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MERCOLEDÌ 1 AGOSTO 1956

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Resoconti Parlamentari — 2737 — Assemblea P.egionale Siciliana

III Legislatura CIX SEDU TA 1 Agosto 1953

C I X S E D U T A

(Pomeridiana - straordinaria)

MERCOLEDÌ 1 A G O S T O 1956

Presidenza del Vice Presidente MAJORANA DELLA NICCHIARA

D ichiarazioni del P r e s id e n te d e lla R eg io n e (S e ­ guito d e lla d iscu ssio n e) :

P R E S I D E N T E ... 2737, 2757, 2765

C O R R A O ... 2737

FRANCHINA * ... 2745

RECUPERO . . . . . . . . . 2755

MACALUSO * ... 2757

La seduta è aperta alle ore 18.

. GIUM M ARRA, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro­

vato.

Seguito della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione.

PRESID EN TE. L ’ordine del giorno reca il seguito della discussione sulle dichiarazioni del P resid en te d ella Regione.

E’ iscritto a p a rla re l ’onorevole Corrao. Ne ha facoltà.

CORRAO. S ignor P resid en te, onorevoli colleghi, fe lic em en te re sisten d o questo Go- verno alle ca lu re estive della p rim a e a q u a n ­ to pare — com e m i auguro — della seconda estate (perciò forse è sta to ac u ta m en te defi­

nito G overno estivo, pro p rio p e r la resisten - Za alle calure) e tr a gli accesi d ib a ttiti d e l­

ia stam pa della d e stra m onarchica e della sinistra social-com unista (similis cum simili-

bus... honni soit qui mal y pense), il G overno A lessi si accinge a su p e ra re q u esto prim o anno del terzo tem po. P rim o anno, m a è un anno o forse m eno se si considera che la fi­

ducia è appena v e n u ta il 31 o tto b re d e ll’a n ­ n o scorso, e, ec cettu ato il periodo di quasi due m esi delle elezioni am m in istra tiv e che h an n o paralizzato la v ita non soltanto della R egione m a anche della Nazione, deduciam o perciò che la v ita di questo G overno si è r i ­ d o tta a m olto m eno di u n anno p e r l ’a ttiv i­

tà e p e r il lavoro che esso potev a svolgere.

D elusi i suoi accaniti av v e rsari di sin istra che da u n anno ten en d o l ’atteg g iam en to di u o m i­

n i am orosi anche se scontrosi, atten d ev an o l ’abbraccio che non è ven u to ; delusione e so rp resa anche da p a rte del s e tto re della de­

stra m onarchica, sorpresa come m ai, nono­

sta n te l ’ab b o n d a n te cera a c cu ra ta m en te sp al­

m a ta in ogni m om ento e in ogni occasione (e in ciò hanno reso u n servizio a ll’in cre m en ­ to e alla p roduzione d ella cera in Sicilia), questo G overno non sia scivolato e non sia caduto dinanzi alla loro az zu rra beltà. E così si affro n ta oggi questo d ib attito cercando ad ­ d irittu ra di p o rta re sul banco degli im p u ta ti non solo il G overno, m a anche il G ruppo p a r la m e n ta re della D em ocrazia cristiana, p e r il q u ale ho il privilegio di p a rla re , e lo stesso p a rtito della D em ocrazia cristiana.

Al fondo di questo d ib a ttito c’è un in te r ­ rogativo di am arezza e di delusione: come m ai il G overno è ancora in piedi? E questo si chiede proprio alla D em ocrazia cristian a:

come m ai, è ancora in piedi n o n o stan te que-

Resoccmti, f. 386 (700)

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Resoconti Parlamentari 2738 Assemblea Regionale Siciliana

III Legislatura CIX SEDUTA 1 Agosto 1955

ste co n c en trate opposizioni? M a si v uole d i­

m en ticare, o fingere di d im en tic are , che q u e ­ sto G overno è n ato su u n ch iaro im pegno, u n im pegno di p o litica au to n o m istic a e di difesa della dem ocrazia; u n im pegno cioè di politica au to n o m istica in q u a n to politica di dem ocrazia. C rediam o, è s ta to detto , a ll’a u ­ tonom ia in q u an to professiam o la n o stra f e ­ de n ella dem ocrazia e lav o riam o p e r u n n u o ­ vo stato dem ocratico e rep u b b lic an o . Q uesta n o stra fede n o n p re su p p o n ev a perciò c h ia ra ­ m e n te alcu n a in tesa di c a ra tte re politico p e r la « co n trad d izio n e che n o i consente » n è con le forze ev ersiv e di sin istra, n è con le forze

— com e ch iam a rle? — re tro a ttiv e d ella d e ­ s tra monarchica-. N on sta rò certo a sc a n d a ­ lizzarm i d e ll’atteg g iam en to , ta n te vo lte u g u a ­ le in q u esta A ssem blea, di converg en za dei social-com unisti con la d e stra m onarchica, p erch è in fondo è q u esta fo rm u la di c e n tro dem ocratico che, in co n tra n d o si con ali e s tre ­ m e incapaci ta n te v o lte di racco g liere il si­

gnificato d ella .nostra le a ltà politica, d irei d e l­

la n o stra funzione n azionale e regionale, d e ­ te rm in a q u e sti stra n i connubbì. Q uesta fo r­

m u la c e n trista — che in definitiva pone p ro ­ blem i p iù di a p e rtu ra sociale e reg io n ale che di a s tra tta ideologia — ap p a re oggi lo s t r u ­ m ento più idoneo e più spedito della n o stra autonom ia p erch è la sola capace di im pedire l ’affossam ento del n o stro Is titu to nel vicolo cieco e im m obile di u n setto re bloccato sia da d e stra che da sin istra, s e tto ri che n o n con­

sentono a ltra a p e rtu ra e a ltra sp eran za p ro ­ prio p erch è co n d an n ati allo sch ieram en to di estrem o lim ite. O gni a p e rtu ra verso le ali estre m e co strin g ereb b e il G overno, allo ra sì, in u n a fo rm u la di im m obilism o. Si è tem u to il pendolarism o di questo G overno, m a p ro ­ prio il d ib a ttito odierno sta a d im o strare che il pend o lam en to non è av v en u to e che il cam m ino si è svolto sulla s tra d a m a e stra tra ssia ta sin d a ll’inizio, la s tra d a c e n trale della dem ocrazia. A tten d ev a n o i socialcom u­

n isti u n a oscillazione a sin istra; a tte n d e v a d a ll’a ltro lato, la d e stra m onarchica, l ’o scil­

lazione a d estra : m a atten d e v an o ed a tte n ­ dono ancora oggi, essi sì, in u n a posizione di im m obilism o. Ma il ta n to d ec an tato rivolu- zionarism o d e ll’onorevole A lessi n o n potev a con sen tire di so v v ertire le stesse leggi del pendolarism o già d e tta te da G alilei anche se q u este leggi nello stesso m ondo scientifi­

co ten d o n o ad essere riv o lu zio n ate. Proprio p e r l ’altezza che ra g g iu n g e il pendolo nella sua e stre m ità si vuole d im o strare , p e r quel­

l ’attim o di te m p o che sta f e r m o , n e lla sua e stre m a oscillazione, che il m ondo non sa­

re b b e re tto da u n a fo rza c e n trip e ta , m a cen­

trifu g a . E tu tto q uesto p o rte re b b e a conse­

guenze riv o lu zio n arie d ella scienza m oderna secondo le qu ali il m ondo non sa re b b e sferi­

co com e noi l ’abbiam o considerato. Il rivolu- zionarism o di A lessi non p o tev a a rriv a re a tan­

to. Q uando u n collega d ella s in istra ebbe a d ic h ia ra re che le iscrizioni a lla democrazia n o n erano chiuse, ci a tte n d e v a m o u n a avance ch iara e co n c reta del se tto re d ella sinistra.

Q uesta avance non è v e n u ta . Si è rivelata u n a a tte sa im m obile di chi h a fiducia che il ce n tro cam m ini sulle sabbie m obili e fa ta l­

m e n te deb b a sp o starsi su lla sua posizione di attesa .

M a qui occorre c h ia rire il n o stro concetto di cen tro dem ocratico che n o n si può identi­

ficare e non si identifica con lo s tre tto m ar­

gine di m ag g io ran za o in u n a fo rm u la di parte­

cipazione g o v ern ativ a. A v re b b e ro ragione i socialisti di d ire che l ’ap p o rto dei loro voti ci co n se n tire b b e u n a p iù salda m aggioran­

za! Q uando p arlia m o di politica di centro dem ocratico in ten d iam o p a rla re di politica dem ocratica, di difesa d ella dem ocrazia. La fo rm u la di p arte cip az io n e al G overno non è la sostanza della politica dem ocratica. Que­

sta è fo rm u la di difesa di ciò che è essenzia­

le: la lib e rtà e la giustizia. N on è neppure la fo rm u la di u n p a rtito p e rc h è se la Democra­

zia cristian a dovesse an c o rare le sue speran­

ze a q u esta fo rm u la, allo ra sareb b e costret­

ta nel vicolo cieco d e ll’im m obilism o. E inve- ve è il dinam ism o, questo suo m ovim ento ? q u esta sua capacità di espansione che caratte­

rizza il cen tro dem ocratico e che gli consen­

te di u tilizz are tu tte le fo rm u le d ell’azione p iù sp ed ita e consona alle esigenze del P ae' se. Siam o co n tra ri ad ogni m assim alism o e ad ogni visione u n ila te ra le d ella società che h a in sè il presu p p o sto d e ll’im m obilism o. Gli schem i dogm atici del com uniSmo non con- sentono invece nessu n ad eg u am en to aha re a ltà storica, salvo che ta ttic a , m a tendono a re alizza re la visione della società secondo uno schem a coordinato e che u n a volta a ' tu a to è n ec essaria m e n te co nservatore di se stesso.

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Resoconti Parlamentari — 2739 — Assemblea Regionale Siciliana

n i Legislatura CIX SEDU TA 1 Agosto 1958

A llora si che vi è im m obilism o e co n serv a­

zione. V olete a p rire u n d ib a ttito su ll’opera compiuta, su ll’a ttiv ità del G overno? Sono in gran p a rte p ositive come ch ia ra m e n te h a d i­

m ostrato n e l suo discorso il P re s id e n te Alessi.

Ma il n o stro sg u ard o è volto in avanti. E ’ volto cioè più verso l ’av v e n ire e più sulle direttrici di m arc ia che si propone. S entiam o in ciò di ra p p re s e n ta re la g en u in a tra d iz io ­ ne del nostrG popolo, la v e ra vocazione del­

la storia di S icilia che p u r essendo s ta ta cro ­ giolo di tu tte le civ iltà n essu n a ne h a fa tto propria, m a di tu tte il m eglio ha preso per consentire il cam m ino p iù a v a n ti v erso il migliore av v e n ire d ella n o stra R egione. V o­

gliamo p o rre, cioè, su lla base della d em o cra­

zia che non è u n ris u lta to da raggiu n g ere, m a un m etodo di lib e rtà da conservare, le m i- gliori esperienze, u tiliz z a re le m igliori e n e r­

gie dei m ig lio ri figli di S icilia p e r porle a servizio della n o stra te rra . R espingiam o non solo p e r il G overno, m a p e r la D em ocrazia cristiana ogni accusa di im m obilism o. D el r e ­ sto, la v a lid ità di q u esta fo rm u la di difesa della dem ocrazia, d e ll’autonom ia è sta ta più che v a lid am en te d im o stra ta in qu esta e n e l­

la passata le g isla tu ra d alla p resenza di uo- | mini in d ip en d en ti autorevolissim i, dagli ste s­

si indipendenti di sin istra, da voci cioè lib e­

re anche se inq u iete. Al di fu o ri della disci­

plina di p a rtito q u esti uom ini hanno s e n ti­

to l’unica v e ra voce, q u ella della p ro p ria co­

scienza posta al servizio della Regione, della nostra autonom ìa siciliana. N on è qu esta fo r­

se la p ro v a più ch iara del foscino che eser­

cita la dem ocrazia in tu tti i setto ri; non è anche fascino e forza della dem ocrazia il co­

stume, il linguaggio, la coscienza del m e to ­ do, che ta n ti au to re v o li p a rla m e n ta ri hanno sentito di fa r p roprio? Se la dem ocrazia non avesse qu esta forza e questo fascino in tu tti i settori, q u esta forza e questo fascino che ha obbligato anche i se tto ri più estre m isti ad adottare u n linguaggio dì m etodo dem o cra­

tico, se così non fosse dovrem m o d u b ita re dell’av v en ire della n o stra dem ocrazia e del­

le istituzioni. E ’ questo G overno fedele alla democrazia? Q uesto riten g o sia l ’in te rro g a ­ tivo vero e sostanziale di questo d ibattito. Ha posto cioè le prem esse p erch è il colloquio si sv°lga c h iaram en te e lib era m e n te in seno a Questa A ssem blea? H a raccolto le istanze so­

dali, ha posto le basi p e r u n av v e n ire m i­

gliore della n o stra te rra , ha saputo riso lv e­

re l ’ansia dì u n ità che viene da tu tti i ceti delle n o stre popolazioni? B asta ric o rd a re la difesa d e ll’A lta C orte che h a tro v a to consen­

zienti t u t ti i s e tto ri di q u esta A ssem blea.

U n G overno che sa re a liz z a re l ’u n ità di tu tti i siciliani a tto rn o ai m aggiori p roblem i di sviluppo e di p o ten zia m e n to della n o stra autonom ia, q uesto è u n G overno che m erita la v o stra fiducia. Chi sì è m ai scandalizzato di q u esta u n a n im ità d e ll’A ssem blea? Q uesta u n ità che vogliam o v ed e re sem pre più con­

solidata può re a liz z a rla so ltan to u n governo di centro. Noi rè g istria m o fa v o rev o lm en te la istituzione del ce n tro p a rla m e n ta re siciliano d e ll’autonom ia in q u an to si ricollega al r i ­ chiam o dei m aggiori d ifensori d e ll’autonom ia.

Essi vogliono co stitu ire un p u n to ferm o di richiam o p e r tu tti siciliani, u n p u n to ferm o u n itario di difesa d e ll’autonom ia conducendo con uno spìrito di solidale u n ità le m igliori b a tta g lie p e r il p o ten ziam en to e lo sviluppo della n o stra Regione. E ’ u n gru p p o in d u b b ia ­ m en te di centro che a ttin g e q u esta forza di chiaro disin teresse personale, sottolineato dallo sganciam ento dai p a rtiti a c a ra tte re n a ­ zionale che c e rta m e n te potevano ■- g a ra n tire u n a m igliore base eletto rale. A uguriam o che questo elem ento condizionante della fo rm u ­ la — cioè il disin teresse perso n ale che è un chiaro servizio a difesa d ella S icilia — possa isp ira re ogni azione di q u esto G ruppo e sia­

m o sicuri che ne fa rà p iù fo rte ed autorevole la voce, perchè, o signori, ogni conquista d e ­ m o cratica è anche un n o stro successo. Nello spirito d e ll’ultim o m essaggio di De G asperi, nel su p eram en to di ogni fo rm u la m anichei- sta, n ella funzione ris e rv a ta alla D em ocrazia cristian a di m ovim ento politico di centro, noi salutiam o ogni passo av a n ti in ta l senso. D al­

la sin istra atten d iam o qualche passo in a v a n ­ ti, m a nessuno, possiam o dire, che ancora oggi obiettiv am en te, ne sia venuto.

FR A N C H IN A . A ndiam o a ritroso?

CORRAO. S iete troppo ansiosi del p ro b le­

m a d e ll’a p e rtu ra a sin istra e n e l colloquio con i cattolici, siete p resi da u n a feb b re più che da u n m etodo o da u n a ch iara e precisa volontà. E ’ chiaro che a d e stra — m i r if e r i­

sco alla Sicilia — si re g istra oggi qualche m ovim ento, si re g istra so p ra ttu tto da p a rte del M ovim ento sociale italian o il quale te n ­ de a c a ra tte riz z a re la p ro p ria azione n e ll’atto

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Resoconti Parlamentari — 2740 —C; Assemblea Regionale Siciliana

III Legislatura CIX SEDU TA 1 Agosto 1958

di fe d e ltà alla dem ocrazia ed h a tro v a to q u e ­ sta sp in ta n e l m essaggio del P re s id e n te d e l­

la R ep u b b lica e n ei se n tim e n ti di fe d e ltà alla R ep u b b lica da q uesto M ovim ento pro fessati.

Q u an to p iù il M ovim ento sociale italia n o sa ­ p rà u tiliz z a re q u esta sua fede re p u b b lic a n a ed in S icilia anco ra so tto lin ea re u n certo di­

stacco d alle d ire ttiv e n az io n a li d el p ro p rio P a rtito , ta n to p iù p o trà p o rsi a p e rta m e n te in difesa d e ll’auto n o m ia, ta n to p iù sa p rà in ­ se rirsi n e lla d in am ica d ella n o s tra sto ria is o ­ lana.

Come non re g is tra re u n fa tto di .notevolis­

sim a im p o rtan za : la ro ttu r a del p a tto d ’azio­

ne tr a il M ovim ento sociale italia n o ed il P a rtito m onarchico a v v e n u ta qui in Sicilia, r o ttu r a a v v e n u ta o q u a n to m en o d elin ea ta , che si verifica su u n a legge fo n d a m e n ta le della n o stra R egione, la legge su lla in d u s tria ­ lizzazione siciliana che d o v rà s e rv ire a sfa ­ ta re il d etto di in cap a cità dei n o s tri d irig e n ­ ti econom ici, a cre a re le p re m e sse p e r u n m i­

gliore a v v e n ire d ella n o s tra te r r a ? P uò, il G overno, re sp in g e rle q u este in ten zio n i che tu tta v ia non si sono m a n ife sta te in voto d i . fiducia, in vo ti che non sono s ta ti n è con­

tr a tta ti nè rich iesti, in a tti che non sono sta ti c e rta m e n te so llecitati m a che sono so rti p e r la ch iara a p e rtu ra sociale re g io n a le di q u e ­ sto G overno? N on possiam o c e rta m e n te a n ­ cora tr a r r e conclusioni m a q u esta ch iarifica­

zione è in otto. Con tu tto ciò si può ancora dire che la politica d em o cratica costringa a l­

l ’im m obilism o i d iversi setto ri? M a la stessa atten zio n e che abbiam o d edicato al setto re della destra, dedichiam o al setto re di sinistra.

L a fe b b re d e ll’a p e rtu ra a sin istra e del col­

loquio dei socialisti con i catto lici h a im p e­

dito al P a rtito socialista italian o di u tilizz are la g ra n d e occasione che si è p re s e n ta ta in qu este elezioni am m in istra tiv e , di d im o stra ­ re cioè la p ro p ria fe d eltà alla dem ocrazia;

oggi vengono dal p a rtito socialista dichiarazio ­ n i che ci lasciano seria m e n te p erp lessi e ci fa n n o bene sp erare: m ancano p erò gli a tti concreti che convalidino q u este enunciazioni.

Se è vero ch e lo stru m e n to e le tto ra le re g io ­ nale h a im pedito a l P a rtito socialista u n a sua p iù ac c e n tu a ta caratteriz zaz io n e ed u n a sua differenziazione anche n e lla presen tazio n e delle liste, è anche v ero che n e l re sto d ’I t a ­ lia il sistem a proporzionale n o n è atto v a li­

do a d are m aggior coraggio e p iù am pia fi­

ducia a l p a rtito socialista. (Interruzione del­

l’onorevole Franchino)

E ’ stra n o : i m a rx is ti che considerano il m assim alism o m a la ttia in fa n tile del sociali­

smo ricad o n o c o n tin u a m e n te neg li schemi m assim alistici. O ra, la b a tta g lia che avete condotto in q u esta A ssem blea p e r la propor­

zionale a v e v a u n banco di p ro v a : il coraggio d ella fed e n e lle idee so sten u te e p e r ciò la p re sen tazio n e di p u b b lich e liste così come la D em ocrazia c ristia n a n e lla m ag g io ran za dei com uni, n o n o sta n te la legge, h a fa tto ; liste con p ro p ri em b lem i con p ro p ri u o m in i nella m ag g io ran za dei com uni.

FR A N C H IN A . C on l ’e stre m a d e s tra dap- p e rtu tto !

CORRAO. V ogliam o tu tta v ia g u a rd a re la posizione a ttu a le d el colloquio fr a i socialisti e i cattolici, che c e rta m e n te rim a n e ancora ap erto . L a D em ocrazia c ristia n a ritie n e sba­

g liati i te rm in i di q uesto colloquio e perciò non si p o trà m ai a rriv a re ad u n a conclusione.

F R A N C H IN A . D obbiam o fa re la tonsura!

CORRAO. N on è solo la preg iu d iziale re­

ligiosa, onorevole F ra n e bina. N on è solo la p re g iu d iz ia le dem ocratica, non è stato il pat­

to di u n ità di azione — che p o trem m o con­

sid e ra re com e chiffon de papier — che im­

pedisce la feco n d ità di q uesto d ib a ttito : è in­

vece q u esto v o stro a tteg g iam en to di voler ria ssu m e re t u t ti i problem i, com presi quelli regionali, com presi qu elli tecnici, compreso perciò anche l ’esercìzio provvisorio, nel di­

sco rrere di u n a m ag g io ra n za p arlam en tare c o n tra tta ta e p re c o stitu ita d iv ersa d a ll’attua­

le; voi non fa te p ro b lem i di program m i, che ta n te volte a v e te rico n o sciu ti anche buoni- com e quello su ll’industrializzazio n e, ma di spostam ento ed esclu siv am en te di spostam en­

to d e ll’a ttu a le m aggioranza che num erica­

m e n te è esigua. Il p ro b lem a così posto non ac cetta soluzioni: la m aggioranza è u n mez­

zo e può essere anche alla rg a ta , n o n sostitui­

ta; q u e l che im p o rta sap e re è quello che que"

sta m aggioranza vuole realizzare. Se il v0' stro discorso è sui p ro g ram m i, ditelo chia­

ra m e n te, è in u tile p a rla re di a p e rtu ra ; il scorso da fa rsi p rim a del m atrim o n io è su patrim onio, e il patrim o n io , anzitu tto , e

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Resoconti Parlamentari — 2741 Assemblea. Regionale Siciliana

III Legislatura CIX SEDUTA 1 Agosto 1956

difesa d ella dem ocrazia, è lo tta contro ogni dittatura a difesa d e ll’autonom<ia, contro ogni tentativo di d iso rien tam en to . V a n ta te u n r a f­

forzamento e le tto ra le del vostro P a rtito n e l­

le recenti elezioni a m m in istra tiv e — è vero ed è chiaro n e ll’Iso la e n e lla penisola — m a sono em ersi due f a tti che stan n o a d im o strare la fondatezza d ella crisi socialista: il d i­

verso ris u lta to d elle elezioni a m m in is tra ti­

ve da quello delle elezioni p ro v in ciali conse­

guito dal p a rtito socialista; l ’a ltro notevole r i­

sultato: il ra ffo rz a m e n to del P a rtito socia­

lista dem ocratico italiano. L a v o stra atte sa era ce rta m e n te diversa, voi sp e ra v a te nella quasi to tale scom parsa di q uesto p a rtito p er costringere così la D em ocrazia cristian a a uscire dalla fo rm u la q u a d rip a rtitic a p e r spo­

starsi c h iaram en te a d e stra o a sin istra; cioè a dire lasciav ate so ltan to alla D em ocrazia cristiana la re sp o n sa b ilità di u n a scelta se n ­ za che da p a rte v o stra si fosse mosso u n solo passo in a v a n ti verso il centro e verso u n n u o ­ vo orientam ento. Il vostro dogm atism o non vi ha perm esso di uscire d a ll’equivoco di u n a alleanza col P a rtito com unista italia n o che ancora volete m a n te n e re e di u n a allenza con la Democrazia cristian a che v olevate a p rire : volevate te n e re , cioè, u n piede n e lla staffa della dem ocrazia e un piede n ella staffa d el­

la rivoluzione. S ta a voi scegliere.

La re altà, le cose concrete, com e voi le chiamate sono d iv erse dagli schem i che av e­

te p reparato p erch è non solo il P a rtito so­

cialista italian o non h a fagocitato il P a rtito socialista dem ocratico (che, del resto, fago­

citare Bino N apoli n o n era u n a cosa facile Qe tanto m eno igienica); m a la socialdem o­

crazia è u scita ra ffo rz ata. L ’altro fa tto im ­ portante è contro la im m obilistica im p o sta­

tone della ric h ie sta a p e rtu ra a sinistra; per-

£hè queso au m en to di vo ti che si è realizzato con uno spostam ento dal P a rtito com unista al Partito socialista non stare b b e a ltro a dim o­

i a r e che la vo lo n tà della base di u n a chia- ra autonomia e di u n a ch iara linea di co n d o t-

*a del vostro P a rtito d iv ersa da quella del Partito com unista.

^RANGHINA. A bbiam o preso 107 comuni.

CORRAO. Che cosa si vuole allora dalla sriocrazia cristian a e dal G overno? La con­

f id a di u n a tesi che il suffragio eletto ra le a dim ostrato sbagliata? E cosa può p o rta re

di nuovo u n a crisi di G overno p e r u n passo in a v a n ti verso l ’a p e rtu ra a sin istra? L ’eq u i­

voco è nelle prem esse. O ccorre che sia il P a rtito socialista ad uscire d a ll’im m pbilism o p erch è G overno ed A ssem blea si trovino d i­

n an zi a f a tti c o n c retam e n te e re a lm e n te n u o ­ vi. U scire d a ll’equivoco d e ll’u n ità p ro leta ria;

com;e stan n o c h ia ra m e n te a d im o strare i f a t ­ ti di P ozn am e i ris u lta ti delle elezioni delle com m issioni in te rn e presso le v arie in d u strie italiane. Vi è n el n o stro P a rtito , vi è n e i p a r ­ titi di cen tro e in tu tti gli a ltri p a rtiti un fo rte nucleo di la v o ra to ri e u n fo rte schie­

ra m e n to della classe operaia che non è m onopolio del v o stro P a rtito . Come m ai le v o stre ansie di u n ità si rivolgono allo ra esclu­

siv am en te — le ansie di u n ità del P a rtito socialista fondato su ll’u n ità d ella classe p ro ­ le tà ria — verso il se tto re del P a rtito com u­

nista, trala sc ian d o o costringendo (secon­

do la v o stra tesi dovrem m o a rriv a re a q u e ­ sta conclusione) la g ra n p a r te d ella classe operaia, m ilioni e m ilioni di lav o ra to ri, che m ilitan o nei p a r titi della dem ocrazia e della lib e rtà ? A cosa serv ireb b ero le dim issioni del G overno A lessi? N on p o tre b b e ro c e rta ­ m en te ch ia rire q u esti m otivi profondi di d i­

sagio che anco ra vi sono n ella n o stra A ssem ­ blea e n ella v ita politica nazionale. La v e­

rità è che ce rca te u n diversivo alla m o n o to ­ n ia della n o stra tesi e al fa llim en to e a ll’in ­ successo di q u esta v o stra im postazione. Cer- cate_ di d im o strare che l ’e rro re è negli altri, m e n tre invece è n elle v o stre stesse p re m e s­

se. Q uesto G overno tu tta v ia offre u n a valida tesi al vostro te n ta tiv o di sganciam ento dal P a rtito com unista che noi tu tta v ia crediam o sincero. In d u b b ia m e n te i fe rm e n ti che agi­

tano il P a rtito socialista non sono fru tto di sterile p ro paganda. L a n o stra è quin d i una atte sa p ro n ta e v igilante. Il p ro g ram m a dì questo G overno offre u n a base su cui la v o ­ s tra azione può differenziarsi ch iaram en te da quello del P a rtito com unista: il piano quin q u en n ale, la legge d e ll’in d u strializzazio ­ ne, la legge sulla piccola p ro p rie tà co n tad i­

n a e p ro ssim am en te la legge p e r le elezioni provinciali; c’è abb astan za m a te ria p e r usci­

re dal vostro im m obilism o e p e r seguire un vostro binario, p erch è l’equivoco del cam ­ m ino e del piede in due staffe non abbia più a continuare. Il p u n to di discrim inazione è non solo in u n a tto di fed e n ella dem ocrazia che il vostro stesso onorevole N enni rico n o ­

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Resoconti Parlamentari — 2742 — Assemblea Regionale Siciliana

III Legislatura CIX SEDUTA 1 Agosto 1956

sce oggi q u a n to noi più u rg e n te ed im p e lle n ­ te, m a anche in u n a tto di fe d e n e lla S icilia autonom a. Oggi v i è il te n ta tiv o del P a r t i ­ to com u n ista di u tiliz z a re l ’au to n o m ia come c a ta p u lta co n tro lo S ta to e di u tiliz z a re ogni m otivo di a ttrito com e m otivo di divisione t r a la R egione e lo S tato , tr a i p o te ri c o stitu z io ­ n a li dello S ta to e la difesa dei n o stri sac ro ­ s a n ti d iritti. C he n e tta m e n te si stacc h i la n o ­ s tra fisionom ia da ogni speculazione di p a r ­ te. E ’ il p u n to di in co n tro che v i offre il G o­

verno. Vi è il te n ta tiv o del P a rtito com u n ista di fo rm a re in S icilia u n a in d u s tria m onopo­

listica n e ll’am bito regionale, d e stin a ta ad a s­

so rb ire ogni libero concorso d e ll’in iz ia tiv a p r i­

v a ta secondo schem i che non sono di socializ­

zazione, e perciò non sono schem i socialisti, m a di p e rfe tta statalizzazio n e o re g io n a liz za­

zione in teg ra le . V ’è posto p e r voi in q u esta b a tta g lia , n e ll’appello, n el rich iam o a tu tte le p iù sane en erg ie re g io n ali e n azionali p e r la rin a sc ita della n o stra te rra , v ’è posto p e r voi n ella lo tta contro i m onopoli p e r u n a tte g g ia ­ m en to diverso, p e r ispirazione e sin cerità, da quello dei com u n isti: lo tta ai m onopoli, sia ­ no essi dello S ta to che dei p riv ati. E ’ q u esta l ’a ltra g ra n d e occasione che v i si offre. S p e ­ riam o che non la cogliate in rita rd o così come in rita rd o av e te accolto lo schem a del piano V anoni. Vi è u n piano q u in q u e n n a le concreto e re ale (ed in ciò è diverso dal piano V anoni, e rro n e a m e n te d e tto « p ia n o » , p erch è si lim i­

ta v a solo ad essere uno schem a).

C ’è la base di u n lavoro com une da com pie­

re, n e ll’in tere sse della n o stra R egione. I v o ­ stri atteg g iam en ti, però, oggi non sono i più conducenti a questo fine. Il re c e n te voto, spe­

cialm en te in sedè di bilancio provvisorio, non fa onore al vostro P a rtito socialista. L ’av e r voluto seguire anche in q uesto il P a rtito co­

m u n ista è sta ta u n a occasione m a n c a ta e u n elem ento rita rd a to re di q u esta chiarificazione che t u tti noi anco ra attendiam o.

N on è n ella trad iz io n e socialista, c e rta m e n ­ te, la tesi di fa r cadere u n governo p e r vo ti segreti, non c h iari ed equivoci; n o n era, c e r­

tam en te, n e p p u re n ella trad iz io n e socialista u tilizz are il m alco n ten to a ltru i o fa re il re c lu ­ ta m e n to dei m alco n ten ti n o n chiari, non p re ­ cisi, e non re ali, p e r fa re cad ere u n governo;

cioè a d ire assum ere le re sp o n sa b ilità con le m an i degli altri. Il vostro atteg g iam en to in occasione del voto del 12 luglio, m e n tre ac­

cresce l ’equivoco che voi ancora av e te fo­

m en tato , non giova c e rta m e n te alla linearità ed alla se rie tà del v o stro P a rtito . N on avete neg ato l ’esercizio pro v v iso rio n e p p u re al Go­

v ern o d ella D em ocrazia c ristia n a u n ita con i m onarchici; lo a v e te neg ato a q uesto Governo di cen tro co n tra d d icen d o con ciò le vostre stesse im postazioni, le v o stre rich ieste, che sono v e n u te in G iu n ta del bilancio, perchè il G overno si a ffre tta s s e a p re s e n ta re l ’eserci­

zio provvisorio. N on è c e rta m e n te questo un m etodo di lealtà, perciò non è u n servizio la dem ocrazia.

A v e te chiesto le dim issioni del Governo su q uesto voto segreto. E ’ u n m e rito — noi lo diciam o — d ella D em ocrazia cristia n a di ave­

re difeso la d ig n ità d e ll’A ssem blea che non si esp rim e con im boscate. E ’ u n m e rito del Go­

v ern o non av e re racco lto la v o stra provoca­

zione su u n fa tto che, tu tto som m ato, poteva d a re rag io n e alla stessa tesi del G overno che voleva la discussione im m e d ia ta del bilancio regionale. E in q u este d ia trib e abbiam o perso u n m ese: un. m ese di im m obilism o. La colpa di questo im m obilism o non è ce rtam en te del G overno.

Im m obile questo G overno? A sen tire la de­

s tra u n G overno p re sie d u to da. u n uomo così dinam ico e d al passo così accelerato da non p o te re essere seguito a d d irittu ra dalla sua stessa b u ro c ra z ia e dagli stessi funzionari; a s e n tire la sin istra questo G overno ha svolto u n a g ra n d e q u a n tità di lavoro, secondo l'ulti­

m a in te rp re ta z io n e del gio rn ale indipendente di s in istra della sera, m a la q u a lità è scarsa.

V ogliam o esa m in a re allo ra la q u alità di que­

sto lavoro, che n o n solo il G overno m a l’As­

sem blea co nsapevolm ente h a svolto in questo anno di a ttiv ità ? U n governo si qualifica sui p ro g ram m i a n n u n c ia ti e sui p u n ti realizzati, scriveva, anco ra lo stesso giornale. Qualità e q u a n tità , dunque. V ogliam o m e tte re nel di­

m en ticato io la legge m in e ra ria , p a ri per im­

portanza alla legge di rifo rm a ag raria? EpPu' re questo fu uno dei più gran d i successi de G overno regionale, di questo G overno nella lin e a della co n tin u ità con i p re ced e n ti goven ni. U na legge che da sola b a s ta a cara Ito '■■■ zare u n governo p erch è ha creato le premesse indispensabili, necessarie, gli stru m en ti gia rid ici p e r av v iare il progresso numerario de

lis o la . ,je

A ccusate poi il G overno che si limita a . prem esse, alle p rim e p ie tre delle costruzio' ’

; m a senza le prem esse non è possibile cosi1'-

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Resoconti Parlamentari - - — 2743 - Assemblea Regionale Siciliana

III Legislatura CIX SEDUTA 1 Agosto 1956

re nell’av v e n ire. B a sti ric o rd a re che lo S tato è rim asto ferm o, nella legislazione m in era ria, alla legge del 1927 p e r fa r ris a lta re il n o te ­ vole passo in a v a n ti che questo G overno ha fatto com piere alla R egione. E accanto a q u e­

sta legge che pone le p rem esse tecniche in d i­

spensabili p e r la difesa ed il p otenziam ento del patrim o n io zolfifero, ecco po rsi con s u c ­ cessione cronologica — m a v o rrei dire m eglio:

con successione logica — la legge di polizia mineraria a difesa del p iù g ra n d e patrim onio, del patrim onio um ano, del p atrim o n io del la ­ voro; la difesa sociale dei m in ato ri, quasi a sottolineare u n a v o lo n tà ch iara di a p e rtu ra so­

ciale, di sub o rd in azio n e di ogni azione e di ogni legge al v alo re um ano. D ovrem m o a g ­ giungere visto che le sin istre h an n o rim p ro ­ verato al G overno A lessi di av ere tolto le t e r ­ re agli ag rari, che i sa la ri vengono p agati agli operai e non ai p ro p rie ta ri.

Non è q u esta azione sociale? Non è, questa, qualificazione sociale d e ll’a ttu a le G overno ? Come ch iam arla a ltrim e n ti? P e r non p arla re, poi, degli a ltri due p ro v v e d im e n ti già p re se n ­ tati all’A ssem blea, che il P re sid e n te della R e­

gione ieri n o n h a rico rd ato e che si rife risco ­ no al setto re zolfifero: uno di com petenza di questa A ssem blea, l ’a ltro da so tto p o rre allo esame del P a rla m e n to nazionale.

E’ solo p ro b lem a di q u a n tità e non anche di qualità? E ’ solo afferm azione di p rim ato nel lavoro svolto dai p re ced e n ti governi, o non è la chiara soddisfazione p e r il coronam ento di

q u ale risied e la v e ra ra g io n d ’essere della n o ­ s tra au to n o m ia re g io n a le? L ’av v iare la r in a ­ scita d em o cratica dei com uni con la legge di rifo rm a a m m in istra tiv a , con tu tti i conseguen - ti p ro v v e d im e n ti, con le com posizioni delle com m issioni di controllo, col rip a rto d e ll’im ­ posta fo n d ia ria ai com uni d e riv a n te da un esplicito disposto d ella legge di rifo rm a am m i­

n istra tiv a : non è, questa, ca ratteriz zaz io n e del G overno? Si chiede di q u ale ca ratteriz zaz io ­ ne, di q u ale qualificazione si tra tti. L a q u a li­

ficazione di q u este leggi, di q u esti p ro v v e d i­

m en ti nei qu ali sta la rag io n e della n o stra autonom ia, l ’attu az io n e p ro n ta . ed in teg ra le del n o stro S ta tu to ;' la qualificazione del Go­

vern o in u n a parola, è n el suo regionalism o e n ella sua fe d e ltà allo sp irito ed alla le tte ra dello S ta tu to . Q uale a ltr^ qualificazione si chiede? Q uale a ltra p o tre b b e essere p iù v a li­

da se n o n q u ella che si b asa sullo sp irito d e l­

l ’autonom ia, sul risp e tto dello S ta tu to e della C ostituzione re p u b b lic an a? E ’ su qu este basi che si crea la qualificazione, è su qu este basi che il G overno ha d iritto al voto di fiducia.

L a rifo rm a ag raria. E ’ questo il cavallo di b a tta g lia delle sinistre. N on b astano le cifre fo rn ite dal G overno? N on b astano le leggi ap p ro v ate da q u esta A ssem blea? Non basta l ’a tto di prontezza, che è u n a tto di c a ra tte re a m m in istra tiv o , com piuto d al G overho p e r la delim itazione delle zone latifo n d istich e ai fini della più in te g ra le p ro n ta e p recisa ap p lic a ­ zione del lim ite di 200 e tta r i d ella p ro p rie tà agricola? Il lavoro di attu az io n e — che è a n ­ dato a v a n ti — della riform g a g ra ria è anche m erito d e ll’A ssem blea, m a p erch è non rico ­ noscere la pro n tezza a m m in istra tiv a del Go­

v ern o in questo setto re? Q u alità e q u an tità, quindi, anche in questo setto re; conclusioni e prem esse p e r u n u lte rio re cam m ino in av an ti.

N on stasi, non passi ind ietro in questo settore, m a — come ch iaram en te ha potu to d im o stra­

re il G overno — a d d irittu ra passi in a v a n ti e p ro sp e ttiv e nuove. E p erch è g e tta re l ’om bra e il silenzio sulla legge di conferim ento dei te rr e n i di en ti pubblici? N on eran o tu tti q u e ­ sti im pegni del G overno ch iaram en te a n n u n ­ ciati e scrupolosam ente m a n te n u ti en tro l ’a n ­ no di a ttiv ità ? Possono tu tti q u esti a tti ancora co nsentire l ’appellativo di im m obilism o a q u e­

sto G overno? E ’ u n ’accusa non solo ingiusta e falsa, m a anche p riva di senso perch è cancel­

lereb b e u n anno di a ttiv ità svolto non solo dal G overno m a anche da q u esta A ssem blea al

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Resoconti Parlamentari 2744 Assemblea Regionale Siciliani

I I I Legislatura CIX SEDUTA 1 Agosto 1953

servizio d e ll’A utonom ia. Il G overno h a av u to fo rse il to rto , p e r m odestia, p e r costum e o p erch è il silenzio p iù si confà al lavoro, di non su o n are p rim a le tro m b e sui p ro p ri a tti e sui p ro p ri successi ta n to da in d u rre ce rti n o stri s e tto ri e ce rta p a rte d e ll’opinione p u b b lica ad a ttrib u ire v e rid ic ità alle accuse di im m o b ili­

smo riv o lte al G overno stesso.

Vi è u n fa tto in co n testab ile, però, che l ’azio­

n e di q uesto G overno — o com e voi in te rro m ­ p endo ieri se ra a v e te d etto , del popolo sici­

liano, d e ll’A ssem blea re g io n a le siciliana — h a a ttira to l ’a tten z io n e d ella su p re m a m a g i­

s tr a tu r a dello S tato , del Capo d ella R e p u b ­ b lica che p e r la p rim a v o lta n e lla sto ria d ’I t a ­ lia, dico p e r la p rim a volta, (p e rch è n e p p u re n el periodo della annessione, il Capo dello S tato , allo ra m o narca, se n tì il bisogno di la n ­ ciare u n m essaggio al popolo siciliano) h a r i ­ volto u n m essaggio alle n o stre popolazioni.

P e rc h è il G overno non do v reb b e ascriv erlo a p ro p rio successo? Se il popolo siciliano, la R e ­ gione, com e voi d ite ha m e rita to ta n to , questo popolo, q u esta R egione n o n è fo rse g u id a ta da questo G overno? Se q u e sti successi ha r e a ­ lizzati — ed h a n n o ric h ia m a to l ’atten z io n e del Capo dello S ta to — n o n sono forse il ris u lta ­ to anche di u n ’azione che il G overno h a s a ­ p u to svolgere?

E p p u re fu o ri di S icilia, c e rti ric o n o sc im e n ­ ti — forse p erch è vi v erg o g n ate a d irlo qui n e lla n o stra te r r a — a q uesto G overno, da p a r­

te della sin istra, sono anche v e n u ti; p ro p rio dom enica scorsa, il sen a to re Li Causi, in un com izio te n u to a Torino, te n e v a a so tto lin ea­

re il m e rito del G overno A lessi e del P re s i­

d en te d ella R egione, in p artic o la re, p e r la fie­

ra azione di sicilian ità svolta contro le m ire colonialistiche dei g ru p p i m onopolistici del N ord. P erc h è non dirle q u este cose in A ssem ­ blea? O ccorre p re n d e re il tre n o p e r a rriv a re sino a T orino e p ro c la m arle?

A L E S S I, Presidente della Regione. Torino è lo n ta n a e non si sente.

CORRAO. T orino è lo n ta n a m a abbiam o po ­ tu to raccogliere q u esta voce.

Si lam en ta anco ra l’insufficienza dei fondi ex articolo 38, m a si tace su ll’annuncio che b en 160m iliardi, sono sta ti spesi dallo S ta to in questo anno, sui p ro p ri fo n d i e su p ro p ri b i­

lanci, p e r la n o stra R egione. E ’ anche questo immobìlism.o? P erc h è non re g is tra re a ll’a tti­

vo del G overno l ’afferm azio n e di u n preventi­

vo q u in q u e n n a le p e r i fon d i e x articolo 38 fi­

n a lm e n te riconosciuto dal G overno centrale?

L a m ag g io ran za si fo rm a an c o ra su u n pr0- g'ramima, m a si fo rm a an ch e su lle prospettive.

Q u ali sono le p ro s p e ttiv e di q uesto Governo?

L ’u lte rio re a ttu a z io n e d e lla rifo rm a agraria, la legge su lla in d u strializ zaz io n e, il piano q u in q u en n ale , la reg o la m en tazio n e dei patti ag rari. Q uesto è il p ro g ra m m a del Governo, e q u esto è stato il p ro g ra m m a della Democra­

zia c ristia n a alla vig ilia d elle elezioni regio­

nali. Il p ro g ra m m a c’è: c’è u n a maggioranza su q uesto p ro g ra m m a ? N on im p o rta la ri- stre tte z z a del m arg in e, del n u m e ro di questa m aggioranza: q uello che im p o rta è la chia­

rezza di q u esto p ro g ram m a . E d è su questo p ro g ram m a che il G overno vuole ed ha la sua qualificazione. Si chiu d e così il d ib a ttito ste­

rile, e si a p re il colloquio più fecondo per la n o stra te rra . B ando so p ra ttu tto alle paure ed ai tim o ri, alle due g ra n d i p a u re ed ai due gran­

di tim o ri degli estre m i s e tto ri di questa As­

sem blea: al tim o re d ella d e s tra di vedere ro tta la p ro p ria forza e la p ro p ria unità dai m o n arch ici e dai m issini; al tim o re della si­

n is tra di v e d e re ca m m in are con passo pro­

p rio il P a rtito socialista staccandosi dalle li­

n ee di azione del P a rtito com unista.

Il recu p ero , su q uesto p ro g ram m a, alla de­

m ocrazia: q u esta è la n o s tra attesa, la no­

s tra sp eran za più fe rm a e più valida.

F R A N C H IN A . V olete re c u p e ra re noi?

CORRAO. N on re c u p e ra re voi, forse avrem­

m o poco da farcene. E ’ la dem ocrazia che ha bisogno di m aggior m arg in e. Il vostro dibat­

tito ch ia ra m e n te d im o stra che ha u n solo fine ed u n solo scopo: togliere alla Democrazia cristia n a che questo G overno h a re tto , il me­

rito del successo delle realizzazioni; sposta­

re, cioè, il fu lc ro di q u esta m aggioranza, che è costituito d alla D em ocrazia cristiana, che è stato anche il fu lcro d ella rin ascita, che ha scritto le pagine più belle della rinascita de - la n o stra te rra , della te r r a di Sicilia. E ’ chia­

ro desu m ere q u esta v o stra vo lo n tà dalle m serve che p rim a pon ete alle leggi di rifor®3 e alle leggi di rin n o v am e n to di s tru ttu ra de la n o stra R egione ed al te n ta tiv o postum di a ttrib u irv e n e il m erito. B ando, q u in d i, a q u esti tim o ri e non p arlia m o più di aperta1 0 di chiusure, m a facciam o convergere i n°

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Resoconti Parlamentari 2745 — Assemblea Pigionale Siciliana

III Legisla tu ra CIX SEDU TA 1 Agosto 1953

stri sforzi su u n a din am ica e fe rv id a s p e ra n ­ za: sp eran za che, com e h a d e tto il P re s id e n ­ te Alessi, è l ’essenza d ella stessa dem ocrazia.

Una sp eran za su questo tem a, su q u esti o b iet­

tivi e su q u este realizzazioni: q u e sta è c o n ­ vergenza re a le sullo S ta tu to p e r u n a Sicilia migliore. (Applausi dal centro)

PR E S ID E N T E . E ’ isc ritto a p a rla re l ’ono­

revole F ra n c h in a . N e h a facoltà.

FR A N C H IN A . O norev o le P re sid e n te , ono­

revoli colleghi, m i corre, an z itu tto l ’obbligo di raccogliere u n a fra se d e ll’onorevole A les­

si, sfuggita in occasione di u n a m ia in te r r u ­ zione, p e r p re c isa re che d a p a rte n o stra non ci può essere alcuno stato d ’ira. V o rrei dire, se volessi fa re d elle d istinzioni so ttili e se l’onorevole A lessi volesse acco rd arm i l ’ono­

re di ascoltarm i, che u n a qualifica di ta l ge­

nere, stan d o ad m ia so ttile distinzione fa tta da u n g ra n d e critico d ’a rte , F rancesco De Santis, sa re b b e la c a ra tte ristic a dei fo rti; p e r­

chè, dice D e S a n tis a p roposito di Don A b ­ bondio, la stizza è la c a ra tte ristic a dei debo­

li, anzi la valv o la di sicurezza dei deboli; i forti, invece, ne h an n o u n a diversa: l ’ira. Co­

munque io voglio precisare, onorevole A les­

si, che in me, che occasionalm ìente ra p p re ­ sentavo l ’in te rru tto re , n o n v i era alcu n stato d’ira, nè ta le stato può rife rirs i al contegno, spesso severo, d e ll’in te ro m io G ruppo, che in questo m om ento ra p p re se n to qui a lla tr ib u ­ na. F a tta q u esta prem essa, anche se è chiaro che nella polem ica il discorso non p o trà non esser duro...

CAROLLO. D on R odrigo allora, non Don Abbondio?

FRA NCHINA. E ra a proposito di don A b ­ bondio: è u n a in te re ssa n te critica di De S a n ­ tis, il quale p arla n d o d e ll’in co n tro con i b r a ­ vi e d ell’incontro successivo di Don A bbon­

dio con P e rp e tu a , tro v a la m an iera p e r s ta ­ bilire che Don A bbondio si sfoga con stizza sull’essere più debole, P e rp e tu a , e fa qu esta constatazione assum endo che la stizza è la valvola di sicurezza dei deboli a ltrim e n ti doppiano. N on ho voluto d ire che ci siano dei Don A bbondio...

CAROLLO. Don R odrigo, allora.

FR A N C H IN A . Ho volu to d ire che non ac­

cetto l ’ira n em m eno n el senso positivo — v a l­

vola di sicurezza dei fo rti — p erch è l ’onore­

vole A lessi, ha a ttrib u ito a noi, n e ll’in te r r u ­ zione, uno stato d ’ira.

CAROLLO. A llo ra in senso positivo...

FR A N C H IN A . Carollo, non posso seguirti, p e r q u an to sia sim p atica l ’in terru z io n e, a l t r i ­ m en ti d ovrem m o a n d a re m olto lontano, di b a ttu ta in b a ttu ta . N on ho voluto citare c e r­

ta m e n te l ’episodio p e r fa re uno scam bio di rem iniscenze le tte ra rie .

Ho voluto d ire che dal p u n to di v ista poli­

tico stizza o ira nascondono posizioni di d e­

bolezza; e non v o rrei dire che spesse volte l ’onorevole A lessi n elle in te rru z io n i si m a­

n ifesta stizzoso, p erch è chi h a u n arg o m en ­ ta re elevato e capace di c o n tra d d ire n o n può ric o rre re a q u esti so tterfu g i p e r sfuggire a l­

l ’argom ento. Noi crediam o di essere su posi­

zioni solidali p e r p o ter giustificare il nostro atteg g iam en to nei confronti d e ll’a ttu a le G o­

verno; p e rta n to noi siam o in posizione di se­

re n a e severa critica verso il G overno Alessi.

Ed è n a tu ra le che io non possa accogliere la p re te sa qualifica di stran ezza e di irra zio n ali­

tà d a ta a ll’episodio del 12 luglio. P o trei, a p re scin d ere dai precedenti, stab ilire che lo episodio del 12 luglio ra p p re s e n ta un m o m en ­ to di u n a situazione che già m a tu ra v a da tem po. Ma, al disopra di q u elle che possono sem b ra re delle afferm azioni, io penso che lo onorevole P re s id e n te della R egione segua, e ta n te v o lte atte n ta m e n te , la n o stra stam pa, rag io n p e r cui non gli sarà p o tu ta sfuggire la risoluzione della F ed erazio n e regionale del P a rtito socialista italian o che è di ben 12 giorni a n te rio re al voto del 12 luglio, perchè e sa tta m e n te ven n e d ata alla stam p a in s e ­ guito ad u n a apposita, riu n io n e in te g ra ta dal G ruppo p a rla m e n ta re del P a rtito socialista italian o il 30 giugno 1956. Che cosa si diceva in q u esta risoluzione? Si faceva l ’analisi di uno stato d ’anim o e di u n a situazione che non potev a non p re lu d e re a quello che fu il voto a proposito d ell’esercizio provvisorio. N iente di irrazio n ale perchè, se m ai, queU ’ap p a ren te polem ica che l ’onorevole A lessi vorreb b e in ­ s ta u ra re n ei confronti di coloro i quali il 12 luglio hanno g iu stam en te dato un p re tto si­

gnificato politico al fa tto che si è re sp in to lo esercizio provvisorio; q uella polem ica dei

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III Legislatura CIX SEDU TA 1 Agosto 1956

n ove voti agg iu n ti, m eglio a v re b b e fa tto a riv o lg e rla al suo G ru p p o anziché b a sa rsi su p re te se segretezze di voto, che poi e ra se­

g re to p e r m odo di dire.

I nove vo ti ag g iu n ti fu ro n o del suo G ru p ­ po, onorevole A lessi, n o n c’è dubbio su q u e ­ sto. E d io non li v o rre i q u alificare n e lla f o r ­ m a p iù d e te rio re p erch è qu i può e n tra re lo a rb itrio : sta b ilire che si t r a tt i u n ic a m e n te dì lo tta di p re v alen ze p e r am bizioni personali, può essere v e ra m e n te a rb itra rio ; m e n tre i n o ­ ve voti possono ra p p re s e n ta re l ’esigenza di si­

tu azio n i non risolte, di le g ittim e a sp e tta tiv e , di speranze, com e oggi si usa q u alificare la a sp e tta tiv a non a ttu a ta . Ci possono essere an ch e nel suo G ruppo, ci sono senza dubbio uom ini i qu ali possono non essere so d d isfat­

ti di q u ella che fu la sua posizione p ro g ra m ­ m atica d e ll’o tto b re d e ll’anno passato e di q u ella che è la realizzazio n e di ta le p ro g ra m ­ m a allo stato p resen te.

Q uindi, ch iara esigenza di un d ib a ttito po­

litico, che non è perciò regalo del G overno:

perch è, sep p u re si può a m m e tte re , sul t e r ­ ren o p a rla m e n ta re , u n a c e rta q u ale s c o rre t­

tezza n el voto co n tra rio circa l ’esercizio provvisorio, non vi è tr a tta tis ta d i d iritto co ­ stitu z io n a le e di d iritto pubblico che non con­

sideri en o rm e m en te più s c o rre tta la m an cata dim issione in seguito, sia p ure, al voto con­

tra rio su ll’esercizio provvisorio...

A L E S S I, Presidente della Regione. Q uesto testo si tro v a n ella sua biblioteca, p erch è in q u elle o rd in arie non si trova.

F R A N C H IN A . O norevole A lessi, i te sti glieli fornirò. D om ani in sede di le ttu ra del processo v erb ale v e rrò con i te sti a lla m ano perch è, ev id en te m e n te , lei è appassionato delle sue dichiarazioni, q u an d o h a asserito che giam m ai nel P a rla m e n to italia n o si era verificata u n a ipotesi del genere. Io le ho ci­

ta to due esem pi, uno del 1866 e l ’a ltro del 1872, in cui si diede u n voto co n tra rio e il M inistero cadde sul voto contrario. Il com ­ m ento rig u a rd a e sa tta m e n te q u este due ipo­

te si verificatesi, sia p u re n e ll’epoca m o n a r­

chica, nello S ta to m onarchico. A ll’in fu o ri di q u ella che può essere la v alu tazio n e di q u e l­

l ’episodio, già am p iam en te fa tta n ella sede più opportuna, lo stato di insoddisfazione del popolo sicliano, dei g ru p p i p a rla m e n ta ri, ef­

fe ttiv a m e n te am an ti d ell'istitu zio n e a u to n o ­

m istica, m i co n sen ta che glielo dica, doveva s c a tu rire non solo dalle disposizioni del .no­

stro S ta tu to , rim a ste le tte ra m o rta o solo p a rz ia lm e n te a ttu a te , m a s o p ra ttu tto dalla fo rm a di sicu m era con cui si p re te n d e di af­

fe rm a re anco ra che sul piano politico istitu ­ zionale noi abbiam o' ra g g iu n to l ’u b i consi­

stavi. Q uesto è g ra v e p erch è è in v alsa questa s tra n a a b itu d in e dì, v o lere co n trab b an d are,

— m i consen ta il te rm in e — l ’afferm azione che sul p iano istitu zio n a le noi abbiam o at­

tu a to il n o stro S ta tu to , quan d o sappiam o che cosa sono le fu n zio n i d el P re s id e n te e degli assessori, in b a se alle disposizioni statu tarie;

sappiam o q u ali sono ì co n tra sti con il centro, in d isc u tib ilm e n te a discapito d ella sostanza e d ella fo rm a d e ll’A utonom ia, sì da autoriz­

za re fa cilm e n te i m alev o li d e n ig ra to ri del no­

stro Is titu to a tr a r n e conclusioni negative.

Io n o n credo, ad esem pio, ch e il Governo re g io n ale in te n d a d ic h ia ra rsi soddisfatto, quan d o an c o ra m an ca la Sezione d ella Cor­

te di C assazione, quan d o c’è u n istitu to sui generis che do v reb b e a rie g g iare a lla Sezio­

ne del C onsiglio di S tato , e sappiam o con q u a n ta p o ssib ilità di c ritic a su l te rre n o giu­

ridico e co stituzionale è stato costituito; quan­

do m anca la C om m issione c e n tra le censua- ria ; q u an d o m an ca la C om m issione centrale p e r i trib u ti p e r cui dobbiam o rivolgerci a R om a; quan d o non c’è a ltro che la Sezione d ella C orte d ei C onti e u n C onsiglio di giu­

stizia a m m in istra tiv a t u t t ’a ltro che legitti­

m am en te costituito. O ra io credo che que­

sti siano p ro b lem i che il P re s id e n te della Re­

gione, p u r afferm a n d o g en e ricam e n te che dal p u n to di v ista del consolidam ento delle istitu zio n i noi abbiam o fa tto dei passi avan­

ti, a v reb b e dovuto a ffro n ta re ; invece non si è m ai p reo ccu p ato di a ffro n ta rli nei term ini politici e giuridici, così com e a v re b b e dovu­

to fare. A naloga so rte — colgo gli elem enti p rin cip a li di q u elle che sono le norm e, pur­

troppo, ca d u te in d esu e tu d in e — accade per quel che si a ttie n e a ll’articolo 40 del nostro S ta tu to .

O norevole P re sid e n te , lei si accinge a com­

p iere u n viaggio negli S ta ti U n iti d ’America (im m agino che non abbia uno scopo turistico questo viaggio) p e r cercare credito p e r la so­

luzione, come fo n te di approvvigionam ento finanziario, dei v a sti p ro b lem i che interessa­

no l ’Isola. N on crede, l ’onorevole Alessi, che sareb b ero s ta te m ag g io ri le sue possibilità di

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Resoconti Parlamentari — 2747 Assemblea Regionale Siciliana

III Legisla tu ra CIX SEDU TA 1 Agosto 1956

ottenere questo credito se in tem po sia q u e ­ sto che i p re c e d e n ti governi avessero p e n s a ­ to ad a ttu a r e l ’articolo 40 co n c ern e n te la ca­

mera di com pensazione? Si consideri che, a parere dei tecnici, p e r la sola a ttiv ità della bilancia com m erciale siciliana p a re che si tratti di circa 16-17m iliardi l ’anno; a ltri 13 m iliardi sono c o stitu iti d alle v a lu te concer­

nenti le rim esse degli em ig ra n ti, l ’afflusso dei tu ris ti in S icilia ed i noli delle n av i is c rit­

te nei co m p a rtim e n ti m a rittim i siciliani. In totale, circa 30m iliardi che sfuggono alla S i­

cilia; ep p u re q u esta n o rm a è caduta, p u rtro p ­ po, in d e su e tu d in e fin dal 1947, tra n n e u n tentativo com piuto agli alb o ri di q u esta no ­ stra A ssem blea. C redo che da questo pun to di v ista lei, onorevole Alessi, non può non convenire che, m e n tre sareb b e stato facile poter ch ied ere dei crediti, che non avreb b ero m inim am ente asso g g ettato la lib e rtà e l ’in ­ dipendenza del popolo siciliano agli S ta ti Uniti, lei si sareb b e p o tu to fa cilm en te p r e ­ sentare con le possibilità di u n a g aran zia co­

stituita da q u esta v a lu ta p re g ia ta che, invece, emigra p e r a ltri lidi.

A ccanto a q u esti g ra n d i p roblem i di a ttu a ­ zione del n o stro s ta tu to ci sarebbe da ch iede­

re conto e ragione d e ll’azione svolta a ttr a ­ verso i n o stri ra p p re s e n ta n ti in m a te rie di tariffe fe rro v iarie . T ale setto re è u n a bolgia dove pochi sono i com petenti. M a ce rta cosa è che ogni q u al v o lta si verifica u n a modifica di ta riffe fe rro v iarie , tu tti gli esp o rta to ri di prodotti o rto fru ttic o li e di m erci in genere si lam entano di qu este ta riffe co stan tem en te dannose a ll’econom ia agricola siciliana. Lo stesso è da d ire p e r quel che rig u a rd a u n a volontaria abdicazione in rife rim en to a ll’a r ti­

colo 31 che conferisce al P re sid e n te della R e­

gione, n o n a caso, non solo il com ando sulle forze di polizia, m a la re sp o n sa b ilità d e ll’o r­

dine pubblico in genere; re sp o n sa b ilità s tr e t­

tam ente collegata a lle norm e che stabiliscono la m aggiore lib e rtà del popolo siciliano.

Ora, onorevole P resid en te, è stran o v oler professare fede au to n o m istica dim enticando le ragioni che ci h an n o p o rtato a questo isti­

tuto che, in n u c e ,. contiene tu tti gli elem enti Per lo sviluppo economico, p e r lo sviluppo culturale e p e r lo sviluppo e la conservazio­

ne della lib ertà, alla q u ale il popolo siciliano ha sem pre spesse vo lte invano, anelato.

E’ p u r necessario che noi rifacciam o q u e­

sti discorsi, che potev an o essere, m agari, og­

getto di p a rtic o la re atten z io n e o di polem ica nove o dieci a n n i fa ? Da che cosa è sorto lo istitu to autonom istico se n o n d alla co n stata­

zione sto rica che p rim a a ttra v e rs o il regno borbonico, successiv am en te a ttra v e rs o il r e ­ gno sabaudo, la S icilia h a sem pre, non solo su b ito le conseguenze dello s fru tta m e n to e della negligenza n el s e tto re dei lav o ri p u b ­ blici — donde lo stato di co stan te d epressio­

ne del livello della v ita del popolo siciliano

— m a s o p ra ttu tto h a an elato alla lib e rtà sof­

focata co stan te m e n te dalle s tr u ttu r e b u ro ­ cratich e e poliziesche p rim a del governo b o r­

bonico e successivam ente del G overno sa­

baudo.

Q uesta è la ra g io n d ’essere della n o stra a u ­ tonom ia, p e r cui n e l q u ad ro di u n a visione v e ra m e n te u n ita ria che n o n costituisca sol­

ta n to u n a co n tin u ità geografica, si è pro fila­

to il pericolo di a u te n tic h e d isartrie ; di q u el­

le situazioni, cioè, che pongono d e te rm in a te ragioni, a ce,u sa del loro m in o re progresso, in condizione di p e rd e re i vincoli solidi d el­

l ’u n ità etnica, dei costum i, di ogni sviluppo civile e di cu ltu ra , di tu tto ciò che fa il vero ra g g ru p p a m e n to etnico. L ei crede, onorevo­

le A lessi, che la disposizione d ell’articolo 31 possa essere oggetto di p a rtic o la ri d isquisi­

zioni giuridiche, quando la sostanza di q u el­

l ’articolo è evidente; anzi non può a tte n e re che a ll’esigenza di tu te la re q u esta lib ertà, co­

sta n te m e n te com pressa, del popolo siciliano a ttra v e rs o la più a lta a u to rità della Regione, il P re s id e n te del G overno regionale, che as­

sum e in pieno l ’onere e l’onore di tu te la re questo g ra n d e d iritto ? Voi av ete abdicato e h an n o abdicato, anche, i v o stri predecessori;

e p a rla te di consolidam ento d e ll’autonom ia a ttra v e rso u n episodio, senza dubbio salien : te, che se va a vostro onore va ad onore d e l­

l ’in te ra A ssem blea che ra p p re se n ta il popo­

lo siciliano; la difesa, sul piano politico e g iu ­ ridico, di u n a delle fo n d am en tali istituzioni d ella n o stra autonom ia, senza la quale is ti­

tuzione v e ra m e n te ci sareb b e da dub itare, non solo dello stato costituzionale, m a so p ra t­

tu tto dello stato di d iritto . P erò, voi m olto acco rtam en te av ete creduto, onoi'evole A les­

si, che si possa so ttace re la p a rte , che voi qualificate di cronaca, concernente l ’A lta Corte.

P e r stab ilire u n a volta e p e r sem pre q u el­

lo che in ten d e com piere il G overno cen trale e non certo p e r u n a p a rtic o la re a n tip atia v e r­

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