Co.N.Med. : “APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AD ONOREVOLI DEPUTATI E SENATORI PER LA RISOLUZIONE DELL’INDEGNA SITUAZIONE DEI MEDICI LESI DALLE ABERRANTI
DINAMICHE MINISTERIALI”
I medici di Co.N.Med. (Coordinamento Nazionale #Medici) #12milaborse dal 4 Novembre 2014 mediante interpellanze ed interrogazioni parlamentari stanno portando avanti la battaglia contro un Ministro dell’Istruzione che ha più volte discriminato la giovane classe medica, alla luce del caos emerso dal I° Concorso Nazionale per le Scuole di Specializzazione Medica, rilasciando interviste, audizioni e question time che descrivono la futura classe di professionisti del settore sanitario con dichiarazioni di questo tipo: “Deve cambiare l’aspetto culturale che sta dietro a questa situazione perché si deve capire che quando c’è una selezione se tu perdi la selezione, tu figlio o famiglia, [...]
e non rientri nella rosa dei candidati vincitori forse una spiegazione razionale può essere che c’è qualcuno meglio di te per quella prova. Ecco l’Italia ha un problema con la selezione meritocratica”
(dall’intervista dell’ASCA). La Ministra non ha mai perso occasione per rilasciare dichiarazioni che abusano del termine “meritocrazia”. Abbiamo ricostruito il “calvario” dei medici che hanno sostenuto il Concorso Nazionale 2013/14 (ALLEGATO: Storia dei medici lesi dal I° Concorso Nazionale per l’accesso alle Scuole di Specializzazione Medica).
A nostro malincuore, ciò che non è mai emerso dai discorsi del Ministro è la condizione attuale dei giovani medici che rappresenta un grave danno per l’intera collettività nazionale considerando gli enormi sacrifici che lo Stato e le famiglie hanno affrontato e le attese che tutto questo ha determinato.
Secondo Co.N.Med., la malagestio politica che per anni non ha dato spazio e priorità ai giovani costretti alla disoccupazione ed alla “morte sociale”, pur avendo investito, insieme alle proprie famiglie, tempo e risorse per garantirsi un futuro lavorativo, deve essere immediatamente fermata. Dal malcontento storico-‐politico italiano sorge un paradosso per i giovani medici che consiste nel fatto che le Istituzioni ministeriali competenti investono fondi per la formazione medica non sufficienti alla copertura totale del fabbisogno sanitario, costringendo i medici, dopo il lungo iter formativo svolto, a fuggire all’estero alla ricerca di una posizione lavorativa dignitosa. L’
“imbuto” della formazione medica, che investe le Scuole di Specializzazione ed il Corso di Formazione specifica in Medicina Generale, impone ai giovani medici, a cui è negata la prosecuzione della formazione post laurea (tra l’altro contro le normanive della Comunità Europea), uno status di “limbo” costituito da sostituzioni di Medicina generale e di Continuità Assistenziale, che non permettono progressione di carriera e certezze nell’assunzione, dal momento che in assenza di un titolo specialistico si è “condannati” a non partecipare ai concorsi pubblici. Il quadro esposto fa ben comprendere quanto viziato e dispendioso sia questo tipo di sistema formativo sia per le famiglie, che per lo Stato italiano e come possa, con ogni probabilità, costituire la causa basilare della malasanità italiana.
Ad aggravare la già disastrosa situazione che vivono i giovani medici è l’ostruzionismo ministeriale.
Il 26 marzo il Consiglio di Stato ha accolto 5 ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica mediante un parere in cui è stato riconosciuto il diritto dei medici giovani ad entrare in
sovrannumero ed a formarsi una volta entrati nel percorso formativo dell'ateneo. Il massimo organo di giustizia amministrativa ha così preso atto che i provvedimenti ministeriali recano un danno grave e irreparabile, pertanto i 300 medici devono essere immediatamente ammessi alle scuole di specializzazione. Ad oggi il Governo non ha ancora ottemperato al provvedimento esecutivo definito "recante grave e irreparabile danno agli interessati" nonostante il provvedimento esprimesse "l'ammissione temporanea dei ricorrenti alle scuole di specializzazione in medicina, fino alla decisione di merito", invitando "l'amministrazione a provvedere con la massima sollecitudine possibile agli adempimenti rinviando nelle more l'esame del merito del ricorso". In seguito a tale parere espresso dalla sezione consultiva del Consiglio di Stato gli organi di stampa ed i legali che si occupano della gravosa situazione hanno paventato la ignobile volontà di far rivedere il giudizio o trasporre la causa al Tar. Tale condizione, mai verificatasi soprattutto dopo che il Consiglio di Stato si è già pronunciato, è un gesto di poco spessore istituzionale e morale. Si fa presente che trasposizione e riesame sono metodi mai usati e considerati al pari di una sfiducia agli organi giudiziali e che rappresentano un messaggio di scorrettezza in termini di legalità e moralità politica, nei confronti di medici e migliaia di famiglie che per mesi hanno vissuto in un limbo politico e burocratico, danneggiati dall'incapacità di una classe dirigente che non ha saputo preservare i principi di regolarità, correttezza, merito e legalità di un concorso pubblico dopo anni di sacrifici e rinunce.
Si aggiunge a questa incresciosa situazione, il malcontento generato dal procrastinare l’uscita del bando del Concorso Nazionale 2014/15, il quale sarebbe dovuto uscire a fine febbraio secondo il regolamento ministeriale, poi posticipato entro il 30 aprile. Dalle ultime dichiarazioni ministeriali, entro questo fine settimana si avrà il bando, ma le problematiche restano numerose: tuttora non è dato conoscere ufficialmente il numero di contratti specialistici.
Per restituire ai medici il futuro professionale meritato, ma attualmente negato, Co.N.Med., CHIEDE
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed ai gruppi parlamentari, che fino ad ora hanno condiviso e presentato in Parlamento i documenti di sintesi dell’Associazione:
-‐ Una soluzione per risolvere il “conflitto” tra Consiglio di Stato e Istituzioni Ministeriali, dunque, le modalità ed i percorsi con cui si intende risolvere l’indegna situazione che stanno vivendo i giovani medici e le loro famiglie colpiti dai danni morali ed economici del Concorso Nazionale che ha violato ogni norma e procedura prevista dai vari decreti ministeriali;
-‐ una commissione d’inchiesta parlamentare su quanto accaduto a partire dalla Legge Carrozza ed il suo iter di strutturazione fino ai decreti del ministro Giannini;
-‐ un aumento dei contratti di formazione specialistica, a fronte dei circa 15000 medici partecipanti al prossimo Concorso Nazionale;
-‐ tavolo tecnico con le Istituzioni politiche e la partecipazione di una nostra delegazione.