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Questo capitolo è dedicato all’analisi della strategia traduttiva per quanto riguarda le questioni sensibili. Quest’analisi si basa sul confronto del testo originale di

On China pubblicato nel 2012 dall’editore Penguin books, col testo tradotto cinese

pubblicato dall’editore Zhong Xin (中信出版社) nello stesso anno, nonché sui regolamenti, dei quali uno è statotradotto anche in questo capitolo.

La struttura di questo capitolo è abbastanza chiara: innanzi tutto l’introduzione generale sull’autore Henry Kissinger e sulla sua opera; segue la parte che mostra i contenuti modificati con le specificazioni di motivi e del capitolo, pagina e paragrafo in cui si trovano, attraverso quattro elechi; per vedere in modo intuitivo in quali capitoli sono emerse più modifiche ho fatto anche un grafico. Nel finale del capitolo faccio una lista dei problemi sensibili comparsi nel libro.

Questo capitolo ha assunto un ruolo molto importante perché come precedentemente menzionato nell’introduzione, l’analisi di On China è uno dei punti di riferimento basilari per la mia traduzione delle questioni sensibili emerse in Chi ha

paura della Cina. Nonostante fosse un’analisi limitata, insieme a quella di Chi ha paura della Cina del terzo capitolo di questa tesi, costituisce l’osservazione personale

sulle differenze culturali.

2.2 L’autore

Henry Kissinger, (Fürth, Baviera, 1923), politico statunitense di origine tedesca, è stato Segretario di Stato degli Stati Uniti durante le presidenze Nixon e Ford (1968-1977). Per il suo ruolo nella composizione del conflitto del Vietnam ricevette

nel 1973 il premio Nobel per la pace.16 Arrivato a New York nel 1938, Kissinger si è

iscritto ai corsi serali della George Washington High School, mentre di giorno lavorava come operaio in una fabbrica. Nel 1943 si è arrulata nell’esercito dove veniva utilizzato come traduttore dal tedesco nei servizi di controspionaggio: era un brillante studente del City College di New York e da poco aveva ottenuto la cittadinanza americana. Nel 1950 si è laureato a Harvard con lode. Due anni dopo ha conseguito il Master e nel 1954 ha discusso la tesi di dottorato sui problemi della pace nell’Europa del 1812. È restato a Harvard come docente nel Dipartimento di Scienze Politiche e presto è diventato Direttore del Centro di Studi sulle armi nucleari e sulla politica estera della prestigiosa università americana. Nel 1957 ha pubblicato Nuclear Weapons and Foreign Policy che l’ha resso famoso al pubblico. Poi è stato nominato capo del Centro di Affari Internazionali di Harvard. Nel 1971, con due viaggi a Pechino, Kissinger incontra il premier cinese Zhou Enlai e pone le basi per il summit del febbraio 1972 fra Nixon e Mao. Nel 1973 ha ottenuto il Premio Nobel per la pace; nel 1974 veniva consegnato la medaglia presidenziale della libertà (Presidential Medal of Freedom). La sua passione e le esperienze su questioni storiche e mondiali hanno costruito la base fondamentale della sua vita politica.

2.2 On China (l’edizione pubblicata da Penguin Books il 26 aprile 2012)

Il libro è stato pubblicato per la prima volta con la Penguin Press negli Stati Uniti nel maggio 2011. Ad essere un’opera del grande osservatore della politica mondiale-Kissinger, il libro aveva già ricevuto tant’attenzione prima della sua pubblicazione:

In this sweeping and insightful history, Henry Kissinger turns for the first time at book-length to a country he has known intimately for decades, and whose modern relations with the West he helped shape. Drawing on historical records as well as his conversations with Chinese leaders over the past forty years, Kissinger examines how China has approached diplomacy, strategy, and

16 Henry A. Kissinger, Cina ( titolo originale dell’opera: On China), traduzione di Aldo Piccato. Oscar Mondadori, Milano, 2011

negotiation throughout its history, and reflects on the consequences for the global balance of power in the 21st century.17

Il libro è basato in gran parte sulle conversazioni dirette tra Henry Kissinger e i leader di Pechino:

A primary focus of this book is the interaction between Chinese and American leaders since the People’s Republic of China was founded in 1949. Both in and out of government, I have kept records of my conversations with four generations of Chinese leaders and have drawn on them as a primary source in writing this book.18

Le storie raccontate nel libro non sono riccorrenti: dopo ventitrè anni di ostilità, negli anni settanta, la normalizzazione dei rapporti fra americani e cinesi rappresenta una svolta nella politica internazionale. Al termine della visita, i due paesi non stipulano alcun accordo, ma emettono un comunicato congiunto in cui dichiarano la volontà di prevenire ogni tentativo egemonico in Asia. In base alla Realpolitik, Kissinger esercitava un ruolo dominante nella politica estera degli USA tra la fine degli anni sessanta e settanta. Per la Cina l’atteggaimento da parte degli USA verso l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche può favorire nell’intensificare gli scambi commerciali e quelli culturali con gli Stati Uniti e aiutarla ad uscire dall’isolamento in cui si trova dopo la rottura con Mosca. Per Kissinger l’accordo con la Cina può costituire un contenimento dell’egemonia sovietica in Asia e un aiuto nella questione del Vietnam.

Come un testimone di quella storia, Kissinger dà un panorama molto speciale sulla Cina non solo da un punto di vista di un straniero ma soprattutto di un esperto che ha intenzioni di spiegare e far conoscere bene la storia cinese, offrendo agli osservatori occidentali della politica cinese un punto di riferimento però senza metterci propri sentimenti. Per chi già conosce bene la Cina il suo fascino non si trova nella rievocazione della storia contemporanea della Cina, né nei giudizi per quanto riguarda la quarta generazione di leader cinesi, ma nell’osservazione e relazioni con

la terza generazione di leader. Tuttavia, per chi non conosce la politica cinese è un’opera preziosa.

Il libro ha una logica perfetta: come un’opera nel campo politico, il racconto del libro segue il principio di “rasoio di Occam”19 concentrandosi esclusivamente sulla

Cina. Inoltre, la politica estera della Cina si basa sempre sul principio dell’uguaglianza e dell’indipendenza che costruiscono il filo principale attorno al quale si svolgono le attività diplomatiche, e questo aiuta ad afferrare punti cruciali del libro di Kissinger. A parte ciò, il fatto che lo scrittore Kissinger ha ottenuto il dottorato di ricerca in filosofia ne aggiunge ancora un punto di forza.

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