Mary Main (1943)
“Valutazione della sicurazza nella prima infanzia, nella seconda infanzia e nell’età adulta: il passaggio al livello
rappresentazionale” (1985)
Adult attachment Interview (AAI) (Kaplan & Main, 1985)
Descrivere le relazioni precoci con genitori e valutare come quelle relazioni hanno avuto effetti sulle loro funzionamento attuale (1h) 4 stati della mente rispetto all’attaccamento
Predice il tipo di attaccamento con i bambini
2. Vorrei che mi descrivesse il rapporto con i suoi genitori
quando era piccolo, partendo
dai ricordi più remoti che ha
3. Vorrei che scegliesse 5 aggettivi o parole che descrivano il rapporto con i sua madre da bambino/a
(livello semantico)
Ha descritto il rapporto con sua madre. Per ognuno dei 5 aggettivi può raccontare un episodio?
Ha ricordi che le vengono alla mente in
relazione alla parola ….. (livello episodico)
4. Vorrei che scegliesse 5 aggettivi o parole che
descrivano il rapporto con i suo
padre
Ha descritto il rapporto con suo padre.
Per ognuno dei 5 aggettivi può raccontare un episodio?
ha ricordi che le vengono alla mente
in relazione alla parola …..
5. Si sente di dirmi a quale
dei suoi genitori si sentiva
più vicino e perché?
6. Quando era emozionalmente angosciato cosa faceva, riesce a
ricordare uno specifico memento in cui qualcosa del genere è successo?
Riesce a ricordare che cosa
succedeva quando si faceva male?
8. Si è mai sentito rifiutato dai suoi genitori? Ovviamente ora ripensandoci potrebbe
riconoscere che non erano
proprio rifiuti…
9. Si ricorda se i suoi genitori la spaventassero in qualche modo? Magari per questioni disciplinari, magari anche
scherzando…
10. In generale, come pensa che le sue prime esperienze di attaccamento abbiano
influito sulla la sua
personalità adulta?
11. Secondo lei cosa
spingeva i suoi genitori a comportarsi come hanno fatto durante la sua
infanzia?
13. Ha avuto esperienze di
perdita di una persona cara
quando era bambino?
16. Ora vorrei sapere quale sia ora la sua attuale esperienza
con i suoi genitori
17. Ora vorrei che ci
spostassimo in un ambito differente, sulle sue attuali relazioni con suo figlio/a.
Come risponde ora, in
termini affettivi, quando è
necessario separarsi?
19. Ci sono cose che ha imparato dalle sue
esperienze infantili? Che cosa sente di aver
guadagnato grazie al tipo di
infanzia che ha vissuto?
Il compito
• Rievocare e riflettere sui ricordi e potenzialmente sulle esperienze traumatiche;
• Mantenere il discorso coerente (è ritenuto coerente se è in grado di accedere ai ricordi e valutarli ma allo stesso tempo si mantiene veritiero e collaborativo).
Adult attachment Interview (AAI) (Kaplan & Main, 1985)
• L’Adult Attachment Interview (AAI) (George, Kaplan, & Main,
1985) è un’intervista semistrutturata in cui si richiede ai soggetti di ricordare eventi relativi alla propria biografia infantile
• L’intervista dura tra i quarantacinque e i novanta minuti circa, comprende venti domande aperte connesse a differenti eventi della vita infantile. Tali domande vengono poste secondo un ordine prestabilito.
Adult attachment Interview (AAI) (Kaplan & Main, 1985)
• Al fine di ampliare e chiarire le risposte, l’intervistato ha l’opportunità di riprendere temi trattati in precedenza.
• L’indagine riguarda le esperienze legate al ricordo di essere stati amati, rifiutati, trascurati nel corso dell’infanzia, le esperienze di inversione di ruolo con le proprie figure genitoriali, le separazioni precoci, gli episodi traumatici come gli abusi, le esperienze di perdita di persone care
Adult attachment Interview (AAI) (Kaplan & Main, 1985)
• La codifica dell’Adult Attachment Interview (Main & Goldwyn, 1994) si avvale di scale a nove punti (da uno a nove) basate su differenti indicatori che valutano il contenuto e le qualità formali del linguaggio utilizzato
• Ciascun punteggio deve essere ricavato dall’insieme del trascritto e dalle esperienze complessive dell’individuo
Adult attachment Interview (AAI) (Kaplan & Main, 1985)
• Scala dell’esperienza
• Scala della mente
• Coinvolgimento/inversione di ruoli. Si riferisce al grado con cui l’intervistato ha sentito che il benessere fisico o
psicologico del genitore doveva essere una sua responsabilità o preoccupazione: la persona ricorda di aver dovuto curare il genitore inibire l’espressione di emozioni per non turbare il genitore
Scale dell’Esperienza (Scales for Experience):
Scale dell’Esperienza (Scales for Experience):
• Affetto del caregiver. Ricordi di essere stato tenuto in braccio o abbracciato, consolato anziché rimproverato possono fornire indicazioni sull’amore e sul sostegno emotivo del caregiver
• Rifiuto del caregiver. Ricordi di essere stato di frequente criticato, deriso, di aver ricevuto risposte fredde o sprezzanti sono indici di rifiuto
• Spinta verso il successo. Indaga il grado in cui i genitori, durante l’infanzia, hanno spinto il bambino alla riuscita
• Trascuratezza del caregiver. Valuta la
misura in cui il bambino ha sperimentato un caregiver assente nella cura, non
accessibile a livello psicologico
Scale dell’Esperienza (Scales for Experience):
Scale dello Stato Mentale (Scales for States of Mind)
Indica la discrepanza tra la valutazione della relazione con il caregiver a livello semantico e le inferenze connesse alla condotta del genitore, in base agli
aspetti emersi dagli episodi dell’intervista
• Rabbia. Valuta la rabbia attuale, indice di un coinvolgimento ancora in atto nella persona;
• Svalutazione dell’attaccamento. Relativo al distacco screditante, freddo delle esperienze di attaccamento e della loro importanza ed influenza
Scale dello Stato Mentale (Scales for States of Mind)
• Insistenza sull’incapacità di ricordare l’infanzia
Prende in considerazione l’eventuale insistenza dell’intervistato sull’incapacità di riportare eventi relativi alle proprie esperienze infantili
• Processi metacognitivi. Un’importante scoperta della Main è che il grado di coerenza del linguaggio è indicativo della capacità complessiva dell’individuo di avere accesso a informazioni connesse alla sua storia di attaccamento e di mantenerle organizzate in modo sensato. Tale aspetto del funzionamento psicologico è stato denominato «conoscenza metacognitiva (Main, 1991)
Scale dello Stato Mentale
(Scales for States of Mind)• Passività dei processi di pensiero. Si riferisce ad indici di passività (ad esempio, espressioni come pipim e pipam, dadadada, eccetera, cose del genere)
presenti nella narrazione che non arriva a concludersi
• Paura della perdita. Valuta la presenza di eventuali paure di persita nel bambino attraverso la morte
• Lutti irrisolti
Scale dello Stato Mentale (Scales for States of Mind)
• Coerenza della trascrizione. La coerenza si riferisce alla capacità dell’intervistato di rendere le sue comunicazioni facilmente comprensibili e accettate come plausibili, così come la sua
capacità di fare collegamenti chiari tra eventi passati, sentimenti, pensieri.
• Coerenza della mente. Correlata alla scala per la coerenza del trascritto, la scala valuta l’accettazione di una distizione tra apperenza e realtà (ad esempio è consapevole che le esperinze possono non essere accadute come sono presentate) della diversità
rappresentazionale (l’individuo sottolinea che suo fratello non avrebbe la stessa visione di suo padre) e del cambiamento rappresentazionale (ciò che viene detto oggi potrebbe non essere stato detto ieri)
Regole conversazionali (Grice, 1975; 1989)
Le regole di cooperazione sono quattro e vanno sotto il nome di massime conversazionali e osservano questi principi:
• quantità (“Dai un contributo appropriato sotto il profilo della quantità di informazioni”);
• qualità (“Sii veritiero e fornisci prove a ciò che dici”);
• relazione (“Dai un contributo pertinente rispetto all’argomento presentato”);
• modo (“Esprimiti in modo chiaro, breve, ordinato”).
I MODELLI OPERATIVI INTERNI DI ATTACCAMENTO NELL’ADULTO
Criteri:
• Modalità di rappresentarsi le proprie esperienze di attaccamento (coerenza/
incoerenza del discorso)
• Mantenere una conversazione coerente con l’intervistatore (collaborazione/non collaborazione)
Pattern di attaccamento sicuro/autonomo
• L’intervistato mostra la capacità di ricordare in modo coerente e obiettivo le proprie esperienze positive e negative di attaccamento e le emozioni
correlate, anche in presenza di un’infanzia difficile o segnata da eventi traumatici;
• L’intervistato si mostra collaborante con l’intervistatore;
• L’intervistato dimostra di aver libero accesso ai ricordi dell’infanzia, non han pregiudizi e non opera una selezione di quello che viene riferito;
• A livello di esperienza vissuta: tutte le possibili esperienze.
Pattern di attaccamento insicuro distanziante
• L’intervistato tende a fornire descrizioni generalizzate dei propri genitori ma non riesce a supportare tali definizioni con ricordi specifici. Se è presente il ricordo di un’esperienza difficile a questa è attribuito scarso o nessun peso nella vita;
• L’intervistato mostra scarsa collaborazione con l’intervistatore;
• Si osserva un distanziamento e/o una svalutazione rispetto alle proprie esperienze di attaccamento;
• Le esperienze infantili sono raccontate con uno stile narrativo economico e scarno, dai racconti è difficile individuare le emozioni sottostanti;
• A livello di esperienza vissuta: esperienze di trascuratezza o rifiuto.
Pattern di attaccamento insicuro/preoccupato
• L’intervistato mostra un intenso coinvolgimento rispetto alle proprie passate relazioni con presenza di rabbia, preoccupazione, paura nei confronti dei genitori;
• L’intervistato è ancorato a ricordi di esperienze precoci con i propri genitori che descrive estensivamente ma con modalità incoerente e confusa. Presentano una seria difficoltà a definire le emozioni;
• Si può osservare il tentativo di coinvolgere l’intervistatore creando con lui una alleanza;
• A livello di esperienza realistica: dai racconti si evince un’inversione di ruolo con i propri genitori che non costituiscono pertanto una base sicura.
Pattern di attaccamento irrisolto/disorganizzato
• L’intervistato propone racconti che possono presentarsi coerenti ma facendo affermazioni decisamente non plausibili a proposito delle cause e delle conseguenze di eventi traumatici.
• L’intervistato può mostrare scarso controllo del ragionamento (es. quando vengono descritte più morti di una stessa persona) o del discorso (es. un improvviso uso di un frasario poetico ed
elogiativo). Questa mancanza di controllo si verifica specificatamente durante la discussione di eventi potenzialmente traumatici.
• Possono essere presenti interferenze tra i sistemi di memoria normalmente separati (es. per brevi momenti si parla di una persona morta come se fosse ancora viva) o un’intrusione atipica di ricordi traumatici.
• A livello di esperienza realistica: gravi traumi e abusi