LE ACQUISIZIONI
DI AZIENDE
FLUSSI
• ANALISI PROPRIA AZIENDA:
CIÒ CHE SI È – COME SI È
POSIZIONE COMPETITIVA OCCUPATA
PRESUPPOSTI
PERTANTO SI RICHIEDE
• FORTE SENSIBILITÀ DEL MANAGEMENT
• CAPACITÀ ORGANIZZATIVE, CULTURA E PROFESSIONALITÀ.
OBIETTIVO DI CRESCITA
LA CRESCITA È SEMPRE UN MOMENTO CRITICO
2
PRODOTTI MERCATI VOLUMI OBIETTIVI
1
STESSI STESSI AUMENTO DI SCALA EECONOMIA APPRENDIMENTO2
AUM. E RINNOVO GAMMA DIPRODOTTI STESSI DIFFERENZIAZIONE
RISPETTO ALLA CONCORRENZA
3
STESSI NUOVE AREE O CATEGORIE DICLIENTI
AUMENTO
RAGGIO DI AZIONE
DIRETTRICI DEI PROCESSI DI CRESCITA
1. L’ampliamento dei volumi di vendita dei prodotti offerti nei medesimi segmenti di mercato comporta
il conseguimento di economie di scala, ripartendo i costi fissi su maggiori volumi
l’ottenimento di economie di apprendimento
l’incremento della propria quota di mercato, se si tenta di catturare il consumo dei clienti dei concorrenti.
DIRETTRICI DEI PROCESSI DI CRESCITA
4
2. L’allargamento/rinnovo della gamma della propria offerta ha lo scopo di:
sollecitare la domanda ad espandersi
ottenere una più spiccata differenziazione dei prodotti rispetto alla concorrenza
apportare miglioramenti per renderli più attrat-tivi e funzionali
prospettare ai clienti nuove funzioni d’uso dei prodotti tradizionali
DIRETTRICI DEI PROCESSI DI CRESCITA
3. Con gli attuali prodotti si va alla conquista di nuovi mercati, al fine di:
entrare ed espandersi in nuovi territori
prospettare ulteriori utilizzazioni dei propri prodotti
mostrare la capacità di soddisfare nuovi bisogni.
DIRETTRICI DEI PROCESSI DI CRESCITA
6
4. La diversificazione della gamma produttiva ha l’obiettivo di:
rinnovare e sviluppare la varietà di output
inserire i differenti prodotti in nuovi mercati
conseguire economie di raggio d’azione (o di scopo)
DIRETTRICI DEI PROCESSI DI CRESCITA
Seguendo una o più delle indicate direttrici, le imprese promuo-vono, dunque, il proprio sviluppo:
-- amplificando la posizione occupata nel settore e nei business in essere (integrazione orizzontale)
-- allargando i propri confini internalizzando attività a monte o a valle:
- verso i mercati dei propri fornitori o verso quello degli acquirenti dei propri prodotti (integrazione verticale) - espandendosi in settori e in business complementari e collegati (diversificazione correlata)
-- entrando in settori e in ambienti competitivi completamente diversi da quelli in cui si è presenti (diversificazione non correlata o conglomerata)
DIRETTRICI DEI PROCESSI DI CRESCITA
8
CRESCITA ESTERNA E CRESCITA INTERNA
GLI OBIETTIVI DI CRESCITA POSSONO RAGGIUNGERSI
Per via interna con forze e risorse di cui si dispone e compiendo investimenti
Per via esterna mediante acquisizioni
10
-
V ANTAGGI DELLA CRESCITA ESTERNA
COMBINARE I PUNTI DI FORZA DELL’ACQUIRENTE E DELL’ACQUISITA
CENTRARE OBIETTIVI STRATEGICI IN TEMPI RAPIDI,
UNICA MODALITÀ PER ENTRARE IN SETTORI O MERCATI IN CUI LE BARRIERE D’INGRESSO RISULTANO INSUPERABILI
EVITARE COSTOSI PROCESSI DI APPRENDIMENTO ED ELIMINARE I RISCHI CONNESSI AD OGNI INIZIATIVA PER LA PRIMA VOLTA INTRAPRESA
NON TURBARE SETTORI SATURI
ANNULLARE IN VIA DIRETTA CONCORRENTI
ACQUISTARE MARCHI, SPECIFICHE TECNOLOGIE, NICCHIE
CRESCITA ESTERNA E CRESCITA INTERNA
CRESCITA ESTERNA E CRESCITA INTERNA
LIMITI DELLA CRESCITA ESTERNA
UNA SINGOLA IMPRESA ACQUISITA NON POSSIEDE TUTTE LE RISORSE E COMPETENZE NECESSARIE
SOPRATTUTTO CIO’ E’ VERO PER NUOVE TECNOLOGIE O NUOVI MERCATI
RISCHIO DI TRASCURARE IL PIENO UTILIZZO DEI PROPRI PUNTI DI FORZA
12
-
EVITA L’APPORTO DI RISORSE NON UTILMENTE SFRUTTABILI (EFFETTO DUPLICATIVO)
GRADUALITÀ DELLA CRESCITA COMPATIBILE CON IL “CARATTERE” DELL’ORGANIZZAZIONE E CON MODI E TEMPI PIU’ CONGENIALI
CONSERVAZIONE DELLA COMPAGINE SOCIALE.
CRESCITA ESTERNA E CRESCITA INTERNA
V ANTAGGI DELLA CRESCITA INTERNA
CONCLUSIONI
CONDIZIONAMENTO SETTORE/AMBIENTE ESTERNO
i cambiamenti di regole, confini e condizioni competitive richiedono spesso rapide crescite
NON SI ESCLUDONO PROCESSI DI CRESCITA MISTI
IN OGNI CASO OCCORRE SALVAGUARDARE PROPRIE CULTURE E CONOSCENZE
CRESCITA ESTERNA E CRESCITA INTERNA
14
16
Con ACQUISIZIONI DI AZIENDE
si intende fare riferimento ad ogni modalita’ con cui si riesce a conseguire
il possesso totale o il controllo di un’azienda
A C Q U I S I Z I O N I
• acquisti e apporti di pacchetti azionari (totalitari o di controllo)
•
acquisti e apporti - per conferimenti o scissioni - di aziende
o di rami aziendali;
• fusioni.
18IN TUTTI I TIPI DI ACQUISIZIONE OBIETTIVI COMUNI
AUMENTARE DIMENSIONI
OTTENERE NUOVE RISORSE E COMPETENZE CATTURARE NUOVI VALORI
CONQUISTARE CONSERVARE RAFFORZARE VANTAGGI COMPETITIVI
A C Q U I S I Z I O N I
VERSO LE ACQUISIZIONI SI E’ SOSTANZIALMENTE SPINTI DALLE MEDESIME MOTIVAZIONI RISCONTRABILI NEI VARI
TIPI DI ACCORDI O ALLEANZE TRA IMPRESE.
LE ACQUISIZIONI RAPPRESENTANO SCELTE DEFINITIVE COMPIUTE TRA ALTERNATIVE CHE SI PROSPETTANO
PERCORRIBILI ALLE IMPRESE CHE INTENDONO REALIZZARE
PROCESSI DI CRESCITA (CREANDO VALORE)
A C Q U I S I Z I O N I
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creazione di valore:
rendimento generato
> costo capitale ottenuto
A C Q U I S I Z I O N I
A C Q U I S I Z I O N I
fonti di creazione del valore
RICAVI
Potere di mercato Quota
Differenziazione
EFFICIENZA
< COSTI
< CAPIT. INVEST.
Economie di scala Econ. di esperienza
Econ. di scopo Gestione circolante
RISCHIO
Diversificazione attivitià
Eliminaz.concorrenti Cattura fonti di approvvig. o canali
Leva operativa
A C Q U I S I Z I O N I
AUMENTO DEL POTERE DI MERCATO
INCREMENTI DI EFFICIENZA
•
CONSERVARE LE POSIZIONI RAGGIUNTE E POTENZIARLE•
ACCRESCERE IL CONTROLLO SUL MERCATO•
IMPEDIRE NUOVI INGRESSI NEL SETTORE•
CONTRASTO CONCORRENTI•
INCREMENTARE I RICAVI.•
RIDURRE I COSTI•
ABBASSARE IL LIVELLO DEL RISCHIO AZIENDALE•
AMPLIARE LA CAPACITÀ DI OTTENERE CREDITO A CONDI- ZIONI MIGLIORI• POTENZIARE/INTEGRARE LE RISORSE DI CUI SI DISPONE.
IN VISTA DI CREARE VALORE LE RAGIONI DI COMPIERLE SONO
FONDAMENTALMENTE DUE
A C Q U I S I Z I O N I
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nelle strategie di sviluppo delle imprese multibusiness altra ragione delle acquisizioni:
accrescere e migliorare il portafoglio
A C Q U I S I Z I O N I
Quota di mercato relativa
Tasso
sviluppo del
mercato
Alta Bassa
B a s s o A lt o
STAR Utili elevati e crescenti Flusso cassa equilibrato
investire nella crescita
QUESTION MARK Utili bassi e instabili Flusso cassa
negativo
evoluzione in star o in dog
CASH COW Utili e flussi
alti e stabili
“mungere”DOG
Utili bassi e instabili Flussi negativi
disinvestire
LA MATRICE DEL BOSTON CONSULTING GROUP
?
A C Q U I S I Z I O N I
nelle strategie competitive per rafforzare e conseguire
vantaggi competitivi:
di costo e di differenziazione
A C Q U I S I Z I O N I
L’OPERAZIONE DI PER SE’ NON REALIZZA GLI OBIETTIVI
PONE SOLO LA CONDIZIONE PRELIMINARE
FONDAMENTALE LA FASE POST-ACQUISIZIONE
OCCORRE MODIFICARE STRUTTURE E POLITICHE DI GOVERNO
OCCORRE INTRODURRE COMUNE MODO DI PENSARE
OCCORRE REALIZZARE EFFICACE COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO
A C Q U I S I Z I O N I
28
ACQUISTO DI HOLDING CHE ARRICCHISCE IL PORTAFOGLIO
A C Q U I S I Z I O N I
IN GENERE ALL’ACQUISIZIONE SEGUE L’INTEGRAZIONE DELLE AZIENDE PER OTTENERE BENEFICI E SINERGIE
TUTTAVIA IN ALCUNI CASI NON SI PREVEDE ALCUNA INTEGRAZIONE
NON DANNEGGIARE VANTAGGI COMPETITIVI RISORSE VALORI SALVAGUARDARE IDENTITA’ E IMMAGINE
CONSERVARE FLESSIBILITA’ COMPLESSIVA
ACCORDI SUCCESSIVI CON ALTRI SOGGETTI
SOLO «ECONOMIE DI INTEGRAZIONE MANAGERIALE»
Necessità di interdipendenza strategica N e c e s s it à d i a u to n o m ia o rg a n iz z a ti v a
Alta Bassa
B a s s a A lt a Conservazione Simbiosi
(Holding) Assorbimento
A C Q U I S I Z I O N I
(Haspelagh e Jemison)
LIQUIDITA’
ECCEDENTI O AFFARE
INTERESSANT
SOTTRAZIONE A UN
CONCORRENT INTERESSI
PERSONALI DA PARTE DEL
SPINTE ESTERNE
RAGIONI
A C Q U I S I Z I O N I
ALTRE RAGIONI DI UN’ ACQUISIZIONE
SCELTE NON STRATEGICHE MA DERIVANTI DA CIRCOSTANZE CASUALI O DA RAGIONI DI
ALTRA NATURA
VERSO LE ACQUISIZIONI SI E’ SOSTANZIALMENTE SPINTI DALLE MEDESIME MOTIVAZIONI RISCONTRABILI NEI VARI
TIPI DI ACCORDI O ALLEANZE TRA IMPRESE.
A C Q U I S I Z I O N I
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F I N A L I TA’
conquistare preminenti posizioni nel mercato;
ripartire i rischi;
sviluppare nuove tecnologie;
condividere ed accrescere esperienze e conoscenze;
acquisire ulteriori capacità produttive;
accedere a nuovi mercati.
Accordi e collaborazioni tra imprese sono altro strumento di crescita esterna (spesso si concludono con acquisizioni)
A L L E A N Z E
JOINT VENTURES
Si tratta, di regola, di strutture organizzative comuni cui si assegna anche un’autonomia giuridica
Sono costituite da due (o più) soggetti imprendi-toriali, aventi propria indipendenza operativa.
SI UTILIZZANO, PRINCIPALMENTE, PER INTEGRARE COMPETENZE DISTINTIVE DEI PARTNER, O PER CONSENTIRE L’INGRESSO IN NUOVI
MERCATI O IN NUOVI BUSINESS A tempo determinato
34
A L L E A N Z E
ALLEANZE STRATEGICHE
Sono accordi di vario tipo e con scadenze non breve, sostanzialmente informali o con alla base contratti molto precisi.
Con tali accordi:
• si accede al mercato della controparte
• si condivide lo sviluppo di tecnologie
A L L E A N Z E
ACCORDI DI LICENZA
Sono quelli con cui il titolare di un brevetto, di un marchio, di una tecnologia
esclusiva, di una formula, ecc., concede ad un terzo (licenziatario) il diritto
all’utilizzazione, a fronte del pagamento di un compenso (royalty)
36
A L L E A N Z E
FRANCHISING
si tratta di un accordo con cui un’impresa industriale o produttrice di servizi (franchiser) concede ad un’impresa commerciale (franchisee) il diritto a vendere i propri beni, usandone il marchio diffuso nella distribuzione al dettaglio di beni e servizi
RETI
Sono caratterizzate dal fatto che una pluralità di
A L L E A N Z E
Spesso utili alternative per determinati obiettivi di crescita:
sono dotate di una maggiore flessibilità
consentono una più rapida e meno rischiosa integrazione delle conoscenze
impegnano in misura più limitata nella preparazione
richiedono una destinazione di risorse minori
sono meno onerose nella gestione e sul piano organizzativo
lasciano agli aderenti piena autonomia decisionale e di controllo
38
A L L E A N Z E
MOTIVAZIONI A CEDERE LE AZIENDE
Le cessioni di aziende possono anch’esse essere conseguenti
a programmi strategici generatori di un maggiore valore
- AZIENDE O RAMI NON PIÙ STRATEGICAMENTE ACCORDABILI CON I NUOVI ORIENTAMENTI PRESCELTI – DI DEBOLE POSIZIONE COMPETITIVA - FONTI DI PERDITA
- PROGRAMMI DI DISINVESTIMENTO DI IMPRESE DIVERSIFICATE
- SI ACCRESCE LA FLESSIBILITÀ DELL’IMPRESA CEDENTE O SI RIMEDIA A ERRORI PRECEDENTI
- SI REALIZZANO MEZZI LIQUIDI
- COSTITUISCONO IL SECONDO MOMENTO DI ACQUISTI
MOTIVAZIONI A CEDERE LE AZIENDE
Altre ragioni specialmente presenti in imprenditori medio piccoli
- PERDITA ENERGIA DECISIONALE E PROSPETTIVE NON INCORAGGIANTI
- DEMOTIVAZIONE NELLA CAPACITA’ DI COMPETERE - MUTAMENTO DI INTERESSI
- CONTRASTI TRA I SOCI
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PRINCIPALI TECNICHE PRINCIPALI
TECNICHE
PERMUTA
LEVERAGED BUYOUT (L.B.O.)
RASTRELLAMENTO (o RAMASSAGE)
O.P.A. (TAKEOVER BID)
O.P. S. e O.P.A.S.
TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
LEVERAGED BUYOUT
Tecnica di acquisto complessa, con la quale il controllo di una società viene ottenuto facendo leva prevalentemente
sui finanziamenti, e contando, per il rimborso, su risorse della stessa società
bersaglio
È una modalità di acquisto di rami aziendali e di immobilizzazioni tecniche
o finanziarie, che prevede un
corrispettivo rappresentato da altre immobilizzazioni, anch’esse tecniche o
finanziarie PERMUTA
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TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
Operazione con cui si attuano nei mercati borsistici, in maniera
sistematica e continuativa, acquisti di piccole partite di azioni di una societa’
obiettivo
RASTRELLAMENTO
OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO (OPA)
Con essa, tutti i possessori di azioni della società obiettivo sono invitati a cedere le proprie azioni alle medesime
condizioni con cui passano di mano partecipazioni di controllo. Può essere
volontaria o obbligatoria qualora ricorrano determinate condizioni
OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO (OPS)
o
DI ACQUISTO E DI SCAMBIO (OPAS)
Si tratta di offerta in cui il corrispettivo, offerto a coloro che intendono cedere, è
rappresentato, rispettivamente in misura totale o parziale, da titoli della
società offerente, e non da danaro
TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
Nel caso in cui si arrivi a possedere una
partecipazione superiore alla soglia del 30% del capitale della società obiettivo l’OPA diventa
obbligatoria e va estesa alla totalità dei soci a meno che precedentemente non sia stata formulata
un’OPA preventiva di almeno il 60%.
Nelle società quotate diverse dalle PMI è sufficiente che gli acquisti portino a superare il 25% del
capitale della società obiettivo, se nessun altro socio detiene una partecipazione superiore.
Gli statuti delle PMI possono comunque prevedere una soglia minima non inferiore al 25% ed una
soglia massima non superiore al 40%.
44
OPA OBBLIGATORIA
L’ OPA riguarda titoli quotati ed è sottoposta a vigilanza CONSOB
L’offerta formulata ai soci della società obiettivo non può essere inferiore al prezzo più alto
pagato nei 12 mesi precedenti o, in mancanza di acquisti, al prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi.
L’offerta è irrevocabile, valida per un periodo compreso tra 15 e 55 giorni.
OPA OBBLIGATORIA
TECNICHE DI DIFESA PREVENTIVE
Shark repellents
Golden parachute agreements
Poison pills
AZIONE DI CONTRASTO ANCHE DOPO IL LANCIO
I «white knights»
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TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
OPA OSTILI
SHARK REPELLENTS
GOLDEN PARACHUTE AGREEMENTS
Clausole statutarie che possono prevedere elevatissime maggioranze di voto per
deliberare proposte di fusione o di dismissioni rilevanti
Clausole inserite nei contratti di lavoro che prevedono benefits da ricevere in caso di
ingresso nella compagine sociale di nuovi soci ovvero di licenziamento o revoca di
incarico ingiustificati
POISON PILLS
Di regola si tratta di azioni privilegiate convertibili distribuite agli azionisti, i cui
diritti si attivano nel caso di scalate da parte di terzi
TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
BREAKTHROUGH
RULE PASSIVITY RULE
Facoltativa
dal D.L. 185 del 29.11.2008 Ripristinata
dal D.Lgs. del 18.09.2009 Derogabile con apposita
clausola statutaria
MISURE DIFENSIVE IN ITALIA
48
TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
Durante il periodo dell’offerta sono inefficaci nei
confronti
dell’offerente
eventuali limitazioni statutarie alla
trasferibilità dei titoli o al diritto di voto.
Resta possibile solo BREAKTHROUGH
RULE PASSIVITY RULE
Dopo che l’offerta è stata promossa
azioni difensive
(aumenti di capitale, conversione di
obbligazioni in azioni ecc..)
possono essere avviate dagli
amministratori,
Effetti negativi:
• sul prezzo di acquisto
• sulla gestione: periodo di incertezza
• sul management :
fuoriuscita di dirigenti
impedite utili informazioni
clima post operazione non favorevole
50
TECNICHE PARTICOLARI di ACQUISTO
OPA OSTILI
52
Kraft Foods Overview, 2008
I prodotti di Cadbury
56
The combination of Kraft Foods and
Cadbury creates a global powerhouse in
snacks, confectionery and quick meals.
Obiettivi del takeover:
- rafforzare la presenza in settori con elevato sviluppo della domanda, come
“gum” e cioccolato;
- trasformare e allargare il portafoglio prodotti;
- accelerare lo sviluppo di lungo termine e
in definitiva creare più valore per gli
azionisti
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Obiettivi del takeover:
- l’acquisizione di Cadbury (secondo produttore nel mondo per fatturato nel dolciario) avrebbe creato una nuova impresa globale
- avrebbe consentito di ridurre i costi entro tre anni attraverso sinergie produttive
- I due brands avrebbero aumentato la penetrazione nei mercati emergenti
- la Kraft sarebbe emersa come leader nel
settore degli snacks, del dolciario e dei
quick meals
“Kraft Foods è a un passo dall’acquisizione di Cadbury.La Società americana sarebbe pronta infatti a mettere sul piatto 11,7 miliardi di sterline (19 miliardi di dollari) per prendere il controllo del colosso britannico del cioccolato e dar vita al leader mondiale del settore. La sua offerta supera quella di Hershey (17,9 miliardi di dollari) e la sua stessa precedente offerta, pari a 10,5 miliardi di sterline.
Le due società sono sul punto di accordarsi per un prezzo di 840-850 Pence per azione,che rappresenta un premio di circa il 5%
sull’attuale quotazione di Cadbury (che ieri ha chiuso a Londra a
807,5 pence). Secondo indiscrezioni, 500 pence sarebbero in cash e
la quota restante in titoli. Se il Cda della società inglese dovesse
60
“Il prezzo finale offerto da Kraft è 11,9 miliardi di sterline, 19,6 miliardi di dollari, il 14% in più della cifra iniziale, buttata là, senza troppa convinzione, in agosto. Irene Rosenfeld, ceo del colosso alimentare Usa, propose, infatti, 745 pence per l’operazione di cui 300 cash. Un’offerta che Roger Carr presidente di Cadbury liquidò come
«ridicola»
Nella notte s’è delineato un deal globale da 850 pence, quello che il management di Cadbury riteneva soglia minima. L’intesa, in realtà, valuta il titolo 840 pence,ma prevede un dividendo straordinario di 10 pence portando al numero magico che sigilla l’accordo.
11,9 miliardi di sterline significano un ebitda di 13 volte, inferiore al
moltiplicatore di altri deal nel settore”.
62
“Londra è lontana,Cadbury ancora di più, soprattutto dopo che il signor Michele - che a 85 anni resta l’indiscusso gran patron della Ferrero - ha detto di no. Niente Opa sul gruppo inglese finito nel mirino ostile di Kraft, l’affare è troppo rischioso e contrario alle regole della casa che ha sempre puntato sulla crescita per linee interne.
L’affare Cadbury era troppo complicato.
L’americana Hershey si sarebbe presa il settore del cioccolato mentre il
gruppo albese si sarebbe limitato al solo” pastigliaggio” dove Cadbury
è forte con Halls, Trident o Hollywood chewing gum,ma fanno notare
come Cadbury abbia il doppio degli addetti,quasi 45mila, di quelli della
Ferrero pur con un fatturato superiore, ma non di troppo, di quello
albese. Tagli occupazionali inevitabili, quindi, che Ferrero non ha voglia,
64
“Meglio concentrarsi su Alba, dove sono da poco iniziati i lavori per il nuovo centro sperimentale e gli stabilimenti sfornano la bellezza di 900 Ferrero Rocher al minuto. E dove il consiglio comunale,prima di Natale, ha approvato all’unanimità una variante parziale al piano regolatore
per permettere all’azienda di costruire un impianto di stoccaggio imponente per la Nutella.
Un magazzino completamente automatizzato di mille metri quadrati
alto 30 metri per stare dietro all’aumento della produzione della Nutella. Lo stoccaggio è fondamentale perché questa inimitabile crema di cioccolato deve "maturare" almeno cinque giorni prima di essere movimentata.
Trentamila metri cubi di Nutella, diciamocelo, valgono più dei tanti
problemi che avrebbe portato Cadbury”.
66
Alla fine Kraft ebbe l’approvazione del 71,7% degli azionisti.
L’opinione pubblica britannica si sentì molto ferita per la perdita di una vera icona nella storia industriale britannica.
Per molti il management fu il vero responsabile del takeover. Più bravo a fare trattative che a gestire, si disse. Altrimenti il prezzo sarebbe stato molto più elevato.
Sotto il controllo di Kraft le vendite di Cadbury calarono quasi ovunque.
Kraft non mantenne molte promesse fatte durante il takeover; chiuse alcuni stabilimenti, fece licenziamenti e portò la sede centrale a Zurigo.
Anche il governo inglese intervenne, ma senza risultati concreti. Furono solo più rigidamente regolati i takeover.
Alcuni dirigenti di elevato livello lasciarono. Le due culture non si sono mai amalgamate bene.
La ceo di Kraft che aveva esaltato la grande dimensione come vantaggio competitivo e aveva per questo deciso l’operazione di
acquisizione di Cardbury, meno di due anni più tardi dovette operare una scissione , separando la snack company dal resto.
Molti studi dimostrano che più della metà delle M & A distruggono
valore. Particolarmente a rischio sono i takeover ostili.
individuazione
dell’obiettivo strategico
elaborazione strategica e analisi
si ricerca e seleziona fase di negoziazione
e closing
configurazione ideale
I TEMPI DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO
LA PREPARAZIONE
I TEMPI DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DURATA
ANALISI E VALUTAZIONE STRATEGICA
TRATTATIVA E CLOSING
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI POST
ACQUISIZIONE
Da 6 mesi a 10/12 mesi
T0 T1
Da 2 anni a 3 anni
T2
Macrofasi Fattori critici Risorse coinvolte Fase 1
Analisi e valutazionepreventiva a livello strategico
Capacità di visione
strategica Management interno dell’acquirente
Fase 2
Negoziazione e closing Forza contrattuale Capacità negoziali Livello del prezzoEsterni: in genere consulenti e professionisti
Fase 3
Integrazione ex postI TEMPI DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO
RISORSE COINVOLTE
Macrofasi Impatto sul valore Fase 1
Analisi e valutazionepreventiva a livello strategico
Minimo
Il rischio massimo concerne un’opportunità non sfruttataFase 2
NegoziazioneMedio
Obiettivo di “cattura di valore”Fase 3
Integrazione ex postI TEMPI DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO
IMPATTO SUL VALORE
DUE DILIGENCE
ESAME DELL’EFFETTIVA CONVENIENZA DELL’OPERAZIONE:
• Rischi e potenzialità
• Scelte e indirizzi da assumere
INDAGINE DA PARTE DI UN TEAM DI ESPERTI
(obiettivi fissati dall’acquirente)
precede il closing
• Analisi prestazioni passate
• Valutazione risorse umane
• Studio mercato potenziale
• Rapporti in corso
• Attendibilità bilanci/
regolarità documentazione
• Legalità atti e comportamenti
obiettivi:
valutare il grado di affidabilità della controparte
valutare la solidità aziendale e le prospettive di sviluppo
conoscere in anticipo eventuale esistenza di irregolarità e disfunzioni
valutare rischi, passività potenziali ed occulte
L’ESITO INFLUIRA’ SUL PREZZO DEFINITIVO E POTRA’
COMPORTARE L’INSERIMENTO DI CLAUSOLE DI GARANZIA
72
DUE DILIGENCE
DUE DILIGENCE AMBIENTALE
Analisi volta a conoscere:
il potenziale impatto ambientale che l’attività svolta dall’impresa può avere
le caratteristiche territoriali in cui l’impresa opera
DUE DILIGENCE PROMOSSA DAL
VENDITORE
Analisi volta a: