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Teoria e metodi di programmazione e valutazione scolastica

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Academic year: 2022

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(1)

Teoria e metodi di programmazione e valutazione scolastica

Macerata, A.A. 2009-10

(2)

Linee guida per lo studio del testo Rossi-Toppano

L’evoluzione dei modelli di ADDIE: quali elementi si modificano e perché.

Le considerazioni sulla figura del docente e la sua professionalità con particolare attenzione al

problema della conoscenza implicita, del Pensiero degli insegnanti.

La modellizzazione dell’insegnante e i modelli per la progettazione: quale relazione?

Il modello F-V-P e il ruolo della simulazione, delle riformulazioni.

Il dispositivo didattico.

(3)

20 ottobre 2009

• Cosa ricordo della lezione precedente?

• L’aspetto che mi è meno chiaro….

• Che cosa ho già letto e che posso collegare a quanto ascoltato…

• Quali tracce trovo nella scuola di

quanto ho ascoltato o letto…..

(4)

Collegamento….

• Ascoltando la descrizione dell’esperienza,

individuare a quale passaggio, illustrato nella scorsa lezione, potrebbe far riferimento…

(p.25, Sorzio)

• Quali elementi fondamentali per una buona didattica?

• (Ciari, p.37, 43, 242-6, 78)

• (Montessori, p. 150)

(5)

L’influenza di Dewey

• La relazione fra apprendimento (psicologia) e insegnamento (visione sociale-educativa)

• La dimensione sociale dell’apprendere (per la vita, in contesti futuri non noti)

• La valorizzazione dell’esperienza pregressa del soggetto e la sua continuità nell’educazione

• La connessione fra saperi formali e informali

• La riflessione sull’esperienza come processo di conoscenza

• La didattica attiva e l’interesse.

Il credo pedagogico

http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaD/DEWEY_%20SCUOLA

%20E%20VITA%20SOCIALE.htm

(6)

Dewey e l’educazione progressiva

Gli aspetti più avanzati dell’educazione progressiva sono

• La critica ai modelli di apprendimento sulla memorizzazione

• L’attenzione al lavoro cooperativo

• Ragionamento in situazioni complesse

• Sensibilità ai problemi sociali come parte integrante della formazione scolastica

• La professionalizzazione del lavoro degli insegnanti mediante tecniche razionali di istruzione

P. Sorzio, Dewey e l’educazione progressiva, Carocci, 2009

(7)

Ripensare al soggetto che apprende

• Centralità della sua motivazione e volizione

• Attenzione ai processi cognitivi e metacognitivi

• L’importanza della consapevolezza nel governare il proprio processo (imparare ad imparare)

• Collegare l’apprendimento formale e informale

• Avviare un processo di apprendimento continuo per una società che cambia

• La conoscenza che si costruisce dal “basso”….

(8)

Le didattiche attive

• Laboratory School: si parte dalle occupazioni (attività fortemente collegate alla pratica

quotidiana) , si procede con

l’approfondimento delle conoscenze sempre più specifiche e astratte.

• In Italia: Ciari

• In Francia: Freinet

(9)

B. Ciari (1923-1970) ( MCE 1951 )

• Attività scolastica basata sulla cooperazione tra gli allievi per la realizzazione di progetti.

• Forte riflessione sulle tecniche didattiche: “Le tecniche didattiche non sono elementi neutri”.

• Dewey critica la separazione dei mezzi dai fini;

asserisce l’immanenza dei fini nei mezzi educativi.

• Secondo Ciari le tecniche sono espressione e

realizzazione di valori. I valori non sono staccati dalla pratica educativa.

• Scuola progettata, non scuola dell’ispirazione.

(10)

Le nuove tecniche didattiche

(B.Ciari, 1976)

• Ricerca ambientale

• Metodo globale

• La stampa per la scrittura

• La co-valutazione

• L’espressività (grafica, pittorica, motoria, verbale)

• L’ambiente democratico in classe (249-50)

• La matematica contestualizzata

• Tempo e personalizzazione (p. 242-3)

(11)

C. Freinet (1896-1966)

• Scuola come laboratorio di sperimentazione.

• La scrittura spontanea su temi e correzione collettiva.

• Stampa per comunicare con l’esterno (il giornalino di classe).

• Modificazione della struttura dell’insegnamento tramite la collaborazione fra insegnanti.

Fondatore del Mouvement de l’école moderne

(12)

Aspetti positivi e derive

(p.15, Sorzio)

• L’importanza assegnata all’esperienza

• Il coinvolgimento emotivo-cognitivo dell’alunno

• Gli aspetti sociali-collaborativi

• La non “scientificità” delle metodologie di lavoro

• L’approssimazione della valutazione degli apprendimenti

• L’eccessiva “artigianalità” dell’insegnante

(bricoleur, visione meno positiva del termine)

Necessario ripensamento del rapporto con il curricolo

(13)

La didattica per sfondo integratore

Terzo anno SDF Macerata 2009-10

(14)

Uno sfondo per integrare

• Costruire uno sfondo che attivi

l’autoorganizzazione cognitiva degli studenti.

• L’insegnante opera come “regista” che opera soprattutto di negoziazione (tempi, spazi,

argomenti), mediazione, connessione.

• Rimando alla Pedagogia istituzionale (Oury, 1958). Attenzione alla complessità del

contesto e alla globalità dello studente).

(15)

La pedagogia istituzionale

Il riconoscimento dei bisogni soggettivi deve indurre un cambiamento delle istituzioni

intese anche in senso antropologico-culturale.

L’istituzione può cambiare le sue regole in base a diverse azioni e situazioni.

• Progettare insieme.

• Affrontare insieme.

• Più figure di riferimento (adulti e coetanei).

(16)

Caratteristiche

• Imprevedibilità dello sviluppo

del percorso (coevoluzione)

• Incertezza dei risultati

• Apprendimento prodotto dall’ esplorazione, dalla scoperta, dalla riflessione, dalla

revisione, è costruzione di un continuum (la

storia di apprendimento in un contesto)

(17)

Fasi

• L’osservazione iniziale degli studenti (le tracce)

• La predisposizione di uno sfondo narrativo, le storie per recuperare l’esperienza, le storie durante l’esperienza

• La co-progettazione

La continua connessione

operata dal docente

(18)

Non e’…

Un filo conduttore: questa metodologia si limita ad individuare un personaggio che guida,

attraverso diverse proposte, verso lo sviluppo di obiettivi definiti dall’insegnante.

La storia di Alberto Mago Esperto funge da sfondo

integratore alla presentazione di tutte le letterine.

(19)

Cosa fa l’insegnante

• Osservazione dei giochi spontanei

• La registrazione dei colloqui tra bambini

• La negoziazione di un progetto da realizzare

• La predisposizione dell’ambiente con i bambini

• Osservazione dei comportamenti

(20)

Un percorso da analizzare

• Osservazione dei giochi spontanei: nasce l’idea di costruire una barca per fare un viaggio (p.71)

• L’idea del viaggio (p.72)

• La co-progettazione e il coinvolgimento (p.78-9)

• La costruzione della nave

• La preparazione della valigia (p.102)

• La partenza (p.111)

• E poi?????

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