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Questa bottega riveste un ruolo di grande importanza nella storia dell’artigianato veneziano. Fondata nel 1986 dal serigrafo e professore all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, Fiorenzo Fallani, questa è riuscita a primeggiare sulla scena veneziana grazie alle più di 1000 opere prodotte e alle collaborazioni con oltre 250 artisti di tutto il mondo, tra questi Emilio Vedova, Renato Guttusu e Mario Deluigi. Al giorno d’oggi, il laboratorio artigianale è gestito dal figlio, Gianpaolo Fallani, che stampa edizioni di alta qualità, cercando di interpretare al meglio l’opera dell’artista così da tradurla in grafica. Le stampe sono il risultato della competenza tecnica degli addetti e della loro sensibilità, elementi fondamentali dell’essere artigiano. Nel 2018, è stato assegnato a Gianpaolo Fallani il riconoscimento di MaM Maestro d’Arte e Mestieri. Sempre in questo stesso anno, ha partecipato a Doppia Firma assieme al designer Giampiero Bodino e ha esposto a Homo Faber, nelle sezioni Venetian Ways e Doppia Firma.

Se da una parte, si può dire che Fallani Venezia non riceva un feedback tanto positivo da parte dei turisti, dall’altra emerge come la modalità di vendita online sia molto sviluppata tanto da raggiungere una percentuale del 50%.

Oltre a collaborare con artisti sia italiani sia stranieri, questa bottega si distingue per i corsi di formazione rivolti a chi fosse interessato ad appassionarsi alla serigrafia. Offrendo due diversi livelli, base e avanzato, il workshop si prefigge l’obiettivo di illustrare tutte le caratteristiche tecniche e i differenti risultati che si possono raggiungere tramite la serigrafia, dalla produzione delle matrici fino agli impianti di stampa. Durante il corso si avrà anche modo di familiarizzare con i tipici strumenti del mestiere, telaio e la racla, e con le differenti categorie di inchiostri. Il fine ultimo è proprio quello di dimostrare che questa tecnica grafica, se realmente conosciuta, può essere considerata un’espressione grafica a tutti gli effetti. Intrisa di storia e di tradizione, questa bottega considera il trovarsi a Venezia come l 'unico e il principale vantaggio. Aver il privilegio, infatti, di essere circondato dall'arte, dalla storia e dalla bellezza architettonica sono per Fallani Venezia caratteristiche distintive e irripetibili che vanno a conferire un'autenticità al prodotto finale. Tuttavia, tra gli aspetti problematici non si può non citare il fenomeno turistico. Si può affermare che esiste un delicato equilibrio tra turismo, popolazione residente, ambiente naturale, identità e tradizioni culturali, che può essere disturbato da un turismo di massa e traffico, se non viene fatta attenzione alla qualità dello sviluppo e alle conseguenze di un eventuale degrado ambientale e sociale. Un eccesso di turismo potrebbe causare sul piano ambientale danni in zone ecologicamente sensibili, alti consumi di risorse naturali, incremento dell’inquinamento, deterioramento del patrimonio artistico, i quali contribuiscono all’appiattimento culturale, alla perdita delle tradizioni locali e a gravi squilibri socioeconomici (U.O. Sistema statistico regionale 2018, 18).

Come sostiene Favilla (2006, 184) la città antica, nella consapevolezza che essa è una parte sempre più esigua degli aggregati urbani contemporanei, deve essere intesa, usufruita e restaurata al pari di un grande museo, ma museificare la città antica non significa metterla sotto formaldeide. Al contrario significa mantenerla funzionale, e dunque salvaguardarla dalla devastazione e dalla banalità.

Per adempiere a questo obiettivo, è necessario considerare il turismo come un elemento che collega le persone con culture, stili di vita, usi e costumi diversi tra loro. In questa ottica, il fenomeno turistico può essere visto come uno strumento essenziale, di vitale importanza per coadiuvare il rapporto tra culture, tradizioni e altri elementi differenti tra loro. Tuttavia, queste prerogative vengono a mancare quando il soggetto direttamente coinvolto, ossia il turista, si dimostra indifferente alla storia e alla cultura locale; questo rapporto dialettico viene meno anche quando la comunità ospitante assume un atteggiamento di chiusura e di rifiuto verso l’ignoto, il “diverso”.

La perdita di valori e di identità ha a che fare con la standardizzazione dei luoghi e la mercificazione delle tradizioni e dei costumi delle località ospitanti a uso e consumo dei visitatori. Per soddisfare il turista, a volte le destinazioni non solo tendono a offrire servizi che riproducono gli standard di consumo quotidiano dei visitatori, che garantiscono loro un senso di sicurezza e di protezione, ma anche a modificare le proprie tradizioni popolari e culturali, a semplificare per renderle più comprensibili e adatte al gusto del turista medio, tanto da svuotarle del loro significato originario (U.O. Sistema statistico regionale 2018,110).

In linea con l'indagine effettuata, Fallani Venezia riscontra una grande problematicità nell'individuare luoghi adeguati alla produzione. Individua anche ostacoli riguardo l'approvvigionamento delle materie prime. Rispetto alle altre realtà artigianali, Fallani Venezia affronta con una maggiore difficoltà il tramandare ai posteri la propria tradizione, l’interesse e la passione per il risultato finale.

In questo caso, infine, meno della metà del fatturato aziendale annuo proviene dagli acquisti effettuati dai turisti.

Anche in questo caso, le idee avanzate riguardano l’introduzione di incentivi alla locazione di immobili e di abitazioni ad uso artigianale; questa soluzione risolverebbe la difficoltà di trovare spazi adeguati per poter vivere a Venezia, e di conseguenza registrerebbe un aumento dei lavoratori decisi ad aprire la propria attività in laguna. Per quanto riguarda l’offerta produttiva locale, Fallani Venezia consiglia di puntare su una politica di valorizzazione delle realtà produttive veneziane. In questa ottica, si concepisce il prodotto artistico artigianale come parte del patrimonio culturale da tutelare e da salvaguardare.