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Nel corso dell’Ottocento furono condotti una lunga serie di progetti

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Durante il secondo conflitto mondiale la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri riportò danni relativamente lievi, solo un colpo dell’artiglieria tedesca esplose sul tetto in corrispondenza del campanile. Tale evento provocò la distruzione della cuspide, la caduta delle macerie sul tetto, e il conseguente danneggiamento della copertura e dell'organo di destra.

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in seguito a tale episodio fino ad oggi la chiesa ha subito soltanto interventi di recupero e consolidamen- to, ma nulla che andasse a variare l’aspetto e la fi- sionomia dell’edificio.

Sebbene sostanzialmente riassestata negli anni immedia- tamente successivi l’Unità, l’intervento più incisivo si ebbe solo dopo 1914 quando l’idea di concludere l’assetto esterno della Chiesa venne definitivamente ripresa.

Il 27 febbraio 1930 l’ingegnere Luigi Pera presentò il progetto di sistemazione della facciata della Chiesa, il quale venne finalmente concluso nel 1933 .

La

La compatibilità dei linguaggi diversi fu giocata in un rapporto di subordinazione tra il vecchio e il nuovo.

L’intervento interessò anche i prospetti laterali, che vennero dunque completati uniformando il paramento a quello già esistente. I fianchi esterni vennero rivesti- ti in laterizio, con finestre chiuse entro cartelle mar- moree, fino ad assumere la forma che tuttora conservano.

Negli ultimi decenni del Settecento le soppressioni napoleo- niche imposero la chiusura della Chiesa così che l’edificio religioso venne deteriorandosi notevolmente e alla riapertu- ra si fece urgente la necessità di apportare significative modifiche all'edificio.

Nel corso dell’Ottocento furono condotti una lunga serie di progetti. Nel 1847 venne approvata la proposta del Poccian- ti che presentò un progetto estremamente radicale. La pro- posta del Poccianti consisteva nella trasformazione della Chiesa in una basilica neoclassica a tre navate. Quando Poc- cianti morì, nel 1858, i lavori di ampliamento non vennero più ripresi

Negli anni 1867-1868 l’ingegnere Niccoli cancellò i segni del Poccianti, riportando la chiesa allo stato di qua- rant’anni prima.

Agli esordi del XVIII secolo si ebbe una ripresa di interes- se per la Chiesa poiché le sue insufficienti dimensioni ren- devano complicato l’adempimento delle funzioni. Un sopral- luogo del 1681 finì col consigliare la costruzione di mura- glie di sostegno attorno al perimetro longitudinale del corpo centrale, riproponendo così, sotto il velo di una emergenza statica, il problema di un ampliamento della c ventuale.

Al Silvani fu affidato il progetti ed egli concepì una radi- cale modifica della chiesa. I lavori furono ben presto ap- provati nel 1682, ma a causa della morte dell’architetto nel 1685 l’ipotesi iniziale fu fortemente ridimensionata. Si provvide semplicemente a chiudere le pareti e la copertura, con l'esecuzione dei due tozzi corpi laterali ancora oggi esistenti, mai concepiti come vere e proprie navate, ma come corpi annessi adibiti a magazzini e spogliatoi.

Tra il 1603 e il 1606 fu realizzato il soffitto ligneo su progetto atribuito a Alessandro Pieroni.

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Nell’aspetto dell’edificio è chiaramente avvertibile una precoce adesione ai canoni controriformistici. La chiesa infatti era molto sobria all’interno e l’elemento che catturava lo sguardo era il maestoso soffitto ligneo a cassettoni, in travi intagliate e dorate, in cui erano inseriti alcuni dipinti. Questo imponente soffitto era sorretto da dieci capriate lignee che scandivano lo sv

sviluppo longitudinale e che testimoniavano l’abilità del Vasari anche nella progettazione strutturale.

Il progetto della facciata originario del Vasari andò perdu- to. Solo alla fine del secolo Ferdinando I volle condurre a termine la Chiesa e incaricò Don Giovanni de’ Medici di eseguire un nuovo disegno per il prospetto.

La facciata, appariva come appare oggi, con la sua forma quadrata in marmo bianco di Carrara, con fasce di bardiglio a riquadri, composta da due ordini sovrapposti e tripartita verticalmente da colonne e lesene lisce. Nella parte cen- trale, leggermente arretrato, era presente il portone di accesso, al di sotto di un timpano spezzato. Al secondo ordine dominava lo stemma di marmo dei Medici, con ai lati d

due finestre incorniciate da panneggi. Concludeva il pro- spetto un frontone in cui era inserito lo stemma stefaniano e due volute di raccordo a dei pinnacoli terminali. Il ritardo del campanile fu dovuto ai mutamenti apportati al progetto iniziale del Vasari del 1569. La struttura por- tante del campanile fu provvisoriamente coperta e un nuovo disegno venne proposto nel gennaio 1570 e concluso da Gio- vanni Fancelli, nel 1574, con alcuni cambiamenti in fase di realizzazione.

Il Campanile è costituito da quattro pilastri in muratura al cui interno è collocata un’apertura tripartita in marmo con sopra un arco traforato e la decorazione di esso venne ese- guita con due materiali: marmo e macigno (colonne, fine- stroni con ornamento in marmo; basamento e balaustre in macigno). In sommità è presente la cella campanaria in marmo, dove si trovano aperture circolari in cui originaria mente era collocato l’orologio. Le campane furono fuse in- torno alla metà del Settecento.

Prospetto ovest Prospetto nord

Prospetto ovest Prospetto nord

Prospetto ovest Prospetto nord

Sezione trasversale Sezione longitudinale

Prospetto ovest Prospetto nord

Prospetto est Sezione trasversale

Prospetto ovest Prospetto nord

Prospetto ovest Prospetto nord

FondazioneSacroOrdine

deiCavalieridiSantoStefano

Realizzazionedei confessionaliedegli altarilaterali Restaurocampanile ProgettodelPoccianti InterventodelNiccoli

R

Restaurocampanile Progettoerealizzazionedel soffittocassettonato (Atticciati,Pieroni) Progettiampliamento Realizzazionedeipoggioli

marmorei(Fancelli) dell’organodestro(Zeffirini) CompletamentodelCampanile (FancellisuprogettodelVasari)

PIAZZADEICAVALIERI Sedeprincipale

dell’OrdinediSantoStefano metàXVI-metàXVIIIsec.

PERIODOMEDICEO OGGI

PIAZZADEICAVALIERI Sedeprincipaledella ScuolaNormaleSuperiore dallametàXVIIsec. PIAZZADELLE“SETTEVIE

Centrodipoterepolitico comunale metàXIII-metà XVIsec.

PERIODOCOMUNALE

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