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Stella Vella Dottore Commercialista Revisore Contabile Via Silvia n Raffadali (Ag) Tel PERIZIA ***

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Academic year: 2022

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(1)

Stella Vella

Dottore Commercialista Revisore Contabile

Via Silvia n. 124 - 92015 Raffadali (Ag) Tel. 3896907752

PERIZIA

***

TRIBUNALE DI AGRIGENTO

SEZIONE CIVILE

(2)

INDICE

Capitolo 1: Note introduttive

1.1 Natura e finalità dell’incarico 1.2 Ipotesi e limiti dell’incarico 1.3 Base informativa utilizzata

1.4 Data di riferimento della valutazione

Capitolo 2: La società e il suo posizionamento strategico

2.1 Profilo della società 2.2 Il settore di riferimento 2.3 Analisi fondamentale

Capitolo 3: Criteri di valutazione 3.1 Prezzi, valori, valutazioni

3.2 Descrizione dei criteri di valutazione

Capitolo 4: Scelta del metodo di valutazione

4.1 Valutazione del valore economico dell’azienda

4.2 Determinazione del valore del patrimonio netto rettificato (K)

Capitolo 5: Risultato finale della valutazione

5.1 Il valore generale 5.2 Limiti del lavoro

(3)

Capitolo 1: Note introduttive

1.1 Natura e finalità dell’incarico

La sottoscritta Dott.ssa Stella Vella, nata a Raffadali il 04 giugno 1971, C.F. VLLSLL71H44H159J, con studio in Raffadali– Via Silvia n. 124, iscritta all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Agrigento numero iscrizione n. 739– sez. A e al Registro dei Revisori Contabili n. 175572 in forza del Decreto Ministeriale del 01/09/2015, è stato incaricata dal curatore fallimentare (Allegato n. 1 ) – Dott. Luigi Miccichè – della Società ”

- iscritta al Registro delle Im

di redigere una relazione di stima d’azienda al fine di determinare l’esatto valore di

cessione dell’azienda unitariamente considerata, per come sopra individuata, nonché la determinazione del canone congruo di locazione con esclusione dei crediti per cui si ipotizza un autonomo realizzo.

Scopo pertanto dell’incarico è di determinare l’esatto valore di cessione dell’azienda unitariamente considerata, per come sopra individuata, nonché la determinazione del canone congruo di locazione.

Si richiede altresì di determinare il valore di vendita dei cespiti individualmente considerati così da potere valutare, in ipotesi di infruttuosa cessione unitaria dell’azienda, la convenienza di una vendita atomistica degli stessi

La presente relazione, rappresenta il risultato dell'assolvimento di detto incarico da parte del sottoscritto perito, in piena e assoluta indipendenza rispetto a qualsivoglia soggetto direttamente o indirettamente interessato o coinvolto nella valutazione della suddetta Società.

Il Sottoscritto perito, inoltre, dichiara di non avere alcun interesse nella stima che è stato chiamato ad eseguire, né di occupare posizioni di conflitto che possano mettere in dubbio il suo grado di indipendenza e di obiettività in relazione alla stima stessa.

In esecuzione dell’incarico ricevuto e dopo aver esaminato la documentazione societaria fornita, esperiti i controlli e fissati i metodi e i criteri estimativi che hanno guidato lo scrivente nella redazione

della presente perizia di stima, la sottoscritta è addivenuta alla valutazione di seguito riportata.

(4)

1.2 Ipotesi e limiti dell’incarico

Il presente lavoro si è basato su dati e informazioni storiche e prospettiche, si è svolta la seguente verifica, sui dati e sulle informazioni ottenute non si è effettuato altro controllo e, pertanto, non si esprime alcuna opinione o altra forma di giudizio sulla loro accuratezza, correttezza o completezza.

Il parere, non tiene conto della possibilità del verificarsi di eventi di natura straordinaria e non prevedibile (nuove normative di settore, variazioni della normativa fiscale, catastrofi naturali, sociali e politiche ect.).

L’incarico non prevede lo svolgimento di procedere di revisione contabile sui bilanci della Società, né verifiche o accertamenti circa l’eventuale sussistenza di passività di natura legale, fiscale, contrattuale, previdenziale o connesse a problematiche di tipo ambientale.

1.3 Base informativa utilizzata

Per lo svolgimento del presente incarico, il sottoscritto si è basato sulla seguente documentazione:

x Inventario in data 15/06/2018 x Inventario in data 16/06/2018 x Inventario in data 23/06/2018 x Inventario in data 20/07/2018 x Inventario in data 21/07/2018 x Inventario in data 27/07/2018

x Bilanci civilistici della società anni 2014 - 2016

x Libro Giornale anno 2014 – 2015 – 2016 – 2016 -2017 – 2018 x Mastrini anno 2017 – 2018

x Registro Iva acquisto anno 2014 – 2015 – 2016 – 2017 x Registro Iva vendita anno 2014 – 2015 – 2016 – 2017 x Registro dei beni ammortizzabili al 2016

x Dichiarazione di fallimento n. 11/2018 x Relazione ex. art. 33 L.f.

x Documentazione relativa all’uso improprio del marchio

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x Risultanze Catastali Fabbricati x Visura storica

x Contratto d’affitto ramo d’azienda

x Risoluzione contratto d’affitto ramo d’azienda x Istanze affitto azienda

Fondamentale per il processo valutativo è l’assunzione di dati il più possibile attendibili. A tal proposito si ricorda – come evidenziati anche dalla pubblicazione del CNDCEC - che al valutatore non è demandata una attestazione della validità dei dati aziendali per le cui finalità saranno utilizzati quelli forniti dalla parte, ma è richiesto solo l’apprezzamento dell’attendibilità della base informativa; ciò in modo da evitare che l’utilizzo di dati e informazioni rilevanti che presentino evidenti sintomi d’inattendibilità possano distorcere la stima, conducendo il professionista a una valutazione non corretta e gravemente inattendibile.

1.5 Data di riferimento della valutazione

La data di riferimento della valutazione corrisponde a quella dell’inventario svolto nei seguenti giorni:

x 15/06/2018 x 16/06/2018 x 23/06/2018 x 20/07/2018 x 21/07/2018 x 27/07/2018

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Capitolo 2: La società e il suo posizionamento strategico

2.1 Profilo della società

La “ con unico socio” viene costituita per atto pubblico in Notar Baldacchino del

18/01/1975, risulta iscritta alla Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato di Agrigento dal 13/02/1975 n. REA AG -92397, con inizio attività del 31/05/1976. La società già iscritta al Registro delle Società del Tribunale di Agrigento al n. AG001-1760, dal 19/02/1996 risulta iscritta al Registro delle Imprese di Agrigento col nr. 00138430848.

Dalla visura si evince quanto segue:

Indirizzo pec:

Numero Rea: AG – 92397 Codice fiscale: 00138430848 Partita Iva: 00138430848 Codice ATECO 23.6 Codice NACE 23.6

La società ha ad oggetto sociale la produzione e la vendita di intonaci premiscelati a proiezione meccanica, rasanti, adesivi, di idropitture, di rivestimenti murali plastici e minerali, impermeabilizzanti e smalti nonché degli altri prodotti di finitura connessi all’attività edilizia. La commercializzazione sia all’ingrosso che al dettaglio di tutti i prodotti e accessori per l’edilizia, e quant’altro previsto dallo statuto sociale. Per l’attività di commercio al dettaglio di prodotti ed accessori per l’edilizia la è titolare dell’autorizzazione amministrativa all’esercizio del commercio di vendita

al pubblico di merci al minuto n. 363 tab. merceologia XIV – MATERIALE PER L’EDILIZIA, rilasciata dal Comune di Palma di Montechiaro in data 31/05/1976. Sulla validità dell’autorizzazione al commercio sopra citata ci si riserva di riferire successivamente agli accertamenti in corso presso il Comune di Palma di Montechiaro.

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Alla data del fallimento unico socio, Amministratore Unico e legale rappresentante della società risulta essere il sig.

Dalla data di costituzione e sino al 14/03/2007 la carica di legale rappresentante è stata rivestita dall’amministratore unico sig.

dal 14/03/2007 e sino alla data del fallimento Amministratore Unico e

legale rappresentante è il sig. (sopra meglio generalizzato). Non essendo stato

depositato il libro soci, non si ha prova dei passaggi di quote intervenuti dalla data di fallimento, tuttavia, con riserva di integrare sul punto la presente relazione all’esito dell’eventuale acquisizione della documentazione societaria, alla data del 3112/2006 il capitale sociale di € 26.000,00 risulta così sottoscritto tra i due soci

Socio Quote % Valore nominale €

90

23.400,00 10

2.600,00

Totale 100

26.000,00

Successivamente al decesso del padre sig. subentra

con decorrenza dal 03/04/2007, per successione ereditaria trascritta al Registro delle Imprese di Agrigento in data 26/05/2008 prot. N. AG-2008-6252; con atto di donazione del 23/04/2008, trascritto in data 15/05/2008 prot. N. AG- 2008-5394, il Sig. ha donato alla propria moglie

sig.ra quote societarie del valore nominale di € 2.600,00 pari al 10%

del capitale sociale, per cui dalla data di donazione il capitale sociale della risulta così sottoscritto:

Socio Quote % Valore nominale €

90 23.400,00

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10

2.600,00

Totale 100 26.000,00

La compagine societaria rimane immutata sino al 13/12/2017 quando la sig.ra dona al marito le quote di sua proprietà sicchè da tale data il sig. assume la

veste di unico socio.

Con atto pubblico in Notar Calogera Gagliano dell’8 gennaio 2013 Rep. N. 4699, registrato in Licata (AG) in data 01/02/2013 al nr. 235 Serie 1T, la ersona del suo amministratore

unico e legale rappresentante Sig. ha concesso alla

con cod. fisc. e iscrizione Registro delle Imprese n. 02679670840, in

persona del suo legale rappresentante ed amministratore unico Sig. il ramo di

azienda corrente in Palma di Montechiaro strada Provinciale Km. 2 Marina di Palma sn, avente ad oggetto l’attività di:

- Produzione, fabbricazione e commercio all’ingrosso di prodotti di calcestruzzo, cemento, gesso e materiali per l’edilizia in genere compresi intonaci e premiscelati;

- Commercio all’ingrosso di altri materiali di costruzione.

Il ramo aziendale concesso in affitto comprendeva i beni strumentali descritti nell’inventario allegato al contratto di affitto nonché lo stabilimento industriale sito in Palma di Montechiaro, strada provinciale Marina di Palma km. 2, costituito dal corpo di fabbrica a piano terra con annessa corte di pertinenza, censito in catasto al foglio 46, particella 33, sub 3.

Con il medesimo contratto venivano trasferiti i rapporti contrattuali dei lavoratori dipendenti del ramo di azienda oggetto di affitto, iscritti nel Libro Unico del Lavoro della L’affitto con

decorrenza dal 10 gennaio 2013 e fino al 31/12/2013, si è rinnovato tacitamente di anno in anno sino al 31/12/2017, quanto ha avuto termine per intervenuta disdetta comunicata alla

S.R.L., a mezzo di raccomandata a mani del 30/06/2017.

Il canone di locazione veniva pattuito in € 48.000,00 oltre IVA da doversi pagare in rate mensili di € 4.000.00 oltre IVA ciascuna.

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Non sono note le ragioni che hanno indotto a concedere in locazione l’azienda ad altra società peraltro riconducibile ai medesimi soci della alla data di stipula

del contratto, risultano essere i Sigg.

e Si può ipotizzare che, alla già compromessa situazione finanziaria e patrimoniale della, si sia inteso porre rimedio con la costituzione della nuova società affidata alla

gestione dei figli, così da potersi presentare innanzi ai fornitori ed al sistema creditizio, sgravati dal peso debitorio di cui si è già detto.

2.2 Il settore di riferimento

Il settore di riferimento in cui ha operato la ha subito, negli ultimi anni uno stato di crisi,

legato, principalmente, allo stato generale dell’economia con ripercussioni naturali sull’edilizia. Negli anni precedenti al fallimento, soprattutto, nell’ultimo quinquennio il settore ha, tuttavia, visto l’emergere di voci discordanti sullo stato della crisi dell’edilizia nel meridione. Opinioni autorevoli, più o meno interessate, hanno infatti, evidenziato nel silenzio generale, le ripercussioni economiche più significative del settore che nonostante - lo si voglia o no - vanti nella nostra regione l’indotto più determinante. “Non si costruisce nulla senza edilizia”, nel senso che migliaia di famiglie vivono

“intorno” ad un settore legato al nuovo o al recupero dell’esistente, alla ristrutturazione, all’ampliamento, all’innovazione.

Lo spiraglio per il superamento dell’andamento negativo che ha investito il settore e il relativo l’indotto, è stato da un lato l’approvazione della legge sugli appalti, da anni richiesta dai costruttori siciliani per favorire la legalità e contrastare le infiltrazioni mafiose e dall’altro come sostenuto più volte dall’Ance Sicilia1 la riattivazione del tavolo tecnico per la riforma delle opere pubbliche, e il varo della riforma urbanistica.

1Ance Sicilia (Collegio Regionale dei Costruttori Edili Siciliani) è l’Organismo di rappresentanza regionale degli imprenditori edili ed è costituito, a norma dello statuto dell’Ance, dalle associazioni provinciali operanti nella regione.

L’Organismo regionale assume, pertanto, la rappresentanza regionale della categoria imprenditoriale inquadrata nel sistema associativo facente capo ad Ance ed è chiamato a svolgere le seguenti funzioni:

esaminare e trattare le problematiche della categoria a livello regionale con specifico riguardo alla formazione di atti legislativi e amministrativi nel settore delle opere pubbliche, dell’ambiente, del territorio, dell’edilizia privata;

promuovere e realizzare studi e ricerche su materie di interesse della categoria;

svolgere un ruolo di supporto e consulenza alle Associazioni territoriali e tramite queste alle imprese di costruzione per tutte le problematiche applicative degli atti normativi emanati dalla Regione.

I suoi compiti si stanno progressivamente ampliando in esito alle recenti riforme operate con leggi costituzionali che hanno conferito alle Regioni potestà legislative esclusive nelle più rilevanti materie di interesse della categoria: dall’ambiente al territorio, dalle opere pubbliche all’edilizia privata.

(10)

Nel frattempo però, alcuni dati negli anni di crisi hanno svelato importanti luci, nascoste tra le tante ombre: le buone notizie sono giunte dal recupero e dalla manutenzione.

Dal 2010 in poi l’attività di manutenzione del patrimonio esistente si è rivelata ancora una volta, come già con la crisi del 1993-94, la vera ancora di salvataggio del mercato delle costruzioni e di conseguenza del mercato della produzione di materiali per l’edilizia e nel caso in esame di produzione e vendita di intonaci premiscelati. Sono stati, infatti, la ristrutturazione degli appartamenti e dei condomini i principali sostenitori di questa fase di mercato. Anche perché una parte della domanda invece di cambiare casa - ragionevolmente - ha ristruttura quella in possesso. Gli investimenti in questo senso, nonostante la crisi, sono cresciuti in media del 2,5% all’anno. E lascia ulteriormente ben sperare per gli anni successivi, la “vetustità” del patrimonio edilizio italiano: dai dati del Censimento Istat risulta, infatti, che circa il 40% del patrimonio abitativo italiano è stato edificato più di mezzo secolo fa e ben il 52% del totale delle abitazioni non ha mai subito interventi di manutenzione, risanamento o ristrutturazione, in quest’ottica si aprono margini di crescita di quote di mercato per le aziende operanti nel settore.

Dopo questa breve panoramica sul settore di riferimento, è doveroso evidenziare che in Sicilia operano circa 30 aziende che producono intonaci per l’edilizia e la , ha dovuto negli anni rapportarsi

con concorrenti orientati ad acquisire zone di mercato più ampie.

La , operante da oltre un quarantennio nel settore industriale della produzione di materiali

per l’edilizia e segnatamente specializzata nella produzione e la vendita di intonaci premiscelati a proiezione meccanica, rasanti, adesivi, di idropitture, di rivestimenti murali plastici e minerali, impermeabilizzanti e smalti. Fortemente orientata alla ricerca ed all’innovazione l’azienda sin dagli anni 90 ha consolidato la propria presenza nel mercato regionale divenendo leader indiscussa del settore.

Nonostante abbia operato con macchinari ed impianti, oramai obsoleti da un punto di vista tecnologico, con un processo produttivo semi-automatizzato, l’azienda è riuscita ad affermarsi ed a consolidare la propria presenza sul mercato ricorrendo da un lato all’innovazione di prodotto così da garantire un’offerta completa di intonaci premiscelati e rasanti, dall’altro rispondendo al fabbisogno di

Ance Sicilia insieme a tutti gli organismi regionali della categoria, mantiene un costante rapporto con Ance nazionale al fine di perseguire una unità di indirizzo nella formazione e applicazione della legislazione regionale in materia.

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domanda aumentando i turni di lavorazione e correlativamente il personale impiegato nel ciclo produttivo. Ancora alla fine del 2012 (prima della cessione in affitto dell’azienda) l’azienda occupava una media di ventiquattro dipendenti suddivisi su due/tre turni di lavoro. L’azienda era riuscita a distinguersi per il prodotto di qualità, nonostante, in provincia negli anni si fossero affermate aziende concorrenti più dinamiche.

2.4 Analisi fondamentale

L'analisi fondamentale è uno degli strumenti utilizzati per lo studio di una azienda, valuta la solidità patrimoniale e la redditività di un'azienda. Questa particolare forma di analisi, studia tutti gli eventi micro e macroeconomici che hanno un qualche impatto sulla società presa in esame. Occorre quindi riuscire ad avere una visione d'insieme dei mercati, del settore in cui la società opera, del suo piano industriale e del suo management, ma soprattutto è necessaria un'approfondita conoscenza del suo bilancio d'esercizio, che è lo strumento primario di valutazione utilizzato.

La società in oggetto, risulta caratterizzata da forte squilibrio finanziario, almeno sin dal 2013, in cui le Passività a breve rappresentate dai debiti scaduti esigibili entro l’esercizio successivo non trovano copertura, se non parziale e marginale nell’attivo circolante. A questo squilibrio finanziario la società non ha posto alcun rimedio, non avendo posto in essere o non essendo riuscita a porre in essere, azioni volte a rifinanziare il debito cumulato con una ristrutturazione e conversione dei debiti in ottica di ripianamento pluriennale, sì da permettere ai flussi di cassa generati dalla gestione corrente dell’attivo circolante di far fronte al correlato fabbisogno finanziario di breve periodo. L’evidenziato mancato riequilibrio finanziario avrebbe dovuto indurre la governance della . a valutare diverse e

più efficaci operazioni di disinvestimento delle immobilizzazioni materiali ed immateriali, il cui valore, almeno sulla carta, contabilmente ed in un’ottica liquidatoria, sarebbe stato sufficiente a far fronte alle passività cumulate.

A seguire l’esposizione dei bilanci.

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STATO PATRIMONIALE

ATTIVO 2013 2014 2015 2016

A) CREDITI V/SOCI 0 0 € - € - TOTALE (A) 0 0 € - € -

B) IMMOBILIZZAZIONI

1 IMM. IMMATERIALI 1.144.894 1.144.894 1.061.888,00 1.061.888,00 2 IMM. MATERIALI 1.443.553 1.443.553 1.344.788,00 1.304.470,00

TOTALE (B) 2.588.447 2.588.447

2.396.676,00 2.366.358,00

C) ATTIVO CIRCOLATE

1 RIMANENZE 626.031,00 594.220,00 475.992,00 473.513,00 2 CREDITI 214.844,00 199.715,00 128.943,00 81.417,00

4 DISPONIBILITA' LIQUIDE 44.696,00 1.926,00 1.226,00 1.628,00 TOTALE (C ) 885.571,00 795.861,00 558.634,00 604.084,00

D) RATEI E RISCONTI

RATEI E RISCONTI 0 0

TOTALE ATTIVO (A+B+C+) 3.474.018,00 3.384.308,00 2.970.442,00 2.955.311,00

STATO PATRIMONIALE

PASSIVO 2013 2014 2015 2016

A) PATRIMONIO NETTO

1. CAPITALE SOCIALE 26.000,000 26.000,000

26.000,00 26.000,00 1. RISERVE DI RIV. 9.917,00 9.917,00 9.917,00 9.917,00 2..RISERVE LEGALI 3.611,00 3611,00 6. 061,00 6.061,00 3 RISERVA STRAORDINARIO 52.518,00 52.518,00 50.120,00 15.364,09 4 VERSAMENTI IN CONTO 170.000,00 170.000,00 170.000,00 170.000,00 5 UTILI PORTATI A NUOVO -156.457,00 -157.503,00 -155.250,00 -152.430,00 6 UTILE DELL’ESERCIZIO 1.045,00 1.260,00 2.820,00 2.308,00

TOTALE PATRIMONIO

NETTO 105.587,00 106.848,00 109.668,00 111.977,00

BFONDI RISCHI E ONERI 0 0 0 0

C) T.F.R.L. 374.587,00 366.035,00 339.510,00 309.949,00

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D) DEBITI 2.993.844,000 2.911.425,00 2.506.132,00 2.548.516,00

TOTALE (D) 2.993.844,000 2.911.425,00 2.506.132,00 2.548.516,00

E) RATEI E RISCONTI 0 0 0 0

TOTALE (E) 0 0 0 0

TOTALE PASSIVO

(A+B+C+D+E) 3.474.018,00 3.384.308,00 2.955.310,00 2.970.442,00

CONTO ECONOMICO 2013 2014 2015 2016 2017

A) VALORE DELLA PRODUZIONE

1. RICAVI DI VENDITA/ PRESTAZIONI 157.932,000 29.777,00 12.818,00 3.229,00 2. VARIAZIONI RIMANENZE 5.000,00 -33.086,000 -80.571,00 -2.479,00

5. ALTRI RICAVI 0 8.194,00 0 0

TOTALE DELLA PRODUZIONE (A) 162.932,00 4.885,00 -67.753,00 750,00 B) COSTI DELLA PRODUZIONE

6. MATERIE PRIME 104.646,00 1.467 0 74

7. COSTI PER SERVIZI 50.719,00 40.762,00 2.672,00 21.338,00

9. COSTO PERSONALE 33.284,00 4.771,00 4.539,00 4.875,00

10. AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 0 0 209.246,00 30.318,00

11. VARIAZIONI RIMANENZE 0 0 37.658,00

14. ONERI DIVERSI DI GESTIONE 0 0

TOTALE DELLA PRODUZIONE (B) 188.649,00 47.000,00 254.115,00 56.605,00 DIFFERENZA (A-B) -25.717,00 -42.115,00 -321.868,00 -55.854,00 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 28.039,00 44.525,00 48.000,00 53.142,00

16. ALTRI PROVENTI 0 0 288.089,00 8.500,00

17. ALTRI ONERI FINANZIARI

TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI ( C )

D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATT.

FINANZIARIE 0 0 0,00 0,00

E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 2321,00 2.410,00 4.420,00 3.770,00 0,00

IMPOSTE 1.276,00 1.150,00 1.600,00 1.462,00

UTILE O PERDITA 1.045,00 1.260,00 2.308,00 2.820,00

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Ai fini della seguente analisi, si è ritenuto interessante valutare il rapporto fra RICAVI e DEBITI

ANNO 2013 2014 2015 2016

RICAVI 157.932,00 29.777,00 12.818,00 3.229,00

DEBITI 2.993.844,00 2.911.425,00 2.506.132,00 2.548.516,00

0,00 500.000,00 1.000.000,00 1.500.000,00 2.000.000,00 2.500.000,00 3.000.000,00

RICAVI DEBITI

Dal grafico, i ricavi, nell’arco temporale considerato sono stati sempre inferiori ai debiti, segnaletici di un indebitamento anomalo poiché notevolmente superiore al capitale immobilizzato rivolto a finanziarie l’attivo circolante (rimanenze e crediti) con grave pregiudizio per la situazione finanziaria della società.

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Capitolo 3: Criteri di valutazione

3.1 Premessa

La quantificazione del valore aziendale è condizionata da due scelte metodologiche di fondo:

1. l’identificazione della configurazione del valore economico da stimare;

2. la selezione del metodo valutativo operativo.

Il valore economico dell’azienda può assumere diverse configurazioni: come capitale economico, come valore strategico o potenziale del capitale, come valore di liquidazione, come valore intrinseco, come valore normale, come valore equo, ecc.

Tra tutti il valore economico configurato come capitale economico è quello che maggiormente si

adatta alla valutazione da effettuare.

La valutazione del capitale economico di un’azienda si ispira a concetti, criteri e metodi ai quali si chiede di esprimere una misura dotata nel più alto grado possibile delle seguenti caratteristiche:

• di razionalità, nel senso che essa deve derivare da un processo logico chiaro e convincente e come tale largamente condivisibile;

• di dimostrabilità, nel senso che dev’essere possibile attribuire ai fattori che entrano nella formula grandezze supportate da dati controllabili;

• di neutralità, nel senso di escludere scelte meramente soggettive, arbitrarietà immotivate, decisioni non disinteressate e perciò influenzanti senza ragione i risultati delle stime.

Pertanto il valore dell’azienda non può essere considerato come la semplice sommatoria del valore di singoli beni che la compongono; essa va considerata, invece, come un complesso dinamico, un insieme omogeneo e organizzato comprendente beni mobili, immobili e immateriali (come l’avviamento, i marchi d’impresa e diritti d’autore), rapporti di lavoro, contratti in essere (come appalti, forniture, locazione, leasing), debiti, crediti, ecc.

Il secondo ordine di scelta concerne i metodi operativi di stima, ossia le formulazioni che consentono il calcolo effettivo del valore economico d’azienda.

(16)

La selezione del metodo o dei metodi operativi è influenzata da molteplici fattori, ma deve in ogni caso tenere conto delle fondamentali determinanti del valore aziendale:

1. risultabilità della gestione futura;

2. rischiosità aziendale;

3. consistenza patrimoniale o integrità economica e monetaria del capitale impiegato.

Queste determinanti non presentano la stessa difficoltà di stima e possono essere contemplate in misura diversa nei vari metodi operativi disponibili; ciò non significa che esistono metodi ottimali ma occorre tenere conto delle informazioni disponibili sull’impresa e sul mercato di riferimento, della difficoltà tecnica di applicazione dei metodi più comprensivi e sofisticati.

3.2 Prezzi, valori, valutazioni

I prezzi sono dati espressi dai mercati. I valori sono grandezze stimate a mezzo della previsione dei flussi attesi, dell’apprezzamento dei rischi e, quindi dei tassi, e talora di quantità stock legate a mezzo di formule: in parte sono perciò opinioni, frutto di un processo complesso.

Quando prezzi e valori coesistono – il che non sempre avviene poiché molte società non segnano regolarmente prezzi significativi per i loro capitali – possono non coincidere affatto; infatti, il prezzo è interessato da diverse variabili, soprattutto esterne ma anche interne all’impresa, che operano a valle rispetto al giudizio di valore (efficacia dei mercati finanziari, processi di concentrazione nel settore, capacità di comunicazione, credibilità strategica e reddituale, …).

Il sottoscritto perito ad evasione del proprio incarico si occuperà esclusivamente di valore e di valutazioni mantenendosi nel solco dei criteri e dei metodi condivisi dalla miglior dottrina italiana2.

3.3 Descrizione dei criteri di valutazione

La dottrina economico-aziendale ha elaborato, nel corso del tempo, molteplici metodi per la determinazione del valore attribuibile ad un’azienda o ad un ramo d’azienda, i quali, rispondendo a teorie e presupposti logici diversi, possono condurre, talvolta, a risultati in parte difformi.

2 Luigi Guatri, Mauro Bini “Nuovo Trattato sulla valutazione delle Azienda” EGEA 2009

(17)

In considerazione di tale fatto, la scelta del metodo o dei metodi di valutazione da utilizzarsi costituisce un momento di fondamentale importanza nello svolgimento del processo estimativo, considerato che l’adozione di un metodo piuttosto che di un altro può condurre, a volte, a valori anche sensibilmente differenti. Prima di illustrare e giustificare la scelta del metodo di valutazione adottato nella presente relazione di stima, si ritiene opportuno, pertanto, fare un breve accenno alle differenti metodologie elaborate dalla, precisando come le stesse possono classificarsi in quattro grandi categorie, relative rispettivamente:

1. ai metodi patrimoniali;

2. ai metodi reddituali;

3. ai metodi misti patrimoniali-reddituali;

4. ai metodi finanziari.

All’interno di ciascuna delle predette categorie, vi sono poi una serie di sotto-procedimenti, i quali, pur rispondendo ad una medesima logica ispiratrice, adottano soluzioni peculiari al fine di risolvere gli svariati problemi che possono concretamente presentarsi nel corso della valutazione.

Illustrando brevemente la teoria sottostante a ciascuna delle categorie sopra delineate, si può dire, in primo luogo, che secondo i metodi patrimoniali il valore di un’azienda è dato esclusivamente dalla sommatoria dei singoli elementi attivi e passivi del capitale, espressi non tanto sulla base del loro valore contabile, bensì valutati, eventualmente al netto dell'effetto fiscale, al loro valore corrente. La valutazione dell’azienda con il metodo patrimoniale è meno soggettiva di quella ottenuta con altri metodi: minore è sia il numero di ipotesi da assumere, sia le competenze soggettive per la valutazione Non si deve procedere alla valutazione dei flussi di reddito o di cassa; si riduce di conseguenza l’incertezza sul risultato del processo di valutazione. È un metodo talvolta usato per aziende con forte patrimonializzazione, cioè aventi un elevato ammontare di attività immobilizzate (es. holding pure, società immobiliari

I metodi reddituali, invece, prescindono completamente dalla composizione e dal valore degli elementi patrimoniali dell’impresa, la quale viene valutata esclusivamente in funzione dei redditi che è in grado di generare. Il metodo reddituale determina il valore dell’azienda sulla base della capacità della stessa di generare reddito, l’obiettivo del metodo è valutare l’azienda come complesso unitario sulla base della relazione

Redditività --- valore

(18)

Il valore dell’azienda viene determinato mediante l’attualizzazione dei risultati economici attesi

I metodi misti patrimoniali-reddituali – che sono, almeno nel nostro paese, quelli di più generale utilizzo – cercano di mediare tra i due metodi precedentemente accennati, in quanto, oltre a considerare il valore sostanziale dell’aggregato patrimoniale, tengono presenti anche le potenzialità di reddito dell’azienda, tramite la quantificazione autonoma di un valore di stima denominato “Avviamento”. I metodi misti cercano di tener conto contemporaneamente dell’aspetto patrimoniale, che introduce nella valutazione elementi di obiettività e verificabilità, e dell’aspetto reddituale, essenziale ai fini della determinazione del capitale economico. Tali metodi apportano una “correzione reddituale” al valore risultante dall’applicazione dei metodi patrimoniali, così da tenere nella dovuta considerazione la capacità della società oggetto di stima di generare profitti in misura tale da garantire la remunerazione del capitale investito. In pratica, il confronto tra redditività prospettica e redditività giudicata

“soddisfacente” per l’azienda da valutare consente la quantificazione di un goodwill (badwill) da portare ad incremento (decremento) del patrimonio netto rettificato.

I metodi finanziari, infine, si basano sul principio che il valore di un’azienda dipende dalla sua capacità di generare, in futuro, flussi monetari a favore degli investitori; si tratta di metodi non molto utilizzati nel nostro paese, sia per la loro fragilità da un punto di vista teorico, sia in quanto richiedono, in genere, un mercato dei capitali efficiente, circostanza quest’ultima sicuramente non riscontrabile nel nostro paese. I metodi finanziari sono generalmente ritenuti i più razionali ai fini della valutazione di una azienda, in quanto fanno propria la logica con cui vengono “prezzate” le attività finanziarie. La

“Discounted Cash Flow Analysis” determina il valore di una azienda sulla base del valore attuale dei flussi di cassa che la medesima si presume possa generare negli esercizi futuri.

E’ importante precisare, comunque, che la scelta di uno piuttosto che di un altro dei metodi sopra brevemente delineati deve essere effettuata tenendo nella debita attenzione innanzitutto le finalità proprie della relazione di stima e, successivamente, le caratteristiche dell’azienda – o, nel caso in esame, del ramo d’azienda – oggetto di valutazione.

(19)

Capitolo 4: Scelta del metodo di valutazione

4.1 Le tre definizioni del valore

Al fine di una maggiore comprensione della scelta operata in termini di metodo di valutazione, a parere dello scrivente, è interessante una breve disanima in merito alle tre definizioni del valore.

Nella miglior dottrina accademica italiana si propongono tre fondamentali espressioni del “Valore”:

x Il valore economico (o di capitale economico) x Il valore potenziale puro

x Il valore potenziale di acquisizione Il valore del capitale economico

Il Capitale economico è solamente una delle misure del valore: è quella, precisamente, che sa meglio combinare, ottimizzandole, le caratteristiche giudicate essenziali dalla cultura italiana tradizionale nelle stime analitiche: la razionalità, la dimostrabilità, la neutralità (ed eventualmente la stabilità).

Il valore potenziale puro

Le valutazioni basate sui flussi attesi – influenzati da elementi non esistenti o non noti al momento della valutazione - esprimono solo valori potenziali. Tale valore, legato come si è detto ad attese di flussi a medio e lungo termine svincolati sostanzialmente da rapporti coi risultati del passato, appare ovviamente di incerta determinazione ed è legato ai diversi scenari che possono essere assunti per rappresentarne le attese.

Il valore potenziale di acquisizione

Il valore di acquisizione è inteso come il valore soglia oltre il quale, nell’ottica di uno specifico soggetto acquirente, l’acquisizione di un’azienda/società cessa di essere conveniente: è il punto di equilibrio che rende tale soggetto indifferente a concludere o meno la transazione d’acquisto.

4.2 Considerazioni in merito all’utilizzo delle tre definizioni del valore

Il valore del capitale economico è il concetto più caro alla dottrina e alla cultura non solo italiana ma mittel-europea in generale. Ne consegue che la pratica professionale italiana e mittel-europea utilizzano

(20)

in prevalenza i metodi descritti al capitolo precedente che cercano di raggiungere le caratteristiche di razionalità, dimostrabilità e neutralità richieste per la misurazione del capitale economico. In particolare, il ricorso a tali metodi è giudicato obbligatorio dalla pratica professionale quando la stima del valore è prevista dalla legge ed è finalizzata a garantire i terzi e il buon funzionamento del sistema economico e commerciale nel suo complesso.

4.1 Valutazione del valore economico dell’azienda

La scelta del metodo di valutazione è influenzata, dalla limitatezza dei documenti contabili a disposizione. Pertanto, la scrivente ha scelto il metodo patrimoniale.

Il metodo patrimoniale rappresenta il punto di partenza ogni volta che si voglia stimare il valore di un’azienda, perché consente in maniera analitica e oggettiva il valore dei singoli elementi dell’attivo e del passivo aziendale.

Le valutazioni effettuate attraverso il metodo patrimoniale semplice hanno la finalità di accertare la consistenza effettiva del capitale netto aziendale, sostituendo ai dati contabili i valori correnti delle singole attività e passività. Secondo la prassi professionale più utilizzata, le componenti di valorizzazione del patrimonio includono anche i fattori immateriali che ne caratterizzano l'attività (ad esempio: i marchi ed i brevetti, l'autorizzazione di vendita per le aziende commerciali, il portafoglio premi per le compagnie assicurative, ecc. I valori ottenuti da tale criterio di stima hanno inoltre, almeno in linea teorica, il vantaggio della sicurezza e dell’affidabilità, in quanto non derivanti da previsioni soggettive (che in quanto tali possono non avverarsi) ma da dati certi ed oggettivi. Il metodo patrimoniale semplice possiede caratteristiche di obiettività (legata all'accertamento dei fatti e delle considerazioni storiche), di analiticità (determina il valore dell’azienda in funzione dei vari elementi del patrimonio), e di generalità che lo rendono estremamente utile qualora le finalità della valutazione siano legate all'accertamento chiaro ed univoco del valore dell’azienda. Tra le varie tipologie del metodo patrimoniale utilizzate dalla prassi professionale (metodo patrimoniale semplice, complesso analitico e complesso empirico) quella del metodo patrimoniale semplice è quella che meglio risponde al requisito della prudenza in quanto prevede la sola valorizzazione dei beni materiali, oltre al capitale circolante ed alla liquidità e, eventualmente, dei beni immateriali.

Tipologie di metodi patrimoniali:

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Metodo patrimoniale semplice

Quantifica il valore economico del capitale dell’azienda rettificando opportunamente il valore del patrimonio netto. Rende attuale ed aggiornato il valore relativo al patrimonio dell’azienda

V = K

dove: V= valore dell’azienda K= valore patrimoniale rettificato

• Per gli elementi che compongono l’attivo patrimoniale destinati allo scambio o risultanti da precedenti scambi, il criterio preso a riferimento è quello del Valore di presumibile realizzo;

• Per le immobilizzazioni strumentali, il criterio preso a riferimento è quello del Valore di sostituzione;

• Gli elementi che compongono il passivo patrimoniale vengono invece valutati con il criterio del Valore di presunta estinzione

Metodo patrimoniale complesso (primo grado)

Quantifica il valore economico del capitale dell’azienda rettificando opportunamente il valore del patrimonio netto ed includendo il valore delle risorse “intangibili” anche se non iscritte a bilancio (purchè “separabili”)

V = K + I dove:

V= valore dell’azienda

K= valore patrimoniale rettificato I= valore degli elementi immateriali

Ogni bene immateriale deve avere le seguenti caratteristiche:

• Deve originare utilità differite nel tempo;

• Deve essere trasferibile;

• Deve essere misurabile.

Tale metodo determina il valore dell’azienda rivalutando il patrimonio netto esistente alla data della stima: il bilancio costituisce punto di partenza delle analisi e, tramite una serie di rettifiche ed integrazioni, si determina il valore corrente.

Con il metodo patrimoniale vengono valutati analiticamente i singoli elementi dell’attivo e del passivo aziendale.

Ai fini della valutazione delle poste di bilancio, si possono adottare diverse prospettive:

x Attivo patrimoniale: 1) Valore di presunto realizzo

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2) Valore di sostituzione

x Passivo Patrimoniale: 1) Valore di presunta estinzione.

Con il metodo patrimoniale vengono quindi censiti e valorizzati gli elementi dell’attivo e del passivo, rimuovendo il limite del concetto di “costo storico”.

La sottoscritta, nello svolgimento del mandato, dichiara, di aver assunto tutte le informazioni necessarie, utilizzando le risultanze dei beni rilevati ai fini dell’inventario redatto dal Cancelliere con l’assistenza del Curatore. Si è proceduto ad un confronto di tali beni con le risultanze dell’ultimo bilancio depositato al 31/12/2016. Ai fini della presente perizia, appare opportuno valutare gli elementi dell’attivo desunti da tale inventario nell’ottica della vendita giudiziale, considerando tutte le particolarità di tale vendita.3

Il modello di valutazione patrimoniale presuppone che il valore di un’azienda sia pari al Patrimonio Netto della stessa, opportunamente rettificato rispetto al valore di bilancio.

4.2 Determinazione del valore del patrimonio netto rettificato (K)

Il patrimonio netto rettificato (K) si determina sottoponendo a revisione i singoli elementi attivi e passivi attraverso la valutazione analitica delle singole componenti.

Si procede pertanto alla valutazione dei singoli componenti del patrimonio, evidenziando i vari elementi di criticità.

4.2.1. Immobilizzazioni immateriali

Secondo una definizione riportata dall’OIC4 24, le immobilizzazioni immateriali sono attività normalmente caratterizzate dalla mancanza di tangibilità. Esse sono costituite da costi che non

3 La vendita avviene a corpo e non a misura: eventuali differenze di misura che dovessero evidenziarsi, dunque, non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo.

La vendita non è soggetta alle norme concernenti la garanzia per vizi o mancanza di qualità, né potrà essere revocata per alcun motivo; in conformità a quanto previsto dall'art. 2922 del Codice Civile l'esistenza di eventuali vizi, mancanza di qualità o difformità della cosa venduta, oneri di qualsiasi genere per qualsiasi motivo non considerati, anche se occulti e comunque non evidenziati in perizia, non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo, essendosi peraltro di ciò tenuto conto nella valutazione dei beni.

4 L’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) è nato dall’esigenza, avvertita dalle principali Parti private e pubbliche italiane, di costituire uno standard setter nazionale dotato di ampia rappresentatività, capace di esprimere in modo coeso le istanze nazionali in materia contabile. .La legge 11 agosto 2014, n. 116, di conversione del decreto legge 91/2014, riconosce il ruolo e le funzioni dell’OIC. La legge integra il d.lgs. 38/2005 con gli articoli 9-bis e 9-ter, mantenendo invariate le modalità di finanziamento dell’OIC già previste dalla legge 244/2007.

(23)

esauriscono la loro utilità in un solo periodo ma manifestano i benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi. Le immobilizzazioni immateriali comprendono:

- oneri pluriennali (costi di impianto e di ampliamento; costi di sviluppo);

- beni immateriali (diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno; concessioni, licenze, marchi e diritti simili);

- avviamento;

- immobilizzazioni immateriali in corso;

- acconti.

Ai fini della presente stima, la revisione critica dei valori iscritti nella situazione patrimoniale al 31 Dicembre 2016 della srl a titolo di immobilizzazioni immateriali, è diretta a verificare: a) la

corretta iscrizione a bilancio, sulla scorta dell’applicazione dei principi contabili, per cui il valore esposto deve rappresentare un costo ad utilità pluriennale recuperabile in base alle future capacità reddituali dell’impresa; b) la corretta esposizione in bilancio.

Nello specifico:

1) Manutenzione e riparazioni 735.642,00

2) Costi pluriennali 533.593,00 3) Spese per Know-how 38.572,00 4) Anticipazione x realizzare nuova iniziativa produttiva 237.570,00

5) Concessione licenze sistema S44 IBM 11.677,00

6) Costi per studio ricerca e sviluppo nuovi prodotti 620.287,00 TOTALI 2.177.342,00 FONDO AMMORTAMENTO 1.115.454,00 VALORE NETTO 1.061.887,00

Per tale posta di Bilancio, non è possibile risalire con esattezza alla loro natura, non essendo un valore suscettibile di benefici futuri, viene annullato.

A parere di chi scrive, in questa sezione relativa alle “Immobilizzazioni immateriali” è doveroso relazionare in merito al marchio , posta che non è presente in bilancio ma di rilevante

interesse economico per l’azienda. Il marchio risulta registrato e rinnovato dalla persona fisica del sig.

e non dalla persona giuridica di cui egli era amministratore unico, visto che il

marchio coincide con la ragione sociale della società. E’ in corso, inoltre, un atto di diffida per utilizzo

(24)

indebito del marchio da parte di terzi, con il quale si richiede la cessione immediata dell’uso del marchio, riconoscendo nello stesso un pregiudizio per l’azienda. Tale trattazione può assumere rilievi interessanti ai fini della seguente relazione.

La ., come detto, opera sul mercato con variegata gamma di prodotti per l’edilizia, per lo più intonaci premiscelati e rasanti minerali e platici a marchio “ – diamo colore e soluzioni all’edilizia”

Il marchio succitato risulta essere stato registrato con domanda presentata “a titolo personale” dal Sig.

– s.m.g. – con domanda di concessione presentata all’Ufficio Italiano Brevetti e

Marchi in data 15/07/2008, rilasciata in data 14/09/2010 con il nr. 1331298; la concessione risulta essere stata oggetto di istanza di rinnovo presentata in data 09/03/2018.

, ha inoltre nel tempo richiesto la registrazione dei seguenti marchi correlati ad altrettanti prodotti commercializzati:

Marchio Data di deposito

Nr.

Domanda

Data di concessione

Nr.

Concessione

Data scadenza

in casa

03/04/2009 AG-2009-C- 19

29/10/2010 1364741 02/04/2019

Solaris TX///AMBIE NTE

22/07/2008 AG-2008C-46 14/09/2010 1331301 scaduta il 21/07/2008

25/01/2007 Ag-2007-C-5 19/10/2009 1222464 scaduta il 24/01/2017

Nessuno dei marchi sopra rappresentati si trova fra le immobilizzazioni immateriali, si considerino, naturalmente quelli ancora validi alla data 31/12/2016. Nella nota integrativa, non si fa riferimento a nessun marchio.

E’ opportuno sottolineare che il marchio verrà trasferito ma non è possibile l’attribuzione di un valore economico autonomo, per i motivi sopra narrati.

(25)

4.2.2 Immobilizzazioni materiali

Come riporta l’OIC 16, le immobilizzazioni materiali sono beni tangibili di uso durevole costituenti parte dell’organizzazione permanente delle società, la cui utilità economica si estende oltre i limiti di un esercizio. Il riferirsi a fattori e condizioni durature non è una caratteristica intrinseca ai beni come tali, bensì alla loro destinazione. Esse sono normalmente impiegate come strumenti di produzione del reddito della gestione caratteristica e non sono, quindi, destinate alla vendita, né alla trasformazione per l’ottenimento dei prodotti della società.

Possono consistere in:

- beni materiali acquistati o realizzati internamente;

- beni materiali in corso di costruzione;

- somme anticipate a fronte del loro acquisto o della loro produzione.

Nello specifico:

1) Macchine e attrezzi 225.602,00 2) Stabilimento Industriale 1.828.637,00 3) Automezzi 250.555,00 4) Mobili e macchine d’Ufficio 61.955,00 5) Magazzini di Proprietà 5.164,00 T O T A L I al netto dei Fondi Ammortamento 1.304.470,00

Le immobilizzazioni impiegate nell’attività caratteristica dell’impresa possono essere, in primo luogo, valutate al loro prezzo corrente, qualora esista un mercato dell’usato di riferimento (si pensi alle autovetture). Qualora invece non sia possibile far riferimento al mercato dell’usato (si pensi ad un particolare impianto specifico), è possibile ricorrere:

- al prezzo di sostituzione, ovvero il prezzo da sostenere per acquistare un nuovo macchinario che rimpiazzi il precedente;

- al prezzo di ricostruzione, se la ricostruzione è meno onerosa della sostituzione.

Nella presente valutazione verrà, adeguatamente, analizzata la residua possibilità di utilizzazione.

Questa non è legata solo alla “durata fisica” dell’immobilizzazione, bensì alla sua “durata economica”, cioè al periodo in cui si prevede che il cespite sarà utile alla società. Tale periodo è normalmente inferiore alla durata fisica ed è ragionevolmente stimato sulla base dei seguenti fattori:

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- deterioramento fisico legato al trascorrere del tempo;

- grado di utilizzo;

- esperienza relativa alla durata economica dei cespiti dell’impresa e del settore in cui questa opera;

- stime dei produttori del cespite;

- obsolescenza del cespite (ricorrenza dei cambiamenti tecnologici, nuove tecnologie prevedibili al momento della stima, ecc.) e del prodotto per cui viene usato;

- fattori ambientali;

- condizioni di utilizzo, quali i turni di produzione, il corretto utilizzo, il livello tecnico del personale addetto, i luoghi di utilizzo (aperti o chiusi, umidi o asciutti) ecc.;

- politiche di manutenzione e riparazione: un’inadeguata manutenzione può ridurre la durata economica del cespite, una manutenzione diligente può prolungarla, ma non indefinitamente;

- fattori economici o legali che impongono limiti all’uso del cespite.

In merito alla voce “Macchine e attrezzi iscritta in bilancio per Euro 225.602,00” , a seguire la rilevazione fisica dell’inventario:

Num. QUANTITA' DESCRIZIONE

d'Ord.

1 1 VIBRATORE MECCANICO COBRA ART. 4 CON MOTORE

MONOFASE SIRI

2 1 CANNONE PER ARIA CALDA

3 1 BILANCIA ELETTRONICA DA TAVOLO

4 1 FORNO A MICROONDE

5 1 FORNO ELETTRICO PROFESSIONALE MOD. SCN/40/DG

MATRICOLA 1314

6 1 VIBRATORE PER SELEZIONE SABBIA - CONTROIS

7 4 BILICO LA.M.Z.A.

8 2 BILANCIE MARTE 2000 ELETTRONICA

9 1 SCAFFALATURA REALIZZATA CON TUBI INNOCENTI A

TAVOLE 23X 100 H. MT.4

10 1 SCAFFALATURA IN FERRO INDUSTRIALE PORTA

PELLET H. MT. 5 X11X100

11 1 SCAFFALATURA IN FERRO INDUSTRIALE PORTA

PELLET H. MT. 2,20 X 22 X 100

12 1 BILANCIA ELETTRONICA

13

1

SCAFFALATURA IN FERRO INDUSTRIALE PORTA PELLET 10 X 100 H. MT. 5

14 1 POMPA ASPIRANTE - ALPHA POMPE

(27)

15 1

GRUPPO ELETTROGENO 310S MECC MATRICOLA 220/380

16 1

IMPIANTO DI DEPURAZIONE COMPLETO (DEPUR PADANE ACQUE)

17 1 COMPRESSORE A SECCO KAESER SIGMA SX8

18

1

AVVOLGITORE PELLICOLA ROBOT 2001 (NON FUNZIONANTE)

19 1 SOTTOMULINO KOCLER

20 1 VASCA MISURATORE PER PLASTICI IN ALLUMINIO

21 1 MISCELATORE IN FERRO

22 1 TAPPAFUSTINI IN FERRO

23 3 CARRELLI IN FERRO

24 3 CARRELLI IN FERRO

IMPIANTO DI MISCELAZIONE

25 1 TRAMOGGIA DI CARICO

26 1 TRAMOGGIA DI SCARICO

27 1 MISCELATORE DI KG. 500 ZANELLI

28 1 MISCELATORE DI SCARICO ATTRAVERSO 2 CòCLEA

CIRCA MT. 8

IMPIANTO DI INSACCAMENTO

29 1 SILOS (PRODOTTO FINITO)

30 1 INSACCATRICE CON PESO DETERMINATO DA KG. 5 - 25

- 40

31 1 QUADRO ELETTRICO PER LA FASE DI MISCELAZIONE

32 1 FILTRO PER POLVERI

33 1 TRAMOGGIA SU RUOTE PER CARICO INERTI

34 1 TRASPALLET

IMPIANTO PER MATERIE PLASTICHE

35 1 IMPASTATRICE ZANELLI KG. 1000

36 1 DISPENSORE VERTICALE MUNITO DI VASCA KG. 200

37 1 IMPIANTO DI TURBO DISPENSIONE A 2 VASCHE

MUNITO DI BILANCIA DI SCARICO

38 4 VASCHE IN VETRORESINA DA LT. 12000

IMPIANTO POLVERI

39 1 IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE:

40 VAGLIATURA DELLE PIETRE

LINEA A

41 1 TRAMOGGIA IN FERRO INTERRATA 4 X 4

42 1 ALIMENTATORE A CASSETTA

43 1 ELEVATORE A TAZZE MT. 10 CIRCA

(28)

44 1 NASTRO TRASPORTATORE MT. 8 CIRCA

45 1 ELEVATORE A TAZZE MT. 10 CIRCA

46 2 VIBRO-VAGLIO MT. 3 E MT. 2,5

LINEA B

47 1 NASTRO TRASPORTATORE MT. 15 CIRCA

48 1 ELEVATORE A TAZZE MT. 12 CIRCA

49 1 VIBRO-VAGLIO A TRE USCITE MT. 7

50 1 NASTRO TRASPORTATORE MT. 8 CIRCA

51 1 PICCOLA TRAMOGGIA DI SCARICO

52 1 ELEVATORE A TAZZE MT. 12

53 1 MULINO AD URTO PII MORANDOTTI

54 1 CòCLEA VERTICALE MT. 15

55 1 GRANDE SILOS M.C. 20

Dal punto di vista contabile si è preso visione del registro dei beni ammortizzabili aggiornato al 2012.

Per tali beni è stata verificata l’esistenza fisica attraverso visita in sede sulla base dell’inventario redatto in seno alla procedura fallimentare.

Durante la presa visione dei beni, si è riscontrato come più volte specificato nell’inventario che gli stessi si trovano in pessime condizioni di uso e di manutenzione, inoltre si è rilevata la presenza di macchine acquistate e/o autocostruite .

Ai fini della presente perizia è doveroso, a parere di chi scrive, tracciare una breve ma necessaria panoramica, in merito alla normativa “Macchina”, operando una linea di demarcazione prima dell'entrata del DPR n.459/96 (recepimento della "Direttiva Macchina", 89/392CEE) e dopo l’entrata in vigore. Le macchine prima dell’entrata in vigore, sprovviste di dispositivi di protezione degli organi lavoratori, di cui all'allora art.41 e 68 del DPR n° 547/55 (art.4, comma, 5 dlgs 626/94 s.m.e.i) necessitavano dell'adeguamento dei dispositivi antinfortunistici, il che comportava che la stessa macchina dovesse essere anche adeguata alla "marcatura CE" in conformità al citato decreto.

Infatti, le macchine che venivano immesse sul mercato o messe in servizio, da parte del fabbricante o di un suo mandatario dopo il 21 novembre 1996, data di entrata in vigore del citato decreto, di recepimento della sopra citata direttiva, dovevano essere conformi al dettato dell'allora DPR.n.459/96, ovvero, provviste della marcatura CE, dell'attestazione di conformità, del libretto di uso e manutenzione e del fascicolo tecnico (descrizione dei rischi e di quelli residui).

(29)

Pertanto, per le suddette attrezzature utilizzate prima di questa medesima data, in mancanza di rispondenza ai suddetti requisiti essenziali di sicurezza (RES), risultava necessario procedere alle modifiche e/o agli adeguamenti (più in generale dei dispositivi di comando, interblocchi asserviti, ripari, protezioni, ecc).

In tal senso, infatti, era obbligo del datore di lavoro, ai sensi dell'art. 28 e 29 del dlgs 81/08 s.m.e.i, procedere ad una attenta analisi e valutazione dei rischi delle macchine, possibilmente basata su elementi consolidati e di indiscussa validità in termini oggettivi (es. cfr. Metodo FMEA, HAZOP), in modo da stimare il rischio ed attuare le relative misure di prevenzione e protezione in modo che risultino compatibili con la completa sicurezza della macchina stessa rispetto all'utilizzo che viene fatto nell'ambiente di lavoro.

Gli stessi adeguamenti prescritti, si precisa, dovevano essere eseguiti preferibilmente da parte di personale qualificato, o, da ditta autorizzata iscritta negli appositi albi della CC.AA, mediante il rilascio di attestato che ne accertavano la rispondenza dei dispositivi antinfortunistici utilizzati alle norme specifiche di buona tecnica e agli standard di sicurezza vigenti (es. norme CEN-EN), richiamati dalle norme del citato decreto 81/08.

Successivamente con l’entrata in vigore della direttiva Macchine 2006/42/CE, la stessa ha indicato quali siano i documenti necessari che il produttore deve redigere al fine di dimostrare la conformità del La documentazione richiesta dalla Direttiva Macchine comprende:

x Fascicolo Tecnico (che comprende descrizioni tecniche del macchinario, disegni, documenti sulla valutazione dei rischi, rapporti tecnici e certificati rilevanti)

x Documentazione Tecnica per le Quasi Macchine (con medesima funzione del “Fascicolo Tecnico” delle macchine, essa indica i disegni e la valutazione dei rischi)

x Dichiarazione di Conformità (costituisce la certificazione legale che la macchina è conforme con quanto previsto dalla Direttiva Macchine)

x Dichiarazione di Incorporazione (una “dichiarazione di non-conformità” per le quasi macchine sprovviste della Marcatura CE)

x La Marcatura CE vera e propria

x Istruzioni, Manuale d’Uso e Manutenzione

(30)

La commercializzazione di apparecchiature, macchine, impianti e altro, richiede l'allestimento di documentazione tecnica di prodotto, prescritta da normative comunitarie e di settore (per le macchine è la DM 2006/42/CE), ma di fatto necessaria sia per tutelare il Costruttore e/o il Rivenditore, sia per trasmettere all'utilizzatore le informazioni necessarie per l'utilizzo ottimale e senza rischi di quanto acquistato.

Ai fini della valutazione di tale posta è necessario specificare che non è stato possibile per molti macchinari recuperare la documentazione richiesta dalla Direttiva Macchine, inoltre considerando l’obsolescenza5, la loro vita residua e la loro funzione reddituale, il valore di tali beni iscritti in bilancio per Euro 225.602,00 è valutato Euro 35.000,00.

In riferimento alla voce “Stabilimento industriale”, la stessa è oggetto di autonoma perizia.

La voce Automezzi esposta in bilancio per Euro 250.555,00 comprende:

Num. QUANTITA' DESCRIZIONE

d'Ord.

1 1 AUTOVETTURA FIAT PUNTO JTD DI

COLORE GRIGIO TG. BZMC

2

1

CAMION IVECO EUROSTAR 520 TG.

DJGX

3

1

CAMION IVECO EURO CARGO TG.

AJBP

4

1

CAMION IVECO EURO CARGO TECTOR CC106GG

5 1 FURGONE CASSONATO IVECO DAILY

TG BJYL

6 1 AUTOVETTURA FIAT CROMA TG DVPG

7 1 AUTOVETTURA VOLVO C90 4WD-TG CMBD

5Obsolescenza, in genere, invecchiamento, superamento (di istituzioni, strutture, manufatti e sim.); più specificamente, la perdita di efficienza e di valore economico subiti da un apparecchio, da un impianto, da una tecnologia a causa del progresso tecnologico, ossia dell’immissione sul mercato di nuovi macchinarî che, producendo a costi più bassi, rendono non più competitivi quelli esistenti.

(31)
(32)
(33)

La voce “Mobili e macchine d’ufficio” esposta in bilancio per Euro 61.955,00 comprende:

Num. QUANTITA' DESCRIZIONE

d'Ord.

1 4 TAVOLI IN LEGNO E METALLO

2 6 SCAFFALATURE IN METALLO A 4 RIPIANI DI MT.

1,00

3 3 ARMADI METALLICI DA 180 X 45

4 3 SCRIVANIE 180X75

5 3 COMPUTERS COMPLETO DI STAMPANTE EPSON

6 1 STAMPANTE MULTIFUNZIONE SAMSUNG

7 1 UNITA UPS - MEDIACO

8 2 SCRIVANIE PORTACOMPUTERS

9 1 BANCO DA LAVORO CON TRE CASSETTI IN LEGNO

10 1 TAGLIACARTE MANUALE LEBEZ

11 2 CONDIZIONATORI COMPLETI DI UNITA' ESTERNA

ECOFLAN E.HEC

12 3 ARMADI METALLICI 145X30 (DUE A TRE

SPORTELLI E UNO A DUE SPORTELLI)

UFFICIO SEMINTERRATO

13 1 SCRIVANIA IN PVC COLORE GRIGIO 160 X 80

14 1 SCRITTOIO DATTILO IN PVC GRIGIO 110 X 50

15 1 MOBILE PORTAFOTOCOPIATRICE A DUE ANTE IN

PVC GRIGIO 75 X 65

16 1 DIVANO IN PELLE A TRE POSTI DI COLORE

MARRONE

17 2 POLTRONCINE BASSE IN SEMILPELLE COLORE

NERO CON STRUTTURA IN METALLO

18 1 CLIMATIZZATORE VEXA 9000 B.T.U.

19 2 SEDIE A ROTELLE DI COLORE ROSSO

20 1 SEDIA COLORE ROSSO CON STRUTTURA IN

METALLO

21 1 UPS DAKER NIKI 800 P.

22 1 MONITOR LCD ACER V 193HQ

23 1 TASTIERA LOGITEC

24 1 CALCOLATRICE OLIVETTI LOGOS 694T

25 1 TELEFONO SUPER DKXIP

26 1 CASSETTIERA A 3 CASSETTI IN PVC GRIGIO

27 1 MONITOR CRT (IN CATTIVE CONDIZIONI)

28 1 FOTOCOPIATRICE RICO17 AFICIO 1015

(34)

LOCALE ARCHIVIO SEMINTERRATO

29 2 ARMADI METALLICI DI COLORE GRIGIO 180 X 200

X 45

30 1 ARMADIO METALLICO 120 X 200 X 45 CONTENENTE

DOCUMENTAZIONE CONTABILE DELLA EGROUP

31 3 SCAFFALATURE METALLICHE DI COLORE GRIGIO

A 5 RIPIANI 100 X 40

32 1 ARMADIO METALLICO OLIVETTI SYNTHEYSIS

33 1 ARMADIO IN PLASTICA COLORE GRIGIO 76 X 180 X

45

STANZA N. 1 POSTA IN FONDO AL CORRIDOIO LATO DX.

34 2 Scrivanie in laminato in plastica di colore grigio 180 x 80 35 2 Sedie in plastica con struttura in alluminio

36 2 Telefoni Nextel super DKX IP

37 1 Computer LG composto :

38 n. 1 monitor Samsung Sync Master S22b150

39 n.1 tastiera Genius

40 n. 1 corpo centrale LG

41 n. 1 mouse

42 n. 2 altoparlanti

43 n. 1 gruppo di continuità Vultech

44 n. 1 gruppo di continuità Legrand

45 n. 1 Monitor Samsung Sync Master - S22d300

46 1 Armadio a due sportelli 240 X 90

47 1 Armadio a due ante 200 X 90

48 3 Cassettiere con quattro cassetti 45 x 52

49 1 Armadio a due ante 146 x 90

50 1 Climatizzatore HEC 9000 BTU

51 2 Tende scorrevoli di colore azzurro 140 x 200

CORRIDOIO

52 1 Frigo DAEWOD basso di colore giallo 84 x 50

53 1 Fotocopiatrice HICOH AFICIO 3350 di colore grigio

54 Cassettiera a 3cassetti di colore grigio

STANZA N. 2- FONDO CORRIDOIO LATO SX

55 1 Climatizzatore HEC 9000 BTU

56 1 Armadio a due vetrine e due sportelli 137 x 90

Riferimenti

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