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CAPITOLO 2: EU-WIDE STRESS TEST

2.1 I L C OMPREHENSIVE A SSESSMENT

2.2.2 A DVERSE E B ASELINE S CENARIO

Nel caso dello scenario di base, le condizioni economiche ipotizzate derivano dalle previsioni macroeconomiche ufficiali della Commissione Europea; per quanto riguarda lo scenario avverso, rappresenta una vera e propria prova di resistenza in una situazione estrema sviluppata dal ESRB che individua i principali rischi economici e delinea gli effetti sul mercato.

Lo scenario di base si fonda sulle previsioni invernali del 2014 estese tramite modelli fino all’inverno del 2016. Le previsioni per l’inverno 2014 mostrano una lenta ripresa dell’economia, tanto che il reale GDP aggregato mostra una crescita del 1,5% in EU e del 1,2% nell’area euro. Nel settore lavorativo, si evidenzia una modesta ripresa dell’occupazione, mentre l’inflazione dei prezzi al consumo per il 2014 rimane al 1,2% in EU prima di crescere leggermente nel 2015. Le previsioni per il 2016 mostrano una crescita del GDP di 1,8% e la disoccupazione che giunge all’1,5% nell’EU, mentre i prezzi delle case aumentano fino al 2,7% e 3,8% rispettivamente nel 2015 e 2016 (European Commission, 2014, pp 1-4).

Focalizzandosi sullo scenario avverso, l’ESRB ha preso in considerazione quelle che sono le maggiori minacce alla stabilità del settore bancario: un aumento del rendimento globale dei titoli di stato amplificato da un repentino cambiamento nella stima del rischio, specialmente nei confronti delle economie emergenti, e pockets of market liquidity; ulteriore deterioramento della qualità del credito in paesi con una fievole domanda, con deboli fondamenta e ancora vulnerabili settori bancari; tentennanti riforme politiche che mettono a rischio la fiducia nella solidità delle finanze pubbliche; mancanza di un

23Dati sul rischio di credito del 31/12/2013, composizione del portafoglio, RWA, esposizioni,

accantonamenti, rettifiche di valore, PD, LGD e dati di bilancio.

24Proiezioni dettagliate del conto economico, informazioni sui ricavi netti dalle negoziazioni e sul rischio di

mercato, evoluzione del capitale incluse le misure di ristrutturazione, previsioni sulle esposizioni sovrane e valutazione delle perdite, strumenti di finanziamento, scadenze e tassi di interesse.

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necessario risanamento dei bilanci bancari per mantenere un conveniente mercato del finanziamento. Queste minacce portano ad una serie di shock finanziari ed economici relativi a:

 mercato finanziario globale, problematiche relative alla domanda nei paesi emergenti (EMEs), deprezzamento della valuta e declino nella domanda di esportazione per i paesi europei, difficoltà di finanziamento delle economie del centro ed est Europa;

 spread delle obbligazioni sovrane di specifici paesi dell’Unione Europea;

 tassi d’interesse interbancari di breve periodo e oneri finanziari per le famiglie e le imprese (ESRB, 2014, p 2).

Il punto di partenza scelto per delineare lo scenario negativo è la crescente avversione per l’investitore nei confronti dei titoli con rendimento fisso a lungo termine che causa un cambiamento generalizzato nel prezzo degli assets e la relativa cessione.

In particolare si osserva un aumento del tasso di interesse a lungo termine statunitense che mette in moto un incremento globale dei rendimenti delle obbligazioni a lungo termine, un irrigidimento della curva dei rendimenti e una generalizzata preoccupazione nei mercati emergenti. Un particolare effetto si ha sui paesi BRICs e su Brasile, India, Indonesia, Sud Africa, Turchia.

A causa della percezione di elevato rischio, i paesi emergenti vengono esclusi dai mercati di capitale internazionali e la domanda interna subisce un’immediata inversione verso il basso.

Queste turbolenze finanziarie nell’economia reale portano ad un accentuato deterioramento dell’esportazione europea con conseguenze negative sulla crescita del GDP.

L’attività economica reale europea subisce un forte indebolimento e aumenta la difficoltà di finanziamento per i rispetti settori bancari (ESRB, 2014, p 1).

È supposto che l’andamento del rendimento dei titoli obbligazionari statunitensi a lungo termine subisca rispetto al riferimento (baseline) un incremento di cento punti base nel primo trimestre 2014; rispetto all’ultimo trimestre dello stesso anno, una crescita graduale fino a duecentocinquanta punti base e una stabilità a centocinquanta punti base nel primo trimestre 2015, rimanendo tale fino alla fine del 2016.

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Grafico 1: Andamento dei tassi d’interesse nello scenario avverso.

Fonte: ESRB, 2014, Chart 1.

Come si può notare dal grafico, anche il tasso di interesse di lungo termine europeo subisce una spinta verso l’alto; inoltre se si considerano le diversità fiscali e le percezioni dei mercati, si è avuta una riapertura degli spread dei titoli sovrani in Europa.

In media lo shock relativo al rendimento delle obbligazioni di lungo termine europee passa da centocinquanta punti base nel 2014 a centodieci punti base nel 2015-2016.

Tutto ciò produce tensioni nel mercato monetario che si traducono in un innalzamento degli oneri finanziari per le banche e in una permanente crescita del tasso interbancario di breve periodo pari a ottanta punti base.

La rivalutazione dei rischi ha effetto soprattutto sul prezzo delle azioni destinato ad un declino del 18-19% in media nell’area euro e in tutta l’Europa (ESRB, 2014, pp 2-5). Ulteriori pressioni provengono da deprezzamenti della valuta e stress nel funding.

Per esempio si ipotizza che Polonia e Ungheria debbano far fronte a un deprezzamento pari al 25%.

Tali eventi hanno effetti sulla solvibilità e sui comportamenti dei prenditori a prestito nei paesi indebitati di valuta estera.

Per quanto concerne i rendimenti degli indici obbligazionari lo shock è in media di centocinquanta punti base, mentre si prevede un aumento dei tassi degli swap europei in un range tra centouno e i centoventinove punti base nel 2014, tra ottantadue e cento punti base nel 2015 e tra settantadue e novantacinque punti base nel 2016, in rapporto al riferimento. Lo scenario quindi mostra un deterioramento del mercato finanziario globale e una rivalutazione dei rischi che si palesano in una decrescita degli investimenti fissi e dei consumi privati in tutta l’EU e in una contrazione dell’offerta causati da specifici shock

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relativi anche alla fiducia e alla domanda domestica che caratterizzano ogni paese e si basano sulle proprietà delle rispettive serie storiche.

La destabilizzazione generale nel mondo finanziario ha effetto anche sui mercati immobiliari colpendo i prezzi delle case (riduzione media dei prezzi delle case pari in Europa pari al 21% rispetto allo scenario base nel 2016).

Per quanto riguarda l’accesso al finanziamento delle banche, lo scenario prevede uno shock relativo ai costi di finanziamento nel mercato interbancario e più in generale all’accesso del funding, che catturano forze sia cicliche sia strutturali costringendo le banche a rivedere le decisioni in materia sotto lo scenario negativo; inoltre sono previste vulnerabilità specifiche relative alla ricerca di finanziamenti per ogni singolo paese che portano le banche a irrigidire le regole sul prestito al settore privato con effetto negativo sull’economia reale (ESRB, 2014, pp 7-10).

I tagli dei finanziamenti sono calibrati sui costi del credito alle imprese e sui margini di interesse nei prestiti alle famiglie.

Le politiche monetarie e i prezzi del petrolio e di altre materie prime rimangono uguali allo scenario di base.

L’impatto negativo di tutti questi shock reali e finanziari sul GDP è forte e a seconda del Paese subisce una più/meno accentuata decrescita.

Tabella 8: Deviazione percentuale rispetto ai livelli base del GDP.

Fonte: ESRB, 2014,Tabella 8. Rispetto al livello di base, lo scenario negativo prevede:

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Tabella 9: Previsioni per lo scenario negativo del GDP, tasso d’inflazione, di disoccupazione, di crescita dei prezzi degli immobili commerciali.

Europa 2014 2015 2016

Real GDP crescita -0,7% -1,5% +0,1%

Tasso inflazione 1,1% 0,6% 0,0%

Tasso disoccupazione 11,3% 12,3% 13,0% Tasso di crescita dei

prezzi degli immobili commerciali (CPP)

-3,5% -3,7% -1,2%

Fonte: ESRB, 2014, pp 12-13.

Oltre alle suddette condizioni di scenario è prevista la possibile aggiunta di altri stress per singola banca. Nel caso dell’Italia, lo scenario ipotizza una profonda recessione e il riacutizzarsi della crisi del debito sovrano accompagnato da un calo del PIL di 12 punti percentuali.