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Carlo Lorenzini Collodi

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Academic year: 2022

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Carlo Lorenzini “Collodi”

BIOGRAFIA

OPERE PRINCIPALI

LE “AVVENTURE DI PINOCCHIO”

MESSAGGIO DELLA FIABA

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Biografia

Carlo Lorenzini, conosciuto con il nome di Collodi, nasce a Firenze il 24 Novembre del 1826.

Primogenito di dieci figli, proviene da una famiglia modesta.

Nel 1837 intraprende un percorso di studi, prima al seminario di Colle Val d'Elsa e poi agli Scolopi di Firenze

Nel 1844 diventa giornalista per la “Rivista di Firenze” e inizia la sua collaborazione con vari giornali, tra cui “Il Nazionale” e “Scaramuccia”, occupandosi di critica letteraria e teatrale.

Pubblica le sue prime opere di rilievo, “Un romanzo in vapore”, il

“Giannettino” e il “Minuzzolo”.

Si occupa di letture rivolte ai più piccoli; pubblica la prima edizione dei

“Racconti delle fate” nel 1875.

Nel 1881 pubblica a puntate sul “Giornale per i bambini” la “Storia di un burattino”, poi chiamata “Avventure di Pinocchio”

Collodi muore a 63 anni a Firenze il 24 ottobre del 1890.

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Opere Principali

I Racconti delle fate

Un romanzo in vapore

Le prime opere di Collodi risalgono al 1856, “Gli amici di casa” e “Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno”.

Successivamente pubblicò “Giannettino”

e “Minuzzolo”, rivolte principalmente a un pubblico giovane.

Continuò a lavorare su letture per ragazzi, e nel 1875 pubblicò “Racconti delle fate”.

L'opera che lo rese famoso a livello mondiale fu “Storia di un burattino”, del 1881, pubblicata a puntate sul

“Giornale per i bambini”.

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“Le Avventure di Pinocchio”

Collodi esprime le sue idee liberamente, contrariato dagli esiti dell'Unità d'Italia.

È ispirato dall'ambientazione della società italiana della seconda

metà dell'Ottocento .

CONTESTUALIZZAZIONE DELLA FIABA Si può leggere in chiave realistica, come la storia di un ragazzo povero della provincia italiana dell'Ottocento che crede di poter far fortuna senza durar troppa fatica.

Le sue avventure hanno una dimensione familiare: il racconto è ambientato nella Toscana contadina dove i personaggi sono tutti poveri, gente umile, rassegnata alla sua condizione, abituati a subire le ingiustizie dei potenti.

Collodi esprime il suo punto di vista sulla società contemporanea attraverso questa

fiaba, aggiungendo delle figure fantastiche (la fata turchina, Mangiafuoco, il Grillo) che la rendano piacevole per i più giovani.

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Messaggio della Fiaba

Questa fiaba ebbe grandissimo successo grazie soprattutto alla scrittura di Collodi, semplice, colloquiale, immediata e anche grazie alla sua straordinaria fantasia.

Le vicende sono semplicissime, apparentemente adatte alla sola ingenuità infantile.

Ma Collodi sa coinvolgere ragazzi e adulti per ciò che narra e in particolare per ciò che sottintende nei suoi racconti. L'autore esprime una morale fatta di buonsenso e di

umanità, e ha lo scopo di indirizzare i bambini, e gli uomini in generale, sulla strada giusta, quella dell'onestà e del lavoro.

Collodi si serve della sua opera per educare i giovani; infatti questa fiaba non invecchia nel tempo: i ragazzi, oggi come nella Toscana

ottocentesca di allora, possono immedesimarsi nel protagonista della storia, Pinocchio. La vicenda narrata esprime anche la sua profonda critica nei confronti delle autorità, che piegano le persone alle rigide regole della società di fine Ottocento.

Sono stati realizzati vari film omonimi sulla base della celebre storia collodiana, diretti da noti registi come Antamoro (1911) e Comencini (1972).

Lara Serni IIIB 2016/2017

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