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DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI

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Academic year: 2022

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(1)

ISTITUTO COMPRENSIVO “GALILEO GALILEI”

SCUOLA PRIMARIA “A. BALLETTI”

Via Cavallotti 56, Reggio Emilia loc. Mancasale

DOCUMENTO

VALUTAZIONE RISCHI

ANNO SCOLASTICO 2016-2017

D.Lgs. 81, 9 Aprile 2008 art. 28, comma 2

(2)

INDICE

ANAGRAFICA... 4

UFFICIALIZZAZIONE DEL DOCUMENTO ... 5

PARTE GENERALE ... 6

DESCRIZIONEDELL’ATTIVITA’ ... 6

DESCRIZIONEDELPLESSO ... 6

DESCRIZIONEDELL’ORGANIZZAZIONEAZIENDALEEDELSERVIZIODIPREVENZIONEEPROTEZIONE ... 7

COMPONENTIDELSERVIZIODIPREVENZIONEEPROTEZIONE ... 9

SQUADRAD’EMERGENZA ... 9

PROCEDURE ADOTTATE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ... 11

DETERMINAZIONEINDICEDIRISCHIOR ... 11

RIFERIMENTINORMATIVI ... 13

CRITERIANALITICIUTILIZZATIPERLAVALUTAZIONE ... 14

MODALITA’DICOINVOLGIMENTOCOMPONENTIAZIENDALI ... 18

VALUTAZIONE DEI RISCHI ... 19

ELENCODEIREPARTIE/OAREEEMANSIONI ... 19

SCHEDEANALISIDEIRISCHI ... 20

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE ... 20

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA AGENTI FISICI ... 21

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO BIOLOGICO... 22

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO LEGATO ALL’USO DI VDT ... 23

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA LUOGHI E LOCALI DI LAVORO ... 24

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA MACCHINE / IMPIANTI / ATTREZZATURE ... 27

SCHEDA ANALISI RISCHI – MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ... 28

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA LAVORI IN QUOTA ... 28

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA IMPIANTI ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE ... 29

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO DI INCENDIO ... 30

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO ATMOSFERE ESPLOSIVE ... 30

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO INFORTUNISTICO DA INTERVENTI OPERATIVI ... 30

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHI PARTICOLARI ... 31

MANSIONIRICHIEDONOFORMAZIONESPECIFICA ... 32

MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE ... 33

ELENCO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI ... 41

(3)

ALLEGATO 1: ELENCO PRESIDI SANITARI ... 42

CONTENUTOMINIMOCASSETADIPRONTOSOCCORSO ... 42

CONTENUTOMINIMOPACCHETTODIMEDICAZIONE ... 43

ALLEGATO 2: SEGNALETICA ... 44

(4)

ANAGRAFICA

ISTITUTO Istituto Comprensivo “G. Galilei”

Sede amministrativa Via Cassala 10 – Reggio Emilia

Plesso

Scuola Primaria “A. Balletti”

Via Cavallotti 56 – 42124 Reggio Emilia Loc. Mancasale

Dirigente Scolastico Ave Margini

RSPP Mauro Ferrarini (Consulente esterno)

RLS Danilo Villa

Medico Competente

Attività svolta Istituto di formazione scolastica

Numero presenze presso il plesso scolastico

Personale

amm.vo Docenti Collaboratori

scolastici Alunni

0 17 3 110

A.U.S.L. territoriale di competenza Ausl di Reggio Emilia, distretto di Reggio Emilia

(5)

UFFICIALIZZAZIONE DEL DOCUMENTO

Il documento di valutazione dei rischi è stato elaborato da:

Datore di lavoro:

AVE MARGINI

Dirigente Scolastico (Firma)

In collaborazione con

Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:

MAURO FERRARINI

(Firma)

In collaborazione con:

Medico competente:

(Firma)

Consultando il

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:

DANILO VILLA

(Firma)

Data 30/12/2016

Rev. AS 2016/2017

(6)

PARTE GENERALE

DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’

Presso l’istituto scolastico sono presenti le mansioni di:

- Docente

- Collaboratore scolastico con compiti di addetta alle pulizie, sorveglianza ai piani e all’ingresso.

I pasti sono portati all’interno delle Scuola già pronti da una cooperativa esterna, che si occupa anche della porzionatura degli stessi.

Gli alunni presenti hanno età compresa tra 6 ed 11 anni.

DESCRIZIONE DEL PLESSO

L’ala preesistente, risalente circa agli anni ' 30 del secolo scorso, è costituita da un edificio a muratura portan- te intonacato. Il corpo di fabbrica preesistente è collegato ad un’alea di realizzazione, ad un solo piano fuori terra,, con struttura portante in c.a. e pareti esterne in pannelli di c.a. intonacati.

I pavimenti sono in ceramica e le pareti con finitura ad intonaco civile.

L’edificio storico si divide in:

- Piano rialzato con le aule scolastiche, ripostiglio, servizi igienici e piccola palestra;

- Piano primo con aule scolastiche, sala collaboratori scolastici, sala insegnanti, aula didattica lingua, servizi igienici e ripostiglio.

- Piano sottotetto non abitabile.

I vari piani dell’ala storica sono comunicanti tra di loro per mezzo scala interna.

L’edificio di più recente realizzazione, ad un solo piano con accesso dalla quota di riferimento, è adibito a mensa (n° 2 locali comunicanti ma separati)e locali di servizio alla mensa.

Il riscaldamento è alimentato da caldaia a gas metano collocata in locale inglobato nella volumetria dell’ala di recente realizzazione, ma con accesso dall’esterno.

(7)

DESCRIZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Questo mansionario ha l’obiettivo di indicare i compiti affidati alle diverse figure coinvolte ai fini della corretta applicazio- ne delle norme legislative e regolamentari in tema di salute e sicurezza dei lavoratori.

Datore di lavoro (Dirigente Scolastico) AVE MARGINI - Nominare il responsabile del servizio prevenzione e protezione

- Effettuare la valutazione dei rischi avvalendosi della collaborazione di tecnici esterni e dell’RSPP.

- nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dalla vigente normati- va.

­ designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincen- dio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, co- munque, di gestione dell’emergenza;

­ nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;

­ fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale

­ prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico adde- stramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;

­ richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;

­ adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

­ informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

­ adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37;

­ astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavora- tori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;

­ consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazione delle mi- sure di sicurezza e di protezione della salute;

­ consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, copia del documento di valutazione rischi anche su supporto informatico.

­ elaborare il documento di valutazione rischi da interferenze, anche su supporto informatico come previsto dall’articolo 53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il documento è consultato esclusivamente in azienda;

­ prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio;

­ comunicare in via telematica all’INAIL, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, a fini statistici e informativi, i da- ti e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza al lavoro supe- riore a tre giorni. L’obbligo di comunicazione degli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni si considera comunque assolto per mezzo della denuncia di cui all’articolo 53 del testo unico delle disposi- zioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui al decreto del Pre- sidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124;

(8)

­ adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla na- tura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti;

­ convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35;

­ aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini del- la salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione;

­ comunicare in via telematica all’INAIL, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominativi dei rappresentanti dei lavora- tori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l’obbligo di cui alla presente lettera riguarda i nominativi dei rappre- sentanti dei lavoratori già eletti o designati;

­ vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.

Responsabile del servizio di prevenzione e protezione MAURO FERRARINI Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:

a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza

dell’organizzazione aziendale;

b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;

c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;

d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;

e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all’articolo 35;

f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.

Medico competente

Collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi.

Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria.

Istituisce ed aggiorna le cartelle sanitarie per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria.

Consegna al ddl, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in proprio possesso.

Consegna al lavoratore, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in proprio possesso.

Invia all’ente competete, per via telematica, le cartelle di rischio e sanitarie, alla cessazione del rapporto di lavoro.

Fornisce ai lavoratori informazioni sul significato della sorveglianza sanitaria.

Informa ogni lavoratore sul risultato della sorveglianza sanitaria.

Comunica durante la riunione periodica i risultati in forma anonima della sorveglianza sanitaria.

Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa in base alla valutazione dei rischi.

Partecipa alla riunione annuale del Servizio Prevenzione e Protezione.

RLS DANILO VILLA

Promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori.

Formula osservazioni in occasioni di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti.

Partecipa alle riunioni periodiche sulla sicurezza.

Fa proposte in merito alle attività di prevenzione.

(9)

Avverte il Responsabile della azienda dei rischi individuati all’interno dell’azienda.

Preposto (Referente di plesso) ORNELLA ZIBORDI

Garantisce la corretta programmazione delle misure di prevenzione e protezione Vigila sull’utilizzo dei DPI da parte dei lavoratori; promuove le eventuali contro misure

Consegna i dispositivi di protezione individuale ai lavoratori facendone firmare l’apposito modulo;

verifica che i lavori svolti da eventuali ditte appaltatrici siano effettuati rispettando le norme di sicurezza previste.

Garantisce la corretta manutenzione degli impianti, locali, ecc.

Assicura che tutti i lavoratori abbiano ricevuto la corretta informazione, formazione ed addestramento per le mansioni a cui saranno destinati.

Vigila affinché i lavori avvengano nel rispetto delle normative di sicurezza

Verifica che i lavoratori con prescrizioni mediche (rilasciate dal Medico Competente) svolgano solo mansioni consentite

COMPONENTI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

COGNOME NOME FUNZIONE / RUOLO

AREA E/O RESPONSABILITA’

RAPPRESENTATA

AVE MARGINI Datore di lavoro Dirigente Scolastico

FERRARINI MAURO Responsabile Servizio Prevenzione Protezione Consulente esterno DANILO VILLA Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Lavoratori I.C.

Medico competente

Componente Commissione Sicurezza Plesso scolastico

SQUADRA D’EMERGENZA

COGNOME / NOME INCARICO

ORNELLA ZIBORDI Coordinatrice della gestione emergenze e addetta al primo soc- corso piano terra e addetta prevenzione incendi piano terra ANNA MARIA BORGHI Addetta primo soccorso piano terra e addetta prevenzione in-

cendi piano terra

MARIANGELA COSTA Addetta primo soccorso piano terra e addetta prevenzione in- cendi piano primo

EMANUELA BAGNACANI Addetta primo soccorso piano primo e addetta prevenzione in- cendi piano primo

MARIA MORANDI Addetta primo soccorso e prevenzione incendi piano terra e piano primo

(10)

COGNOME / NOME INCARICO

MARISA MELE Addetta primo soccorso e prevenzione incendi piano terra e piano primo

La documentazione riferita alla formazione eseguita secondo gli artt. 45 e 46 del D. Lgs. 81/08, è custodita presso la segreteria dell’Istituto Comprensivo presso la sede amministrativa.

(11)

PROCEDURE ADOTTATE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DETERMINAZIONE INDICE DI RISCHIO R

PROBABILITA’ CHE SI VERIFICHI L’INFORTUNIO

P

Valore Livello Definizioni / criteri

4

Altamente

probabile

Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori

Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali dell’azienda, della USL, dell’INAIL, ecc.).

Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe al- cuno stupore in azienda

3

Probabile

La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automa- tico o diretto

E noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno.

Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in azienda

2

Poco probabile

La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi

Sono noti rarissimi episodi già verificatisi

Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa

1

Improbabile

La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti

Non sono noti episodi già verificatisi

Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità

ENTITA’ DEL DANNO

D

Valore Livello Definizioni / criteri

4

Gravissimo Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o invalidità totale Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti

3

Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

2

Medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile Esposizione cronica con effetti reversibili

1

Lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibi- le

Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili

(12)

CALCOLO INDICE DI RISCHIO R = P  D MATRICE PER LA STIMA DEI RISCHI

P

4 4 8 12 16

3 3 6 9 12

2 2 4 6 8

1 1 2 3 4

1 2 3 4 D

Valore Livello Azioni e priorità

R = 12÷16

Elevato

Azioni correttive da programmare con urgenza.

L’attività non dovrebbe essere avviata ed eventuali attività in corso dovrebbe- ro essere immediatamente sospese fino a quando non siano state intraprese misure efficaci per ridurre il rischio. Qualora non fosse possibile ridurre il ri- schio, nemmeno con un importo illimitato di risorse, l’attività dovrà essere so- spesa a tempo indeterminato.

R = 8÷9

Alto

Azioni correttive da programmare nel breve/medio termine.

Dovrebbero essere definite ed attuate, nel breve periodo, misure per la ridu- zione del rischio. Qualora il rischio coinvolga attività in corso dovrebbero esse- re intraprese azioni urgenti.

R = 3÷6

Medio

Azioni correttive da programmare.

Dovrebbero essere valutati possibili interventi per ridurre il rischio residuo. Le misure di riduzione del rischio dovrebbero essere implementate entro un limi- te di tempo stabilito. Qualora il rischio sia associato a conseguenze particolar- mente gravi potrebbe essere opportuno prevedere un approfondimento della valutazione per determinare con precisione la probabilità associata all’evento dannoso allo scopo di determinare la necessità di ulteriori misure di riduzione del rischio.

R = 1÷2

Basso

Azioni correttive da valutare in fase di seconda programmazione.

Non è richiesta alcuna misura aggiuntiva. Potrebbero essere prese in conside- razione miglioramenti o soluzioni più vantaggiose economicamente. È richiesto un monitoraggio allo scopo di assicurare che sia mantenuto un adeguato livello di controllo.

Per AZIONI CORRETTIVE si intende:

­ azioni di miglioramento dei sistemi antinfortunistici (riduzione rischio infortuni)

­ azioni di bonifica ambientale

­ procedure - manutenzione

­ informazione – formazione

(13)

RIFERIMENTI NORMATIVI

TIPO DI RISCHIO RIFERIMENTO NORMATIVO

Luoghi di lavoro Titolo II D.Lgs. 81/2008

Titolo V D.Lgs. 81/2008 Attrezzature di lavoro, rischio elettrico Titolo III D.Lgs. 81/2008 Movimentazione manuale dei carichi Titolo VI D.Lgs. 81/2008

Videoterminali Titolo VII D.Lgs. 81/2008

Rumore Titolo VIII, Capo II D.Lgs. 81/2008

Vibrazioni Titolo VIII, Capo III D.Lgs. 81/2008

Campi Elettromagnetici Titolo VIII, Capo IV D.Lgs. 81/2008

D. Lgs. 159/2016

Radiazioni ottiche Titolo VIII, Capo V D.Lgs. 81/2008

Agenti chimici pericolosi Titolo IX, Capo I D.Lgs. 81/2008 Agenti cancerogeni e mutageni Titolo IX, Capo II D.Lgs. 81/2008

Amianto Titolo IX, Capo III D.Lgs. 81/2008

Agenti biologici Titolo X D.Lgs. 81/2008

Atmosfere esplosive Titolo XI, D.Lgs. 81/2008

Lavoratrici gestanti, puerpere o in allattamento D.Lgs. 151/2001

Minori D.Lgs. 345/99 e s.m.i.

Stress lavoro-correlato Accordo Europeo 8 Ottobre 2004

CRITERI PER VALUTAZIONI SPECIFICHE Inquinanti chimico fisico aerodispersi TLV - ACGIH

Movimentazione manuale dei carichi NIOSH / ISO 11228-1 Sovraccarico biomeccanico degli arti superiori OCRA INDEX – CHECK LIST

Microclima UNI EN 27243; ISO 7730

(14)

CRITERI ANALITICI UTILIZZATI PER LA VALUTAZIONE

Descrizione pericolo Metodica di valutazione U.M. Quantificazione del rischio

Basso Medio Alto Elevato

Luoghi di lavoro/lavori in quota Titolo II D.Lgs. 81/2008;

Titolo V D.Lgs. 81/2008

Valutazione tramite formula R = P x D R 1÷2 3÷6 8÷9 12÷16

Attrezzature di lavoro

Titolo III D.Lgs. 81/2008

Valutazione del rischio residuo successivo a messa a norma (Rif Relazione tecnica analisi dei rischi)

Indice rischio resi- duo

R (definizione)

0 (inesistente)

1-2 (basso)

3-4 (medio)

5-6

(alto) /

Rischio elettrico

Titolo III Capo III D.Lgs. 81/2008 Valutazione tramite formula R = P x D CEI 11-27

Indice di rischio (R) Livello criticità

R0 C0

R1 C1

R2

C2 /

Movimentazione ma- nuale dei carichi

Sollevamento e traspor-

to di carichi Titolo VI D.Lgs. 81/2008

ISO 11228-1 Indice rischio

(IR) < 0.85 0.85 : 1 >1 e <= 3 > 3

Traino e spinta di ogget-

ti pesanti Titolo VI D.Lgs. 81/2008

ISO 11228-2 Indice < 0.85 0.85 : 1 >1 e <= 3 > 3

Movimenti ripetuti degli arti superiori

Titolo VI D.Lgs. 81/2008

ISO 11228-3 : CHECK LIST OCRA per valutazione

preliminare Indice < 7,5 7,6-11,00 11,1-22,5 >22,6

Titolo VI D.Lgs. 81/2008

ISO 11228-3 : OCRA INDEX per valutazione più ap-

profondita Indice <1,5

1,6-2,2 2,3 -3,5 3,6- 9,0 > 9,1

Videoterminali Titolo VII D.Lgs. 81/2008

Valutazione tramite formula R = P x D R 1÷2 3÷6 8÷9 12÷16

Rumore Titolo VIII, Capo II D.Lgs. 81/2008 Lex, D dB(A)

Peak dB(C) < 80

< 135 =, > 80 e < 85

=, > 135 e < 137 =, > 85 e < 87

=, > 137 e < 140 =, > 87

=, > 140

Vibrazioni Titolo VIII, Capo III D.Lgs. 81/2008

corpo intero (m/s2) < 0.5 =, > 0.5 = 0,75 > 0,75 e < 1 = > 1 mano braccio

(m/s2) <2,5 =, > 2,5 = 3,75 > 3,75 e < 5 = >5

(15)

Descrizione pericolo Metodica di valutazione U.M. Quantificazione del rischio

Basso Medio Alto Elevato

Campi Elettromagnetici Titolo VIII, Capo IV D.Lgs. 81/2008

Allegato XXXVI del D.Lgs 81/08

Sorgente classifi- cata come ‘giusti- ficabile’ per cui non sono neces- sarie misure

strumentali Oppure Misura Inferiore a tutti i valori di azione

per frequenza

Misura superiore ad almeno uno dei valori di azio- ne per frequenza

ma è possibile dimostrare che non si ha il supe- ramento del va- lore limite di

esposizione

Più di una misura è superiore al valore di azione

ma è possibile dimostrare che non si ha il supe- ramento del va- lore limite di esposizione.

Almeno una mi- sura superiore al

valore di azione ed impossibilità di dimostrare che

non si ha supe- ramento del va- lore di esposizio-

ne.

Radiazioni ottiche artificiali

Titolo VIII, Capo V D.Lgs. 81/2008 Radiazioni non coerenti

Allegato XXXVII D.Lgs 81/08 parte I

Heff, HUVA, EB, LB, LR,

EIR, HSKIN

Livelli di esposi- zione Inferiore ad

1/20 del limite di esposizione op- pure presenza di sorgenti ‘giustifi-

cabili’

Livelli di esposi- zione tra 1/20 e 1/5 del limite di

esposizione

Livelli di esposi- zione superiore ad 1/5 del limite

di esposizione

Livelli di esposi- zione superiori al

limite di esposi- zione

Radiazioni ottiche artificiali

Titolo VIII, Capo V D.Lgs. 81/2008 Radiazioni laser (coerenti):

Allegato XXXVII D.Lgs 81/08 parte II

Classificazione secondo standard IEC 60825-1- 2009

E,H

NA

Livelli di esposi- zione Inferiore ad

1/20 del limite di esposizione op- pure presenza di sorgenti ‘giustifi-

cabili’

(radiazioni laser classe 1 )

Livelli di esposi- zione tra 1/20 e 1/5 del limite di

esposizione oppure radiazioni

laser classe 2, 1M, 2M o 3A

Livelli di esposi- zione superiore ad 1/5 del limite

di esposizione oppure radiazioni

laser classe 3R

Livelli di esposi- zione superiori al/i limite/i di

esposizione Oppure radiazioni laser

classe 3B o 4.

Agenti chimici pericolosi

Titolo IX, Capo I D.Lgs. 81/2008

Agenti chimici 81 (Chemical Exposure Operating Evaluation);

UNI 689/97

/ Irrilevante per la

salute / Non irrilevante

per la salute /

Basso per la sicu-

rezza / Non basso per la

sicurezza /

Esp./TLV < 1/10 > = 1/10 e < ½

TLV > = ½ e < TLV > = al TLV so- stanza

(16)

Descrizione pericolo Metodica di valutazione U.M. Quantificazione del rischio

Basso Medio Alto Elevato

Agenti cancerogeni Titolo IX, Capo II D.Lgs. 81/2008

Allegato XLIII D.Lgs 81/2008

Valore limite di esposizione profes-

sionale

0 > = 1/10 e < 1/2

> = ½ e < valore limite di esposi- zione professio-

nale

=, > valore limite di esposizione professionale

Amianto Titolo IX, Capo III D.Lgs. 81/2008

Art. 254 ff/cc 0 >,= 0,01 < 0,05 > ,= 0,05 < 0,1 = > 0,1

Agenti biologici Titolo X D.Lgs. 81/2008

Valutazione tramite formula R = P x D R 1÷2 3÷6 8÷9 12÷16

Rischio incendio D.M. 10.03.1998 DM 10.03.1998 basso medio alto Casi particolari di

cui a specifiche normative.

Atmosfere esplosive

(nel documento di valutazione dei rischi avrà ri- levanza il valore attribuito alla possibilità che si possa verificare un’esplosione R e, a completa- mento dell’informazione, verrà indicata la classi- ficazione in zone)

Valutazione del rischio di esplosione (R=PxCxD)) e

descrizione Valore numerico (R)

(descrizione)

0 (Trascurabile)

3÷8 (Basso)

9÷16

(Medio) > 16

(Alto) /

Classificazione zona con atmosfera aria + gas, neb- bie, vapori (Allegato XLIX D. Lgs 81/08 – CEI EN 60079-10-1 – CEI 31-87)

Zona NE

2 1 0 /

Classificazione zona con atmosfera aria + polveri combustibili (Allegato XLIX D. Lgs 81/08 – CEI EN 60079-10-2 – CEI 31-87)

Zona 22 21 20 /

Lavoratrici gestanti, puerpere o in allattamento Titolo II D.Lgs. 81/2008;

D.Lgs. 151/2001 / / / /

Minori

Titolo II D.Lgs. 81/2008;

D.Lgs. 345/99 e s.m.

Valutazione tramite formula R = P x D

R 1 2:3 4:8 9:16

Stress lavoro-correlato Titolo II D.Lgs. 81/2008;

Accordo Europeo 8 Ottobre 2004 R <, = 25% > 25% e <, = 50% > 50% /

(17)

Descrizione pericolo Metodica di valutazione U.M. Quantificazione del rischio

Basso Medio Alto Elevato

Microclima

Titolo II D.Lgs. 81/2008;

UNI EN 27243; ISO 7730

Valutazione tramite formula R = P x D

R 1÷2 3÷6 8÷9 12÷16

Rischi da genere / età / provenienza Titolo II D.Lgs. 81/2008;

Valutazione tramite formula R = P x D R 1÷2 3÷6 8÷9 12÷16

(18)

MODALITA’ DI COINVOLGIMENTO COMPONENTI AZIENDALI

PERSONALE INTERNO

Nome ORNELLA Cognome ZIBORDI

Mansione PREPOSTO – Referente di plesso

CONSULENTE ESTERNO

Nome MAURO Cognome FERRARINI

Mansione RSPP – Consulente esterno

(19)

VALUTAZIONE DEI RISCHI

ELENCO DEI REPARTI E/O AREE E MANSIONI

REPARTO E/O AREA MANSIONE

Aule didattiche Collaboratrici scolastiche

Docenti Studenti

Luoghi di assembramento Studenti

Docenti

Collaboratrici scolastiche

Aula didattica lingua Studenti

Docenti

Collaboratrici scolastiche

Sala collaboratori scolastici Studenti

Docenti

Collaboratrici scolastiche

Sala insegnanti Collaboratrici scolastiche

Docenti

Ripostigli e sottotetto Collaboratrici scolastiche

(20)

SCHEDE ANALISI DEI RISCHI

Nota: nelle tabelle che seguono, le voci “R”, “P”, e “D” stanno ad indicare rispettivamente l’indice di rischio, la probabilità di accadimento, e la gravità di accadimen- to, con i significati dettagliatamente riportati nella prima parte di questo documento

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE

REPARTO RISCHIO MANSIONE PRODOTTO ATTIVITA’ SALUTE SICUREZZA P D R S.S. DPI

TUTTI AGENTI CHIMICI Collaboratrici sco-

lastiche Prodotti specifici Pulizia di superfici ed arredi Irrilevante Basso No Si Note È presente documento di valutazione dei rischi specifico per esposizione ad agenti chimici pericolosi redatto secondo art. 223 del D. Lgs. 81/08.

Detto documento è allegato e parte integrante del presente documento di valutazione rischi.

Le pulizie vengono svolte anche da Cooperativa di servizi esterna.

TUTTI AGENTI CANCEROGENI Tutte le mansioni All’interno della scuola non si svolgono attività che possano sottoporre i propri addetti a rischi da agenti cancerogeni come da art. 236 del D. Lgs 81/2008

TUTTI AMIANTO Tutte le mansioni

Nel sottotetto è presente pavimentazione di tipo linoleum. Tale tipo di pavimentazione contiene poten- zialmente fibre di amianto. Occorre segnalare all’Ufficio tecnico del Comune che verifichi tramite l’intervento di ditta specializzata, la necessità di interventi di rimozione o sovra-copertura della pavi- mentazione.

(21)

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA AGENTI FISICI

REPARTO Rischio Effetti Mansione Attività P D R Valore

Lex 8h DPI S.S. Note

TUTTI Rumore Ipoacusia Tutte Svolgimento di attività

didattica, pulizie e sor- veglianza

1 1 1 No No

Valutazione eseguita se- condo art. 181 del D. Lgs.

81/08 senza misurazione del livello espositivo.

TUTTI Vibrazioni sistema

corpo intero Lombalgie e traumi

al rachide Tutte Non vengono svolte attività che possono esporre i lavoratori a rischi derivanti da vibrazioni al sistema corpo intero

TUTTI Vibrazioni sistema mano – braccio

Disturbi vascolari, osteoarticolari, neu-

rologici o muscolari

Tutte Non vengono svolte attività che possono esporre i lavoratori a rischi derivanti da vibrazioni al sistema mano braccio

TUTTI Campi elettroma- gnetici

Effetti nocivi a breve termine derivanti dalla circolazione di

correnti indotte e dall’assorbimento di energia e da correnti

di contatto.

Tutte

Utilizzo di telefoni cellu- lari, cordless, apparec- chiature informatiche e

wi-fi

1 1 1 No No

Valutazione eseguita se- condo art. 181 del D. Lgs.

81/08 senza misurazione del livello espositivo.

TUTTI Radiazioni ottiche artificiali

Irritazione agli occhi Arrossamenti cuta-

nei

Tutte

Svolgimento dell’attività con illumi-

nazione artificiale dei locali

1 1 1 No No

Valutazione eseguita se- condo art. 181 del D. Lgs.

81/08 senza misurazione del livello espositivo.

TUTTI Microclima Malattie da raffred- damento, esposizio- ne a colpi di calore

Tutte Attività lavorativa svol-

ta all’interno del plesso 1 1 1 No No Gli ambienti del plesso non presentano pericoli dovuti a microclima

(22)

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO BIOLOGICO

Reparto Agente Elementi di rischio / Attività Effetti Mansione P D R DPI S.S.

TUTTI

Batteri (stafilococchi, strepto- cocchi, enterobatteri, legionelle), virus (varicella, morbillo, rosolia, parotite, mononucleosi, influen- za, raffreddore), funghi (alterna- ria alternata, aspergillus spp.) endoparassiti (enterobius vermi- cularis – ossiuri), ecotoparassiti (pidocchi del capo), allergeni in- door della polvere

Contatto con bambini:

­ per attività didattica

­ per interventi in caso di emergenza di primo soccorso

­ per attività di sorveglianza

­ per attività di pulizia degli ambienti

Presenza di elementi di arredo con potenziale presenza di pol- veri.

Infezioni batteriche (scarlattina, otiti, faringiti), infezioni virali (varicella morbillo, rosolia, parotite, influenza, mononucleosi, raffreddore), allergie,

elmintiasi, dermatosi, pediculosi Docenti Collaboratrici

scolastiche

1 1 1 Si No

(23)

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO LEGATO ALL’USO DI VDT

REPARTO Postazione Criticità riscontrate Mansione Attività Effetti P D R S.S.

SALA INSEGNANTI AULA LINGUA

Tutte le postazioni

presenti Nessuna Docenti Utilizzo di attrezzatura

videoterminale per meno di 20 ore settimanali

Disturbi alla vista, affati-

camento del rachide 1 1 1 No

AVVERTENZE:

- i cavi elettrici devono essere sistemati raccolti, possibilmente sollevati da terra e non devono rappresentare un rischio per chi transita e/o lavora nella postazione.

- Le prese multiple e le ciabatte devono essere sollevate da terra e le prese di corrente devono essere tutte perfettamente funzionanti e fruibili in assoluta sicurezza.

- Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro. Di norma sono preferibi- li tende di colore chiaro, ma non bianco, regolabili e che coprano tutta la superficie finestrata senza lasciare spazi o fessure. Sono preferibili tende a veneziana o addirit- tura a doppio sistema (veneziana e tradizionale), mentre sono poco efficaci le tende a bandelle. Possibilmente disporre gli schermi a 90° rispetto alla vetrata.

- Le postazioni devono essere dotate di sedie a norma (5 razze, schienale e seduta regolabile), spazio sufficiente sopra la scrivania per il computer e il materiale utilizzato e sotto per le gambe del videoterminalista.

(24)

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO DA LUOGHI E LOCALI DI LAVORO

REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o po-

tenziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note SALA

COLLABORATORI SCOLASTICI CORRIDOIO

Punti di medicazione

Verificare costantemente il contenuto delle cassette di pronto soccorso. Sostituire i presidi medici scaduti e/o esauriti.

Difficoltà in caso di

emergenza Medicazione Tutte 1 2 2 Verifica costante. Vedi ALLEGATO 1.

SALA INSEGNANTI AULA LINGUA

In prossimità delle postazioni a video-

terminale

Possibile presenza di cavi per allacciamenti tempora- nei

Caduta per inciampo, danneggiamento dei fili

Transito nella nor- male attività lavo-

rativa Tutte 1 2 2

TUTTE

Vie di esodo, uscite d’emergenza, posi- zione presidi antin-

cendio

Possibile presenza di mate- riale e/o complementi di arredo (anche solo tempo- raneamente) lungo le vie di esodo ed in prossimità dei presidi antincendio.

Difficoltà nella gestione di un’emergenza

Evacuazione in caso di emergenza, in- tervento in caso di

incendio

Tutte 1 2 2

TUTTE Zone di transito Possibile presenza di pavi- mento bagnato

Caduta per scivolamen- to

Svolgimento della normale attività

scolastica Tutte 1 2 2

Segnalare il possibile pericolo di scivolamento con apposito cartello pavimento bagnato, pericolo di caduta per scivo- lamento, durante le operazio- ni di pulizia e fino a completa asciugatura del pavimento.

AULE DIDATTICHE Vie di esodo

Possibili restringimenti del- le vie di esodo a causa della configurazione planimetri- ca dei banchi

Difficoltà in caso di emergenza Difficoltà nell’esodo

Evacuazione in caso di emergenza, in- tervento in caso di

incendio

Tutte 1 2 2

Verificare che la disposizione dei banchi nelle aule permetta corridoi di larghezza sufficien- te all’esodo.

(25)

REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o po-

tenziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

CORRIDOIO Quadri elettrici Assenza di segnaletica di

divieto e pericolo Elettrocuzione Svolgimento della normale attività

scolastica Tutte 1 2 2

Inserire cartelli con:

Pericolo quadro elettrico sotto tensione

Divieto di aprire e toccare Divieto di usare acqua per spegnere incendi

AULE Aule didattiche

Verifica della documenta- zione di corretta posa in opera / montaggio e la cer- tificazione di reazione al fuoco delle controsoffitta- ture.

Inidoneità statica delle controsoffittature Caduta di materiale

dall’alto

Svolgimento dell’attività scola-

stica Tutte 1 3 3

Richiedere all’ente proprieta- rio dichiarazione di corretta posa in opera e certificazioni di reazione al fuoco.

PIANO TERRA Corridoio Corpi illuminanti privi di protezione

Possibile rottura Del copro illuminante

Svolgimento della normale attività

scolastica

Tutte 1 2 2 Richiedere all’Ente proprieta- rio la sostituzione dei copri illuminanti

PALESTRA Corpi scaldanti Spigoli termosifoni spor-

genti. Urto, caduta, ferite e

abrasioni.

Svolgimento dell’attività sporti-

va e transito Tutte 1 2 2 Richiedere all’Ente proprieta- rio l’inserimento di paraspigo- li.

SCALA INTERNA DI

COMUNICAZIONE Parapetto Parapetto di altezza che permette il possibile ar-

rampicamento Caduta Possibilità di Ar-

rampicamento Alunni 1 4 4

Richiedere all’Ente proprieta- rio l’inserimento di idonee protezione (rete o pannello in plexiglas).

SOTTOTETTO Locali adibiti a ripo- stiglio

Presenza di materiale com-

bustibile Incendio Materiali in stoc-

caggio Tutte 1 3 3

Mantenere il sottotetto il più possibile sgombro da materiali combustibili non necessari allo svolgimento delle attività sco- lastiche.

(26)

REPARTO Luogo e/o area Carenze riscontrate o po-

tenziali situazioni di rischio Tipo di rischio Operazione Mansione P D R Note

ESTERNO Recinzione fronte strada

La recinzione fronte strada ha un’altezza insufficiente ad impedirne lo scavalca- mento da parte degli alunni

Scavalcamento

Caduta Uscita dall’aera di

pertinenza dell’edificio scola-

stico

Alunni 1 4 4 Chiedere all’Ente proprietario L’innalzamento della recinzio- ne fronte strada.

(27)

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA MACCHINE / IMPIANTI / ATTREZZATURE

Nelle schede che seguono, il “si” o il “no” nella colonna “Uso DPI” stanno ad indicare non tanto l’uso assoluto del dispositivo di protezione ma l’uso in relazione a quello specifico rischio indicato per l’attrezzatura in oggetto

REPARTO Macchina o attrez-

zatura Tipo di pericolo Parte del corpo

interessata Operazione Mansione DPI P D R Note

TUTTI Attrezzature colle- gate all’impianto

elettrico

Elettrocuzione, innesco di incendio, corto cir-

cuito Tutto il corpo

Utilizzo di attrez- zature collegate all’impianto elet-

trico

Tutte No 1 3 3

TUTTI Fotocopiatrici, fax, pc

Elettrocuzione, innesco di incendio, corto cir-

cuito Tutto il corpo

Utilizzo di attrez- zature collegate all’impianto elet-

trico

Tutte No 1 3 3

TUTTI Forbici, cutter Taglio Mani, dita Operazioni di ta-

glio Tutte No 1 2 2

TUTTI Carrellino manuale Urto, schiacciamento Arti inferiori Movimentazione carichi

Collabora- tori scola-

stici Si 1 2 2

(28)

SCHEDA ANALISI RISCHI – MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Le movimentazioni sono rappresentate da movimenti di traino e spinta di carrelli o attrezzature impiegate nelle pulizie. Dette operazioni vengono svolte in modo non continuativo e non per tutto l’orario di lavoro dei dipendenti.

Si ritiene il rischio irrilevante.

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA LAVORI IN QUOTA

REPARTO Macchina o attrez-

zatura Tipo di pericolo Parte del corpo

interessata Operazione Mansione Uso DPI P D R Note

TUTTI Scale portatili Caduta dall’alto Tutto il corpo Accesso a scaffa- lature

Collabora- trici scola-

stiche No 1 2 2 Scale conformi a EN 131.

(29)

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO INFORTUNISTICO DA IMPIANTI ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE

Rischio Attività Danni potenziali P D R Note

Misure di prevenzione e protezione Contatti elettrici diret-

ti

Contatto accidentale di una parte del cor- po con fili elettrici, quadri elettrici.

Elettrocuzione, ustioni, traumi indiretti do- vuti a cadute o movimenti incontrollati dei muscoli (tetanizzazione) danni neurologici, spasmi, arresto respiratorio, asfissia, fibril- lazione ventricolare, arresto cardiaco, de- cesso

1 4 4 Divieto di effettuare interventi di con- trollo e/o manutenzione su impianti in tensione

Le verifiche sono a carico dell’ente proprietario dell’edificio (comune di Toano):

- Verifiche della messa a terra da parte di Ente Abilitato secondo D.

Lgs. 462/01

- Controllo strumentale degli inter- ruttori differenziali (triennale) - Prova di funzionamento degli inter-

ruttori differenziali (annuale) - Controllo delle luci di emergenza Contatti elettrici indi-

retti Contatto accidentale di una parte del cor- po con parti di apparecchiature che duran- te il normale funzionamento non è in ten- sione ma che si trova in tensione in seguito ad un malfunzionamento.

1 4 4

Fulminazione diretta Attività lavorativa in presenza di scariche

atmosferiche naturali 1 4 4

Relazione di edificio autoprotetto se- condo vigente norma tecnica (confor- me a EN 62305) presente presso l’ufficio tecnico del comune di Toano.

Fulminazione indiretta Fulminazione di linee di potenza e ausilia-

rie entranti negli edifici 1 4 4 Installazione di limitatori di tensione

selettivi conformi a CEI 81/10 Tensioni di passo Scarica elettrica dovuta ad un fulmine che

colpisce il terreno. 1 4 4 Divieto di svolgere l’attività all’esterno durante temporali

(30)

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO DI INCENDIO

REPARTO Elementi di rischio potenziale Livello di rischio

secondo DM 10/03/98

Innesco Materiali

INTERA SEDE Corto circuito Carta

Arredi in legno Medio

SCHEDA ANALISI RISCHI – RISCHIO ATMOSFERE ESPLOSIVE

REPARTO Area Elementi di rischio potenziale Operazione Valutazione Classificazione

(Titolo XI D.Lgs. 81/08)

P D R

LOCALE TECNICO Caldaia per il riscaldamento Gas metano Riscaldamento degli ambienti di lavoro 1 1 1 Esente

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO INFORTUNISTICO DA INTERVENTI OPERATIVI

REPARTO Intervento Tipo di pericolo Parte del

corpo Mansione DPI P D R Note

TUTTI Non sono previste attività che esulino da quanto richiesto dalle singole mansioni.

(31)

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHIO SISMICO

REPARTO Area Elementi di rischio potenziale Operazione Valutazione Classificazione

Emilia Romagna: DGR 21/7/03, n. 1435.

P D R TUTTI Gli ambienti in cui vengono svolte le normali attività didattiche non sono a rischio esplosione come da art. 288 del D. Lgs. 81/08.

SCHEDA ANALISI RISCHI - RISCHI PARTICOLARI

Per “rischi particolari” si intendono quelle potenziali situazioni di rischio legate alle differenze di genere e di età, e provenienza da altri paesi, che non sono state contemplate nelle al- tre schede (ad esempio nella scheda di movimentazione manuale dei carichi).

ELEMENTO DI RISCHIO ATTIVITA’ CAUSA SITUAZIONE DI RISCHIO P D R Note

Lavoratori stranieri

Lavoro di squadra Ridotta conoscenza della

lingua italiana Difficoltà di coordinamen-

to con i colleghi 1 1 1

Al momento non sono presenti lavoratori di origine straniera.

Comportamento da tenere nelle situazioni di emergen- za

Ridotta conoscenza della lingua italiana

Difficoltà a comprendere eventuali segnali di emer-

genza ed evacuazione. 1 1 1

Svolgimento di attività lavo- rativa

Parziale astinenza in certi periodi dell’anno

dall’alimentazione

Difficoltà di concentrazio- ne, maggiore affatica- mento con conseguente aumento della probabilità di accadimento di inci- denti.

1 1 1

Segnalazione di situazioni di emergenza e comporta- mento da tenere

Differente percezione del livello di rischio legato al- la differenza culturale

Sottostima del pericolo e dell’importanza delle mi-

sure preventive e protet- 1 1 1

(32)

ELEMENTO DI RISCHIO ATTIVITA’ CAUSA SITUAZIONE DI RISCHIO P D R Note

Lavoratori minori Svolgimento di attività a

videoterminale per meno di 20 ore settimanali

Affaticamento visivo e al

rachide 1 1 1 Non sono presenti laboratori informatici

Lavoratori in età avan- zata

Attività di docenza ad alunni di età compresa tra i 6 e gli 11 anni molto faticosa

Attività svolta in solitudi-

ne Difficoltà di intervento in ca-

so di infortunio o malore 1 2 2 Le attività prevedono la compresenza di di- versi operatori, difficilmente i lavoratori vengono lasciati ad operare da soli Attività eccessivamente

faticosa Affaticamento fisico 1 2 2

Lavoratrici in gravidan-

za ed allattamento Fare riferimento al documento redatto in conformità alle disposizioni del D. LGS 151/01. All’atto dell’assunzione viene consegnata nota in- formativa come da disposizioni della normativa attualmente in vigore.

Stress lavoro - correla- to

Conformemente a quanto disposto dall’art. 28 del D. Lgs 81/08 verrà disposta la valutazione del livello di stress correlato al lavoro.

Gli insegnanti, a causa di particolari fattori stressogeni legati all’attività professionale, sono soggetti a rischio per la sindrome del “burnout”.

Tale condizione è caratterizzata da affaticamento fisico ed emotivo, atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali, senti- mento di frustrazione per mancata realizzazione delle proprie aspettative, perdita della capacità del controllo, ovvero la professione finisce per assumere un’importanza smisurata nell’ambito della vita di relazione e l’individuo non riesce a "staccare" mentalmente tendendo a la- sciarsi andare anche a reazioni emotive, impulsive e violente.

Attività svolta in orario

notturno Non viene svolta attività lavorativa in orario notturno.

MANSIONI RICHIEDONO FORMAZIONE SPECIFICA

REPARTO Mansioni Attività con rischi specifici Formazione specifica

TUTTI Non viene svolta attività lavorativa che richieda formazione specifica.

(33)

MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE

Nelle tabelle riportate nelle pagine seguenti:

- la colonna Intervento si riferisce appunto ad interventi “una tantum” attuati o da attuare in funzione della valutazione dei rischi: per gli interventi da attuare, viene riportata una data entro la quale l’azienda si ripropone di portare a compimento l’intervento stesso

- la colonna Mantenimento si riferisce a situazioni già ottimali o comunque adeguate che periodicamente è necessario verificare o rinnovare e riporta general- mente una frequenza di intervento o comunque una modalità attraverso cui la misura di prevenzione e protezione viene mantenuta

Il fatto che per una determinata misura di prevenzione e protezione sia compilata solo la colonna “mantenimento”, afferma implicitamente che la misura è, al momento della redazione del presente documento, da considerarsi attuata

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE TEMPISTICHE DI INTERVENTO

MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER INTERVENTO O VERIFICA CHIMICO Effettuare valutazione approfondita del rischio come

previsto dall’art. 223 del D.Lgs. 81/2008 Da ripetere in caso di modi- fiche alle condizioni di ri- schio

Datore di lavoro

Richiedere le schede di sicurezza aggiornate secondo

l’attuale normativa 1272/2008/CE CLP Ad ogni acquisto di prodotti

chimici Ufficio acquisti

controllare che i lavoratori manipolino correttamente i prodotti chimici (es. non mettano mai prodotti in con- tenitori non identificati correttamente)

verifica continua Preposto

controllare che non vengano usati prodotti chimici in

contenitori non etichettati verifica continua Preposto

I prodotti chimici e le attrezzature utilizzate per le puli-

zie vengono tenuti in un ripostiglio chiuso a chiave con Verifica quotidiana del ri-

spetto delle condizioni di Preposto

(34)

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

TEMPISTICHE DI

INTERVENTO MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER

INTERVENTO O VERIFICA In caso di utilizzo di prodotti chimici pericolosi, conse-

gna di dispositivi di protezione individuale idonei

In caso di utilizzo di prodot- ti chimici pericolosi

Datore di lavoro Controllo del corretto utilizzo dei dispositivi di protezio-

ne consegnati Verifica continua Preposto

CANCEROGENI /

AMIANTO Verifica della necessità di interventi di rimozio- ne/copertura delle pavimentazioni in linoleum.

Giugno 2017 Datore di lavoro con affidamen-

to ad azienda esterna RUMORE Valutazione del rischio sec. art. 181 del D. Lgs 81/08

(senza misurazione del livello espositivo) La valutazione viene ag- giornata annualmente ad ogni revisione del docu- mento di valutazione dei rischi

Datore di lavoro

Misurazione del livello espositivo a rumore Da effettuarsi in caso di modifiche alle condizioni di rischio

Datore di lavoro con affidamen- to ad azienda esterna

VIBRAZIONI /

CAMPI

ELETTROMAGNETICI Valutazione del rischio sec. art. 181 del D. Lgs 81/08

(senza misurazione del livello espositivo) La valutazione viene ag- giornata annualmente ad ogni revisione del docu- mento di valutazione dei rischi

Datore di lavoro

Misurazione del livello espositivo a campi elettroma-

gnetici Da effettuarsi in caso di

modifiche alle condizioni di rischio. Attualmente non necessita di misurazione strumentale

Datore di lavoro

(35)

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

TEMPISTICHE DI

INTERVENTO MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER

INTERVENTO O VERIFICA RAD. OTTICHE Valutazione del rischio sec. art. 181 del D. Lgs 81/08

(senza misurazione del livello espositivo)

La valutazione viene ag- giornata annualmente ad ogni revisione del docu- mento di valutazione dei rischi

Datore di lavoro

Misurazione del livello espositivo radiazioni ottiche Da effettuarsi in caso di modifiche alle condizioni di rischio. Attualmente non necessita di misurazione strumentale

Datore di lavoro con affidamen- to ad azienda esterna

MICROCLIMA Il microclima degli ambienti interni è confortevole.

BIOLOGICO Formazione e sensibilizzazione sulle corrette prassi igie-

niche Verifica continua Preposto

Adeguate procedure di pulizia degli ambienti Interventi quotidiani Lavoratori incaricati e sorve- glianza del preposto

Microclima confortevole (ventilazione e ricambi d’aria

adeguati Interventi quotidiani Lavoratori incaricati

Manutenzione degli impianti Secondo programmazione

degli interventi Ufficio tecnico del Comune VDT Applicazione dei requisiti minimi di cui all’Allegato

XXXIV del D. Lgs. 81/08

Verifica costante Preposto LUOGHI DI LAVORO Sorveglianza periodica che i mezzi antincendio e le vie

di fuga non siano ostacolati da materiali ed attrezzatu- re.

Verifica quotidiana Lavoratore incaricato

Pulizia degli ambienti, posizionamento del segnale “pa- vimento bagnato” in corrispondenza della zona di peri- colo

Applicazione quotidiana Lavoratore incaricato, sorve- glianza da parte del preposto Verificare periodicamente l’illuminazione di emergenza Verifica costante Lavoratore incaricato.

(36)

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

TEMPISTICHE DI

INTERVENTO MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER

INTERVENTO O VERIFICA Sorveglianza sulla presenza dei cartelli necessari per la

segnalazione di presidi antincendio, di primo soccorso, vie di esodo ed uscite di emergenza.

Ripristino in caso di usura o rimozione

Verifica quotidiana Lavoratore incaricato.

Verifica dell’aggiornamento delle planimetrie di evacua- zione e della bacheca di emergenza.

Verifica periodica Lavoratore incaricato.

Rinvenimento della documentazione di corretta posa in opera e certificazione di reazione al fuoco dei contro- soffitti

Giugno 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta do- cumentazione all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia.

Protezione sporgenze termosifoni in Palestra con op- portune protezioni.

Giugno 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta di in- tervento all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia.

Inserimento di idonea protezione nella scala di colle- gamento interno dell’ala vecchia.

Giugno 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta di in- tervento all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia.

Inserire cartelli di divieto e pericolo quadri elettrici. Giugno 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta di in- tervento all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia.

LUOGHI DI LAVORO Verifica del materiale combustibile presente nel sotto- tetto ed eventuale eliminazione del materiale non ne- cessario all’attività scolastica.

Giugno 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro.

Innalzamento protezione fronte strada. Marzo 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta di in- tervento all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia.

Corretta posa in opera cavo trasmissione dati. Giugno 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta di in- tervento all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia con tecnico abilitato.

(37)

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

TEMPISTICHE DI

INTERVENTO MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER

INTERVENTO O VERIFICA ATTREZZATURE Fornire ai lavoratori (in relazione alla loro mansione) i

DPI necessari e verificarne il corretto utilizzo.

Ripetere in occasione di nuove assunzioni, cambio mansione o secondo neces- sità.

DSGA

nel caso di nuovi acquisti di DPI accertarsi che questi siano conformi alle norme tecniche di riferimento e provvisti di marcatura CE

all’acquisto di nuovi DPI DSGA

Vigilare affinché i lavoratori non compiano manovre o operazioni in contrasto con gli obblighi di legge o con le direttive (e procedure) in materia di sicurezza (es. che non manomettano i dispositivi di sicurezza)

verifica continua Preposto

Nel caso di acquisto / affitto / comodato di nuove at- trezzature, accertarsi che le stesse siano conformi alla legislazione applicabile (sia da un esame funzionale che da un esame della documentazione tecnica) e che ven- gano installate in modo da non costituire pericolo

in occasione di acquisizione

di macchine e impianti Datore di lavoro

Fissaggio a muro del materassino in Palestra. Marzo 2017 Solleciti periodici Datore di lavoro, richiesta di in- tervento all’ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia.

LAVORI IN QUOTA Utilizzo di scale portatili conformi alla norma tecnica EN 131 e fino ad un’altezza max dei piedi fino a 150 cm.

verifica continua Datore di lavoro Sorveglianza sul corretto utilizzo delle scale portatili Verifica continua Preposto

ELETTRICO effettuare verifica periodica dell’impianto di terra. Biennale Ufficio tecnico del comune di

Reggio Emilia con affidamento ad azienda autorizzata come da D. Lgs. 462

(38)

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

TEMPISTICHE DI

INTERVENTO MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER

INTERVENTO O VERIFICA Verificare la messa in sicurezza dei cavi presso le posta-

zioni a videoterminale e presso tutte le attrezzature col- legate all’alimentazione elettrica:

- devono essere bloccati con fascette e/o canalette - devono essere sollevati da terra e lontano da at-

trezzature

- utilizzare collegamenti corretti,

Verifica del rispetto delle condizioni di sicurezza.

Preposto

Manutenzioni periodiche e controlli dell’impianto elet- trico del plesso

Interventi secondo scaden- zario

Ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia con affidamento ad elettricista

Verifica di edificio autoprotetto dalle scariche atmosfe-

riche (CEI EN 62305) Ripetere in caso di modifi-

che normative e/o elementi di rischio

Ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia con professionista abilitato

Divieto di intervenire su impianti in tensione Controllo quotidiano, se-

gnaletica presente Preposto ATMOSFERE ESPLOSIVE Classificazione e valutazione del rischio per la centrale

termica

Da ripetere in caso di modi- fiche alle condizioni di ri- schio o alla normativa at- tualmente in vigore

Ufficio Tecnico Comunale

Manutenzione annuale (secondo vigente normativa) della caldaia

Annuale Ufficio tecnico del comune di Reggio Emilia

MOVIMENTAZIONE

MANUALE DI CARICHI Valutazione specifica del rischio In caso di modifiche alle

condizioni di rischio Datore di lavoro con RSP RISCHI DA INTERFERENZE Aggiornare costantemente la valutazione dei rischi da

possibili interferenze in base alle attività svolte dalle aziende esterne presenti nel plesso.

Monitoraggio costante Datore di lavoro con referenti delle ditte appaltatrici

Monitoraggio circa il rispetto, da parte dei lavoratori delle aziende appaltatrici, delle disposizioni in materia di sicurezza.

Monitoraggio costante. Datore di lavoro.

(39)

TIPO DI RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

TEMPISTICHE DI

INTERVENTO MANTENIMENTO ADDETTO INCARICATO PER

INTERVENTO O VERIFICA Richiedere alle aziende appaltatrici la documentazione

necessaria come disposto dalla normativa vigente (in particolare in riferimento alla regolarità contributiva, all’effettiva capacità dell’azienda a svolgere l’attività, formazione dei lavoratori e loro idoneità sanitaria allo svolgimento della mansione).

Aggiornamento in base alle scadenze e al modificarsi dei contratti di appalto

Datore di lavoro con referenti delle ditte appaltatrici

INCENDIO / GESTIONE

EMERGENZE Valutazione del rischio incendio secondo DM

10/03/1998 Ripetere in caso di modifi-

che nelle condizioni di ri- schio o aggiornamenti normativi

Datore di lavoro con RSPP

Definizione e predisposizione del Piano di Emergenza

Interno secondo quanto previsto dal DM 10/03/98 Aggiornamento annuale Datore di lavoro con RSPP e la collaborazione del preposto Svolgimento delle prove di evacuazione n. 2 prove annuali Datore di lavoro con preposto Sorveglianza dei presidi antincendio, luci emergenza e

porte REI Trimestrale Lavoratore incaricato

Controllo dei presidi antincendio, luci emergenza e por- te REI

Semestrale Azienda specializzata.

Revisione dei presidi antincendio (estintori a polvere) Triennale Azienda specializzata Revisione dei presidi antincendio (estintori a CO2) Quinquennale Azienda specializzata Collaudo dei presidi antincendio (estintori a polvere) Dodici anni Azienda specializzata Collaudo dei presidi antincendio (estintori a CO2) Dieci anni Azienda specializzata

Collaudo funzionale degli idranti Annuale Azienda specializzata

Collaudo periodico degli idranti Quinquennale Azienda specializzata

Sorveglianza e controllo del contenuto delle cassette di pronto soccorso e dei pacchetti di medicazione presenti sui mezzi con sostituzione dei presidi scaduti e/o esauri- ti

Mensile Lavoratore incaricato.

Riferimenti

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Il presente documento è stato elaborato da EMMESS Srl Executive Consulting, per conto della Direzione Didattica “A. Moro” ed è tutelato dalle leggi sul copyright e sul diritto