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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ Trent’anni di inclusione nella scuola italiana – A. Canevaro (a cura di ) – Erickson 2007 Premessa

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Trent’anni di inclusione nella scuola italiana – A. Canevaro (a cura di ) – Erickson 2007 Premessa1

Negli anni 70 si assiste ad un graduale processo di riflessione sulla integrazione delle persone disabili, allora chiamate portatrici di handicap.

Emergeva con forza la consapevolezza dell’inadeguatezza delle istituzioni speciali e la necessità di una effettiva integrazione nella vita sociale, in parallelo con quella dei cosiddetti normali.

Si inizia a porre l’enfasi sull’integrazione scolastica, considerata nel momento contingente ma anche in prospettiva di un successivo inserimento nella vita sociale adulta, attraverso un percorso di promozione dell’autonomia. Si affermava con forza il principio secondo il quale la scuola

dell’integrazione deve operare con altre strutture e in funzione della vita che va oltre la scuola Prodomi di tale tendenza sono rintracciabili in alcuni documenti ufficiali che, indirettamente preannunciano la integrazione dei disabili anche se non ne fanno esplicita menzione.

Tali documenti pongono l’enfasi sull’educazione, intesa come tema centrale nella società, impegnata a preparare gli uomini alla società.

Pur non affrontando direttamente la specificità dell’integrazione di soggetti speciali, dunque, si ponevano le basi per la sua realizzazione.

Oggi il processo di inclusione, termine che ha ereditato i principi fondanti dell’integrazione, è rappresentabile, seppur nella sua complessità, come una realtà disposta per la vita di tutte e di tutti, senza strutture speciali o progetti straordinari.

L’inclusione

L’inclusione è un diritto fondamentale ed in relazione con il concetto di appartenenza.

Le persone con o senza disabilità possono interagire come persone alla pari.

Un’educazione inclusiva permette alla scuola regolare di riempirsi di qualità: una scuola dove tutti i bambini sono benvenuti, dove possono imparare con i propri tempi e soprattutto possono

partecipare.

Una scuola dove i bambini riescono a comprendere le diversità e che queste sono un arricchimento.

La diversità diventa, così, normale.

E lo stesso per il lavoro, per la vita sociale e culturale.

Scopo dell’inclusione è quello di rendere possibile, per ogni individuo, l’accesso alla vita

“normale” per poter crescere e svilupparsi totalmente.

Introduzione2

Le problematiche relative alla realizzazione dell’effettiva inclusione chiamano in causa le

responsabilità della pedagogia speciale, disciplina che rivendica la sua autonomia rispetto ad altre e nei confronti della pedagogia generale.

Nello specifico, la pedagogia speciale, assumendo la prospettiva dell’inclusione, si prospetta come disciplina connotata da un’identità aperta e plurale.

In altre parole, i temi che la pedagogia speciale, come le professioni implicate, affrontano, hanno una dinamica vitale che non permette di ritenersi completa dal punto di vista scientifico, formativo e informativo. La specificità della pedagogia speciale dell’inclusione è la sua identità

costantemente incompleta.

1 In corsivo le citazioni dal testo.

2 In corsivo le citazioni dal testo.

(2)

La pedagogia speciale e le professioni inclusive devono pensare la propria identità in base alla realtà dei soggetti disabili e dei servizi scolastici e non. Ciò comporta la necessità dell’assunzione di responsabilità.

La pedagogia speciale e le professioni inclusive si misurano con il limite e devono superare la distanza fra il limite vissuto e la sua rappresentazione.

La pedagogia speciale e le professioni inclusive sono implicate nello sviluppo dell’etica delle conoscenze, vivendo una pedagogia delle difficoltà , delle sfide e del conflitto positivo.

Inoltre, la pedagogia speciale e le professioni inclusive possono proporsi come una pedagogia con competenze trasversali e strutturali.

Esse hanno per oggetto condizioni umane che possono provocare una certa lacerazione nell’ordine delle cose. Il percorso è verso il riconoscimento della piena umanità e la legittimazione deve essere data sia al soggetto con disabilità, sia al soggetto “normale”. È una legittimazione plurale, come l’identità. È legittimazione interna per quanto attiene l’oggetto della pedagogia speciale, esterna, in quanto è riformulazione dal mondo del sapere costituito a quello del sapere riformulato.

La legittimazione, quindi, si compone di analisi e approfondimenti plurimi, che vanno a indagare vari livelli e in varie direzioni la consistenza e gli orizzonti teorici,il percorso storico, le

connessioni, le ricadute operative della pedagogia speciale e le professioni inclusive.

Per approfondire3

CURVA DELLA EDUCABILITA’

da INEDUCABILITA’

ITARD - VICTOR

ad EDUCABILITA’

3 P.Crispiani (2010), Manuale Itard, Libreria Universitaria Floriani, Macerata.

(3)

OTTIMISMO PEDAGOGICO

--- I° DIAGRAMMA DELLA

PEDAGOGIA SPECIALE PATOLOGIE – MENOMAZIONI

DISABILITA’ – DEFICIT - DISFUNZIONI

HANDICAP - SVANTAGGIO

--- II° DIAGRAMMA DELLA

PEDAGOGIA SPECIALE

INSERIMENTO

(4)

INTEGRAZIONE/EDUCAZIONE

NORMALIZZAZIONE

 ACCETTAZIONE DEL PROPRIO STATO

 CONVIVENZA CON PROPRIE DISABILITA’

 OTTIMIZZAZIONE FUNZIONI PRESENTI E/O RESIDUALI

 BENESSERE PSICO-FISICO INDIVIDUALE

Riferimenti

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