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Cronaca Regionale – Pag. 10 23 ottobre 2009

La Sardegna che piace anche agli arabi

BIOTECNOLOGIE E RICERCA, LE NOSTRE AZIENDE CERCANO INVESTITORI

Al forum di Pula sull'alta tecnologia e ricerca, decine di investitori esteri entrano in contatto con il parco Polaris e le aziende sarde che operano nella biomedicina e nella Ict, tecnologia della comunicazione e informazione.

PULA La Sardegna sbarca negli Emirati Arabi. Non quella dell'abbinata sole&mare, ma un'altra Sardegna, quella che vuol vendere ricerca e tecnologia di alto livello, che vuol smettere di esportare cervelli perché quei cervelli possano lavorare qui, in mezzo a un'oasi verde di 160 ettari, dove gli edifici di Polaris, il parco tecnologico e scientifico, si mimetizzano bene sotto le montagne del Sulcis. La Regione e l'Ice, istituto per il commercio con l'estero, hanno organizzato due giorni di incontri fra centri di ricerca e imprese sarde della biomedicina e della tecnologia dell'informazione, con una vasta delegazione di investitori stranieri, compresi uomini di governo. Occasione importante per capire quanto pesa il nostro bagaglio di tecnologia e di ricerca nel mercato internazionale, dove «tanti sanno vendere bene, ma pochissimi sanno produrre qualcosa da vendere», secondo Marco Mavilla, che segue da Los Angeles il mercato americano per l'Ice.

Oggi, mattina e pomeriggio, le nostre aziende e gli investitori di Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Israele, Regno Unito, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti si guarderanno negli occhi per capire come collaborare e, magari, fare affari. La parola d'ordine è “networking”, incontrarsi e lavorare. Perché dialogare a distanza non produce gli stessi effetti.

GLI OBIETTIVI Padrona di casa, ieri a Polaris, l'assessore all'Industria Andreina Farris.

Con lei, i colleghi di Giunta Antonello Liori e Ketty Corona, mentre - causa un'indisposizione - non è intervenuto il governatore Ugo Cappellacci. E fra la Sardegna della ricerca e gli Emirati Arabi, paese che ha voglia di investire e bisogno di arricchire le proprie conoscenze, ieri è nata una partnership sulle applicazioni delle biotecnologie nella medicina. Di questo hanno parlato gli assessori Farris e Liori con il sottosegretario al ministero della Salute degli Emirati Arabi, Amin Al Miri. Con loro, il direttore del Parco scientifico di Dubai, Dubiotech, Marco Braccanti, e il direttore dell'Ice di Dubai Francesco Alfonsi. E proprio nel corso dell'incontro pomeridiano, il sottosegretario Al Miri ha invitato la Sardegna a partecipare alla Fiera internazionale della Salute, in programma a Dubai fra tre mesi. Il sottosegretario, accompagnato dall'assessore Liori, visiterà oggi a Cagliari i centri di eccellenza della sanità locale.

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Cronaca Regionale – Pag. 10 23 ottobre 2009

IL FORUM Giuliano Murgia, presidente di Sardegna Ricerche, e Paolo Zanella, presidente del Crs4, hanno presentato il “prodotto”, questo parco tecnologico, e le opportunità di collaborare «per sviluppare innovazione», hanno detto. L'obiettivo del forum è quello di attrarre in Sardegna investimenti esteri nell'alta tecnologia, magari allestendo punti di lavoro proprio a Polaris. Investimenti che permetterebbero alla struttura di crescere e magari stabilizzare, dal punto di vista lavorativo, un buon numero di ricercatori precari (soprattutto sardi) da anni in attesa di un contratto. L'assessore Farris ha sottolineato che «la Sardegna può rappresentare un'ottima scelta localizzativa per chi intende investire nella nostra Isola, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, per il clima mite e paesaggi di incredibile fascino ed è ben collegata anche con voli diretti low cost che oggi mettono in comunicazione l'isola con diversi scali nazionali, europei ed extraeuropei». L'assessore Liori: «Oggi in medicina ci sono quattro importanti campi di applicazione: i vaccini, gli anticorpi monoclonali, la terapia genica e le cellule staminali per i trapianti e la riparazione dei tessuti. È giusto che la Regione Sardegna si impegni strategicamente per valorizzare i nostri cervelli».

Enrico Pilia

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