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Le fibre artificiali vetrose (lana di vetro e roccia)

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(1)

D I P A O L O B A R O N C I N I

Esperto Salute e Sicurezza sul Lavoro UILTEC

Le fibre artificiali

vetrose (lana di

vetro e roccia)

(2)

Le fibre ar(ficiali vetrose (lana di vetro e roccia)

di Paolo Baroncini – Esperto Salute e Sicurezza sul Lavoro UILTEC

Sommario

Breve storia della “lana di vetro”

Breve storia della “lana di vetro” ...1

LE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE ...2

La produzione e i vari Api di fibre di vetro ...2

La differenziazione tecnica schemaAzzata per i diversi Api di FAV ...3

IMPATTI SULLA SALUTE ...5

Classificazione di pericolo delle fibre arAficiali vetrose ...7

La cancerogenicità relaAva alle fibre arAficiali vetrose ...8

I valori di riferimento per l'esposizione alle FAV nei luoghi di lavoro ...9

Ulteriori possibili effeT sulla salute e sicurezza, la valutazione dei rischi ...10

Salute ...10

Sicurezza ...10

Rischi operaAvi, indicazioni tecniche ...11

DisposiAvi di protezione Individuale – Riassunto sinteAco ...12

I RIFIUTI ...13

I rifiuA cosAtuiA da FAV ...13

1

(3)

- Le fibre di vetro, anche variamente colorate a scopo decoraAvo, furono uAlizzate già nel Medioevo, sopraZuZo a Murano , dagli arAgiani veneA specializzaA nella produzione ar(s(ca 1 vetraria.

- In Europa, nel secolo XVIII, i ricercatori René-Antoine Ferchault de Réaumur , in Francia, e J. 2 Von Brunfaut, a Vienna, riuscirono a preparare dei filamen( di vetro adaT alla tessitura.

Nella seconda metà dello stesso secolo, la tessibilità, in abbinamento alla sua resistenza chimica, fu oggeZo di grande aZenzione per la produzione industrializzata di filtri in “lana di vetro” per liquidi fortemente acidi o alcalini.

LE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE

Oggi, le Fibre Ar(ficiali Vetrose (FAV), internazionalmente note come Man-Made Vitreous Fiber (MMVF), a livello industriale e/o commerciale sono riconosciute come il più importante seZore di tuZe le fibre ar(ficiali inorganiche (deZe anche tecnofibre)3 poiché sono altamente resisten( e inestensibili, molto flessibili, ininfiammabili e molto resisten( al calore, presentano eccellenA caraZerisAche di isolamento/resistenza eleWrica, non sono degradabili da microrganismi e sono scarsamente aZaccabili dagli agen( chimici corrosivi dall’umidità.

Queste tecnofibre, hanno anche acquistato grande importanza nello sviluppo dei materiali, principalmente plasAci, in amalgama (compound o vetroresine), e formano le cosiddeZe fibre composite, che vengono diffusamente uAlizzate per la fabbricazione di parA di veicoli (auto, moto), rinforzo degli pneuma(ci radiali (in abbinamento alla cinturazione in acciaio), imbarcazioni, contenitori e molto altro: dai primi anni ’90, sono anche uAlizzate anche in sos(tuzione delle fibre di amianto.

La produzione e i vari (pi di fibre di vetro

Il ciclo produ[vo delle FAV si può, in estrema sintesi, così descrivere:

• La “massa” prodoZa viene fusa e successivamente estrusa con parAcolari filiere.

Da qui le fibre di vetro, in forma di “filamento”, possono essere direZamente raffreddate e avvolte in matasse mentre, se si vuole ricavare la “lana di vetro”, il prodoZo fuso, in uscita dalla filiera, viene faZo invesAre da un forte geZo di gas turbolento il quale, oltre a solidificare rapidamente le fibre, le aggroviglia, dandole la forma lanugginosa.

La famiglia delle FAV contempla differen( (pi di fibre:

Le fibre a filamento con(nuo sono uAlizzate in campo tessile, per usi eleWrici e di materiali di rinforzo per plasAca e cemento;

Vedi hZps://it.wikipedia.org/wiki/Murano o hZp://www.turismovenezia.it/L-isola-di-Murano-99427.html

1

Vedi hZps://it.wikipedia.org/wiki/Ren%C3%A9-Antoine_Ferchault_de_R%C3%A9aumur - René-Antoine Ferchault de

2

Réaumur (1683 – 1757) è stato uno scienziato e fisico francese, noto per i suoi studi sulla temperatura: da lui prende il nome la scala Réaumur di temperatura.

Vedi hZps://it.wikipedia.org/wiki/Fibre_chimiche - Le fibre chimiche o tecnofibre sono le fibre create dall'uomo

3

aZraverso reazioni chimiche. Si possono disAnguere in fibre arAficiali, quando la materia di partenza è una sostanza naturale, e sinteAche, quando la materia di partenza non è naturale, ma è una sostanza ricavata arAficialmente.

2

(4)

Le fibre/lane di vetro per scopi speciali sono uAlizzate in filtri ad alta efficienza ed isolamento aerospaziale;

Le fibre ceramiche refraWarie (FCR) sono uAlizzate in applicazioni industriali per l’isolamento di forni, di altoforno, di stampi di fonderia, di conduWure, di cavi, per la fabbricazione di giun( ma anche nell’industria automobilis(ca, aeronau(ca e nella protezione incendio;

Le restanA FAV (lana di vetro per isolamento, lana di roccia, lana di scoria e le lane di nuova generazione AES, HT wool), sono denominate “lane minerali” e sono generalmente uAlizzate come isolan( nell’edilizia ed in altre applicazioni: per esempio, colture fuori suolo, camere sorde, rafforzamento di prodoT bituminosi, di cemenA, di materiali composiA, e altro.

La differenziazione tecnica schema(zzata per i diversi (pi di FAV

Le FAV hanno differen( proprietà fisiche di riferimento (la più importante è la dimensione relaAva al diametro) e differente composizione chimica, le più importanA sono le “famiglie” con la presenza di ossidi alcalini o alcalino terrosi (Na2O, K2O, CaO, MgO, BaO e loro combinazioni), la cui concentrazione chimica indica la bio-solubilità delle fibre stesse: ovvero più è elevata, più si alza la capacità di essere smalAte dall’organismo prima che possano dare luogo a qualunque effeZo, dunque aumenta la non pericolosità della fibra stessa.

! Tabella anali(ca- Composizione chimica dei diversi Api di FAV espressa in percentuale di peso (IARC 2002); evidenziaA gli ossidi alcalini ed alcalino/terrosi; si noA la loro abbondanza nelle lane minerali e la loro assenza nelle FCR (fibre ceramiche refraZarie).

Filamento con(nuo

Lana di vetro per

isolamento

Fibra di vetro scopi speciali

Lana di roccia

Lana di scoria

FCR AES HTwool

SiO2 52-75 55-70 54-69 43-50 38-52 47-54 50-82 33-43

Al2O3 0-30 0-7 3-15 6-15 5-16 35-51 < 2 18-24

CaO 0-25 5-13 0-21 10-25 20-43 < 1

MgO 0-10 0-5 0-4,5 6-16 4-14 < 1

MgO+CaO 0-35 5-18 0-25,5 16-41 24-57 18-43 23-33

BaO 0-1 0-3 0-5,5

ZnO 0-5 0-4,5

Na2O 13-18 0-16 1-3,5 0-1 < 1

K2O 0-2,5 0-15 0,5-2 0,3-2 < 1

Na2O+K2O 0-21 12-20,5 0,3-3 < 1 1-10

B2O3 0-24 0-12 4-11 < 1 < 1 < 1

Fe2O3 0-5 0-5 0-0,4 0-5 0-1 < 1

FeO 3-8 3-9

TiO2 0-12 0-0,5 0-8 0,5-3,5 0,3-1 0-2 0,5-3

ZrO2 0-18 0-4 0-17 0-6

Al2O3+TiO2+ZrO2 < 6

P2O5 < 1 0-0,5

3

(5)

! Schema a blocchi - schema relaAvo all’aggiornamento al 6 giugno 2015 di FIVRA (Fabbriche Isolan( Vetro Roccia Associate) . 4

! Tabella della classificazione delle Fibre Ar(ficiali Vetrose (OMS, 1988)

F2 0-5 0-1,5 0-2

S 0-2

SO3 0,5

LiO2 0-1,5 0,5

Tipo di fibre Diametro nominale (micron)

Metodo produ[vo

Filamento con(nuo 6 – 24 Trafilatura

Lane isolan( (vetro, roccia, scoria) 2 – 9 C e n t r i f u g a z i o n e - Centrifugazione/Soffiatura

Fibre refraWarie (ceramiche e altre)

1,2 – 3 Soffiatura/filatura Fibre speciali (microfibre di vetro) 0,1 – 3 AZenuazione di fiamma

Vedi hZp://www.fivra.it/f/documenA/approfondimenA/Linee%20Guida%20FAV/

4

sintesi%20Linee%20Guida%20FAV%20-%2006giu15.pdf 4

(6)

IMPATTI SULLA SALUTE

La pericolosità delle FAV (Fibre Ar(ficiali Vetrose) è da anni oggeZo di deZagliaA studi: si pensi che l'agenzia IARC (Interna(onal Agency for Research on Cancer) nell'oWobre 2002 ha rivisto la cancerogenicità delle fibre minerali create dall'uomo è si è espressa indicando come la pericolosità di quesA materiali non risiede tanto nel materiale con cui è faZa, ma nelle caraWeris(che di fabbricazione delle fibre (dimensioni, lunghezza e densità).

Quindi, le FAV hanno differen( proprietà fisiche e chimiche e, ai fini della tutela della salute, le più importan( sono la composizione chimica e la dimensione delle fibre.

! La composizione determina la bio-persistenza (ovvero il tempo di ritenzione all’interno del polmone); è infaT assodato che le fibre con elevate concentrazioni di quesA ossidi sono bio- solubili e dunque poco bio-persistenA; ciò significa che queste fibre vengono smalAte dall’organismo prima che possano dare luogo ad eventuali effeT nocivi.

! La dimensione, invece, determina la respirabilità delle fibre (le fibre più piccole sono in grado di penetrare profondamente all’interno delle vie respiratorie)5.

TuZavia, recentemente, sono staA pubblicaA degli studi che aprirebbero nuovamente il dibaTto sulle dimensioni delle fibre da considerarsi pericolose per la salute umana.

AppunA di Chimica del Prof. E.M. BruA:

5

La dimensione, o meglio il rapporto dimensionale lunghezza/diametro (L/D), è un parametro importante nello studio della tossicità delle fibre in quanto direZamente correlato all’inalabilità e alla bio-persistenza.

Per tuZe le fibre, l’inalabilità è funzione del diametro e della densità. Il diametro influisce sul comportamento aerodinamico della fibra durante il percorso aZraverso le vie aeree: minore è il diametro, maggiore è la probabilità di raggiungere le regioni alveolari più profonde. Inoltre, per un dato diametro, fibre con densità maggiori sono associate ad una inalabilità minore.

La lunghezza invece risulta determinante sopraZuZo in relazione alla persistenza della fibra nell’organismo e quindi alla probabilità che si instaurino i processi biochimici infiammatori responsabili della tossicità.

Sulla base di queste osservazioni, nel 1986 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definì implicitamente pericolose rapporto dimensionale L/D superiore a 3, raccomandandone l’idenAficazione ed il conteggio durante le analisi.

5

(7)

Per questo moAvo, oggi le fibre di vetro sono, per quanto possibile, rimpiazzate dalla lana di roccia: un agglomerato poroso di materiale siliceo amorfo, simile al polisArolo, ma faZo di materiale siliceo granulare non a fibra.

Oggi, i valori assunA da queste diverse grandezze sono alla base dei criteri di classificazione delle FAV ai sensi delle DireTve 67/548/CE e 99/45/CE e s.m.i. e del regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP), del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008 relaAvo alla classificazione, all'eAcheZatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele, che è entrato pienamente in vigore il 1 giugno 2015.

Tale legislazione assegna classificazioni di pericolo, frasi di rischio e consigli di prudenza e, alle FAV (nello specifico alle lane minerali ed alle FCR), è assegnata una classificazione in merito alla cancerogenicità.

" Affinché le FAV non siano classificate come cancerogene è sufficiente il rispeWo di una sola tra Nota Q e Nota R, indicate nel regolamento CLP, secondo le seguenA precisazioni.

Nota Q Nota R

Descrizione tecnica Descrizione tecnica

Rientrano in questa nota le fibre con contenuto di ossidi alcalini o alcalino vetrosi

>18%.

La classificazione come cancerogeno non si applica se è possibile dimostrare che la sostanza in quesAone rispeZa una delle seguenA condizioni:

• una prova di persistenza biologica a breve termine mediante inalazione ha mostrato che le fibre di lunghezza superiore a 20µm presentano un tempo di dimezzamento ponderato inferiore a 10 giorni, oppure

• una prova di persistenza biologica a breve termine mediante insAllazione intra tracheale ha mostrato che le fibre di lunghezza superiore a 2 0 µ m p r e s e n t a n o u n t e m p o d i dimezzamento ponderato inferiore a 40 giorni, oppure

• un’adeguata prova intraperitoneale non ha r i v e l a t o e v i d e n z a d i u n e c c e s s o d i cancerogenicità, oppure

• una prova di inalazione appropriata a lungo termine ha dimostrato assenza di effeT

patogeni significaAvi o alterazioni neoplasAche.

Rientrano in questa nota le fibre con contenuto di ossidi alcalini o alcalino vetrosi <18%.

Nel 1986 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definì come fibre respirabili tuZe quelle parAcelle con lunghezza maggiore di 5 micron (µm), diametro inferiore a 3 micron e rapporto dimensionale L/D superiore a 3.

La classificazione come cancerogeno si può applicare alle fibre il cui diametro geometrico medio ponderato rispeZo alla lunghezza, meno due errori geometrici standard, risulA inferiore a 6µm.

Riassumendo

6

(8)

Classificazione di pericolo delle fibre ar(ficiali vetrose

Il regolamento CLP non assegna alcuna frase di rischio alle FAV perché nel 2009, nella fase di passaggio alla nuova classificazione, è stata eliminata la frase di rischio “R38 – irritante per la pelle” in quanto gli effe[ irrita(vi di queste fibre sono da ascrivere ad azione di (po meccanico (sfregamento) e non alla composizione chimica, anche se le FAV sono in grado comunque di a[vare processi infiammatori nelle vie respiratorie, ma se le fibre sono bio-solubili queste non comportano alcuna alterazione polmonare.

" Una direZa conseguenza di ciò è che le lane minerali non devono essere accompagnate da Schede Da( Sicurezza (SDS)

Stabilisce che la classificazione "cancerogeno"

non si applica se è possibile dimostrare, con uno specifico test, che le fibre hanno alta bio- solubilità (caraZerisAca comune alle fibre con elevata concentrazione di ossidi alcalini ed alcalino/terrosi).

Stabilisce che la classificazione “cancerogeno”

non si applica alle fibre con diametro medio ponderale superiore a 6 micron. Ovvero le fibre a parAre da questa dimensione non penetrano a fondo nel tessuto polmonare e quindi si comportano come polveri

In definiAva:

- le lane minerali FAV, non sono impaWan( sulla salute, ovvero non sono cancerogene né irritanA, se rispondono alla Nota Q (bio solubilità), o Nota R (dimensionalità della fibra.)

Invece, per le FCR (Fibre Ceramiche RefraWarie), presentano maggiori rischi dal momento che, rispeZo alle lane minerali:

- hanno un basso contenuto di ossidi alcalini ed alcalino/terrosi, dunque una minore bio- solubilità a cui corrisponde una maggiore persistenza all’interno dell’apparato polmonare, tanto che è ormai assodata la correlazione fra esposizione a FRC e la comparsa di placche pleuriche, disturbi quali dispnea, affanno, tosse, irritazione pleurica.

" Si veda anche la successiva tabella relaAva ai valori limite ACGIH adoWa( nel 2013.

➔ Al fine di evitare errori valutaAvi, il RLS deve considerare che tuWe le “lane”, o meglio le fibre ar(ficiali, uAlizzate a protezione del calore e fiamma sono quasi sicuramente classificabili nelle fibre ceramiche refraWarie (FCR)

7

(9)

La cancerogenicità rela(va alle fibre ar(ficiali vetrose

In merito alla cancerogenicità e relaAvamente alle fibre, lane e filaA di vetro e minerali, è importante soZolineare che esiste una classificazione, ad opera dell’Interna(onal Agency for Research on Cancer (IARC) la quale, in abbinamento ad altri inserimen( scien(fici, porta a 6 disAnguere i casi di possibile classificazione di cancerogenicità delle FAV ai sensi del regolamento CLP, secondo lo schema seguente.

! Tabella della Classificazione IARC

! Schema a blocchi per la classificazione di cancerogenicità delle FAV ai sensi del regolamento CLP

" Comunque, a supporto, va considerato che il Na(onal Ins(tute for Occupa(onal Safety and Health (NIOSH), oramai riferimento mondiale in merito alla salute e sicurezza sul lavoro, ha dimostrato un’associazione fra esposizione a FCR (Fibre Ceramiche RefraZarie) e opacità parenchimali per cui, quantomeno in leWeratura, appare ormai assodata la correlazione fra esposizione tra questa par(colare (pologia di fibre e la comparsa di placche pleuriche, disturbi e segni indicaAvi, quali: dispnea, affanno, tosse, irritazione pleurica.

A questo punto, almeno in senso valuta(vo e preven(vo, è opportuno adoWare procedure e processi che ne limiAno il più possibile l’aspirazione, sia alla fonte che nella aerodispersione delle fibre; sia nella protezione colle[va (per esempio con l’adozione di sistemi di aspirazione), sia individuale (con opportuni DPI), sia nella fase opera(va che manuten(va; come normalmente si fa in caso di esposizione a polveri e micropolveri.

Gruppo 1 Cancerogeno per gli esseri umani G r u p p o

2A Probabile cancerogeno per gli esseri umani G r u p p o

2B Possibile cancerogeno per gli esseri umani

Gruppo 3 Non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani Gruppo 4 Non cancerogeno per gli esseri umani

Vedi hZp://www.iarc.fr

6

8

(10)

I valori di riferimento per l'esposizione alle FAV nei luoghi di lavoro

Nella legislazione italiana non esistono valori limite di esposizione per le FAV, né valori guida per concentrazioni medie giornaliere di fibre per gli ambien( residenziali, né per l’aria ambiente comunque, come soZolineato anche dalla circolare n.4 del Ministero della Sanità del 15/03/2000, per l’Italia si può uAlizzare come riferimento l’indicazione rela(va al limite soglia (TLV-TWA) dell’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienist) . 7

! Valori limite ACGIH adoWa( nel 2013.

Evidenziazione categorie da

schema a blocchi

Descrizione Possibile e(cheWatura

Categoria 1B sostanze con un presunto potenziale

cancerogeno sugli esseri umani Pericolo

Categoria 2

sostanze da considerare con sospeWo per i possibili effe[ cancerogeni sugli esseri umani

AWenzione

FIBRE VETROSE ARTIFICIALI TLV - TWA EFFETTI CRITICI Fibre Ceramiche RefraWarie 0,2 ff/cm3 Fibrosi polmonare - Funzionalità

polmonare

Lane di roccia 1 ff/cm3

Vedi hZp://www.acgih.org

7

9

(11)

Ulteriori possibili effe[ sulla salute e sicurezza, la valutazione dei rischi

Salute

Come già precedentemente descriZo, gli effe[ sulla salute che possono derivare da un’esposizione a FAV risultano sostanzialmente condizionaA dall’interazione tra:

1. Le caraWeris(che chimico-fisiche e tossicologiche delle diverse fibre a cui si è esposA (per le quali, in assenza di precisa documentazione si deve provvedere ad effeZuare un’analisi mirata), possono portare a reazioni di diverso Apo.

2. Le capacità rea[ve, si pensi, per esempio a un contaWo con la cute o con gli occhi. Queste fibre, hanno la capacità di “piantarsi”, più o meno a fondo, nel derma o, per esempio, nella cornea in caso di inves(mento oculare, portando forme di irritazione che, se non traZate in modo “efficace” possono rapidamente evolvere in forme irrita(ve più gravi e impaWan( sulla salute dell’organo colpito o del soggeWo in generale.

3. Le capacità difensive individuali dell’organismo esposto, spesso ridoZe, o modificate, anche da situazioni ambientali, come esposizione a “smog”, polveri e micropolveri, o di Apo

“volontario”, come il fumo di sigareZa.

Quest’ulAme possono variare, a causa e in relazione a faWori di rischio individuali in grado di incidere nega(vamente sui normali meccanismi difensivi che assicurano la rimozione, l’allontanamento e l’espulsione o la dissoluzione delle parAcelle o fibre depositate (anche aZraverso l’emissione di muco, colpi di tosse o starnuA), in rapporto al livello, durata e modalità di esposizione. a faZori di rischio voluZuari - fumo di sigareZa.

Sicurezza

Uscendo dalla valutazione dei rischi puramente legata alla salute dell’individuo esposto, per gli effe[ sulla sicurezza, è possibile orientare la necessaria valutazione preven(va dei rischi anche su aspeT, legaA e derivaA, principalmente dal contaWo direWo con e fibre di vetro (FAV), indipendentemente dal faZore dimensionale, nei casi di:

Irritazioni della pelle o organi vari – il contaWo con la pelle e/o occhi, provoca irritazioni che, in tempi rapidissimi, porta a reagire, spessissimo in modo is(n(vo e incontrollato (comunque irrazionale), provocando condizioni di rischio nel campo infortunis(co (si pensi, per esempio, come la presenza sulla pelle e sugli occhi di queste fibre porta il lavoratore a tentare di toglierle, senza pensare alle possibili ricadute sull’aZenzione necessaria al Apo di lavoro che si sta eseguendo, per esempio: durante la manovra di gru o carriponte, durante la conduzione di

Lane di scoria 1 ff/cm3

Lana di vetro 1 ff/cm3

Fibre di vetro a filamento con(nuo 1 ff/cm3 Irritazione apparato respiratorio

Comunque, nei casi di potenziale impaWo sulla salute, per oWenere un quadro completo e integrato nella fase della valutazione dei rischi, va considerato è necessario ampliare il campo valutaAvo anche oltre la potenziale cancerogenicità, si possano manifestare anche ulteriori potenziali effe[ sulla salute umana relaAva alla situazione esposi(va, per questo è opportuno coinvolgere la figura del Medico Competente, se necessario supportato da specialisA in grado di fornire precise indicazioni preven(ve, prote[ve, opera(ve e di contenimento nell’u(lizzo delle FAV.

10

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automezzi o aZrezzature semovenA, o durante l’uso di aZrezzature manuali quali il martello, trapano, mola, o altro).

Cadute e scivolamen( – la presenza delle fibre a terra, o su punA di aggancio (si pensi, per esempio, ai corrimano sulle scale) o su strumen( di comando e controllo (si pensi alle pulsanAere delle aZrezzature desAnate alle movimentazioni dei carichi come paranchi, gru) può causare scivolamenA, cadute, inceppamenA che possono portare a condizioni infortunisAche anche di livello grave.

Efficacia dei sistemi visivi o allertamento- Le fibre disperse e depositate possono, per esempio, rendere meno efficaci gli impianA di illuminazione, o allertamento (per esempio la luminosità dei LED e/o dei sistemi acusAci desAnaA agli allarmi).

- Da notare che tuT gli esempi prima riporta( possono anche fare parte della valutazione dei rischi in caso di dispersione delle polveri, con la differenza che, in caso di polveri soTli, va valutata anche la possibilità di incendio o esplosione.

Rischi opera(vi, indicazioni tecniche

Per le aTvità di prevenzione da porre in essere per la messa in opera di lane minerali risponden(

alla Nota Q o Nota R, il livello di prevenzione è quello normato dal D. Lgs. n. 81/2008, per cui per l’u(lizzo di fibre classificate non pericolose (ovvero quelle conformi a entrambe o almeno una delle due note), sono da considerare i consigli di prudenza:

se si lavora in ambien( non ven(la( o per operazioni che possono generare emissioni di polveri, indossare una maschera prote[va usa e geWa; si raccomanda la sua conformità almeno alla EN 149 FFP1;

uAlizzare guan( per prevenire pruri( in conformità alla EN 388;

indossare occhiali prote[vi con la protezione degli occhi in accordo alla EN 166 (consigliata) o livelli superiori, o sistemi di tenuta a guarnizione;

coprirsi con indumen( da lavoro che coprono anche gli ar(;

sciacquarsi con acqua fredda prima di lavarsi.

Per la messa in opera o la rimozione di fibre ceramiche refraWarie (FCR) e lane minerali non risponden( alla Nota Q o R, effeZuate in luoghi chiusi, le misure di prevenzione riguardano:

mantenere l’integrità dell’imballaggio;

evitare di soWoporre a successive movimentazioni il materiale isolante già posto in opera;

delimitare e segnalare l’area di lavoro, onde consenArne l’accesso ai soli addeT ai lavori;

creare una zona sgombra da tu[ gli ogge[ non necessari allo svolgimento del lavoro, al fine di facilitare le operazioni di pulizia, tramite aspiratore con filtro ad alta efficienza, durante ed al termine del lavoro;

manipolare con cura i prodoT, con parAcolare aZenzione ad un loro eventuale taglio, che dovrà essere effeWuato con utensili manuali;

tenere costantemente pulita l’area di lavoro, rimuovendo prontamente (tramite imbustamento o aspirapolvere) gli sfridi di lavorazione ed evitandone il calpesAo;

tenere adeguatamente gli operatori informa( e forma( sui rischi ed i danni derivanA dall’esposizione a FAV e sulle modalità di u(lizzazione dei Disposi(vi di Protezione Individuale (DPI) e colle[va,

uAlizzare adegua( Disposi(vi di Protezione Individuale (DPI) in modo da evitare anche eventuali irritazioni, tramite:

o maschere respiratorie del Apo a pieno facciale o in alternaAva, facciali filtran( (FF) e occhiali a tenuta;

11

(13)

o tute monouso integrali, preferibilmente in tyvek in quanto risulta essere il materiale più impermeabile e che meno riAene le fibre;

o guanA, preferibilmente in gomma o altro materiale impermeabile alle fibre.

Nel caso di installazione o rimozione di fibre ceramiche refraWarie (FCR) e lane minerali non risponden( alla Nota Q o R, effeWuate all’aperto, è sufficiente delimitare e segnalare l’area di lavoro e dotare gli operatori delle necessarie protezioni individuali.

Disposi(vi di protezione Individuale – Riassunto sinte(co

FaZo salvo quanto sopra, generalmente per la posa in opera e lo smalAmento di FAV conformi alla Nota Q o alla Nota R sono sufficienA i disposi(vi di protezione individuale dichiara( prote[vi per la polvere (indumenA da lavoro e maschera proteTva usa e geZa, guanA, eventuali occhiali proteTvi).

Per i restan( (pi di FAV, le precauzioni necessarie aumentano fino all’u(lizzo di maschere facciali filtran( (FF) o a tenuta (semifacciale o facciale intero con filtro amovibile) e/o occhiali a tenuta, tute monouso integrali (preferibilmente in “tyvek”), avendo inoltre l’accortezza di delimitare l’area di lavoro per consenArne l’accesso ai soli adde[ ai lavori e tenerla costantemente pulita tramite aspirapolvere.

Queste indicazioni, praAcamente iden(che a quelle desAnate alle a[vità con emissioni

“polverose” (anche di legno), sono applicabili in tuWe le differenA a[vità relaAve alle fasi di montaggio, manutenzione, smontaggio, spostamento, immagazzinamento e altro, nonché le fasi opera(ve devono prevedere il divieto di aerodispersione (o il contenimento al massimo livello possibile) e pulizia aZraverso l’uso di sistemi efficaci di aspirazione, contemporaneamente vietandone il soffiaggio

12

(14)

I RIFIUTI

I rifiu( cos(tui( da FAV

Secondo quanto stabilito dal Decreto Legisla(vo n. 152/2006, gli oneri relaAvi alla correZa gesAone e smal(mento dei rifiu( sono a carico del produWore (inteso come la persona la cui aTvità ha prodoWo rifiu(), il quale dovrà classificare il rifiuto (ovvero aZribuire un codice CER) sulla base della concentrazione delle eventuali sostanze pericolose in esso contenute.

TuT i rifiu( industriali sono classifica( come pericolosi in base alla concentrazione delle eventuali sostanze pericolose contenute e, per le Fibre Ar(ficiali Vetrose significa, in assenza di documentazione, analizzare la concentrazione di ossidi alcalini ed alcalino/terrosi nonché il diametro medio geometrico pesato sulla lunghezza delle fibre, DLG-2ES . 8

Le possibili classificazioni per le FAV sono le seguen(:

1. 17.06.03* (rifiuto speciale pericoloso che avrà bassa bio-solubilità e piccolo diametro) 9

2. 17.06.04 (rifiuto speciale non pericoloso).

↓ Per l’aWribuzione del codice CER, i rifiuA cosAtuiA da fibre arAficiali vetrose sono da analizzare secondo il seguente schema, indicato dal Regolamento UE n. 1357/2014 , che impone di 10 u(lizzare i criteri individua( dal Regolamento CLP anche per la classificazione di pericolosità del rifiuto.

Vedi hZps://www.arpae.it/cms3/documenA/reggioemilia/cnr%20pubblicazione.pdf -“I materiali sosAtuAvi

8

dell’Amianto”, La misura del DLG-2ES delle Fibre Minerali Vetrose (Lane Minerali e Fibre Ceramiche ): considerazioni e confronto fra metodi analiAci in MOCF e SEM, una proposta operaAva di Tiziana Bacci, OrieZa Sala, Emilio Renna, Giovanni Pecchini, ARPA Reggio Emilia (Laboratorio SpecialisAco Amianto e Fibre)

Vedi hZp://www.fivra.it/it/caraZerisAche-e-prestazioni/gesAone-del-rifiuto

9

Vedi hZp://www.fivra.it/f/documenA/approfondimenA/gesAone%20rifiuto/

10

Regolamento%20UE%201357_2014%20-%20rifiuA%20pericolosi.pdf 13

(15)

I rifiu( cos(tui( da FAV possono essere des(na( a smal(mento o al recupero.

Per quanto riguarda lo smal(mento finale senza recupero, il Decreto 27 seWembre 2010

“Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuA in discarica, in sosAtuzione di quelli contenuA nel decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005”, all’ar(colo 6

“ImpianA di discarica per rifiuA non pericolosi”, punto 7, dispone che i rifiu( cos(tui( da FAV, indipendentemente dalla loro classificazione come pericolosi o non pericolosi possono essere smal(( nelle discariche per rifiu( non pericolosi, purché si eviA la frantumazione dei materiali.

In seguito, l’ammissibilità in discarica può essere effeWuata secondo quanto riportato dal punto 4 dell’Allegato 1 del DM Ambiente 27 seWembre 2010 "Criteri di ammissibilità dei rifiuA in discarica" , sia dichiarata la rispondenza alla Nota Q, la quale può essere verificata tramite 11 indagine documentale e non analiAca.

Vedi hZp://www.fivra.it/f/documenA/approfondimenA/gesAone%20rifiuto/DM%20Ambiente%2027dic10%20-

11

%20aggiornato%20con%20il%20DM%2024giu15.pdf

14

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