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1

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I

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(7)

MEMORIE ISTORICHE PI

FERDINANDO

I.

»

RE DEL REGNO DELLE DUE

SICILIE;

SCRITTE

DAL

CAV/

CARMINE

LÀNaELLÒTTl. ' *

(8)
(9)

Un-

annosa assuefazione adessergover- natiper più dimezzo secoloda

un

solo

Re

divenutoilNestorede’Sovrani di

Eu-

ropaaveva,com’è solito nelle

umane

cose

,

assopita nelcuorede’Napolitani lagiusta idea di valutarei pregi elevirtù del

Re

Ferdinando.D’altraparteledifferentipas- sioni or principio orconseguenzadimol- tiplicipartitispiegatiintempi orribilmente calamitosi,ne’qualiesso

Re

avevadovuto prenderparteper salvezza del suo Trono e dello Stato,avevanoallontanati glianimi da giustogiudizio.

La

'perdita di Fer- dinandoà dileguata .ogni nebbiaj eriu- nendo ildispiacere de’buonial ravvedi- mentode’traviati à tributato l’imparziale omaggioallevirtùdaluiportatenellapub- bb'ca vitaenella privata*

(10)

4

Or

lunghi annida

me

impiegatiarser- viziodelbuon

Re

ne’piùdisastrositempi dellasuavita

mi

diedero agio a definire a preferenza di ognialtroilsuo cuoreed

ilsuocarattere.

La

graziosaconfidenza, di cuimifeonore, raddoppiòititolidella miariconoscenza e dell’attaccamentomio:

ediodopoaver piantalasua perditanon possoaltrimentispargerfiorisullasuatom- ba, chetramandandolamemoriade’fatti principali della sua vita per servire di esempioa’suoi AugustiNipoti, e dive- nerazionealiatardaposterità.

Senzaoltrepassareiconfinidellabrevità sarò sobrio a nominarmi per testimonio intmaquantità difattiavvenuti sottogli occhi miei stessi:nèriporteròcertamente lataccia di adulatorej

ma

potròbene?d- cunavoltaessernotato disolareticenza

,

ossiadi necessaria circospezioneinque’fat- ti ne’quali non miè permessoversarmi senz’ altrui offesa,trattandosidisoggetti quasituttiviventi.

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(11)

... 5 Ferdinando nacqueinNapoli a’ia gen- naro del daH’Infante diSpagna

D.

Car- loBorboneallora

Re

diNapolieda

Ma-

riaAmaliadiSassonia. Era egli ilterzo fra’fratelli perchè preceduto da’Principi

D.

FilippoeD.CarloIV.poi

Re

di Spa- gna.

Le

primecure degli ottimi Genitori

^

furonod’istillargl’ilrispettoaUaReligione ed allagiustizia,basidi assoluta neces- sitàa’buoniPrincipi^da’qùalisentimenti lovedremo costantemente accompagnato negliavvenimenti e grandi epicciolidella suavita e prosperiedavversi della for- tuna.

Nella età dello sviluppoglitoccò di essere allontanato dagliocchi de’sùoi

Au-

gustiGenitoried alRdatoaduna educa- zione priva disoggezione. Per lamorte diFerdinando VI. unicofigliodelprimo matrimoniodiFilippoV.fu apertalasuc- cessioned^la MonarchiadiSpagnaaprò dell’Infante

D.

Carlo

Re

di Napoli figlio

. delsecondoletto.Checchésiasidellapre-

(12)

6

ponJeranza dellaReginavedovaElisabet- taFarnese lor

Madre

pelsecondogenito

D.

Filippo

Duca

diParma,

come

fu det- to,nellasuccessione delRegnodiNapoli, prevalsero nelConsiglioleragionidel

Re D.

Carlo.NellaPrammaticasanzionede’

6

Ottobre1759essendosi dichiaratoilprimo suo figlio D.Filippo inabile al governo

come

fatuo,ilsecondoD.Carlodivenuto primogenitovenneadacquistareildritto allasuccessione delTronodiSpagna,men- tre fu trasferitoa Ferdinando il Regno delledueSicilie.Eraeglidella etàdianni nove, quando fudivisoda’Sovrani suoi Genitoriche s’imbarcaronosulla fiottaSpa- gnuola.

Ferdinandogiàdichiarato

Re

IV. dital

nome

nelRegno di Napoli,eIII. nella cronologiade’

Re

diSiciliavenneaffidato allaeducazione diD.

Domenico

Cattaneo Principe diS.Niqandro; eperlarisolu- zionedegliaffariad unConsigliocompo- stodallo stessoPrincipedi S.Nicandro,

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(13)

7 daD.MicheleReggioPrincipediAcral- lora Capitan Generale, da D.

Giacomo

Milano Principedi Ardore, daD. Giu- seppePappacodaPrincipediCentola,da D.Pietro BolognaPrincipe diCamporea- le,daD.

Domenico

diSangroda D.Lelio Carrafa edalMarchese

D.

Bernardo Ta- nucci SegretariodiStato.

Profittòeglimediocrementedellalette- rariaeducazione

,dappoichélagracile tes- situra del suocorpo che rendevalo sog- gettoadindisposizioni per ogni causa leg- giera, obbligòilGovernatoreegl’Istrut- toria contentarsi di ciò chepoteva, ed a proccurare che maggiorforzaglifosse improntatadallacacciaed’altriesercizii.

La

sua complessioneinfattisiandòcam- biandoinunaflorida sanitàedinunaquasi atletica robustezza.

Malgrado ciò Ferdinando in alcune cognizioni ed in taluni eserciziinon era

^mezzano. Frasi applicatoalia lingua lati- na,conoscevalaStoria,parlava loSpa-

(14)

8

gnuoloe’lFrancese:aveva

un

belcarat- teredascrivere, ed applicatosialla

mu-

sica crasi esercitato sul cembalo esulla lira. L’agricoltura era pe’suoiprincipi!da luiconosciuta e tanto eslesamentequanto ognibuon agronomo.

La

bibliotecadalui raccoltade’ migliori e piùrariGlassicidi agricoltura dinautica e dicommercioè ancheoggi soggettodi

dotu

curiosità.

?lonabbisognavaquandoera imbarcato dipilota'y n’eraeglitanto peritodagui- dare conmaestrìa iltimonedi

un

legno diqualunqueportata.Cavalcavacontanta leggiadria, che sino agli ultimi anni lo abbia

m

vistomontaredaterra, e rendersi inGermaniaoggetto di ammirazioneagli stessibuonicavalcatoriTedeschi^ nèvià esempio giammai incuisiasmontatoper evitare alcun pericolo. Gli esercizii del pallonedel bigliardo e del torno nongli erano nuovi.

Gonosceva bene lemanovrediuneser- cito

,l’artedegliaccampamenti,imetodi

(15)

9 delle forniture, e la tattica

come

vec- chio Generale.Io

mi

appello a tuttico- loro, eh’ebberol’onore diravvicinarlo, per convincernechiunquevolesse attaccare diesageratoilmioracconto.

Ma

rumiltà di Ferdinando e’l dis- prezzo de’suoitalentieranoportatiad

un

eccesso forseancora condannabile:

meco

più volte dolevasi perchè fossestato de- fraudato diunamiglioreletterariaeduca- zione.Questainvidiabiledocilitàrarote- sorode’potentieraunaspada aduetagli afiidata nellemanide’Ministri, de’quali

i buoni rendevano caro il

nome

del

Re

allagiustiziaedalbenedelloStatoj po- tevanoi

meno

buoniabusarne.

Una

straordinaria calamità di carestia nel 1764 venne a desolare questi Regni nellafanciullezza del

Re

checontavatre- dicianni dietà.

Le

ricerche de’granifatte per ogni anchelontano porto diEuropa alle vigilipremuredellostessoFerdinando furonoattiveoltremodo,talchépotèdarsi

(16)

to

riparoallamiseria edallamoria.

Ma

ne->

glieccessidelpopolo, cheiosomiglianti casinonsente ofrenooragione,sipensò allontanarlodallaCapitaleper preservarlo daogni insulto opericolo.Vi sinegò il picciolo

Re

e diedeacolorochegliene fecerolaproposizioneunabella risposta

,

checaratterizzavailsentimento di quella reciproca fiducia,che

come

anellostringe isudditi alTrono e questo aquelli:an- date voifuordìNapoli,egli disse, io

non

ò paura perchè

amo

esonoamato da*miei Napolitani.

Col corteggiodiuna sodareligione, e co’ talentidicui ò parlato poc’ anzi,ac- compagnatiad una quadratura dimente non

comune

che a pochiuominij econ

un

estremo rispetto perlagiustiziaFer- dinandogiuntoallamaggioretàdeglianni diciotto comparve da sesolo sulTrono.

Eglivincendo leseduzioni del potereil- limitatodepostonellemanide*Principisi

propeseper modelliiduepiù grandiEroi

(17)

11 dell’Augusta sua Famiglia,S. Luigi.cioè nellapietà,edErricoIV.nelrestodella sua condottacivile:quasiinogni casa del

Re

vedevasiilritrattodelGrandeErrico.

BuoniMinistri locircondavano,fra’quali ilvecchio Marchese Tanucci che dalettor di leggi nella Università di Pisa venuto alseguito del

Re

Carloavevameritatoes- serpromosso alMinistero diStato. Mal- gradociòFERDINA^DOper quellafilialeri- conoscenzadicuinonerasispogliato serbò mai sempre una dipendenzanelconsultare ne’graviaiTarilavolontà del

Re

suoPa- dre, salvalanecessitàdi quellerisoluzio- niche a danni dello Stato edella giusti- ziasarebberostatedallalontananzaritar- date.

Sempredocile eclemente accordava spes- se udienzea’suoi sudditi,edovunquesi fosseritrovatoerapronto a soffermarsi per ascoltarli

: que’,chesegliaccostavano, dallesue grazie eda’suoibeneficii parti- vanoconsolati. Quindi è chedesiderava

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(18)

la

ogaonone’suoi bisogni,che ilbuon

Re

viavesse direttamenteportateda pet se lesae risoluzionilequalidavano mai sem- prealchiodo.

Per aver prontamente sotto gli occhi lebuone ocattivequalità degl’imjùegati nelleprincipalicariche, e dicoloroche viaspiravano,registrava disuocarattere inunlibro tali circostanze quando giu- gnevano a suanotizia dal purofonte di probi soggetti o di carte degnedi fede.

Conservava tenacemente 1’opinionedelle personedaluiconosciute,ederabendif- ficilesenza sodi e provatimotiviincon- trariorimuovamelo

.

Eccellente era il.suocuore: amavale persone della sua Corte,

ma

nonavvial-

‘cun esempio in cui avess’ egli presa al- cuqarisoluzioneper favoreoperriguardo ad‘alcun cortegiano

^laRegima stes- sa nè il Principe di Salerno suo figlio alloraditenera'età poteronoin unaoc- casione ottener grazia pel congiunto di

(19)

unbenemerito,servitoreimputato diseria reità.

La

sua fisonomiaiufiue laprocera sta- tura ilcontegno eranoveramenteda

Re

: s’eglida privato fossesi confuso in una folla, chi lo avesse cercato senzacono- scerloloavrebbe subito ravvisalo.

Non

vi era perciò chivedendoloin serioaspetto non nerisentisseunaprofonda impressione.

Un

sudditochesecolui sidoleva di'una risoluzione

come

presadalMarchese Ca- racciolosuo Ministro controlasua Sovra- navolontà, nientealtroavendogli rispo- sto Ferdinando con serietà se non che sonostatoio,caddesvenuto.

Eranecessario intantoallaconservazione della Dinastia cheFerdinandoprendesse moglie, ed era necessario del pariche noditenacie distrettaparentelastringes- serosemprepiùle dueRegnanti Famiglie diBorbonee d’Àustria. Oltrede’matrimo- nii dellainfeliceArciduchessaMaria Anto- nietta colnon

meno

infeliceLuigi

XVI.

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(20)

4

e dell’Àrcìduchessa MariaAmaliacol

Duca

diParma, venneconchiuso quello diFer- dinandocoirArciduchessaMaria Giuseppa.

È

usonellaCorte ImperialediViennache leArciduchesse passando a maritodebba- noscenderenelle

Tombe

delleChiese dei Cappuccini e de’Camaldolesiove sonde- poste le spoglie de’loro Avi, per farvi dellepreciinsuffragiodelleloroanime, ediremo quasi percongedarsene. Maria Giuseppa nello scendervifupresa dital ribrezzocheattaccata nell’uscirnedafeb- bre morbigliosavisuccumbettepoco dopo.

Venne

aleisostituital’Arciduchessa

Maria

Carolina:ildileimatrimoniocon Fer- dinando essendo seguito a’4aprile 1768 essagiunsepocodopoinNapoli.Divenne questa coppia1’esempiodell’amorconiu- gale e sino alle cacceFerdinando negli annidisua giovanezzadallaReginanon, andavascompagnato.

IlPrincipe

D.

Carlo Titofu il primo fruttoditalmatrimonio;l’accidentedies-

(21)

i5 sernatonellaricorrenza di S. Tito aveva- glifattoimporreil

nome

delpiù clemente de’ Principi.

La

splendidezzadelle feste in taloccasione,dicuiancorio

mi

sovvengo, fu accresciuta dalfarrivo del

Duca

d’Arcos spedito dal

Re

Cattolicocol carattere di suoProccuratore per tenerloda Padrinoal Sacro Fonte.QuestoPrincipe fu rapito di teneraetànel1777.

Segui S.

M.

oggiRegnante FrancescoI.

nato a19agosto dellostessoanno1777.

IndiilPrincipe di Salernoa*2luglio1790:

dellePrincipesse di qui apocoterrò parola.

La

primacuradel

Re

sifuquelladi dare a’suoiAugustiFigliunavirtuosaedu- cazioneondeavessero potuto mostrarsiin Europaper modellidegliottimi Principi:

vennero alla sua Corte richiamati i più accreditatisoggettiper loroistruzione.

Ciòperònonbastava.Ferdinando ela Reginaentravano spessone’loroapparta- mentiper conosceredavicinolostatodi educazione de’ loroFigli,e giuntiapie-

(22)

i6

ciola etàfacevaseco giornalmeatedesinarli nonsolopelcompiacimentodivedersicir- condatodallasua bella enumerosafami- glia

,

ma

per conoscerenellalorpartico- lare e giornalieraconversazioneconciascun di loro dichealtroabbisognassero a

com-

pimentodi lorobuonaeducazione.

S.

M.

il

Re

FrancescoI.tolsein

mo-

glie l’Arciduchessa Maria Clementina dal qualematrimonioèsuperstitela solaPrin- cipessaD.Carolina oggiDuchessadiBerry:

indiricasato collaInfante

D.

Isabellano- straRegina.IlPrincipe di Salerno sposò l’altraArciduchessaMaria Clementinani- poteallapoc’anzi detta ditalnome.

Delle Principesse

D.

Maria Teresa e

D.

Luisalaprimafu maritatacoll’Impe- ratore oggi RegnanteFrancescoI. l’altra coll’ArciducaFerdinandoallora

Gran Duca

diToscana,D. MariaAntoniettacol pre- sente

Re

diSpagna, perita colà ne’suoi primi anni, D.Cristina detta la-buona perlasua estremabontà oggi Regina di

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(23)

*7 Sardegna,D. Amalia da Ferdinandopre- dilettacol

Duca

d’Orleans.

FerdinandovoU’eglistesso collaRegina accompagnareinGermanialeduePrinci- pessespose: concontegno misto di affa- biltà riscossestimaerispetto per leIta- lianecontrade, epassando

dovunque

era salutato pel migliore e pel piu amabile de’Re. Questo trasporto giunse tant’ol- tre,che dimorando in

Genova

molti di quei nobili pensarono offrirgli la signo- riadiquellaallorRepubblica.

La

buona offertasarebbestataper ognialtroaccolta amanibaciate,

ma

nonperFerdinando, eh’era il piùmodesto e’lpiù moderato de’Principi.Intesiappenacotalisusurrisi affrettòa rompereognipratica lasciando sollecitamente

Genova

efacendo de’rim- proveri a persona dellasua Corte, che mettendosiaparte ditaltrattatoattendeva afarsene

un

merito.

(24)

i8

Eruzionidel Vesuvio.

Cinqueprincipalieruzioni delVesuvio, olire letantealtreparziali

,nelRegnodi Ferdinandodistrusseroodiròmegliofe- cerocambiar facciaallecontrade sottopo- ste divenute un mucchio di cenere edi bitume. Per le duevolte in cui fuco- perto l’abitatodellaTorredelGrecoque’

naturaliprividitettoe diarnesierravano vagabondi collelorfamiglieaccattandola loro sussistenza. Ferdinando a sollievo degl’ infelici fecedispensare degl’importanti ajutipermezzodisoggettidi sua fiducia all’opraespressamentedestinati^enon pago di ciòavevasemprelemaniallasuaborsa per spargerestraordinari!soccorsiinverso di quegliinfeliciche glisipresentavano.

t

Tremuotidi Calabria.

Itremuoti avvenutinelleCalabrie enella parte diSiciliaa loro vicina nel giorno5

(25)

*9 febbrajo del1794 replicati apiù riprese econiscossemaggiori ne’successivi giorni

,

sono a contarsifrale più tristisciagure cheafflisseroquella partede’RegnidiNa- poli. Nessuno ignora la catastrofe di si terribileavvenimento,laquantità de’paesi crollati de’quali gli avanzida’primitre- mantieranodistrutti da’tremuotisucces- sivi,lamortedì migbaja diquell’ infelici sepoltisottolerovine.

Le

famiglieper avventurascampatere- starono senzatetto, ecoloro, fra’qualiil PrincipediScilla,checredetterotrovare

un

ricovero entro lebarchetirate allido, mentre nel cuor della notte riposavano sicuridallastanchezzade’timori ede’ tra- vaglisoffertinelgiorno innanzi, sividero inghiottitidalleondedelmareinunistante gonfiato alla straordinaria altezzadi400 passi sull’ordinariolivello.

Quanti mezzierano presso di Ferdi- nando vennerotuttimessiinoperaa sol- lievode’ paesiche nefurono tocchi. Fece

(26)

ao

asue spese iàbbrìcareunaquantitàtllcase dilegno per darvi ricoveroagl’infelici pri- viditettojefecesinoconegualicasedi legno alzareunanuovacittà cui fu dato il

nome

di Filadelfia. I poveri che ne divenneroingrannumero,gl’infermi che nonerano pochi,edognialtrocolpito di altredisgraziefurono precisamenteaccolti alimentatiecuratia spese delRe.

Onde

ledisposizionialorosollievoaves- seroottenuto un’esattoe sollecitocorso, vispedì per suo Vicario generaleconpieni poteriilGeneraleD.FrancescoPignatelli, allacui disposizione miselecasse di quella Provincia e dellevicine. Proposecostui

come

utile al sollievo delle Calabrie la soppressione di molti luoghiPii el’in- cardinamento de’ loro fondiallastessaope- radipubblicosollievo,eS.

M.

credette uniformarvisiaiRdandonel’amministrazione a probiMagistrati checomponevano una GiuntadettadiCassa Sagra.

£

perchèla celeritànecessariaalleSovrane suerisolu-

Dk;:::-;udbyGooglc

(27)

2ÌODÌ nonfossostata daaltre intermedie autorità ritardataquando facevabisogno di darglieneconto, destinòaltra Giunta inNapoli detta diGorrisponden^aquella diCalabria^ preseduta dallostessoMinistro del dipartimento di Finanze edEcclesia- sticoMarcheseCorradiniilquale nel par- tiredallaGiunta neportava sollecitamente al

Re

laproposta.

Forsetaluniagenti delVicario generale PignatellinonfuronofedeliondemoltiCa- labresinefacevanodelledoglianze:Fer- dinando appenainformatonerichiamò quel soggetto evispediinsuo luogo,ilMar- chese di Fuscaldo.

Rivoluzione di Francia.

La

rivoluzione Francese intantodapiù anni e per differenti interessi preparata cominciò a svilupparsi nell’anno 1789.

EssafuilvasodiPandora che inondò di desolazione diodj di discordie di par-

(28)

27,

liti rEuropa tutta, e meglio diremo il

mondo

intiero che iu copertodi sangue edistragi. Rivoluzione materiale espiri- tuale,che igiovaniseducevacogl’incanti dellanovità, edi una nuovaspecie di liberalismo allontanandoli dalsentierodella virtùedellamorale, mentreliscioglieva da’legami edallasubordinazioneallaRe- ligioneed alle leggi.Invitati del parivi eranoipoveri dallasperanza di ottenere nellanovitàunafortuna,mentrenienteri- schiavanojedisgraziatamenteancora molti ericchienobilivi cadderoper partico- lari e differenti interessi.

È

questa una storiadicuinonpuòdirsipiù diciòche siè detto,

ma

non maitantoquantobasti.

Malgradolanostrafisicadistanza dalla Francia noi ne risentimmoassaidavicino tutte leazionie lereazioni,edèperchè

mi

èforza diseguirla in tutt’ipunti che ciriguarda.

A’primi baleni cheminacciavanolePo- tenze diEuropa Fe&dinando nonfupi-

(29)

23 gròa stringersiinpiùstrettaalleanzacolla GranBretagna con untrattato conchiuso inNapolia’i5settembre 1792.

Un

con- tingente diuomini e di legni daguerra furono le obbligazionidal

Re

contratte,

mentre quelledella Corte Inglese consi- stevanoin unasquadra nelMediterraneo adifesadiquestiRegni.

SpiacendoalDirettorioFrancese questa nuovaalleanza,nè avendoalloraperaltra via a minacciarcicheper quelladimare, fupronunziatalaspedizionediunasqua- draRepubblicana nel porto di Napoliil cuicrateretrovandosiin tantiannidipace sguernito delle opportune fortifìcazionie lebatterie iudisordine,Ferdinando dovè frettolosamente farleraccomodare, ricor- dandomiaverveduto infascinare lebatte- rie al molo ed unvascello ancorato in batteria.

Arrivòinfattila squadrasottogliordi- nideirAmmiraglio la

Touche du

Pinin dicembre dell’anno 1792, la quale ac-

(30)

24

crebbe in questo paesenon tanto ilfer- mentodellarivoluzionequanto,saràme- glio detto, la mania di novitàj giacché

•'trovandovis’ Imbarcati moltirivoluzionarii di ogni cetoomissionarii piuttostodella ri- voluzione,nonpotè intieramentevietars’il .lorocontattoconmoltide’ nostrigiovani.

Con

quell’Ammiraglio dal Direttoriorive- stitodipoteri funecessitàconchiudere

un

trattatodi neutralitàa’ 16dicembre.

Que-

staultima circostanza diè spintaalla istal- lazione di

un

Tribunale dettoGiunta di Statolaqualeagìadifferentiripresecon molta attività econ una moltlplicità di processore.

Le

minacceintanto del Direttoriorese più imponenti da’prosperi successi delle armi RepubblicaneinGermaniaenel Pie- monte mettendo inpiùstrettaguardia le PotenzediEuropa, le richiamavanoalla necessitàdiuna piùstrettalegadidifesa edoffesa, econ più imponente bisogno lePotenzeItaliche

come

più esposte nel

(31)

a5

momento

epiùfaciliadessere indetta- glioaggrediteperchèfralorodivise.Ban- ditorediquesta lega nefuil

Re

diSar- degnalacui maggiorvicinanzaa’torrenti della invasionegli rendevapiù preciso e necessariol’ajuto.

Ne

conobbe Ferdinando rimportanza e fu di eguale avviso alRe Sardo,

ma

i differenti interessi di cui ciascunGabinettoItalianoeraguidato, e quella maledetta irrisolutezzache lepiù grandiedutilicosene’consiglispesso abor- tisce, privòdi effetto ogni salutare par- tito e la RepubblicaFrancese ebbeagio ad opprimereindettagliol’Italia.

La

necessità adunque el’esistenza di Ferdinando inpotenzadisecond’ordine l’obbligaronoadunirsiconquelledi pri- m’ordine,lochevenneconchiuso neltrat- tatode’i3luglio1793,

Seguita poco dopo 1occupazione del Porto di TolonedallaflottaInglesefuro- nochiamati in fretta i contingenti delle truppe Alleate per coprirlo di bastevoli

byGooglc

(32)

a6

forze,e queste giunserodiSpagnaNapoli e Sardegna. Poco potevasostenersiun’ar- matacosìvariaemista, epeldisordine egelosia de’differenticomandi

, quantun- que il supremo rimanesse agl’Inglesi, e per l’arrivo di un imponente corpo ne- mico che attaccando in dettaglio i forti oveciascun Alleato aveva presa posizione laobbligaronoconprecipitanzaarimbar- carsi.

AllaevacuazionediTolone,ilcuiporta fudagl’ Inglesidatoallefiamme dopoes- sersene estrattii Vascelli ematerialiser- vibili, una quantità di famiglie francesi scampandodallalicenzade’loropatriotti

, ch’entravanodavincitori,cercarono asilo soprailegni Alleali, Que’molti chesisal- varono sulla squadra Napoli tana furono per ordine diFerdinando generosamente trattatisinoalloro ritornoinpatria: del lorogovernodopoilCavalierede’Medici alloraReggentedi VicariaedilConteZur- lovenn’ioincaricato.

(33)

Fu

apertofinalmente nel1794ilteatro della guerrainItalia. Il

Re

di Sardegna circondato dallearmiRepubblicane rad- doppiava invano le ultime sue premure perstringerelalega Italicachenon venne giammaia luce. IlsoloFERDIJSÀ^DO co- noscendoappieno l’importanzadellacau- saanziprevedendola sua propria aveagià preparata in suo soccorso la spedizione diun corpodi 18000 uomini parte per mare eparteperterraj

ma

pertemadi qualche torbido ne’suoiStatichesianda- vascoprendo o che si fingeva piuttosto scopertonefufermatalamarcia.

Dopo

che il Re Sardo ebbe opposta tuttalaresistenza che poteva conisforzi quasiincredibiliecoll’ajuto delletruppe Austriache, sopraffatto finalmenteda’re-»

plicatiesanguinosiattacchiedallasupe- rioritàdelleforzenemiche fu obbligatoa darle ilpassaggioprimainpartedistrutto poscia intieramentecacciato.

(34)

a8

Invasa l’Italiamoltosperavasidallare- sistenza degliAustriaci, emoltainfattie permoltotemjK>nefufatta. Ferdinando richiesto di ajuti vi spedi un corpo di Cavalleria sottogliordini del Principe di Cutòpadre del presente, che venne ad agireinLombardiadiconcertocollearmi Austriache.

La

condotta spiegata daco>- talireggimenti ne*differentiscontrico’ne- mici ritornòallenostretruppel’anticaloro riputazione talché erano chiamati diavoli bianchi dal loro abbigliamento inunifor-

me

bianco. Nellebattagliedi

Codogno

e nellasanguinosissima alPontediLodi la CavalleriaNapolitanamanovròtantobene allacodadegli Austriaci orserrandosi ora urtando a spesse ripreseilnemicovinci- tore talché sostennecongloria lalorori- tirata.

Mentre questifattiavvenivano perterra quasine’stessitempialtra battaglia,dimare avvenne nelleacquedel

Capo

Corsonel

(35)

29 puntodettoCapodiNolifra lasquadra Anglo-NapolitanacollaRepubblicana,glo- riosa ancora pe’Napoletani che si batte- ronoallavanguardia,al cuiComandante Caracciolo siarresero i Comandanti de' dueVascellinenaiciilCensoreedilQa-irà.

Altra spedizionedi legniNapolitanifu fat- tain

Vado

insiemeagl’ Inglesi.

Come

perògli affaridel continenteIta- lianoandavano prendendo non buonapie- gaconvenneaFerdinandodi accettarle proposizioni di una pace separata (fa- coltà che ben se glieraaccordata dagli Alleati ne’ lortrattati)

ma

onorevole co’

Repubblicanigiàcomandatida Buonapar- te,ladicuipoliticarichiedevaildistacco di ognirinforzo da’Tedeschi.

Le

trupjre Napolitane furono richiamatedietro una tregua segnataa

5

giugno1796permezzo delPrincipediBelmontespeditoalcam- podiBuonaparte. Perconchiudere poila pace fu speditoaParigilostessoBelmon- teilquale ora stringendo ora rallentando

(36)

3 o

letrattative secondoicalcoli che nasce- vanodallevarievicende ora propizie ora sinistredellaguerra, fece colàuna non breve dimora. Forse inquella occasione fu susurrato di‘darsiaFerdinando con talunecondizioniunapartedelleMarche, edelleIsoleJonie,

ma

ivantaggi succes- sivide’Repubblicani deteriorandolacon- dizione degli affari di^lapoli abortirono ognialtroprogetto.

Perdutafìnalmentelasperanzaglifufor- za colla mediazione della Spagnasegnar lapacecononorate condizionia’io otto- bre 1796. Consistevanoiprincipali articoli nelserbarsineutralitàdaFerdinando,di chiudere iporti a’legni daguerranemi- cidellaRepubblicaFrancese,egualmente cheagli stessiFrancesiquandoilorolegni daguerra avessero eccedutoilnumerodi quattro.

Con

nuove epenose provvidenzeFer- dinando dovèaccorrere nel 1798alladi- fesa della Sicilia. Buonapartesbrigato dalle

DigitizedbyCooy^U

(37)

3i guerred’Italiacol trattato diCampoformio, iinl)arcatosia unaflotta che convogliava un’armatadasbarco

,presal’IsoladiMalta minacciava o fingeva minacciarlaSicilia.

Le

misureper difenderla furon da Fer- dinandoottimamente preseconprontezza, edenergiajesiacheBiionaparte dirigeva altrovelaspedizionesiaper1’arrivodella flottaInglese nel Mediterraneo

,lainvasione diSiciliafu avventurosamente scampata e Buonaparte,com’enoto,andiedeadaprire lanuova campagnainEgitto.

Ma

rirrequietedel Direttorio Francese e rincertezza dellesuerisposte lenendoin continuoallarmelePotenze del Continen- teledeterminò ad una nuovacoalizione.

Ferdinandod’altronde obbligatoal

man-

tenimento di una forza straordinaria alle frontiere epermare,vedevailRegnosuo dalunghi espesosisforzi più spossato edesinanitochese lo fossedalunga guer- ra ed attiva^ giunto sinanche all’estre-

mo

partito di monetare tutti gli argenti

(38)

3i

comiaciando dà*suoipropill escambian- doliper cedole,asolooggetto dinonag- gravarevieppiùconnuoveimposteisuoi sudditi.

alcuna categoricarispostaave- vaeglidal Direttorioriportataperlaeva- cuazionedelletruppeRepubblicanedall’I- soladi Maltaeh’era di sua diretta pro- prietà e (ciò che piùgli premeva) da confinidelloStatoRomano. Credèquindi colpire nelsegnodiuna giusta aggressio- nealleforzeRepubblicanenelloStatoRo- mano. Erailcontrattempoappuntoincui le loro truppenelloStato

Romano

enel- la rimanente Italia non erano imponen-

ti

;allontanato Buonaparte inEgitto^ re- duce Lord Nelsonda’ trionfi riportati nel- labattagliadiAbukirdistruggendolaflot- taRepubblicanaj lasquadra'Russaimpa- dronitasi di Corfù^ rImperator France- scodiaccordocoll’ImperatorPaoloal

Re

preparavano de’potentisoccorsisubitochè

iprogressi dell’armata Napolitana fossero statiimponenti.

!iy

(39)

33 Perrendergiustizia aFerdinando ac- cusatoalloradiaverattaccatocon impru- denzainemicidebboriassumereIndetta- glioi vantaggichesiattendevada’nuovi legamidalui stretticollePotenzeAlleate.

In casod’invasione dovevaegli sommi- nistrare all’Austriaun’armata di3omila uomini, e questaa lui nel casoistesso 6omila. Obbligavasil’Inghilterradi te- nereunaflottanel Mediterraneoa disposi- zione diFerdinando,equestiisuoi por- tiapertiallenaviInglesioltre

un

contin- gente di3ooo marina), di quattro navi dalineadi altrettante fregateedegualnu-

mero

dilegnidaguerra diminorportata.

Metteval’imperatorPaolo a disposizione del

Re

novebattaglioni dilineaoltre

un

numero di Cosacchi da accrescersi egli uni eglialtriinognievento sinistro, e Ferdinando alui i8omila rubli perle spese del viaggio, eviveri eforaggiap- penaentratinelRegno:forseancora de- sideravaPaolonelprogressodellacampa-

3

(40)

34

gna unporto no’ lidiNapolitani. Sinola Porta spedivaun corpodiio milaAlba- nesia disposizione del Re.

Con

bellee lusinghieresperanze,ed in

un momento

cosìpropizioFerdinando fu deciso a mettereinmovimentol’arma- taaccresciuta da nuovoreclutamentosul piedeattivo di8omilauomini comprese le riserve.Il

comando

nefuaffidato al

Ge-

nerale

Mack

spedito daU’ImperatorFran- cesco, accompagnandovisilostessoFer- dinandoper assistere davicino adinte- ressidi cotanta importanzae cosi decisivi.

A’

a

3novembredel 1798 duecolonne dell’armata Napoli tanasispinsero nello Sta- to

Romano

mentreimbarcatalaterzasotto il

comando

delGenerale

Damas

sullasqua- draAnglo-Portoghese approdòin Livor- noene’ Presidii.

Ma

lacampagna ebbe,

com’ènoto,infelicisuccessi, e letruppe Napolitanerestarono daperloro disfatte anziché dagli scontri co’nemici. Io non intendo farladiscolpade’ soldatiNapoli-

(41)

35 lanì

ma

nè anche possofarquella delGe- neral

Mack

ilquale sapendo di coman- dareapochissimisoldatiedamolti uo- mini,com’eranolereclutetirateun mese innanzi dalla zappa e che non avevano giammai veduto alcunlampodicannone o inteso alcun puzzo dipolvere, gui- dateinparteda nuovi ufliziali,lisuddi- viseintanti picciolicorpi capaciad esser distruttiin dettaglio.

Le

operazioni succes- sivamentefatteo piuttostoripetute dallo stesso Generale pochi annidopo ad

Ulm

produsserol’effettoistessoe giustificarono alquantoiNapolitani.

Giunto appenaa

Roma

Ferdinando dovè uscirne pochigiornidopoessendostatoa tempoinformato,cheisoldatiRepubbli- cani chiusiin

Roma

sottopretesto dies- sereammalatinell’ospedalediCastelS.An- gelo aumentatid’altraforzach’erasisegre- tamente introdotta, erano già riuniti in numero dafarloprigioniere in unasortita chedivisavano eseguire.

(42)

36

Le

truppeNapolitane neH’a^edio apertd sottoCivita Castellanafuronorotte,indi^ confi’è detto,vennerodiquaedi làspar- pagliate indettaglioj ed era veramente rlolorosa cosa vederdi ritornolaceraed a pezziun’armatachetantecure etant’oro eraal

Re

costata.

La

solacolonnacomandatadalGeneral

Damas

, eh* erasiavanzata da*presidi! di Toscana, udito losfacelodovèritornare sopragli stessi passibattendosionorata- mentein ritirata,edimbarcatasiperSicilia vennearaggiugnerviFerdinando.

Liberati inemici dal pericolo dell’at- taccononfuronopigri adinvadereilRe- gnodiNapoli. Il

Re

quantunqueaddolo- rato dallesciagurechelocircondavano

,

avrebbeforsepotuta opporrecogliavanzi dell’esercitounaresistenzadiqualchedu- rata,

ma

dietrogli orroridellamortedata dalpopolaccioalsuocorriereAlessandro Ferrericominciòatemere ne’sintomi della rivoluzioneNapobtanaglieffettidellaFran-

(43)

cese.Negli ultimi giorni didicembredel 1798alcunidelbassopopolovenneroad- dosso al Ferreri che portatosi al porto andava cercando unabarcaper recare

un

piego del

Re

all’AmmiraglioNelsonquivi ancorato collasuasquadra, esottopre- testodiessergiacobino (era questoilse- gnale colqualeilbassopopolocominciava anotare ereiebuonicittadiniquandovo- levaopprimerli)16assalironoloammazza- ronoebaccandosulsuocadaverelotra- scinaronosinsottoallefinestredel Palazzo Realeallavistadel

Re

edellasua Corte.

Vide alloraFerdinando di trovarsiin

mezzo

a

moki

inclinati anovità, privo didifesa perchè spogliato di soldati, e circondatoda

un

popolo chegiàrompeva ogni freno,equindi preseilpartitod’im- barcarsicollaFamiglia Realesullasquadra Inglese.

E

malgrado lepreghiere de’

De-

putati della Città e de’buoniNapolitani per dissuaderlodaUapresa risoluzioneegli salpòperSiciliaa’

a

3dicembredel 1798.

(44)

38

Orribile e nonmai veduta tempestaa confessione de’ piùespertiedantichi

ma-

rini mise inpericololavita della intera Famiglia Reale

, poiché incavonatoilva- scello Ammiraglionelle ondeera giàvi- cinoadessere inghiottito,egiàimarinari collescuri alla

mano

troncavano1’albero maestroquandolaceratele veledalla fu- ria de’venti il vascello preserespiro.

A

queste sciagureopposeFerdinandolasua solitaìutrépidezza niente cimando ilsuo pericolo

(com’eglistesso

mi

assicurava) moltoquellodellasuaFamiglia ede’ser- vitori che loavevano seguito, inmezzo a’qualieraegliaccorso alorconforto.Vi peri(sidissedi convulsione)ilPrincipe D.Albertosuofigliodiannisette.Il

Re

giunseinfineaPalermo ovesbarcò a’a6 dicembre 1799.

IlvascelloGuiscardo lebarche canno- niere e gli altrilegnidellaMarinaReale chenonpoteronoessereprontamenteequi- paggialifurono consegnatiallefiamme ]>er

(45)

non esporli all’arbitrio edalla opportu- nitàde’nemici.

GiuntointantoaCapuailGenerale

Gham-

pionnet coll’armataRepubblicana,perfer- marlo edimpedirgli di avanzarsi aNapo-

lidalGeneralPignatellirimastoalgover- nodelRegnofu secoluiconchiuso unar- mistizioa’i2gennajo permezzodel Prin- cipe diMigliano e

Duca

del Gesso.

Fu

di momenti la durata dell’armistizio talché appena comparsiiCommissarii Repubbli- cani venuti ariceversi ipagamenti delle prime

somme

promesse, laferociael’avi- dità del basso popolo giunse a tali ec- cessichedoveronosalvarsi collafuga. Il

Duca

dellaTorre con suofratello furo- noassalitidal popoloperinettie suppo-

sti sospetti di corrispondenza co’nemici etrascinatinellapiazza di$.Giovanni a mare fucilali e bruciati in unabotte i

cadaveri.IlConteD. Giuseppe Zurlori- masto al Ministero di Finanze salvata a stentilavitafu legatoetradottodalpo-

(46)

4o

polonellecarceridelcastellodelCarmine

; etantialtridalla ferociapopolareo ma&>

sacratio almeno arrestati;messeasacco lecasede’ricchisenzanèancherispettare ilPalazzo Realej apertoilvarco atutte leprivatevendette.

A

talespavento gettarono questi orrori tutti i buoniNapolitani ed incosiforte trepidazione, eh’era invocata una forza qualunquefosseRepubblicanaoaltraper arrestareiltorrente di

un

popolo giàdi- venutoferoce esenza freno.

Fu

taleperò

1*ostinataopposizione dimolti del basso popolo all’avanguardia nemicacoll’ajuto di

un

cannonepostatosottolaPortaCa- puana e diretto da un solo artigliere, chelo Championnetfu obbligatoa batta- gliare pertregiorni; anzi nella seconda giornata fu in forse se continuare l’im- presa o attendere maggioririnforzi, non avendo che yooo uomini disponibili.

La

bandieratricolorespiegatasulForte S. El-

mo

elepremure dimolticosi deltipa-

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(47)

4i triotti lodeciseroallacontinuazione del- rimpresaj ondepenetrai’i nemici nella Cittàa’23 gennajoviproclamaronolaRe>

pubblicasottoungoverno provvisorio.

Mentrequestefazioniaccadevano l’Im- peratorPaolosacro negl’impegnicontratti spinsenell’altaItalia

un

corpodi4omila uominisottogliórdinidel Generale

Souw-

varow,ilquale congiuntoalleforze

Au-

striachechesinoalloraa’soccorsidiFer- dinando nessunmovimento avevanopotu- to eseguire, con unabrillante campagna scacciòinemicid’ Italia.

Ma

mentre Ferdinando attendeva ajuti dagliAlleati per ricuperare >1 Regno di Napoli,informatodellepocheforzechei nemiciviavevanoperchèaccorsead op- porsi a’progressi degliAustro-Russi, non diffìdando dell’attaccamento del suo po- polo spedìnellaultima parte di Calabria, ove iRepubblicani non erano ancor pe- netrati

, il Cardinal D. Fabrizio Ruffo.

Non

eracertamentel’oggetto di talmis-

(48)

4a

ùonequello difarvialcunarilevanteope- razione

ma

di mantenere nel frattempo quella contrada a divozione del

Re

eti- rarnedegliajuti.

11Cardinal Ruffo infattiseguito datre solepersone di servizio colla miserabile

somma

didue.3ooosbarcatoinCalabria corrisposenonsoloaUafiduciadel

Re

suo Signore,

ma

ogni espettazione meraviglio- samentesuperò. Secondato dal Consigliere

D.

AngeloFiore unico magistrato rimasto inReggio edin altri paesi che teneansi ancora a divozione del

Re

, raunato un mucchio diCalabresi chesiandavacam- minfacendo

come

torrente ad ingrossare chiper isperanza di bottino chiper

am-

bizione chi per carezze, salvònonsolole Calabrie

ma

sispinsecoraggiosamentein- nanzi facendo continua mostra di essere allatestadiunagrande armata, che con- sistevasoltantoinuna massaindisciplinata sostenutadaun mezzoreggimentospeditogl’

in ajut9 daSicilia, dall’equipaggio diuna

(49)

43 FregataRussa,edaottantaTurchi. Egli fece

un

colpo ardito straordinarioetlina- spettato,dicasiciòchesivuole,siaper ingegnooper fortunajedattaccandoe vin- cendoa riprese l’armatade’cosìdettipa- triottì,e lepopolazioniallaCittàvicine

movendo

in insurrezionepenetrò ardita- menteinNapolia’i3 giugno1799in fac- cia agli stessiRepubblicani,chesichiusero nellepiazze diS.

Elmo

Gapua e Gaeta.

r'uronotalipiazzesenza perdita ditem- poassediatedalle cosìpochetruppe rego- lari che avevanoseguitoSua Eminenza, allequali siaggiunserole Inglesi diser- viziodimarefattesbarcare dall’

Ammira-

glioNelsongiuntovipoco dopocollasua squadraje dietro vantaggiose capitolazioni ilRegnodiNapolidalle arminemicheri- maseintieramentesgombro.

La

memoriadifeliceavvenimentofu da Febdinando celebrataalprimoAprile del 1800 collaistituzione dell’Ordine di S.Ferdinandoe delMerito,dei qualein-

(50)

44

signlque’CavalieridellasuaCorte che-hi Sicilialoavevanoseguito,edaltribene- meritisoggetti.

Giuntoil

Re

nellarada diNapolisul- lastessasquadra Inglese per accorrereda vicinoa’bisogniopportuni

,mentreatten- deva a riordinare ilRegno sconvoltoda

siffatte peripezienon fupigro aspedire aGenovaallorada’nemici occupata evi- verielegniinrinforzodellasquadra In- glesecheteneaìaassediatapermare,men- trestringeanlaperterragliAustriaci.Que- staistessanavale divisione passò a ricupe- rarerisolad’Elba edirimanentiPresidi!

dellaToscana:indisopraggiuntainMalta sostenne la sollevazione di quegl’Isolani controletruppeRepubblicanecheviera- no a difesa. Furono del pari i Maltesi dallaSiciliaprovveduti di armimunizioni eviveridicuigliassediatisofirirono stra- ordinaria penuria.

SpedìaltempostessoFerdinandoari- presa dello Stato

Romano

una divisione

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(51)

45 sotto lo stessoGeneral

Damas

non solo per teneresemprepiù lontane da’suoiStati lereliquiede’nemici,

ma

per ritornarealle sueti-uppe quell’antico decoro che dal- l’antecedente spedizionesembrava olTusca- to.Questetruppe ricuperata

Roma

s’inol- trarono inToscana ove convarioevento furonoaSiena più volte da’nemiciattac- cate.

Una

giunta di Statoinultimocomposta di Magistrati Napolitani eSicilianiagendo contro ireidiopinionedovèprivarcidi moltidottiebravisoggetti.

La

fatabtàci privò fra costoro del bravo

Ammiragbo

Caraccioloilcuicadaveresivideimgior- nogalleggiaresottoilvascello delRe.

Ritornato in tal frattempo Buonaparte dall’Egittogliaffari dellaguerracambia- ronodinuovoaspetto. Curiosa cosaèche passatoegliaMilano promettevaa’Cisal- piniunaregolarelibertà,mentretendeva a farne

un

Regno suotributarioj aNa- poliedallaToscanaritornarlapacej

men-

(52)

46

trevoleva opprimerlij e ristorar laReli- gione rimettendoin

Roma

ilPapa,

men-

trevolea servirsene aguadagnarel’impo- nentepartitode’ Cattolici. Dichiaratoegli primo Console,indi Imperatore abbisogna- vaarassodare lasua nascente grandezza di

un

frattempodipace.

La

conchiuse in- fatti coll’Imperator Francesco dietrouna sospensione d’armi seguitainTreviso a’i6 gennaroi8oinellaqualenonessendos’in- terloquito del

Re

di

Napob

suo Alleato,ri-

mase Ferdinando abbandonatoaffatto

^ed

alGeneral Muratdatoda Buonapartel’or- dine di avanzarsiadinvaderlo.

Come

col- l’ImperatorPaolo perparticolaricircostanze avevaBuonaparte ancheconchiusalapace, colseFerdinandoquesto propizio

momento

per ottenerla anch’eglicollamediazionedel- lostessoPaolo chevispedìa bellaposta ilGeneral

Lewachew. La

tregua fu segnata aFoligno a’i8 febbrajoi8oicolCavaliere Micherouxper parte del

Re

,contenendo

iprincipali articolil’evacuazionede’Napo-

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(53)

47 litanidalloStato

Romano^

l’occupazione diTerni dallearmi di Buonapartesenza, oltrepassar laNera, chiusi agl’ Inglesi e TurchiiportidiNapoli eSiciliacompresi quei diPortoLangonee 'PorloFerrajo, quandogl’Inglesiliavesserolasciati.

Ma

dopo il trattato diLuneville con-,

venneaFerdinando adattarsipienamente all’imperodellecircostanze,e permezzo dellostessoCavalierMicheroux suoInca- ricatoconchiuseinfinelapace di Firenze a’aSmarzo dellostessoanno. Oltre alle condizioni dalla tregua stabilite dovèri- nunziare aBuonaparteiPresidi!diTosca-, nacol Principato diPiombino, a dipiù delleindennizzazionidelleconfische.

RassicuratoappenasulTrono Buonapar- tepensòripudiarlamoglie perstringers’in parentelaconPrincipessaincuifosseriu- nitoilsangue delledueprincipalifamiglie regnanti di Borbone edAustria, nonsolo per servireallasua grandezza

ma

perri- chiamarsi

un

più stabile e sicuro dritto

(54)

48

alla loro successione in Francia in Ita- liaenelCircoloGermanico. Feceperciò passarne delleproposizionia

F

erdinando per unaPrincipessa sua figliacolla pro- messa di portarlo adaltivantaggi e for- sealRegnod’ Italia.Eranocertamente lu- singhierecotaliproposizioni, straordinaria lagrandezzayenonpiuvileilparentado dopochélePotenzediEuropaaveanlo già riconosciuto per Imperator diFranciaye lasuadinastiasembrava ormai rassicura- ta.Erad’altraparteassaipericolosol’op- porsi a persóna giunta aaltogrado di potenzayeche comandava ad unagrande armata.

Ma

Ferdinando colla solita sua fermezza senza pari sprezzate così belle speranzey eleonte diunoffesopotente glie nefece lanegativasottopretestodi doversiprimaattenderelapace generale; malgrado chenellasua negativaavess’egli segnata l’ultima sua rovinay

come

infatti avvenne. Il matrimonio poco dopo con- chiusofra’lPrincipeBohamaissuofiglia-

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(55)

49 stro con una Principessa di Baviera do- vevaservirdi scalinoa quelloch’eglidi- segnava dietrotal rifiuto.

Furente Buonapartedi rabbiacontroil

Re

andavaintracciadipretestiper pren- dernevendetta.

Non

contento di averri- cevutocondispettoo piuttostoconistra- pazzi inpubblico circolo il Principe di Cardite dal

Re

speditogli per compirlo della suavenuta aMilano inmaggio del l8o4 volle capricciosamente invadere il

Regnodi Napolicollaspedizioned’unar- matasotto]>retestodi vegliareallaosser- vanza de’ trattatie di guardare le coste dell’Adriaticodall’armataRussagiàperve- nutanelleIsole Ioniej

ma

inverità per mantenerla aspese del poveroRegno di Napoli, eper dareal

Re

l’incentivoaden- trare in altralegacontro diluiondeconse- guire

un

pretesto anuovamenteinvaderlo.

Siottenne agrandi stenti che le truppe Francesi entrounalineademarcatafra gli ApruzzielePuglie sifosserocontenute.

4

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(56)

5o

IGeneraliappenaentratiCominciarono a farvidapadroni, sorpassando ogni cre- denza gVinteressi die al

Re

costaronola dimoradi tali truppe, ele immoderate pretensioni che giornalmente si afiàccia- vanoallequalibisognava allameglio ac- correre. Basteràdiresoltantoche pel solo spedale,chenonesisteva,dovetterotas- sarsidue.700algiorno.

Da

queste posizionivennerorichiamate letruppe

F

rancesi per accorrere a’biso- gnid’Italia,indi rispedite dinuovojegià chiaro leggevasi che Buonaparte a guisa del lupo coir agnello andava a cacciadi pretesti per distruggereFerdinando. Al- lora fu che venne conchiusa in aprile del i8o5 la quarta legafra Ferdinando e lePotenze Austriaca Russa ed Ingle- se.

Ne

fusubito prevenuto Buonaparte, ilquale tenendogiàinpugnoil

momento

dicoglierein fallo il

Re

, anzi mirando adaccusarlo

come

spergiurosi manifestò pronto a far ritirare le suetruppe dalle

(57)

5i PugliepurchéFerdinandogliavessepro- messaneutralità.SequestisiricusavaTar- mataFrancese suastessaospite loavrebbe sollecitamenteassalitoannientato e caccia- to: seviaderiva restavadagli Alleatiab- bandonato,efragliartiglid^unpotente chenonavevanèparolanè fedeeeh’era giàdecisoadistruggerlo.

Inquesta dolorosa agoniaconvenneal

Re

farmostradiaccedereallerichiestedi Buonaparte anche pertemadinon fargli traspirare ilsegreto trattato cogliAlleati

(delqualesièdettoesserBuonapartegià informato).

La

neutralitàfu segnata a21 settembrei8o5dal

Duca

diGallo Plenipo- tenziario diFerdinando.Siobbligavail

Re

a respingerecollaforzaognitentativoche controla neutralitàsifosse fattoj opporsi allosbarcodiqualunqueforzanemicane’

suoidominj\nonaccoglierla nellesue piaz- ze(eraappuntociòcheaBuonaparteera giànoto diessersifragli Alleaticonvenu- to)j

come

ancora dinon ammetterenella

(58)

5a

suaarmala alcun oiHzìalenemico ofuoru- scitafrancese (intendevasi qui delConte

Damas

chedapiùtempoavevailcoman-

do

nell’armata Napolitana). Fece mostra perlaprimaedunica voltaBuonapartedi essersacronell’adempimento de’suoiim- pegni affrettandosi asgombrare dalle sue truppele contrade Napolitanej ecuriosa cosa erailsentire da’ stessiofliziali Fran- cesi,che del segreto eranoormaiparteci- pi, di prendercomiato da’ loro amici per rivederlifragiorni.

MentreletruppediBuonaparteuscivano nelnovembredeli8o5icontingentiAnglo- Russi sbarcarono nel Golfo di Napoli e dopobreve riposo preserorottaperloSta- toPontificio, ondeattaccarealle spallei nemicichepartitidallePugliesiavviavano perl’altaItaliaaraggiugnereilorocompa- gni ch’eranoallepresecogliAustriaci.

Ma

ivantaggida Buonaparteriportati in Italia elavittoriadi Austerlitz togliendo ogni ostacoloallearmate Francesilaguerra di-

(59)

53 vennepassiva per gliAlleatij e Buona- parteavendocolpitonelsegno pronunziò spergiuroil

Re

perchèfessesico’suoine- mici collegatomentreavevapromessaneu- tralità, incolpandolo di

un

atto da lui stessoordito. (Egli certamente nellasua vita innossiaedillibata nonaveva giam- maifatti de’ spergiuri). Disse di avergli accordatopiù volteilperdono(senzaes- serconfessore)

ma

cheperlaquartafiata nonvoleva piùdarglielo,econuncolpo dipennadichiaròcessatane’RegnidiNa- poli e Sicilia la DinastiaRegnante senza speranza di piùritornarvi.Egualmenteine- sorabile si mostrò al Cardinal Ruffo da Ferdinandospeditoglipercalmarloepro- porgli de*temperamentia lui vantaggiosi e quasi asua discrezione. Diedein fine questiRegni aGiuseppe Buonaparte suo fratelloche pervenne in

Roma

accompa- gnatoalsuo Ministro Saliceti.

Le

truppe Alleate intanto ritornandodal- lo Stato

Romano

furono da Ferdinando

(60)

54

scongiurate dirimanersi almeno a guar- dia delle frontiere la cui alpestre posi- zione rendevale capaci apresentare a’ne- mici grandi difficoltà

j

ma

non udendo alcunaremora s*imbarcarono di frettale Russe facendo ritorno nelle Isole Ionie ond’eranopartite,leInglesiin Sicilia .al- loggiando nella Piazza di Messina ed in altre posizioni contigue dal

Re

di buon cuore aloro offerte.Ferdinando con ami- cigià allontanatiedafronte dinemicigià ravvicinati restò raccomandato alla sola ProvvidenzaDivina, riportando unasola lettera dall’Imperatore Alessandro nella quale ilriacquisto delRegno ormaiper- duto eragU colle più sacre assicurazioni promesso. Egliadunque non trovòaltro scampo che di far ritorno in Sicilianel gennajo del1806jraggiunto nel seguente febbrajodallaReginae dalresto dellaFa- migliaRealeaU’avvicinarsidelletruppe di Giuseppe. Del lorodestinovollianch’io farpartealquale,

come

aglialtri, toccò

(61)

55 lasolitapensione di una pericolosatem- pestala cui duratafulunga niente

meno

che di tregiorni. IReali PrincipiS.

M.

cioèe’lPrincipe diSalerno

D.

Leopoldo imbarcati sopraunafregata salvifortuna- tamente dalla stessatempesta sbarcarono in Calabria a raggiugnervi l'armata.

Le

truppeFrancesi entrarono ai4 febbrajo inNapoli.

Non

soconcpalconsiglioTarmataNa- politana sottogliordinidel generale

Damas

invece ditenersia guardia dellefrontiere stessedelRegno ne’passidallanaturacosi benefortificati, avendole aperteadiscre- zionede*nemici siridussenelleCalabrie.

Quindièeh’entrataappena T armatane- mica sottoil

comando

del generaleMas- sena senz’alcun contrasto, salvo quello della Piazza diGaeta di cui parlerò di qui apoco, unadivisionefu tostamente speditaadattaccareinCalabriaiNapoli- tanila cui forza peraltronon eraimpo- nenteanz’indebolitanelToccupareunaluu-

(62)

56

ga linea. Furono infatti avviluppati nel

Campo

Tenese,dopoilquale attacco cor- rendovirischioglistessiReali Principi fu- ronoperciò obbligatiarimbarcarsiperSi- ciliaconpartede’ soldati,seguitipoi dallo stesso Generale

Damas

che vi pervenne r ultimo con unmigliajodi uomini che potèsalvare riuniti,mentreglialtri reg- gimenti restaronosparpagliati.

Faepocanellastoriadegli assedjquel- losostenutodallapiazzadiGaetacoman- datadalPrincipediHassia-Philippstal.

Le

truppe Napolitano, frale qualiunReggi- mentodiservidipena richiamatial ser- viziomilitare,secondatedallanostraflot- tigliadimarefecerodellesortite aglias- sediatitiassaidannose^elaresistenzaper piùmesi loro opposta superò 1’opinione di quella Piazza che appena fra quelle di second’ ordinepotevacontarsi se non diterzo.

Ma

percossomortalmenteallate- stailGenerale da unascheggia di

bomba

mentrevisitavalebatterie,questa disgra-

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(63)

57 ziafeceabortiretuttelesperanze diuna più lungaresistenzaelaPiazza capitolò a i8luglio1806.IlPrincipe di Hassiatras- portatoinPalermofortunatamentesiguarì.

Le

truppeInglesi al tempo stessosta- zionateaMessinasottogliordini del

Ge-

neraleStuart profittandodellapropiziacir- costanzadella resistenzadiGaetaeseguiro- nodiconcerto coll’AmmiraglioSirSidney Smidtunosbarcone’ lididiCalabria.At- taccarono ne’campi diMaida unadivisione Francese eviguadagnarono unabattaglia a

6

luglioditalanno.

Questavittorianonrecòprofittoalcuno agli affaridelRegnopoichédopotaleazio- ne le forze Inglesi facendo ritornonelle antiche posizionidiMessina, alcune trup- peda FerdinandospediteinCalabriari- masteisolatesividero obbligate a partirne egualmente.

Perbuonisuccessiperòanimatoil

Re

decise tentarcollesue forze un’altra spe- dizioneinCalabriacomandatadallo stesso

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(64)

58

Principe-di-Hassia. Inemici ch’eranomi- nutamente informati ebbero tempo a ri- chiamare nuovirinforziper acquistare su- perioritàjelanostrapicciolaarmatache dovevasoltantomirare,atratteners’inCa- labriaschivando ogni scontro, fune’campi di Mileto a516maggio 1807 soverchiata daFrancesi,eperdutalabattagliail

Ge-

neralecogliavanzidelletruppe feceritor- noinPalermo.

Le

Calabrie,ovemoltiabitantiparteg- giandodellacausaRegale nonaveanori- sparmiatelevitede’Francesi,venneromesse in istatodiguerra.ICalabresitrucidando Francesi e questi quellij ilgeneraleMa- nhes chevifuspedito tante estraor- dinarieatrocievicommise, chesnaturato di ognisentimentodi ragionee di pietà vi lasciò delletracce orribili damostro piuttosto edaCannibale.

Mentre ilfuoco delle grandi battaglie ardeva nel

Nord

ilGeneralMurat desti- nato a rimpiazzo diGiuseppe Buonaparte

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(65)

59 nelRegno diNapoli volleanch-egli ten- tarein Siciliaunaspedizione,avendoadu- nalo nel litoraleCalabrounaquantità dì truppe e di legninecessarj all’imbarco.

Questaspedizione eseguita daCalabriain Sicilia nella notte de’io agliii settem- bre i8io fufelice quanto lanostra te- stéraccontatadaSiciliain Calabria.

Una

divisione destinataperlaSicibaaldiquà delFaro fudallacontrarietàde’ vential- lontanata

; un’altra al di làsbarcata ne’

lididi MiliCalatieS.Stefano non lun- gidaMessina fuprimaattaccataconsuc- cessodapochicivicie daglistessi abitanti convicini,poifattaprigionieradagl’Inglesi accorsidaMessina senza che

un

solosol- dato fossescampato.

InduealtrecircostanzeFerdinando dovè spedireil Principe di Salernosuofiglioin Gibilterra aa4lugliodel1808 edinPro- cidaagliligiugno 1809.

Fu

credutonella primaspedizioneche siccomeindura cu- stodiaanz’in piena schiavitù teneva Buo-

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6o

napartein Franciala Famiglia Realedi Spagna,necessitasse lapresenza diunPrin- cipedifamigliapiùprossimo per animare leoperazionidegliAnglo-Ispani controle armate diBuonapartecheavevano invasa la Spagna.

Ma

l’A. S.R. fupoco dopori- chiamatain Siciliajedun nuovoMinistro Inglesevennearimpiazzare Tautico presso lastessaCorte diFerdinando.

IgeneraliInglesi, nellaseconda spedi- zione credeùdo{>ropizio uncontrattempo in cuiBuonaparteeradistrattodalleguer- reSpagnuole

Germane

eRusse,perfare delleoperazioni adirette odiversive nel

R^no

di Napoli imbarcarono lo stesso Principe seguitoda’reggimentiAnglo-Na- politani che giunti in Precida trovando giàcambiate lecircostanze fecero ritorno allesolitestazionidi Sicilia.

Ma

èforza ormai eh’ io di passaggio risvegliun’amararimembranzadellaposi- zione diFerdinando inunaterribileca- tastrofedi cui fu circondato.

A

tantidis-

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(67)

6i gusti,aquellicheglidavanolepochee debolisperanze dirivedere il suoRegno diNapoli,lequalida sempre nuovecir- costanze erano successivamente allontanate

,

siaggiugnevanolemaggioriquando venne informatochedopola battagliadi

Eylaw

ne’campi di FidlandiaBuonapartenelpri- vato congressocoll’Imperatore Alessandro aveva secoluipartitoildominiodel

mondo

;

Alessandroperciòriconoscendo Giuseppe in

Re

diNapoli. Esisterà ancoranellaCan- celleria di unaCorte unarispostascritta allaRegina

Maria

CarolinacoU’indrizzo aleisemplicemente

come

ReginadiSici- lia,perlaqual’espressioneilMinistrodel

Re

presso quellaCorte ricusòriceversela.

ProponevasiinaltretrattativediBuona- parte conaltroGovernol’infelice emi- serabilecambiode’Regni diNapoli eSi- ciliaoraperlaDalmazia, edaltra volta perleBaleari. Evidenteesempiode’peri- coli che corrono ideboli quando met- tons’ inlega co’ forti, o quando iforti

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6a

stessivengono acontesa.

Ma

ciò non è tutto:varie e moltipUci cagioni parte vere, parte ingrandite,parte supposte fecero na- scerenel i8io del malumoreco’Gene- raliInglesidimorantiin Sicilia.Moltespie nemichepenetrate inMessinaedinaltre parti di Sicilia obbligarono il

Re

aspe- dirvi dainquisitoreilMarcheseArtale.Il contegnodacostui spiegato richiamòleos- servazioni de’Comandanti Inglesi siaper pietà de’ rei siaperaltr’oggettojess’ in-

somma

insinuaronoall’Artaledipartirne ,

accrescendoconquestipassiidisgusti della Corte Siciliana. Taluni altri intrighi poi furono da Siciliatrasportati e maneggiati inLondra^ e già qualchefoglioInglese cominciava a calcolare che i sussidj al

Re

daquelGovernoaccordatisuperavano lespese pelmantenimentodellastessaIr- landa. Forse ancora,

come

talune volte òsospettato, pereseguirsi talieconomie senza perdereilfruttoditantespesepen- savasi diriunire sottounaeguale forma

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