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Untitled - Camera di Commercio della Romagna

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Academic year: 2024

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Un settore dinamico ma poco conosciuto, un settore articolato in numerose attività che promuove l'interesse di privati ​​e istituzioni e che solo nel nostro territorio è in grado di organizzare più di 80.000 persone, di cui 77.000 impegnate a svolgere attività lavorativa gratuitamente. , si tratta di un settore non profit che affonda radici antiche in terra di Romagna, viste le molteplici forme associative apparse a partire dalla fine dell'Ottocento, sostenute da forti motivazioni sociali, in cui un unico tema portante, la solidarietà, rappresentava un nuovo elemento di coesione. Negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di iniziative legate al mondo della cultura, dello sport e dell’aiuto, e abbiamo visto come il volontariato abbia sostenuto la vita sociale della maggior parte delle istituzioni del cosiddetto terzo settore; appaiono quindi particolarmente importanti i risultati del censimento delle imprese non profit effettuato dall'Istat nel 2000 e rappresentano il primo passo per tracciare i contorni di una realtà così eterogenea e diversificata. Molto interessante quindi il lavoro proposto dall'Ufficio studi della Camera di Commercio di Forlì-Cesena che ha sintetizzato informazioni sul territorio provinciale con l'obiettivo di fornire una prima valutazione sul ruolo fondamentale svolto dalle organizzazioni non profit. all’interno dello stesso tessuto produttivo locale.

Nel 2000, l'Istituto nazionale di statistica ha condotto il primo censimento generale delle istituzioni private e delle organizzazioni senza scopo di lucro. Nelle pagine seguenti, con riferimento alla provincia di Forlì-Cesena, forniamo una breve panoramica di questo settore, che sta diventando sempre più importante anche dal punto di vista economico. Inoltre, nell'esaminare la situazione della provincia di Forlì-Cesena, alcuni aspetti vengono confrontati con la situazione regionale e nazionale, al fine di ottenere una visione comparabile con questi ambiti territoriali.

Per agevolare il lettore che voglia approfondire l'argomento, in appendice sono riportate le tabelle complete per la provincia di Forlì-Cesena predisposte dall'Istat. Il volume nazionale è reperibile sul sito dell'Istat all'indirizzo www.istat.it, alla voce Censimenti ed è consultabile presso la Biblioteca di Statistica della Camera di Commercio.

Primi dati generali

Forma giuridica

Periodo e settori di attività

Tenendo conto, per ciascuna delle istituzioni censite, del principale settore di attività, da loro stessi individuato, si nota che il 70,2% in provincia è attivo nel settore della cultura, dello sport e del tempo libero. Seguono, ma con dati sensibilmente inferiori, altri settori come le relazioni sindacali e la tutela degli interessi (6,1%), l'assistenza sociale (6,0%) e diversi altri. Il settore denominato “Cultura, sport e tempo libero” rappresenta l'attività principale della maggior parte delle istituzioni no-profit, non solo del forlivese, ma anche di tutta Italia.

Periodo di costituzione

Se però si analizza il peso dei singoli settori, tenendo conto degli elementi di gestione economica, il risultato è diverso. Nei decenni successivi la crescita accelerò fino a raggiungere l'ultimo decennio (dal 1990 al 1999), in cui furono insediate nella provincia 1362 unità, pari al 60,3%. Anche altrove la crescita è stata allo stesso ritmo, ma va notato che nel territorio provinciale cresce il peso dei giovani, cioè di quelli emersi negli ultimi dieci anni.

Risorse umane

In provincia, 94 organizzazioni (pari al 4,4% del totale) lavorano anche con gli obiettori di coscienza; a livello regionale e nazionale l'utilizzo di tale personale è inferiore a quello di Forlì. Come già accennato nella parte generale, le organizzazioni non profit in Italia contano un organico, tra le diverse tipologie, di quasi 4 milioni di persone, di cui 3 milioni 220mila sono costituiti da personale operante nelle istituzioni non profit, libere e gratuite. disposto. Infatti, l'84,8% del volontariato della provincia è presente in associazioni non riconosciute e il 14,2% in associazioni riconosciute.

In Italia si registra una presenza di volontari più accentuata che in provincia nelle associazioni riconosciute e in altre forme di secondaria importanza. Questo dato è significativamente superiore al corrispondente valore nazionale (22,9%) in quanto sono numerosi i grandi soggetti della cooperazione sociale presenti nel territorio provinciale. Per ulteriori dati vedere Appendice, tabella 1.6 e Volume Nazionale pag. 134 Tabella 5.2.3 - Volontari per forma giuridica dell'ente.

Il fattore umano che caratterizza le organizzazioni non-profit non è costituito solo da coloro che offrono la propria opera, sia sotto forma di lavoro retribuito sia sotto forma di lavoro gratuito e volontario, ma di altre tipologie: quelle dei soci e quelle dei destinatari dei servizi . Cioè, mentre nelle organizzazioni for-profit l'afflusso di risorse e il flusso di destinazione di beni e servizi coincidono in gran parte, nelle organizzazioni non-profit i due flussi sono separati: spesso i destinatari dei servizi non sono gli stessi che forniscono le risorse .

Caratteristiche economiche

Dalla tabella si evidenzia come le unità con reddito fino a 30 milioni siano cumulativamente il 62,7% del totale nella provincia di Forlì-Cesena, il 58,2% nella regione e il 63,5% in Italia. Le fasce di reddito più elevate sono meno numerose in provincia che in regione e in Italia. Anche il volume delle entrate e delle spese delle istituzioni senza scopo di lucro varia notevolmente a seconda del principale settore di attività.

Per quanto riguarda la classificazione sopra citata, nella provincia di Forlì-Cesena il 42,4% è costituito da unità mercato, valore superiore al corrispondente dato regionale (39,6%) e nazionale (35,9%). Le organizzazioni no-profit possono essere classificate anche in base ai destinatari dei beni e dei servizi prodotti3. Il settore non profit in provincia di Forlì-Cesena - 24. totale) deriva dalla vendita di beni o servizi; una parte significativa seguirà a causa delle quote associative.

Se consideriamo il numero degli enti e le loro modalità di finanziamento pubblico o privato, notiamo che nella provincia di Forlì-Cesena prevalgono le unità a finanziamento prevalentemente privato: il 91,5% degli enti censiti. Gli istituti di mercato con finanziamento prevalentemente privato nella provincia di Forlì-Cesena ammontano all'88,4%, gli istituti non di mercato, con finanziamento prevalentemente privato, il 93,9%.

Considerazioni finali

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