insegnamen-tofuronopresceltiipiùdottisoggetti.Il
Commendator
Polifra costoro speditoin Inghilterra vi feceacquistodellemacchine necessarieaglisperimentifìsiciaspese del Re.La
fondazione della Specola diPalermo fudel pari operadiFerdinando chefece alzarla soprauntorrionedello stesso Pa-lazzo Reale.Vi fu invitato adirigerlail celebre'Astronomo P. Piazzi: eglistesso viaggiòin Inghilterra a spesedelRe
per farvi sceltadegl’istromentidallefabbriche diRamsden
e diDolond.La
Specola di Napoli fu miglioratajstabilitoun’orto bo-tanicoinPalermojmiglioratoilpiù vasto diNapoli.Un’annualespedizione disceltigiovani fu per molti anni a spese del
Re
eseguita in Monpellieri eda Parigiper perfezio-narsi ne’studjdi Medicinae di Chirur-gia: erunael’altra oggi àn presoun
postoilpiù eminente.]00
Molti giovanifurono dal
Re
asue spe«setrattenuti inGermaniaper perfezionarsi ne’sludjenellecognizioniMineralogiche enellacolturade’boschi.
Non
viera giovanefinalmentevoglioso di apprendere chedimandassedegliajutì, ilqualenonavessedallamano
delRe
ri-portati de’generosisoccorsi: nonletterato di qualche riputazione che nonavesse ri-cevutodellepensioni edelledistinzioni:Genovesicelebrenella Filosofia,Filangieri nellaLegislazione, SeraoCotognoCirillo nellaMedicina,Torree PolinellaFisica, Piazzi nell’Astronomia, Caravelli idue Martini Fergola nelleMattematiche, nell*
artedella guerra Palmieri, Onoratinell*
Agricoltura,nellaStorialetteraria
Napo-litana Signorelli Colangelo, nella Greca erudizione Martorelli Mattei Rosini Scot-tijedinfiniti altrifuronodistintie gene-rosamente dal
buon
Ferdinando trattati.Nelgran Salonede’Studjfudalla
mu-nificenza diFerdinandoapertaa beneficio
DigitizedbyGoogle
lOI dellastudiosagioventùunabiblioteca ve-ramente Reale nella quale siconservano 8omilavolumi contenentilepiù rare e pregiate edizioni, oltre a 3ooo quattro-centisti, eda4^00manoscrittifraLatini GreciEbraiciedOrientali.
L’artedellastampamercègl’ incoraggia-mentidatida Ferdinandoèportata a no-tevolemiglioramento.Oltreallebelle edi-zionifattene’tempiandati dalla Stampe-riaReale,l’edizionede’Statuti dell’Ordi-nedi S.Ferdinando uscita da’ torchi di Trani gareggiacollepiù belle diBodoni e diBidot^ egiànoi non abbisognamo puntodeirestereedizioni.
La
litografiaà toccatoilsuo apice.La
grand’operadegliScavi diErcolano ePompei
cominciata dalRe
Carlo fu pro-seguitaconegualpremura daFerdinandoj rettificatoilmetododelloscoprimento de’
1649papiri e portato a tanta squisitez-za,cheque’mandatiindonoal
Re
del-laGran
Bretagnamalgrado le piùindu-Digilized Google
103
Stri cure de*Letterati Inglesi e degli
E-steridaesso loro richiamatinon anno in-contratounpiù prospero successo nel loro svolgimento. Isvolgitori furono moltipli-cati
,presceltia traduttoriidottiGrecisti deirAccademiaErcolanese. Quest’Accade-mia surta da MonsignorBajardi
Romano
edaqualchealtroletteratorichiamato dalRe
Carlo fufondata daFerdina>do nel 1^55e digenerosi incoraggiamenti arric-chita: r edizione delle coseErcolanesiè avanzata a più volumi.Abbiamo
già dipubblicodritto fraque-stivolumiiframmentidisetteopere Gre-che5 ne sonogiàtradottealtredodici,e svolticinquecento cinquantadue. Nessuno ignoraquantosiasiaggiuntocollascoperta dicosìpreziositesorididiciannovesecoli indietroalleartiallescienzeallastoria.
Tre Musei di Mineralogia furono
da
Ferdinando riuniti adistruzione de’ stu-diosidi talmateria, fra’qualil’acquistalo dalCommendator
Poh.BelleAni.
io3
È
giàda tuttirisaputo il trasporto di Ferdinando per le bellearti. L’Accade-miadidisegno fu daluifondata ne’primi anni del suoRegnoeriordinata nel 1779 Riunendonelgrandeedilizio de’Studjtanti capid’operadi pitturaediscolturafatti raccogliereiuprodigiosa quantità dall’an-tico suoMuseo
Farnese, dagliscavi Er-colanesi ePompejani,dalMuseoBorgiainRoma
,ed’altriacquistati nelleparticolari occasioni formò una collezione assoluta-mente unicain articolo di artisotto ilnome
diMuseoBorbonico.In qual prezzo tenevaFerdinandoi buo-niartistiecon quantagenerositàli tratta-va, n’è ancor vivala memoria: Mcngs BattoniCanovagiàtrapassati, Caraucciui Landi furono dal
Re
distintievisitati i loro studj in ognipassaggio daluifatto perRoma.La
statua coloss&ledi Canova rappresentanteFerdinando oggi alzala aDigilizedbyGoogle
io4,
frontedelle scaledel
Museo
leteledi Ga-tnuccini esposte negliAppartamentiReali fanno chiara testimonianza dei gusto di Ferdinando e della protezione alleArti accordata.duestatue equestridi bronzo già
^ fuse dal Cavalier Righetti, rappresentanti
i
Re Carlo
eFerdinandovicineadessere alzateentroilnuovoporticato diS. Fran-cescodiPaolagiungonoall’altezzadi pie-di 15 pollici9e linee9, superiori alle più colossali che oggi trovansi aRoma
a Parigia Pietroburgo.Ipiùabiligiovaniartistierano annual-mentespeditia
Roma
percompiereiloro studj a spesediFerdinandojedoltreal numerofissatoaltriEgline tratteneva quan-doconosccvalivogliosidiapprendere, e talunofracostoropermano
mia straordi-nariamente soccorso.DigitizedbyGoogle
Edyicj.
k>5
Non
lievispese furonoda Ferdimahdo erogate per portare acompimento le an-tiche fabbriche e farne delle nuove eh*eransì credute necessarie. IoTiporterolle adunfiato pertemadieccedere ilimiti prefissi.
Ilgrande e colossaleedificiodi Gaser-tache gareggiandocon quello di Versal-lessupera tutti glialtri diEuropa, la-sciatoametàdal
Re
Carlo. fuda Ferdi-nando portato a compimento. Terminati egualmente iponti dellaValleopera ve-ramenteRomana
per condurre un fiume dallacimadiun
monteall’altra.Ilgrande Albergode’povericominciatodaCarlo fu portatoalsuotermineda Ferdinando.L’anticaerusticafabbricade’Studj fu quasi pel doppio compita edaccresciuta perservire sotto
nome
diMuseo
Borbo-nicodiemporioalle artied allescienze.Sonoiviraccoltiequadri elibriepapiri
jo6
e statuee bronzi evasi e medaglie ed altre antichità.
Doppiagiunta fufattaalPalazzo Reale diNapoli. Alzatodi piantail
Tempio
a S.FrancescodiPaola colsuoporticato la-teralej
Tempio
dalRe
particolarmente vo-tato nelle sueamarevicendequando ri-seppelademolizionedell’anticoseguitane nellostessositosottoilgovernodi Murai.Costruttiilgrandeedifizioche oggi abita S.A.R.ilPrincipe di Salernocoll’altro di-rimpetto.
La
lunga fabbricade’Granilial PontedellaMaddalenajgliedifizjdiS. Sil-vestroepoila bellafabbrica diS. Leu-ciodaCasertapocodistante:ilvasto edilì-zio diS:‘Giacomo
ove sonriunitituttii MinisterilaBorsae leAmministrazioni Fi-nanziere.Opere tuttequeste furonodella instancabilemano
diFerdinando.Fu
continuatoin Sicilial’Albergo de’Po-veriintrapreso dalRe
Carlo, efabbricate ledueVillediFicuzzaede’CoUi, costrut-tedueVilledipubblicadeliziaunain Na-poliel’altraaPalermo.
DigitizedbyGoogle
107 I duegrandiportidellearmate
Romane
a Baja eBrindisi chiusied acciecati dal tempofurono a grandi spesepersuoco-mando
nettatieriaperti: eda questo di Brindisi fualzata pelpiù sicuro ingresso unadiga e disseccatelevicinepaludiper liberarequelle quasi deserte contrade dal-lamalsania.Aperte persua cura le strade rotabili delle Provincie delle Calabrie Basilicata MoliseApruzzi^ prosciugati istagninella Valle di Diano.
Apertounporto francoaMessinajed as-segnatovi
un commodo
Lazzaretto sporco.Spedite ColonieinPonza Ventotene
U-sticaedaltriluoghi.
Lungo
sarebbe final-mente raccontareindettaglio tante diffe-rentiopere diminormomento
j basteràin line indicareche non vi fu opera o di ChieseodiOspedaliodiCasedi educa-zioneodidivozione, nellequalinon ab-biapresa partelagenerosa e pietosamano
delbuon Ferdinando.DigilizedbyGoogle
io8
Arti.
QuestosuolodaDioprediletto, e que-stebelleefertilicontrade diNapolie Si-cilia feracidi prodotti di ogni specie guar-davano
come
Tantaloleloro nazionali ric-chezze senza poterle gustare.Pochiesotici visicontano che nonpossano prosperar-vi: qualche pianta dicaffè vi ènudrita acieloapertoedà prodottiisuoi gusci.VegetailzuccheroinSicilia
come
in ter-renoopportunamentecaldo5anziladilui manifattura intrapresadaun
Arciprete di Aula mezzo secoloindietro avrebbe ar-ricchita quell’isolasenonfosse stata di-struttadalmonopolioche vendevalo a mi-gliormercato.Ricchesono egualmentelecontrade Na-politanedimanid’opera perla moltipli-citàdegli abitatorielaboriosiedindustri^
iqualieranoappenadedicati a basse
ma-nifatture. Eranonel resto queste regioni degli esteri tributariej la maggior parte
DigitizedbyGoogle
log de'generi anche diprimanecessità veni-vanoscambiati conmanifatture di neces-sitàsecondaria e di voluttà.
Uscivano grezzi altri generi per rien-trare manifatturati. 1 nostri vini rientra-vanoraHinati.Noi pagavamo intalguisa acaro prezzolemanid’operaaltrui men-tre lenostre languivano, elepagavamo diritornopeldoppio esinopeldecuplo del valoredellestessemerciesportate.
Eraquestolo statoquasi di barbariein cui per più-secoligiacquero -queste con-trade, dachèperduti iReproprifuroùo assoggettate allacondizione diprovincie.
Avevail
Re
Carloiniziatoqualche avvia-mentoallearti,ma
labrevità della sua dimoraelepiù importanti cure, ondefii distratto, non glipermisero direcarlea progresso. Entrato collearmi allamano
conobbelanecessità diessereinguardia dagl’ insulti permare eperterra, attesa lainsulareepenisolareposizione dique-stiRegni, ond’ è che primadellearti di
no
pacedovèattendereallaordinazionedelle arti alla guerranecessarie.
Una
fabbrica di armifustabilitaallaTorredell’Annun-ziataallaquale richiamòimigliori artefi-ciSpagnuoli, rendendolaemuladelle an-tichefabbriche diSpagnajcosìegualmente dellacomposizionedellapolveredasparo nella stessaTorre.
Formò
dipiantauna Darsenacon unriccoArsenale.Una
scelta razza digiumente Spagnuolefusituatain Persanodandodellesagge disposizioni d’in-coraggiamento per migliorarele altruirazze particolari.Conobbe
Ferdinandol’importanza delle moltiplici risorsedellearti allagrandezza edallaprosperitàde’suoiRegni, etratto dalsuogenio perleartistessesiapplicò con tuttele sue forze al loro ingrandi-mento.Sonofuorid’imaginazionelecure lespese, dirò ancora lemateriali fatiche daluifatte per operacosi grande, eda
tantie diversi ramimoltiplicataje
come
ilPrincipeche vuole imperareagliusied
DigilizedbyGoogle
Ili alleopinioni fa d’uopo checolsuopri>
mo
esempio ne tracci a suoi sudditile vie, fu ilpruno ad eseguire’i migliora-mentideU’agricolturadellapastoriziaedi altresecondarieartine’suoifondiprivati.I vigneti di S.Leucio in Napoli, la picciola
ma
eletta pastoriziadiCarditello,
la piùestesadellagregge di Puglia arric-chitada’inerinifattieoa moltacura venire da Spagna,larazzadellegiumente viep-più migliorata ed accresciutain Persano eCarditello, lacolturade’boschi,le vi-gnedi Tordiepie PartinicoinSicilia,il
numeroso armentovaccinone’boschidella Ficozza,un’altrarazza colàarricchitadi padri Spagnuoli ed Arabi, invitarono i proprietar) amigliorare sull’esempio suo leproprie industriejnécolsoloesempio
ma
conajutigenerosamenteprodigati,D’alloraivinidiCalabriae Sicilia mi-glioraticonnuovimetodi nonfurono più sconosciutialcommerciojegiài raffina-toride’vinidiMarsalaneànnoinfattiaperta
Ila
una estesa esportazione per 1’estero.
La
fabbricade’formaggiallaLodigianain A-prnzzo eda Carditelloacquistòuna opi-nione. Gli.olj sonoesportatioltreal bi-sogno delle manifatture anche al condi-mento.Le
stoffe dilana primasurte sottola protezione e gl’incoraggiamenti di Ferdi-nandoin ArpinoePiedimonte, indi mi-glioratidipocoallaConocchia,finalmente nellanuovafabbricaa S. Catterina a For-mello àn proscritta unanon indififerente quantità diesterepannine.IlavoridicotoneinLecce ed in
Na-poli, le fabbrichedi cristalliedi botti-glieprimainGastellamare india Posilipo comincianoasupplireall’internobisogno.La
Porcellana elesuepitture stabilita entroilPalazzo Reale istesso,come
sito piùcommodo
aglispessi accessidi Ferdi-nandoy ottennerounasuperioritàtaleda meritare di formarsene oggetto di ricchi donidaluifattiadaltriSovrani.Le
no-ii3 stre oretaglie sono già in commercio di esportazione.
La
fabbricadelle pelli inCastellammareà toltoquas’Intieramenteleesteredal com-mercio.Ilavoridi ferroe diacciajosono stimabili: assai fortilelame di Campo-basso.Le
nostre cartiere diVietri rim-piazzanoquellediLivorno e diGenova
che cene fornivano.Le
ultime esposizioni delle nostre manifatture àn mostrato che tantoleartidi necessitàquanto quelle di lusso sono inmezzo secolo già adulte e ci rimpiazzano de’bisogni,meno
quell’amoredinovitàinsitonelcuoreditaluni giovani che spesso cipreviene infavore de’ lavori esterie c’indisponede’nazionali.
RimanevasoltantoaFerdinando a
col-mo
dellesuegloriosecurela rettifica del-lacolturadi qualche piantasacraalla in-dustriache giace ancora sottolabarbarie diunaprivativa.Esperti ebeuintenzionati soggettifurono presceltiaformareunIstituto
d’incoraggia-8
mentoperproporreImezziegliajuti ne-cessaria’manifattorid’invenzione o più in-dustriper vieppiù animarli.
Kè
sicreda che Ferdinandoconunasemplice intervenzio-neocon unacartadi privativache spesso deterioralemanifatture invecedi promuo-verle,avessecircoscrittadasìsterilimodi
lasua protezioneallearti. EraEgli die-trotante pruoveconvinto che ne’ guada-gnidellemanifatturenon deveilPrincipe prender parte,
ma
spendereequalche vol-taprofondere per proteggerle.Or
nonvi à manifatturafraleprincipali cheabbia-mo
accennateefrale altre diminor con-to, nellequaliilbuonRe
nonabbia som-ministrati de’fondiassai ricchijtalché l’in-grandimentodellenostrearti e’lpuntoa cui pervennerosonoilfruttode’ tanti te-soridaluispesi.
Ed
acolmodellegiuste vedute dipubblicaeconomianonvi èpiù nostro prodotto manifatturato chesia pun-to o pocoaggravatodi dazio di esporta-zione.DigitizetibyGoogle
ii5 Miènecessitàdifarcennoa parte del-lafabbricadelle seteriediS.Leuciò. Era
ilnostro suoloferacedigelsi, ibachivi si moltiplicavano assaiprosperamente, e nella classificazione delle qualità le sete Napolitane ottenevanoilprimorangodopo lePersiane eleChlnesi.
Ma
dadazj pe-santin’era aggravato ilprodotto, il più pesante ebarbaro de’qualierano gliob-^ blighidelle riveleelevisitedomiciliari, ossiaooleviolenzee lesorpresedegliAgen^^
tideldazionellecase pacifichesotto l’a-spettodiscoprirvide’contrabbandidisete nonrivelateorivelatedimeno. Molti pro-prietarjascansodisiffattevessazioni ave-vanodistrutti glialberidigelso^ abban-donatonemoltiilpiùestesogoverno de’
bachi siridusseroa trarre poca seta, e dellapocalamaggiorparteera esportata grezza.
Ferdihando rotti i legami dell’antica schiavitù
come
mezziadistruggereenon a proteggere l’artene reseliberalacoU
DigitizedbyGoogle
116
turael’emancipò dadazj. Perdare poi all’artecoU’esempiosuostesso incoraggia-mentomaggiorestabilìunagrande e bella manifatturanella stessasua casa aS. Leu-cio, virichiamò una popolazione, fece arrivarvi, superate molte e gravi diffi-coltà, delle macchine edegli opera] di Francia.
Le
seterieLeuciane giunsero in poco tempo ad un grado distima enelle stoffe enelle maglieda diminuirel’ im-missione delle Francesi Inglesi Fiorenti-ne e Genovesi. Tutte le vicine popola-zioni a S.Leucio sono già tirate dalla miseria e divenutecommode
dall’impiego dellalora opera. A’desiderj delRe
che gliabbigliamenticonquelleseteriesi fos-serousati concorrevano tutti ad acqui-starne. Inquestomodo
econesempjcosì energici diedesi un grande impulso alle manifatturede’due Regnij noinon desi-deriamo le seterie di fuori che qualche volta per leggiera superiorità spessoper sempliceamoredinovità.Due
altrema-117 nifatture dicorrispondenza furonoda Fer-dinandostabiliteaPorticienellaCasadi S.Eligio aNapoli, overacchiudonsi po-vere donzelle
jenell’AlbergoReale di Pa-lermo, inMessina,e Catania.
Altre fabbrichedicotone di canape e lino furono da Ferdinando iniziate nel Casale di Rifredda a poca distanza da S.Leucio cogliajuti daessolui appresta-ti.Maggiori ricchezze sono preparate allo Stato quandole telerie di linoe canape sarannoviepiù estese inTerra di Lavo-ro,ovelacanape superioreallealtre qua-litànonesclusaquelladiBologna,si pro-duce in estesa quantità; ed ove la ric-chezzadellanumerosa
mano
d’opera delle acquee delle praterieconduconoalla per-fezionedellavoroedallaeccellenzadelle imbiancature.NelvastolocaledelPAlbergo de’poveri, ove sitrovanorinchiusi7000 frauomini edonne diognietà in distintisiti e se-parati,visisonopercura diFerdinando
DigilizedbyGoogle
ii8
introdofttelearti di ognispecie. Ciascun individuo èaddetto a quel mestiere cui ècondotto dallasua capacità ed inclina-zione
j equelsitodianzi ricoverod’ in-feliciedisutilièdivenutounSeminario, diremocosì, diutiliallieviinogniarte.
La
monetazioneconparticolariprocessi èresapiùpura, più esatta, e di mag-giorapprossimazionealvalornominale,e sevièdifetto adimputarsele loè senza dubbio nellamaggioresattezza epurità,
che facendolarivalizzarecogliantichi zec-chini Veneziani e colle maltagliate
Ame-ricane neassoggetta lemoneteallafacile esportazioneo consumo.Toltele varietàde’pesi emisureda luo-goaluogo, si ècominciato l’utile pro-gettodiportarleallauniformità.
Non
vièarteinsomma
,è necessità ri-peterlo,che nonriconoscailsuo nascere ol’ingrandimentodalla liberalità di Ferdi-nando.Migliajadibraccia inoperosesono per luidivenuteutilij il
commodo
si è“9
esteso, ricchinesonodivenutimolti ar-tegiani
; peruna metà senonperdue ter-zidi
meno
siamo emancipatidal tributo all’esteremanifatturej isolilavori nazio-nalidiseta edilanaànrecatoun consi-derabileavanzo annuale all’interno com-mercio.Marina.
«
INapolitaniprivi dimezzinecessarje sicuria smaltireconun commercioattivo iloro prodottierano circoscritti quasi al solo cabottaggio.
La
nostra bandiera era appena conosciuta nelle costeItaliane ed in qualche porto del Mediterraneo.La
bandieraNapolitanainque’stessi portiera pocorispettata edacompimentodi scia-gure r ardimento de’Corsari sinoa vici-nanzade’ nostri lidi, elecontinue prede dicuisiarricchivano ciridusseroall’ av-vilimento edallaschiavitùdellebandiere estere, cosìdettefranche, ond’è chela stessapiù importante parte del cabottaggio facevasi sottoqueHebandiere.120
La
marinaRealechen’erala protettri-ce giaprotettri-ceva nel più grandeavvilimentoj nè
sicontavano che pochilegniarmati detti
sicontavano che pochilegniarmati detti