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istruzione della “Commissione di Valutazione e Monitoraggio del processo di attuazione del Piano di Gestione” costituita da Cattedre UNESCO

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Academic year: 2022

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COMUNE DI URBINO PROVINCIA DI PESARO E URBINO

Settore Urbanistica e Lavori Pubblici

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ, RICERCA E

PIANODI GESTIONEDEL SITO UNESCO DI URBINO

- NUOVEPROGETUALITÀ -

Fra le varie progettualità connesse all’istruzione indicate all’interno della parte quarta del Piano di Gestione l’Amministrazione Comunale si sta già attivando per la realizzazione di due importanti attività:

1. istruzione della “Commissione di Valutazione e Monitoraggio del processo di attuazione del Piano di Gestione” costituita da Cattedre UNESCO;

2. creazione di un Sistema di formazione professionale continua che garantisca il conseguimento di alti livelli di qualità nella realizzazione di interventi da effettuare sul Patrimonio Mondiale UNESCO.

Analisi specifica delle progettualità in corso:

1. Con Deliberazione di Giunta Municipale n. 66 del 17.04.2014 l’Amministrazione Comunale di Urbino ha formalmente istituito l’Ufficio Centro Storico Patrimonio Mondiale UNESCO. Contemporaneamente la Giunta Comunale ha dato mandato al Dirigente dei settori Urbanistica, Lavori Pubblici, Cultura, Turismo ed Attività Produttive del Comune per attivare le procedure connesse all’istituzione di una Commissione di Valutazione e Monitoraggio del processo di attuazione del Piano di Gestione, costituita da Cattedre UNESCO italiane nel campo della conservazione del Patrimonio da promuovere, di concerto con MIBACT, MIUR e UNESCO, con compiti di assistenza al processo di monitoraggio del Piano di Gestione e che, in accordo con la Commissione Italiana UNESCO, potrà vedere la propria attività estesa anche ad altre problematiche.

Un corretto processo di monitoraggio dell’attuazione del Piano di Gestione del Sito UNESCO non può essere evidentemente svolto solo dallo stesso organo che promuove e coordina il processo di attuazione; deve infatti essere affiancato, indirizzato e seguito da un organismo con adeguate competenze in materia.

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La Commissione di Valutazione e Monitoraggio, pur facendo capo all’Ufficio Centro Storico Patrimonio Mondiale UNESCO per gli aspetti operativi, potrà contare sull’apporto scientifico delle Cattedre UNESCO italiane operanti nel campo della conservazione del Patrimonio tangibile e intangibile, delle politiche culturali e della sostenibilità. Questa commissione contribuirà a definire i criteri e le procedure più appropriate per la valutazione del livello di applicazione dei Piani di Gestione, in coerenza con i principi stabiliti dall’UNESCO.

Poiché un ricorrente problema nella gestione dei processi di attuazione è l’inadeguata corrispondenza di indicatori e di procedure ai fenomeni da valutare, uno dei compiti di questo organismo sarà quello di definire i criteri più adeguati al caso specifico.

L’Ufficio Centro Storico Patrimonio Mondiale UNESCO del Comune di Urbino elaborerà ogni due/tre anni un Rapporto sullo stato di attuazione del Piano di Gestione e lo sottoporrà per valutazione alla Commissione di Valutazione e Monitoraggio. In base agli esiti di tale rapporto l’Ufficio e la commissione provvederanno poi a modificare ed implementare gli indicatori specifici del Piano di Gestione.

In accordo con la Commissione italiana UNESCO, il World Heritage Centre dell’UNESCO, l’ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO del MIBACT e il MIUR, la Commissione di Valutazione e Monitoraggio potrebbe inoltre contribuire ad uniformare i criteri di valutazione e le metodologie di monitoraggio fra i vari Siti UNESCO; potrebbe inoltre provvedere al training del personale degli enti locali responsabili di Siti UNESCO e ad altre attività tecniche e culturali che potrebbero nascere dall’esperienza di attuazione del Piano di Gestione di Urbino. Sarebbe un importante contributo agli indirizzi UNESCO in materia di capacity building.

2. In linea con quanto previsto dall’art. 7 del DPR 137/2012 “Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148”, che ha introdotto l'obbligo per ogni professionista di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale al fine di garantire qualità ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell'utente e della collettività, il Comune di Urbino, si attiverà per la costituzione di un Sistema di formazione professionale continua che garantisca il conseguimento di alti livelli di qualità nella realizzazione di interventi da effettuare sul Patrimonio Mondiale UNESCO, da attivare con la collaborazione di MIUR, MIBACT, Ordini Professionali e Commissione Italiana UNESCO, provvedendo alla realizzazione di appositi cicli annuali formalmente riconosciuti.

Il riconoscimento formale del Sistema di formazione professionale continua consentirebbe di garantire le professionalità degli operatori che a vari livelli (progettuale, realizzativo, manutentivo ecc.) operano sui Patrimoni Mondiali UNESCO italiani ed esteri.

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L’Italia in qualità di Nazione detentrice dei maggiori Patrimoni Mondiali per prima dovrebbe istituire un sistema di aggiornamento certificato degli operatori che intervengono sui Patrimoni UNESCO. Il sistema di riconoscimento dei corsi permetterebbe infatti di garantire un elevato livello qualitativo degli interventi che vengono realizzati sui Patrimoni Mondiali e potrebbe diventare un sistema eventualmente estendibile a tutti i contesti storici di alto valore culturale.

I progetti previsti in tale ambito all’interno del piano di Gestione sono i seguenti:

- Tutela delle finiture storiche caratterizzanti l’edilizia del Centro Storico e formazione di tecnici e maestranze artigianali specializzate da utilizzare per interventi di restauro”

Gli edifici del Centro Storico di Urbino presentano finiture di notevole valenza storica, rappresentative dei vari periodi, che devono essere tutelate e valorizzate.

Attualmente la normativa vigente definisce e codifica a vari livelli le finiture storiche di pregio da preservare e le modalità di realizzazione degli interventi di recupero. E’ però necessario mettere in campo sistemi di formazione professionale che permettano di formare in modo concreto le professionalità tecniche e gli operatori che materialmente e a vari livelli, intervengono sulle strutture edilizie storiche.

La progressiva industrializzazione che caratterizza tutti gli aspetti della modernità si è infatti inevitabilmente diffusa anche nel settore dell’edilizia dove, sempre più spesso, si assiste alla progressiva perdita di specializzazione relativa alle lavorazioni ed all’utilizzo di tecniche tradizionali. La realizzazione di opere minori quali soglie di porte e finestre, infissi, comignoli ecc. e di finiture (specialmente intonaci e finiture di giunti nei paramenti murari in mattone) con materiali e tecniche tradizionali, è infatti uno degli elementi che si richiede al momento della realizzazione di un intervento edilizio da realizzare nel Centro Storico o sui beni storici presenti nel vasto territorio urbinate. La corretta realizzazione di tali interventi non è però garantita dal semplice utilizzo dei materiali tradizionali: l’ottenimento di un buon risultato è infatti strettamente collegato alle tecniche di realizzazione ed alla messa in opera delle materie prime con metodologie tradizionali, che permettano di ottenere opere ed interventi con finiture consone al luogo ed alla tradizione.

La corretta realizzazione degli interventi di restauro può essere conseguita solamente a seguito di un idoneo processo di formazione dei tecnici progettisti e delle maestranze artigianali, che permetta di accrescere il ridotto numero di professionisti specializzati che operano oggi nel territorio, attraverso una serie di corsi tematici di aggiornamento e di formazione che permettano di formare, aggiornare e qualificare ulteriormente i tecnici e gli operatori che attuano gli

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interventi di conservazione, restauro o di manutenzione ordinaria sulle strutture del Centro Storico.

- Inserimento e manutenzione degli elementi tecnologici e delle strutture a rete nell’insediamento storico – Interventi Normativi e Guida alle Buone Pratiche- La struttura storica che caratterizza la città di Urbino è ricca di elementi caratterizzanti da preservare e valorizzare. Le normative vigenti e le prassi comportamentali in campo edilizio hanno fino ad ora consentito di conseguire buoni livelli di manutenzione e valorizzazione del patrimonio e si sono dimostrate efficaci nel garantire l’integrità e la funzionalità delle strutture storiche. Il corredo normativo e procedurale oggi in uso si mostra però poco incisivo quando si affronta il problema dell’inserimento e della manutenzione degli elementi tecnologici.

Ormai da anni le tecnologie indispensabili all’utilizzo quotidiano degli immobili ed allo svolgimento della vita all’interno delle strutture edilizie sono in continua evoluzione e, con esse, è in evoluzione anche il corredo tecnico necessario a garantire lo svolgimento di tali funzioni. I cavi elettrici, telefonici, le parabole per il segnale televisivo, le reti per la banda larga, le antenne per la telefonia, le reti ed i sottoservizi stradali, sono solo alcuni esempi connessi alle necessità concrete che l’utilizzo delle tecnologie porta con se.

Di fronte a queste realtà in evoluzione continua le prassi comportamentali, le buone pratiche lavorative e l’impianto normativo denotano spesso carenze che è necessario colmare attraverso un sistema di regolamentazioni precise e vincolanti ed un parallelo sistema di indicazioni pratiche e concrete per maestranze ed addetti ai lavori, che consentano di utilizzare e sfruttare al massimo le tecnologie esistenti e di nuova natura inserendole armonicamente nel patrimonio edilizio di alto valore che caratterizza un Sito UNESCO.

A tal fine, di concerto con il MIBACT, si avvieranno progetti volti a definire materiali, tecniche e prassi operative consone allo scopo, da attuare ogni qual volta si prevedano interventi per l’installazione o la manutenzione di elementi tecnologici sui Patrimoni Modiali.

Questo porterà alla elaborazione di una guida di “Buone Pratiche” basata sulla razionalizzazione e sistematizzazione di esperienze concrete, da condividere con Enti, addetti ai lavori, cittadini e studenti.

Il progetto dovrà inoltre inserirsi all’interno del Sistema di formazione professionale continua con lo scopo di garantire a tutti gli operatori della filiera il conseguimento ed il riconoscimento di competenze specifiche.

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