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La procedura di valutazione di incidenza in Veneto: considerazioni sul procedimento e sull’analisi del grado e dello stato di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario

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Inoltre, la procedura di valutazione d’impatto è spesso vista come un onere burocratico piuttosto che una valida opportunità per la tutela e la sostenibilità ambientale. Introduzione: l'analisi di impatto (VIncA) come strumento di tutela della biodiversità per garantire la sostenibilità delle opere.

INTRODUZIONE: LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA (VINCA) COME STRUMENTO PER LA TUTELA DELLA

Pertanto, si propone di definire l'incidenza che può essere calcolata con l'implementazione di questo metodo nello studio sull'incidenza della Fish Charter. Il capitolo 7 si conclude poi dimostrando le possibilità e i limiti dell’applicazione del metodo proposto per gli studi di incidenza, che per legge devono concentrarsi sul grado di conservazione delle strutture e delle funzioni.

DISCIPLINA E PROCEDIMENTO

N ORMATIVA COMUNITARIA , NAZIONALE E REGIONALE : DIRETTIVE , DECRETI NAZIONALI E DELIBERE REGIONALI

L'Allegato A individua le autorità competenti per la valutazione d'impatto, delegando tali attività di ricerca e valutazione a ciascun ente governativo o autorità responsabile dell'approvazione del P/P/P/I/A. Si precisa, infine, che la valutazione di impatto costituisce parte integrante della determinazione definitiva di approvazione del P/P/P/I/A.

I NTERPRETAZIONE DELL ’A RTICOLO 6 DELLA D IRETTIVA H ABITAT E L INEE G UIDA N AZIONALI VI NC A, CONFRONTO CON LA D.G.R

È per questo motivo, infatti, che la Commissione Europea ha emanato l'interpretazione dell'articolo 6 della Direttiva Habitat e l'Italia ha individuato delle Linee Guida Nazionali, ancora oggi oggetto di discussione e interpretazione. È opportuno procedere con ordine: sono quattro le principali divergenze tra le Linee Guida Nazionali e la D.G.R.

C ONSIDERAZIONI SUGLI S TUDI DI I NCIDENZA E R ELAZIONI T ECNICHE EFFETTUATI SECONDO D.G.R. 1400/2017

Ciò che si può trovare è la presentazione di una dichiarazione facoltativa (da qui l'Appendice E delle eccezioni D.G.R., che, come abbiamo visto, non dovrebbe essere fatta a priori - ma anche di progettare l'intero studio di incidenza con lo screening e le quattro fasi in modo da dalla D.G.R esiste un metodo unico o una procedura standardizzata per arrivare ad un’analisi uguale per tutti gli studi di incidenza.

STATO E GRADO DI CONSERVAZIONE, IL CUORE DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA: PROBLEMATICHE E

C OSA SONO : DEFINIZIONI SECONDO LA NORMA

Cioè il terzo criterio (tra i quattro presenti) per la valutazione dell'habitat è “Il grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e la possibilità di ripristino” e per. Vengono determinati il ​​grado di conservazione della struttura, le funzioni dell'habitat e la possibilità di restauro (tre sottocriteri). Quanto più la struttura dell'habitat si discosta dalla struttura tipica, tanto più basso sarà il suo tasso di conservazione.

Per le specie GdC si osserva il grado di conservazione degli habitat delle specie. Stato di conservazione: questo è un concetto più generale che non è menzionato nelle valutazioni di impatto.

C ONSIDERAZIONI SUL GRADO DI CONSERVAZIONE NEGLI S TUDI DI I NCIDENZA

Ridurre tutto allo stato nel valutare l'avvenimento può essere fuorviante, poiché potrebbe anche non variare, anche se varia il grado di conservazione. Potrebbe essere sufficiente che si verifichi un cambiamento negativo nel grado di conservazione di un habitat, di una specie, di un habitat o di una specie affinché si verifichi un impatto significativo. Molti altri studi però riferiscono, se possibile, il grado di conservazione alla località studiata, se questi dati non sono disponibili si riferiscono a dati regionali o addirittura nazionali, perdendo così la specificità dello studio, che dovrebbe attenersi ad essi; casi specifici da indagare.

Questi calcoli, che possono certamente definirsi approssimativi, difficilmente possono fornire un calcolo robusto dell’incidenza, che dovrebbe essere chiaramente correlata all’area studiata e non al livello di conservazione della specie, ad esempio a livello nazionale. Presentazione del caso studio: studio di impatto della carta pesca regionale e osservazioni sul livello di conservazione.

P RESENTAZIONE DEL CASO DI STUDIO : LO STUDIO D ’ INCIDENZA DELLA C ARTA I TTICA REGIONALE E OSSERVAZIONI SUL GRADO DI

Immagine tratta dal documento "Carta ittica regionale - Rapporto finale sui risultati delle ricerche ittiologiche delle acque dolci superficiali". Le analisi effettuate per le singole stazioni sono illustrate nella “Carta ittica regionale - Rapporto finale sui risultati delle ricerche ittiologiche delle acque dolci superficiali” (un estratto delle tre stazioni è in Appendice A). Nella “Carta ittica regionale – Analisi dello stato delle specie ittiche d'acqua dolce” basata sulle ricerche effettuate presso diverse stazioni, viene evidenziato lo stato complessivo di ciascuna specie campionata, sia autoctona che alloctona, a livello regionale.

Lo studio di impatto per PdG basa il calcolo del livello di conservazione della specie e della sua variazione, cioè l'impatto, su quanto creato nei documenti informativi della Carta della Pesca (i primi due documenti sopra citati: "Carta Regionale della Pesca - Finale relazione sui risultati dei rilievi ittiologici della Carta Regionale dei Pesci d'Acqua Dolce di superficie - L'analisi dello stato di conservazione delle specie proposta nella Carta Ittica segue quanto richiesto dall'Allegato A della D.G.R.

METODOLOGIA: CASO DI STUDIO, ANALISI DEL GRADO DI CONSERVAZIONE DELL’HABITAT PRESSO ALCUNE

P ARAMETRI E PROPOSTE DI DEFINIZIONE DEL GRADO DI CONSERVAZIONE

Il nucleo del metodo qui proposto è la ricerca di un linguaggio unico sia per la definizione degli effetti (da identificare con i fattori di pressione di cui all'allegato B della D.G.R) sia per la definizione del grado di conservazione. Questo è ormai consolidato che il calcolo del grado di conservazione centrato sul livello di specie, cioè di popolazione e comunità, comporta: un livello medio-basso per l’ecologia I livelli di popolazione e comunità sono ciò che conta nell’analisi del grado di conservazione delle specie Smith et al., 2007).

L'identificazione e la misurazione degli effetti è necessaria per avere un linguaggio semplice quando è necessario comprendere quali sono i fattori di pressione che possono far variare (con un miglioramento o un peggioramento) i parametri dell'indice di conservazione. Se, al contrario, tali attività determinano effetti che influiscono negativamente su alcuni parametri, si potrebbe verificare una variazione complessiva del grado di conservazione.

M ETODOLOGIA : CASO DI STUDIO RELATIVO AL FIUME P IAVE

Se questi effetti non sono previsti dalle attività definite nella Carta della Pesca, non porteranno a cambiamenti in questi parametri, mantenendo così inalterato il livello di conservazione. La Direttiva Habitat, nel suo intento di conservazione, non spiega mai quali indicatori vengono utilizzati per comprendere il livello di conservazione. Una raccolta di questi parametri utilizzati nelle analisi della Direttiva sulle acque può essere un punto di partenza per la ricerca sul livello di conservazione ed è proposta per questo esempio di mappa dei pesci.

I NDIVIDUAZIONE E MISURA DEGLI EFFETTI GENERATI

Tutti questi effetti nello studio di incidenza sul pesce di tavola sono stati sottoposti ad opportune misure e quantità come richiesto dall'Appendice B. Linee guida per la gestione delle piante ittiogene Nessuna Nessuna Nessuna Nessuna Individuazione delle aree destinate alle gare di pesca F02.03. Una volta individuati gli effetti generati dalla Carta Ittica PdG, come visto nelle due precedenti tabelle 6 e 7, questi possono essere suddivisi in effetti diretti ed indiretti, come evidenziato nelle due tabelle successive (7 e 8).

In rosso sono evidenziati gli effetti che non vengono considerati dallo studio di impatto Carta Ittica, in questo modo vogliamo evidenziare le differenze che ho potuto riscontrare nel mio tirocinio con quanto spiegato nello studio di impatto. Le differenze esistenti tra quanto proposto nello studio sull’impatto della Carta della pesca (tabelle 6 e 7) e quanto proposto qui (tabelle 8 e 9) sono il risultato di ambiguità riscontrate nell’allegato B, che non affrontano i potenziali effetti sull’economia specie e habitat che provocano una combinazione di forze di pressione ed effetti (impatti) senza separare quelli di origine antropica da quelli naturali.

RISULTATI

Struttura abiotica dell'habitat: es. i parametri chimico-fisici rilevati nelle indagini fisiologiche nelle diverse stazioni. Morfologia, struttura dell'habitat fluviale: parametri alla base degli indici morfologici del tratto fluviale (ISPRA, 2014). Funzionalità dell'habitat attraverso l'identificazione dei flussi nella rete alimentare (biomassa di livelli trofici): questo attraverso i parametri sottostanti l'indice HFBI (ISPRA, 2017b).

Funzionalità in relazione alla zona perifluviale dell'habitat in esame attraverso parametri rilevati durante rilievi ittici (es. ombreggiamenti) e parametri su cui si basano gli indici IQM, IDM (ISPRA, 2014). Qualità e cambiamento degli habitat: parametri legati all'inquinamento rilevati nelle indagini Fish Chart.

DISCUSSIONE DEI RISULTATI

D EFINIZIONE DEGLI EFFETTI

D EFINIZIONE DEL GRADO DI CONSERVAZIONE TRAMITE RACCOLTA DEI PARAMETRI

Germania (bfn.de) e Francia (inpn.mnhn.fr): è previsto un calcolo del grado di conservazione dividendo in tre classi sia i singoli parametri che il grado di conservazione finale. 484/2011, alla quale si può aggiungere una quarta classe (degradato = D) quando l'oggetto della valutazione è deteriorato e si considera quindi anche la possibilità di ripristino (il terzo sottocriterio non è trattato nel presente studio). Questo può essere il punto di partenza da cui partire per definire il grado di conservazione della struttura e della funzione degli habitat e definire poi quali siano i limiti superiore e inferiore delle tre fasce (A/B/C).

Questo ci consentirà di avere una visione del cambiamento del grado di conservazione quando una delle forzanti provoca un cambiamento negativo o una transizione da una banda di qualità superiore a una di qualità inferiore.

D EFINIZIONE DELL ’ INCIDENZA

Questi due effetti sono legati all’attività di introduzione di specie autoctone ed esotiche a fini di pesca sportiva e di ripopolamento, spesso per adempiere ad obblighi ittiogenici o per preservare la presenza di tali specie nel territorio: si tratta dell’introduzione di questioni di specie autoctone definite ( I02) e antagonismo dovuto all'introduzione di specie (K03.05). Particolare attenzione merita il problema dell'introduzione delle specie, comprendente una serie di effetti indiretti quali competizione, parassitismo, predazione, introduzione di malattie, inquinamento genetico: questi effetti indiretti si ritrovano nei codici e nelle descrizioni dell'appendice. Non possiamo non sottolineare che il problema rispetto all’introduzione delle specie è che essa porta sempre più spesso a fenomeni (come sopra accennato) quali il parassitismo, l’introduzione di malattie, la predazione, la competizione, che restano problemi aperti che richiedono ulteriori approfondimenti approfonditi ' richiederà un caso. - caso per caso.

Queste sono tra le misure relative al ripopolamento dei salmonidi (ma anche di altre specie come lucci, anguille, tinche, carpe, temoli e altre) volte a prevenire la perdita di qualità della specie, l'introduzione di "materiale scadente" e evitare malattie, ma allo stesso tempo garantire una solida presenza della specie e una pesca efficiente. Per questi motivi, secondo quanto riportato nello studio di impatto della Carta Ittica (Carta Ittica Regionale – Rapporto di Valutazione di Impatto Ambientale, 2021), si ritiene che effetti quali l’introduzione di specie problematiche e l’antagonismo che ne deriva dall’introduzione di specie non genera un evento significativo.

CONCLUSIONI

L'obiettivo prefissato era quello di proporre un metodo per determinare il grado di conservazione e la sua variazione, che ne determina l'incidenza. Determinare il grado di conservazione e individuare l'eventuale impatto è l'essenza del procedimento amministrativo esaminato e in questa direzione sono state riscontrate diverse problematiche, come in generale nei diversi studi di impatto reperibili sul sito della Regione Veneto. (regione .veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/pubblicazioni), e nello specifico la Carta Regionale del Pesce. Qualsiasi studio che voglia ripristinare questo metodo in futuro dovrà ripercorrere i quattro passaggi precedenti per determinare il grado di conservazione della struttura e della funzione.

Il livello di conservazione strutturale e funzionale può essere analizzato individuando parametri biotici e abiotici che descrivono diversi aspetti dell'habitat in questione. Per ottenere in futuro un calcolo completo del tasso di conservazione, sarà necessario integrare diversi parametri in un unico indice o in più indici diversi dopo la standardizzazione e la calibrazione dei parametri.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

D ISCIPLINA DI RIFERIMENTO

Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 sulla conservazione degli uccelli selvatici 19. Regolamento di attuazione della Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna, 1997 357, sulla attuazione della Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e delle piante e degli animali selvatici, 2003.

B IBLIOGRAFIA

Measuring the extent and effectiveness of protected areas as an indicator of meeting global biodiversity targets.

S ITOGRAFIA

Riferimenti

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