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MOZIONE2014.DOC
9^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE Hilton Hotel Molino Stucky – Giudecca – Venezia
19-20-21 marzo 2014
I Presidenti e gli Amministratori tutti, i Direttori Generali e Dirigenti dei Consorzi di bonifica e di irrigazione associati all'ANBI, nonché i Presidenti e i Direttori delle rispettive Unioni regionali ANBI, riuniti nella 9^ Conferenza Organizzativa Nazionale, a Venezia all’ Hilton Hotel Molino Stucky – Giudecca – Venezia - nei giorni 19-20-21 marzo 2014
PREMESSO
che il Consiglio dell’ANBI, in adesione alle linee organizzative già da qualche anno delineate ed adottate, ha deliberato anche per l’anno 2014 di indire una Conferenza Organizzativa Nazionale, volta a dibattere i problemi organizzativi ed operativi dei Consorzi di bonifica che nelle diverse realtà regionali si sono presentati nell’anno intercorso dalla precedente Conferenza organizzativa anche con riferimento alle specifiche questioni di quei territori interessati da nuove disposizioni regionali di riordino;
che hanno avuto luogo numerosi incontri, sia nelle sedi associative regionali che unitariamente in seno all’ANBI, volti a enucleare i predetti problemi e individuare quelli da approfondire in sede di Conferenza Organizzativa Nazionale;
che dal confronto ai due livelli (nazionale e regionale) è emersa l’esigenza di un dibattito su importanti temi relativi alla gestione delle acque, sulle più urgenti esigenze di interventi per la sicurezza territoriale, nonché su specifiche criticità del settore, connesse alla complessa situazione del Paese;
che conseguentemente i temi generali nel cui ambito rientrano i problemi operativi e gestionali emersi sono i seguenti:
ACQUE
Concessioni di derivazione e rilascio del minimo deflusso vitale;
Usi plurimi delle acque irrigue con particolare riguardo all’uso idroelettrico quale contributo alle energie rinnovabili: problemi relativi alla realizzazione e gestione degli impianti nel settore del mini idroelettrico;
Disponibilità di risorse idriche, recupero bacini di invaso e uso irriguo di acque reflue;
Sistemi irrigui collettivi ed iniziative per risparmio idrico: IRRIFRAME;
Utilizzazione parsimoniosa delle acque e problemi dei contatori.
DIFESA DEL SUOLO
Aggravamento dissesto idrogeologico e necessità potenziamento sistemi di difesa idraulica;
Problemi manutenzione c.d. reticolo minore interconnesso con reti di bonifica idraulica: competenze, oneri relativi e connesse responsabilità;
Azione dei Consorzi di bonifica nelle situazioni di emergenza e problemi relativi anche con riguardo ad anticipazioni di spesa e rapporti con la Pubblica Amministrazione;
Contratti di fiume.
CONTRIBUENZA CONSORTILE
Problemi imposizione contributi con particolare riguardo ai nuovi comprensori costituiti a seguito di fusioni;
Problemi relativi alla riscossione dei contributi in fase volontaria e coattiva;
Direttive regionali per l’elaborazione dei piani di classifica;
Bilanci e piani di riparto;
Contenzioso.
PAC 2014-2020
Norme regolamentari;
Accordo di partenariato;
Piani di sviluppo rurale: partenariato regionale.
CONSIDERATO
che nel corso degli incontri regionali si sono registrate, in alcun realtà, situazioni di difficoltà connesse alla crisi economica e sociale del Paese, che influisce negativamente sulla politica infrastrutturale, sul credito bancario, oltreché nei rapporti con le istituzioni pubbliche;
che, da un lato, il patto di stabilità; dall’altro, la riduzione di risorse pubbliche, hanno determinato in molte realtà consistenti ritardi nei pagamenti ai Consorzi per opere pubbliche realizzate su concessione delle Regioni, creando difficoltà finanziarie ed operative;
che nel settore della difesa del suolo, mentre si è aggravata la situazione di vulnerabilità e fragilità dei territori, non hanno trovato attuazione gli accordi di programma Stato-Regioni stipulati già nel 2010, mentre le relative risorse sono state destinate ad altri fini;
che sono indispensabili interventi di manutenzione straordinaria volta a ridurre il grave rischio idraulico cui il territorio è costantemente esposto;
che i Consorzi hanno garantito l’azione di manutenzione ordinaria sia pure nei limiti degli interventi che si è riusciti a finanziare con la contribuenza consortile e quindi con risorse dei privati.
PRESO ATTO
− dell’azione che con particolare impegno i Consorzi di bonifica, pur nel disagio derivante dalla crisi finanziaria ed economica, svolgono sul territorio anche per affrontare le emergenze, come avvenuto in molte Regioni dove si sono verificate gravi situazioni emergenziali discendenti da alluvioni;
− dell’impegno per un efficace ed efficiente funzionamento dei sistemi irrigui collettivi esistenti per i quali, in alcune realtà, necessitano fondamentali interventi di adeguamento ed ammodernamento;
− dell’impegno dell’ANBI per il progetto IRRIFRAME attraverso il quale i Consorzi di bonifica offrono ai consorziati utenti una importante azione di assistenza e di sostegno per un uso più razionale delle acque orientato al risparmio idrico;
− che l’interesse a tale progetto acquisisce sempre maggiore rilevanza attesa la condizionalità che in sede europea è stata introdotta ai fini dell’ammissibilità ai finanziamenti PAC 2014-2020;
− della proposta per un piano di riduzione del rischio idrogeologico predisposta dall’ANBI anche nel 2014 sulla base dei progetti dei Consorzi di bonifica associati, presentata a Roma il 18 febbraio 2014 allo scopo di richiamare l’attenzione del nuovo Governo e del Parlamento, sull’indifferibile esigenza che nell’auspicato rinnovamento possa effettivamente verificarsi quell’indispensabile cambiamento nella politica del territorio, che riconosca priorità alla sicurezza territoriale sia sul piano delle azioni con la riduzione del rischio idrogeologico che su quello delle regole comportamentali per l’uso del suolo;
− che nel corso del dibattito svoltosi durante i lavori della Conferenza sono stati affrontati anche importanti temi gestionali ed operativi, emersi già nel corso delle conferenze territoriali, connessi agli strumenti organizzativi ed operativi dei Consorzi, con particolare riferimento alla contribuenza consortile sia per quanto concerne i piani di classifica e i piani di riparto, che per quanto riguarda le modalità di riscossione della contribuenza ed il relativo contenzioso;
− che sono state esaminate alcune situazioni regionali riferite alla contribuenza su immobili urbani connesse a norme che sanciscono regimi speciali rivelatisi del tutto inefficaci e molte volte inapplicabili, nonché alle imposizioni sugli immobili appartenenti all’Agenzia del Demanio;
− che sono emersi ancora una volta complessi problemi discendenti dai rapporti tra Consorzi di bonifica ed Equitalia in relazione al diffuso disinteresse della stessa in molte zone d’Italia per la tempestiva attuazione dei rimedi giurisdizionali a carattere esecutivo nei casi di contribuenti morosi;
− che tale mancata e tempestiva azione di recupero in alcune realtà ha determinato crediti per consistenti importi, incidenti assai negativamente sulla gestione dei Consorzi;
− che nel corso del dibattito sono state poste a raffronto alcune procedure particolari utilizzate dai Consorzi per accelerare la riscossione e conseguire risultati più soddisfacenti;
− che è stato affrontato il problema dell’ammissibilità, nel settore della contribuenza consortile, della class action, ed è stato reso noto l’orientamento giurisprudenziale emerso con risvolti favorevoli ai Consorzi;
− che nel settore dei Consorzi di bonifica prosegue la realizzazione di un importante processo di riordino e riorganizzazione in attuazione del Protocollo di intesa Stato-Regioni del 18 settembre 2008;
− che il riordino già realizzato ha determinato l’esigenza di adeguamento di piani, di statuti e regolamenti nonché di strumenti organizzativi, per i quali l’ANBI e le rispettive Unioni regionali sono tuttora fortemente impegnate soprattutto in quelle realtà territoriali dove il riordino è avvenuto in epoca più recente;
− che tale processo ha determinato una consistente riduzione del numero dei Consorzi di bonifica, che attualmente sono in tutta Italia 121 rispetto ai 200 di fine anni novanta, pur nella invarianza e in alcuni casi nella estensione degli ambiti territoriali di operatività. Permane infatti la presenza dei Consorzi su tutta la pianura del nostro Paese, su gran parte della collina ed in alcune zone montane (si tratta di circa 17 milioni di ettari costituenti circa il 55% dell’intero territorio nazionale);
− che l’anzidetto processo di riordino e riorganizzazione ha determinato, nella ottimizzazione delle risorse, una riduzione dei costi.
ATTESO
• che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nell’illustrare il programma di Governo sul quale è stata accordata la fiducia, ha sottolineato l’esigenza di investimenti nel settore della difesa del suolo per attenuare il dissesto idrogeologico sottolineando che ci sono soldi bloccati e fermi che gridano vendetta, invocando anche su tale tema una svolta reale;
• che tale indicazione lascia sperare in provvedimenti tempestivi per il settore della difesa del suolo, che riconoscano le priorità più volte sottolineate dai Consorzi e dall’ANBI con la proposta di piano pluriennale;
• che nel corso degli incontri territoriali e del dibattito è emerso un particolare impegno dei Consorzi di bonifica nel settore idroelettrico, testimoniato anche dalla puntuale illustrazione di specifiche iniziative in diverse realtà territoriali, con particolare riguardo al “mini idroelettrico”, condividendosi la collaborazione ANBI-assoRinnovabili, che ha determinato la sottoscrizione, il 14 febbraio 2014, di un protocollo di intesa;
• che nel dibattito in sede di Conferenza è emerso il generale interesse verso le nuove disposizioni regolatrici dei Fondi UE 2014-2020, nella consapevolezza dell’attenzione che i documenti finora approvati dedicano ai temi delle risorse idriche e della difesa del suolo;
• che sono state rese note le opportunità offerte ad alcuni Consorzi dai piani di sviluppo rurale, nella precedente fase della PAC (2007-2013);
• che nel corso degli incontri si è registrato un particolare impulso in sede locale della concertazione in modo particolare tra Consorzi di bonifica e Comuni, attraverso numerosissimi protocolli di intesa e convenzioni, oltreché costante collaborazione con le Autorità di bacino alla luce dei protocolli stipulati tra tutte le Autorità di bacino nazionali e l’ANBI;
• che è emerso un sempre maggiore interesse per l’innovativo strumento dei contratti di fiume cui alcuni Consorzi partecipano, con posizioni particolarmente qualificate. E’ stato istituito un comitato promotore del IX Tavolo nazionale dei contratti di fiume, al cui primo incontro anche l’ANBI è stata chiamata a partecipare;
• che nel corso degli incontri territoriali è emerso un generale miglioramento delle iniziative dei Consorzi nel settore della comunicazione esterna, anche se ancora non diffusa su tutto il territorio nazionale, mentre si è registrata carente comunicazione diretta sul territorio verso i consorziati volta a diffondere la conoscenza delle specifiche attività svolte dai Consorzi per i cui benefici sono imposti i contributi consortili;
• che il dibattito in corso in Parlamento sul riordino delle Province ha determinato ancora una volta l’esigenza di un chiarimento sulla posizione istituzionale dei Consorzi di bonifica nell’ordinamento, quali soggetti di autogoverno rientranti nell’ambito delle autonomie funzionali;
• che nel corso degli incontri territoriali è emerso ancora una volta che i Consorzi sono enti esponenziali sul territorio di comunità di consorziati direttamente interessati alle azioni da essi svolte, le cui caratteristiche ordina mentali determinano un assetto costituente attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale.
Tutto ciò considerato
CONVENGONO
♦ che è necessario nelle diverse realtà territoriali diffondere la conoscenza tra i consorziati dell’attività svolta dal Consorzio nel comprensorio di
competenza e dei benefici che essa arreca, per i quali vengono imposti i contributi. Ciò richiede una puntuale e costante attività di comunicazione sul territorio;
♦ che è necessario, nelle diverse realtà territoriali, proseguire e rafforzare la concertazione e collaborazione con le Autorità di distretto idrografico e con i Comuni onde operare sul territorio in un regime di coesione che determini semplificazione, organicità e integrazione dei programmi di azione sul territorio in un regime di sussidiarietà che sa cogliere in modo diretto le istanze dei territori interessati, evitando sovrapposizioni e realizzando risultati utili alla collettività attraverso una efficace gestione del territorio.
Conseguentemente
CONFERMANO L’IMPEGNO
a operare, nelle realtà dove ancora non ha trovato idonea soluzione il Protocollo di intesa Stato-Regioni 18 settembre 2008, affinché siano realizzate quelle azioni di riordino e di ammodernamento che valorizzano l’azione dei Consorzi sul territorio;
a realizzare protocolli di intesa, convenzioni, accordi di programma e comunque strumenti legislativamente previsti per attuare concretamente le sinergie istituzionali necessarie a valorizzare l’azione sul territorio;
a proseguire nelle azioni di ammodernamento dei sistemi irrigui collettivi e di tutti quegli impianti di adduzione e distribuzione scarsamente efficienti per motivi di vetustà o per modifiche territoriali, predisponendo i relativi progetti che siano disponibili allorquando si registrerà l’opportunità di finanziamenti;
a proseguire e intensificare le iniziative nel settore delle energie rinnovabili con particolare riguardo al mini idroelettrico;
a condividere e aderire al progetto IRRIFRAME quale strumento per conseguire maggiore efficienza dei sistemi irrigui nella consapevolezza che una diffusa adesione a tale progetto conferisce all’irrigazione attraverso i sistemi irrigui collettivi una posizione di priorità per la gestione delle acque irrigue, anche con riferimento alla possibilità di utilizzo di finanziamenti derivanti dai fondi europei 2014-2020;
a proseguire nelle azioni nel settore della difesa del suolo con interventi di manutenzione ordinaria per la riduzione del rischio idraulico partecipando nel contempo ai diversi tavoli in cui si dibattono i problemi della difesa del suolo, sia a livello regionale che a livello di distretto idrografico, a sostegno dei progetti già disponibili ricompresi nelle proposte di piano per la riduzione del rischio idrogeologico, presentate da ANBI onde poter realizzare tutti quegli indispensabili interventi di manutenzione straordinaria;
a rafforzare i rapporti con le Organizzazioni professionali agricole allo scopo di realizzarne stabilmente il coinvolgimento nelle azioni sul territorio e nel sostegno dell’attività dei Consorzi per la conservazione del suolo e la gestione delle acque;
che in tutte quelle realtà dove permangono regimi commissariali si possa ricostituire quanto prima il regime di autogoverno nella consapevolezza anche della necessità di distinguere eventuali gestioni di difficoltà finanziaria che i regimi commissariali possono aver determinato.
AUSPICANO
che il Governo quanto prima approvi un piano straordinario di manutenzione per la riduzione del dissesto idrogeologico, con specifico impegno sia di risorse finanziarie che di rispetto dei tempi di spesa, secondo l’indicazione contenuta nel programma di Governo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi;
che il Parlamento, tenuto conto anche delle recenti mozioni presentate, riconosca la priorità che va data, nell’ambito di un piano straordinario di manutenzione, alla proposta del Piano per la riduzione del rischio idrogeologico presentata dall’ANBI, che racchiude specifici progetti predisposti dai Consorzi di bonifica per garantire quelle necessarie azioni di manutenzione dei corsi d’acqua e dei diversi sistemi idraulici di difesa e di scolo, indispensabili, fra l’altro, a ridurre il rischio da frane e smottamenti ed evitare l’ulteriore aggravarsi dello stato di diffusa vulnerabilità del territorio del nostro Paese;
che in sede nazionale il Governo ed il Parlamento condividano la necessità che sia garantita continuità al Piano irriguo nazionale su tutto il territorio nazionale tenuto conto che la previsione, nell’ambito del PON, del finanziamento di 300 milioni di euro per i territori del Centro Nord, a prescindere dalla insufficienza delle somme rispetto alle esigenze già da tempo note, lascia irrisolto il problema per i territori del Mezzogiorno;
che in sede di definizione di incentivi a sostegno delle energie rinnovabili siano espressamente contemplati, tra i soggetti beneficiari, anche i Consorzi di bonifica e di irrigazione per le azioni nel settore idroelettrico ed in particolare del mini idroelettrico;
che vengano trovate idonee soluzioni ai problemi burocratici che si frappongono alla tempestiva realizzazione di uso idroelettrico delle acque irrigue;
che in sede delle preannunciate riforme istituzionali sia riconfermata la validità delle autonomie funzionali in un regime di sussidiarietà, nel cui ambito rientrano i Consorzi di bonifica e di irrigazione;
che in sede di piani per lo sviluppo rurale 2014-2020, le Regioni, in adesione alle regole racchiuse nell’Accordo di partenariato, contemplino tra le azioni di sostegno allo sviluppo rurale e alla tutela del suolo gli interventi per l’irrigazione e la riduzione del rischio idrogeologico, nei comprensori di operatività dei Consorzi di bonifica e di irrigazione.