemi, P. Debenedetto, A. Ustino e R. Micarelli, sassofoni.

AYRE – FOLKSONGS Giovedì 25 Ottobre

Auditorium Fondazione Giovanni Paolo II

Ayre – che significa “aria” o “melodia” in spagnolo medievale – è uno straordinario ciclo di folksong (composte dall’argentino Osvaldo Golijov nel 2004) che esprimono relazioni, passaggi e tensioni tra arabi, ebrei e cattolici. Il contesto è la Spagna meridionale della fine del 1400, nel periodo che precede l'espulsione degli ebrei. In questo luogo le tre culture convissero a volte tra i conflitti, altre in relativa pace.

Teresa Satalino, direttore. Tiziana Portoghese, mezzosoprano. Francesco Palazzo, fisarmonica.

Alessandro Muolo, flauto. Luigi Morleo, percussioni. Antonella Fazio, percussioni. Vincenzo Perrone, clarinetto. Tiziana Malagnini, corno. Nunzia Del Popolo, arpa. Davide Minerva, chitarra.

Anna Lucia Geusa, viola. Rossana Atzori, violoncello. Giuseppe Lillo, contrabbasso. Francesco Abbrescia, live electronics.

GARETH SAGER Giovedì 1 Novembre Auditorium Vallisa

Gareth Sager è un polistrumentista, compositore e compositore di Edimburgo, membro fondatore della mitica band post-punk The Pop Group, ma anche del gruppo di artisti d'avanguardia jazz/art pop Rip Rig & Panic e dell'indisciplinato gruppo rock dal nome Head e di stanza a Bristol. Laborioso collaboratore e prolifico artista solista, Sager è stato una forza instancabilmente irrequieta e versatile (non solo) dell'era post-punk grazie a una dinamica carriera di eccezionale originalità.

Presenza vitale sia nell'incarnazione originale del Pop Group che nella successiva formazione, Sager rimane la base principale in uno dei gruppi più evolutivi e antagonisti del post-punk. Il suo approccio disinibito alla strumentazione come pianista, chitarrista, sassofonista e clarinettista per tutta la vita, nonché il suo astuto uso dell'elettronica nel materiale recente continua ad ispirare le bande più radicali del momento. In questo ruolo iconico Sager ha anche goduto di un vivace ciclo creativo con Rip Rig & Panic accanto a nomi come Neneh Cherry e Andrea Oliver.

Sager ha anche fatto nascere gli Head, cambiando nuovamente il suo lavoro e perseguendo una forma disordinata di folksong sotto l'influenza di The Pogues, Captain Beefheart e delle tradizionali ballate della sede di Sager per molti anni, Bristol. È stato anche impegnato in numerose

collaborazioni con il poeta punk scozzese Jock Scot, incluse le regolari esibizioni dal vivo al Fringe Festival di Edimburgo e la pubblicazione del disco Caledonian Bluesper la Invada Records di Geoff Barrow. Accanto al suo lavoro con Scot, Sager ha partecipato alle esibizioni dal vivo e le

registrazioni con i Nectarine No 9 di Davey Henderson.

Nel 2017 Sager ha presentato la sua forma di reinvenzione con “88 Tuned Dreams”, un album autoprodotto di improvvisazioni melodiche classiche. Si tratta di quattordici opere per pianoforte, straordinarie invocazioni a bassa voce per uno dei pionieri ed esploratori più imprevedibili del

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post-punk. Un anno dopo, nel 2018, Sager ha annunciato un nuovo album dal suo ultimo progetto, Gareth Sager e The Hungry Ghosts. Dieci straordinarie tracce di suono funk e avant-punk.

BABY DEE

Venerdì 2 Novembre Auditorium Vallisa

Performer transgender, pianista, orso arpista, gatta fisarmonicista, artista di strada, ex organista di chiesa, cantante, membro della band di Marc Almond e dei Current 93, collaboratrice di Bonnie Prince Billy, Larsen, Andrew W.K., Antony and The Johnsons: questa e altre ancora le incarnazioni di Baby Dee, artista poliedrica e inafferrabile, classe 1953, originaria di Cleveland. Le sue tante anime e le più disparate esperienze di vita sono condensate nella musica che scrive e nelle canzoni che interpreta: poetiche, ironiche, struggenti e graffianti.

L'ultimo album di Baby Dee è del 2015, si intitola "I am stick" ed è uscito sull'inglese Tin Angel Records. Dee l'ha definito un “road album”, musica da viaggio che va dappertutto toccando sentimenti come l’amore, il dolore, la mancanza di vergogna, la stupidità e la tranquillità.

Vi hanno collaborato Christina De Vos, Colin Stetson e una band formata da Alex Neilson (batteria) Joe Carvell (Basso) Victor Herrero (chitarra) Jordan Hunt (archi).

DANIELA MASTRANDREA Venerdì 2 Novembre

Auditorium Vallisa

È nata nella città d’arte di Gravina in Puglia nel 1981. A 7 anni comincia lo studio del pianoforte e a 9 anni compone i suoi primi pezzi. Nel 2003 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli. È vincitrice di diversi concorsi Internazionali di Composizione: nel 2015, con il brano “Luci e Ombre” (pubblicato da Editrice Rotas) dove si aggiudica il 1° premio assoluto della giuria tecnica, oltre a quello della giuria popolare; nel maggio 2012, 3° premio con il brano “Ridi”; nel dicembre 2010, con il brano “Indesiderabile Tenerezza”, dove oltre ad

aggiudicarsi il premio della giuria, conquista anche quello del pubblico.

Nel 2017 vince la 1ª edizione del Web Talent V.I.T.A. promosso da Believe Digital e Zimbalam Italia, aggiudicandosi una produzione discografica. Nel 2018 le viene conferito il Premio Argojazz come Miglior Lavoro Musicale per la 15ª edizione del Festival Argojazz 2018. Nel 2005 il suo primo CD per piano solo “Volo di Gabbiani”, che raccoglie musiche da lei composte tra gli 11 e i 18 anni.

Nel 2016 il suo CD dal titolo “Fluide Risonanze” (Ed. Odos Servizi S.c.p.l.) da lei composto, arrangiato ed eseguito in quartetto (flauto, violino, violoncello e pianoforte). Nel 2017 il suo SINGOLO dal titolo "GAME OVER" da lei composto ed eseguito per pianoforte solo. Nel 2018 "Lo Specchio", il suo nuovo lavoro per pianoforte solo.

CHARLEMAGNE PALESTINE Sabato 3 Novembre

Auditorium Vallisa

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Charlemagne Palestine è tra le voci più originali e autorevoli tra i compositori che consolidarono il mito della "Downtown New Music Scene" nella New York degli anni '70, pioniere e profeta

"irregolare" del minimalismo assieme a Terry Riley, Steve Reich, La Monte Young, Pauline Oliveros e il primo Philip Glass. Vedere questo musicista dal vivo è un'esperienza incredibile proprio per la ricerca del suono, che, nella dimensione concertistica può erompere in tutta la sua fisicità, senza intermediari, direttamente dalla fonte all'ascoltatore, che viene totalmente immerso nella musica, godendo e comprendendo appieno le geniali intuizioni di questo compositore. Sono leggendarie le sue esecuzioni al pianoforte imperniate sulla tecnica dello "strumming", che sollecita l'uditorio ad entrare in sintonia con curvature musicali e presenze di armonici in continua evoluzione. Anche lo stile delle performance di Palestine è fondamentalmente ritualistico (per anni in viaggi di ricerca sugli antichi costumi tribali e alle pratiche sciamaniche), infatti, usa circondare sè stesso ed il pianoforte con animali di pezza, i quali gli danno la consapevolezza di vivere il presente, mano a mano che, durante l'esecuzione entra quasi in trance.

MAURIZIO ZACCARIA Sabato 3 Novembre

Auditorium Vallisa

Nato a bari nel 1982, si è diplomato con dieci lode e menzione d’onore presso il Conservatorio ”N.

Piccinni” sotto la guida del maestro Gregorio Goffredo. Ha partecipato a numerosI festival musicali e masterclass di interpretazione pianistica dirette dai Maestri Joaquin Achucarro, Marisa Somma, Roberto Cappello, Christian Zacharias e François-Joël Thiollier. Ha seguito studi di

perfezionamento con il M° Nelson Delle Vigne Fabbri (presso l’Ecole Normale de Musique ”Alfred Cortot” di Parigi) e con il M° Benedetto Lupo.

È stato premiato in numerosi Concorsi Nazionali e Internazionali: finalista al Festival Nazionale di Castrocaro Terme, al Festival Internazionale Eugenio Musik di Osnabruch-Germania e

recentemente al concorso internazionale S. Thalberg di Napoli, con ampi consensi della critica.

Vincitore del 1° premio assoluto al 5° Concorso Nazionale ”Euterpe” e del 11° Concorso Nazionale Pianistico ”Citta’ di Casamassima”; 1° premio al Concorso Europeo ”Argento”di Gioia del Colle, nella sezione ”musica da camera”; Premio speciale “Mediterraneo” al concorso internazionale

“San Nicola” di Bari.

ALESSANDRA CELLETTI Domenica 4 Novembre

Auditorium Vallisa

Alessandra Celletti nasce in ambito prettamente classico, ma le sue esperienze musicali e artistiche si moltiplicano con improvvise deviazioni in un ambito musicale e creativo molto personale; lontana dalle etichette, difficilmente catalogabile nei cliché preesistenti, il suo unico e imprescindibile centro gravitazionale è il pianoforte. Esordisce discograficamente nel 1994 con il lavoro “Les sons et les parfums”, dedicato alle musiche di Debussy, Ravel e Satie; dal 2006 Alessandra si impone anche come autrice con il lavoro “Chi mi darà le ali”, ma rimane anche apprezzata interprete di un vasto repertorio che include composizioni di Janáček, Gurdjieff/De Hartmann, Scott Joplin e Philip Glass. Nel 2007 pubblica “The Golden Fly”, sedici composizioni originali per piano, seguito, nel 2008 da “Way Out”, nel quale le sonorità del pianoforte, con naturalezza ed equilibrio, si fondono alla forza ritmica della batteria.

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Molte le collaborazioni: dall’artista concettuale svedese Paulina Wallenberg Olsson al sassofonista Nicola Alesini, al compositore inglese Mark Tranmer (aka GNAC) con il quale ha pubblicato l’album

“The Red Pages”. Il libero movimento dei suoni ha anche reso possibile l’incontro tra Alessandra Celletti ed uno dei massimi esponenti della musica elettronica sperimentale contemporanea, Hans Joachim Roedelius con il quale, nel 2009 per l’etichetta nord americana Transaprency, ha

composto l’album “Sustanza di cose sperata”; in contemporanea usciva anche “Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi”, album dedicato all’autore veneto del settecento. Nella primavera del 2015 l’Istituto Luce ha prodotto il documentario “Mio duce ti scrivo” che racconta l’incredibile epistolario tra tanti italiani e il duce Benito Mussolini durante il ventennio della dittatura; la colonna sonora originale è stata affidata ad Alessandra Celletti.

Nel corso del 2016 Alessandra Celletti si è concentrata sul progetto “Working on Satie” insieme all’artista figurativo Onze. Il lavoro nato come omaggio al compositore francese e inizialmente pensato solo come esperienza dal vivo, è diventato un cd e dvd che sono stati pubblicati in concomitanza con il debutto (sold out) al Romaeuropa Festival. Il 2018 inizia con la composizione della colonna sonora del documentario “Nel nome di Antea” per l’Istituto Luce con la regia di Massimo Martella, dedicato alla storia delle opere d’arte durante la seconda guerra mondiale, mentre Alessandra Celletti rivolge la sua attenzione ancora una volta al mondo musicale di G.I.Gurdjeff con il suo ventesimo album, “Sacred Honey”.

JOZEF VAN WISSEM Domenica 4 Novembre Auditorium Vallisa

Jozef van Wissem è un compositore, liutista e musicista minimale. Considerato il Burroughs della musica, dato l’utilizzo della tecnica del “cut-up" su spartiti musicali medievali e quindi conosciuto per il suo approccio punk ad uno strumento classico quale il liuto. Van Wissem grazie alla sua sperimentazione, condivisa con il pubblico per la prima volta nel 2000, ha dato nuova vita, estrema, destrutturata, a quella che è la musica rinascimentale e barocca, pur conservando l’eleganza dell’armonia. Una sorta di classismo di scuola Throbbing Gristle.

Il suo estremo talento è stato richiesto da uno dei registi e musicisti sperimentali contemporanei più accreditati, Jim Jarmush, l’uomo che ha elevato il DIY ad incredibili livelli pop, nell’accezione più positiva del termine. La loro collaborazione nasce nel 2012 con l’album Concerning the Entrance into Eternity, prodotto dalla Important Records. Collaborazione duratura che si sviluppa in un capolavoro quale la colonna sonora dell’ultimo film di Jarmush “Only Lovers Left Alive”, che diventa un vero e proprio album e lo porta a vincere il Cannes Soundtrack Award nel 2013. Ma la collaborazione con Jim Jarmush non è l’unica e la più importante. Jozef, gode di

un’importantissima unione artistica con uno degli artisti industrial più affermati: Maurizio Bianchi;

pubblicando l’album Das Platinzeitalter, prodotto dalla Incunabulum Records.

MAURO SABBIONE Giovedì 8 Novembre Teatro Van Westerhout

Diplomato al conservatorio di Genova, dove è nato, in pianoforte e composizione, polistrumentista, suona anche chitarra, fiati, percussioni, dotato di grande capacità di

programmazione elettronica ed utilizza le più moderne tecnologie musicali. Dopo varie esperienze

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autoprodotte entra nel 1981 nei MATIA BAZAR gruppo pop, regalandogli un'anima raffinata ed informatica nel periodo postmoderno con tre album 1981/84 e scalando le classifiche

discografiche di mezzo mondo. Da ricordare la partecipazione a Sanremo 1983 che vale il primo posto in classifica in molti paesi europei con l’album TANGO e l’indimenticabile Vacanze Romane.

Si affinano anche le capacità compositive con la creazione di brani come Palestina, Elettrochoc, Bambini di poi, Casa Mia scritta con l’architetto Alessandro Mendini ed esposta al museo d’arte moderna di New York. Il grande successo lo porta a contatto con il propositivo ambiente

d’avanguardia teatrale e col nascente movimento discografico indipendente fiorentino dove in pochi anni realizza arrangiamenti e collaborazioni con prodotti rock. Lo chiamano i LITFIBA con i quali incide nel 1990 El Diablo, ed altri gruppi dell'agguerrita etichetta IRA: DIAFRAMMA, MODA, VIOLETFoto by Gak Sato. EVES, NEGRITA, NICOLETTA MAGALOTTI dei VIOLET EVES con la quale gira un piccolo cameo nel film "I Pavoni" di Luciano Mannuzzi.

Nel 1995 invitato dal Ministero della Cultura di Cuba, realizza la colonna sonora del film

documentario su Ernesto Che “GuevaraQuando” lavoravo alle radio private, Radio Liguria, Radio Genova International, Radio Zodiaco. “IL CHE: L'AMORE, LA POLITICA, LA RIVOLTA” in occasione del trentennale della scomparsa, premiato come miglior contributo musicale al "Che" dell'anno 96 a Cuba. Il 2005 segna la pubblicazione di una splendida colonna sonora sulla compagnia genovese CULMVN, e "CAMALLI, Gente di terra e di mare" è il titolo del lavoro dedicato agli scaricatori portuali genovesi. In scena Amanzio Pezzolo, viceconsole della compagnia. Al debutto anche il lavoro teatrale "La nave d'oro" scritto e diretto da CINZIA BAUCI sulla vita di Felicita Fray. Colonna sonora teatrale anche per Vanni De Lucia ex Teatro Ingenui, un nuovo lavoro sull'eutanasia molto apprezzato. In partenza il REVELATION world tour di e con Leo Bassi, per il quale Mauro realizza le musiche, dissacrante apologia sulle religioni e sull'apostasia. Nuovo dvd x il 40ennale di Guevara edito da Mundo Latino e tvCuba. 2007 nuova edizione di REVELATION di LEO BASSI (6 settimane al teatro Alfil di Madrid) e realizzazione delle musiche originali registrate sull'omonimo DVD. Nel frattempo si intensificano i concerti europei dove le bellissime musiche dedicate alla Guerra Civile Spagnola sono riarrangiate superbamente. In preparazione un DVD sulla vita di GIOVANNI

"VISONE"PESCE il grande Comandante della Brigada Garibaldi al quale seguirà un cd di

indimenticabili canzoni. Negli anni successivi arrivano anche il nuovo spettacolo di LEO BASSI, UTOPIA, devastante apologia sulle utopie del XXsecolo, portato in tutto il mondo, e il Pianosolo tour dapprima dedicato al mondo della Resistenza e portato nei luoghi dove il libero pensiero è dominante.

ALEX MAGUIRE Giovedì 8 Novembre Teatro Van Westerhout

Nato il 6 gennaio 1959 a Londra, è un pianista e tastierista inglese noto per le sue collaborazioni con i musicisti free jazz britannici e per le sue connessioni e affinità con la scena di Canterbury. Ha suonato e registrato, tra gli altri, con Elton Dean, Sean Bergin e Michael Moore e ha sostituito Dave Stewart alle tastiere nella riforma di Hatfield and the North nei primi anni 2000. Più

recentemente, è apparso sul palco insieme al famoso songwriter Jonathan Coe e ha fondato il trio del doppio con Michel Delville e Tony Bianco. Pianista fluido ed accattivante capace di misurarsi con estrema raffinatezza con ogni genere musicale, virtuoso ed eclettico.

Nel 2010 Maguire è stata nominata seconda miglior pianista elettrico dell'anno dalla stazione annuale di sondaggi jazz del critico e produttore brasiliano Arnaldo DeSouteiro.

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EL GABINETE Venerdì 9 Novembre Teatro Van Westerhout

Gruppo musicale fondato in Messico nel 2006 non è mai rimasto ancorato ad un unico genere, ma lavora arricchendo costantemente il suo linguaggio artistico, componendo musica e esibendosi in concerti in contesti diversi, spesso collaborando con artisti di altre discipline. La musica di El Gabinete nasce dalla necessità di comunicare un messaggio sociale, culturale, umano, personale o imprevedibile. I tre album di El Gabinete contengono temi musicali che suggeriscono immagini che sono strettamente connesse ad altre forme d’arte come la video arte, i fumetti, il cinema. La musica di El Gabinete è fatta di suoni raffinati e melodie ipnotiche, sfumature delicate, ritmi onirici che collocano l’ensemble in una zona a metà tra la modern classical e l’ambient music.

MATTIA VLAD MORLEO Venerdì 9 Novembre

Auditorium Vallisa

Nato il 10 ottobre 2000, Mattia Vlad Morleo è un compositore e musicista italiano. Originario di Fasano, in Puglia, ha cominciato gli studi musicali all'età di otto anni, suonando il pianoforte. I suoi lavori come compositore abbracciano diversi generi e stili musicali: classico, rock, ambient e minimal.

Il successo per lui arriva anche tramite il web, dove a partire dal 2016 la sua popolarità è cresciuta in modo significativo con diverse composizioni divenute in breve tempo fra le più ascoltate del genere. Scrive musica per radio, cortometraggi, video art e pubblicità, lavorando con attori, registi e artisti non solo in Italia ma anche all'estero.

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