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P OSIZIONI C ONTRASTANTI CIRCA L ’A FFIDABILITÀ DELLO S TRESS T EST

CAPITOLO 2: EU-WIDE STRESS TEST

2.1 I L C OMPREHENSIVE A SSESSMENT

2.3.2 P OSIZIONI C ONTRASTANTI CIRCA L ’A FFIDABILITÀ DELLO S TRESS T EST

T

EST

Dopo lo stress test svoltosi nel 2011, sono affiorate una serie di posizioni avanzate da esperti del settore che ponevano in discussione la reale efficacia dell’esercizio di stress test attuato dall’EBA, criticandolo per la scarsa inflessibilità e per l’incapacità di porre sotto stress in maniera adeguata i principali fattori di rischio. Ugualmente, con la riproposizione di una similare prova nel 2014, identificabile come una migliore versione della precedente, continuano ad esserci dubbi legati allo svolgimento e alla tipologia di metodo utilizzato per la costruzione del test.

43Bloomberg news report on the market reaction to EBA stress test, luglio 2011.

44Salvataggio esterno di una banca in stato di insolvenza tramite prestito di ultima istanza da una banca

centrale o il coinvolgimento dello Stato caricando sul bilancio pubblico. Treccani, Dizionario di Economia e Finanza.

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Diversi accademici hanno esposto quali sono le criticità e per contro hanno implementato modelli basati su dati pubblici che possono essere utilizzati come benchmark per il comprehensive assessment e per altri stress test futuri.

Alcuni limiti sono stati identificati nella decisione di concentrare la valutazione su di uno specifico worst case, non considerando che esiste un numero di possibili combinazioni avverse potenzialmente infinito. Sebbene la decisione di definire uno scenario macro di riferimento sia dettata da esigenze di omogeneità, l’implementazione di modelli di traduzione macro-micro diversi da parte delle singole banche non garantisce una sicura applicazione uniforme dello scenario ipotetico (Montesi, Nicastro e Papiro, 2015, p 20). La validità dell’esercizio è quindi fortemente dipendente dall’applicazione a livello di singolo partecipante al test delle ipotesi nei loro modelli e dalle semplificazioni che vengono attuate (rischio di moral hazard).

Tra coloro che pongono in dubbio i risultati ottenuti dalle prove implementate sul settore bancario a livello europeo vi sono Sasha Steffen e Viral Acharya.45

In Robusteness, Validity and Significance of the ECB’s Asset Quality Review and Stress Test Exercise (2014) il professor Sasha Steffen analizza i dubbi che avvolgono il comprehensive assessment svolto nel 2014, descrivendo inoltre modelli alternativi utilizzabili come benchmarks basati sull’utilizzo di dati pubblici.

Innanzitutto critica la consistenza e l’affidabilità della prova in quanto sia i regolatori nazionali che la BCE hanno forti motivazioni per svolgere una valutazione meno rigida possibile a favore dell’applicazione di uno scenario avverso moderato: la BCE mira a preservare la sua autonomia e la sua reputazione dimostrando che il sistema su cui si impronta il SSM sia solido; dall’altro lato, poiché la prova si basa su informazioni provenienti dai regolatori nazionali, questi potrebbero avere incentivi a non rivelare tutti i dati per poter far favorire le proprie banche vista la poca chiarezza iniziale relativa ai backstops pubblici e alle misure per risolvere le carenze patrimoniali.

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Viral V. Acharya è professore di Finance presso New York University Stern School of Business, ricercatore associate del National Bureau of Economic Research (NBER) in Corporate Finance, ricercatore affiliato del Center for Economic Policy Research (CEPR) in Financial Economics, ricercatore associato delEuropean Corporate Governance Institute (ECGI), e Academic Advisor del Federal Reserve Banks di Cleveland, New York e Philadelphia. Sascha Steffen, Professor of Finance, Chair of Financial Markets, University of Mannheim - Business School, Head of the Research Group "International Finance and Financial Management" at the Center of European Economic Research (ZEW), Research Fellow Center for Financial Studies (CFS), Forschungsprofessor ("Professor of Research"), IWH- Halle Institute of Economic Research, Member of the Schmalenbach- Arbeitskreis Strategieentwicklung und Controlling in Banken.

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È da tenere conto, inoltre, che il test non prevede nulla riguardo al rischio sistemico e alle interconnessioni tra banche; vengono utilizzati risk-weights statici che non catturano l’incremento di rischio nel tempo e che permettono invece di far deviare le RWA in modo tale da andare incontro ai requisiti patrimoniali. Il rischio di liquidità viene tralasciato come i comportamenti delle banche dato che si assume come ipotesi base il bilancio statico, eliminando quindi tutte le possibili modifiche che possono causare alterazioni alla solidità del singolo istituto, ma anche del sistema bancario.

Steffen e Acharya hanno proposto uno stress test alternativo che può essere utilizzato come benchmark per altri il cui vantaggio è che impiega capital ratios stressati.

Per calcolare le perdite potenziali in futuri scenari di stress, si avvalgono di quattro misure stressate del deficit di capitale, le prime due incrementano il livello dei requisiti di capitale, mentre le restanti due contano anche le perdite (Steffen, 2014, pp 6-21).

1. Book Capital Shortfall: il leverage ratio (book equity/assets) viene calcolato servendosi dei valori di libro dell’equity e degli assets. Un benchmark meno rigido è al 4% del ratio, mentre uno più stringente per gli istituti finanziari più grandi pari al 7%;

2. Market Capital Shortfall: calcolo del leverage ratio utilizzando i valori di mercato per equity e assets, stessi livelli percentuali di benchmark del book capital shortfall; 3. SRISK: è concettualmente simile alla misura di shortfall implementata dalla BCE in quanto stima il deficit come differenza tra un requisito patrimoniale prudenziale e l’equity rimanente dopo le perdite. Rappresenta l’ammontare di capitale che ci si aspetta che venga raccolto da una banca in un periodo di crisi.46 La soglia è fissata al 5.5% e utilizza dati di mercato e market equity per determinare il leverage. Si basa sulla correlazione (storica) tra il rendimento dell’equity di una banca e l’indice del mercato azionario ed è una misura legata alla dimensione, al leverage a la rischio47 di una banca. SRISK viene usato per costruire una classifica delle istituzioni per livello di rischio sistemico;

4. Capital Shortfall after Write Down: si assume che durante gravi crisi finanziarie le banche svalutino il loro intero portafoglio di prestiti non performing al netto delle riserve, ciò viene tenuto da conto quando calcolano i shortfall usando le misure di

46Assumono una crisi finanziaria sistemica con una declino della Borsa pari al 40% su sei mesi. È un’ottima

misura per il rischio sistemico,perché in caso di crisi tutte le banche con SRISK positivo proveranno simultaneamente a raccogliere capitale e l’unica soluzione probabilmente sarebbero i contribuenti.

47Più precisamente si tratta della perdita attesa sull’equity condizionale al declino di mercato (Long Run

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libro e le confrontano con una soglia del 4%. Questa misura si basa sulla teoria che le banche sottocapitalizzate continuano a fornire finanziamenti a mutuatari rischiosi per prevenire la svalutazione dei crediti (Acharya, Steffen, 2013, p 21).

Secondo i due professori, la scelta della BCE di utilizzare il CET1 e le RWA per calcolare le carenze patrimoniali sarebbe errata perché: i risk-weights si basano sull’applicazione dei modelli interni e anche nell’approccio standard essi non riflettono necessariamente il vero rischio degli attivi bancari, per esempio il debito sovrano continua ad avere un peso pari a zero. La definizione di CET1 utilizzata non è quella fully loaded, ciò significa che gli aggiustamenti possono essere decisivi per una banca e il riconoscimento di determinate poste contabili è soggetto alla discrezione delle autorità nazionali competenti (Acharya, Steffen, 2014, p 2).

Le analisi condotte tramite i vari modelli di stress test stimano una carenza di capitale tra 80 e più di 700 miliardi a seconda del rispettivo modello, mentre la BCE rivale un deficit di soli 24,6 miliardi di cui 19,8 attribuiti alle banche quotate in borsa.

La correlazione negativa tra le loro stime dei benchmark e il deficit di capitale regolamentare e la correlazione positiva tra gli stessi benchmark e le stime regolamentari di perdita suggeriscono che i risultati siano potenzialmente influenzati dalla discrezionalità nazionale su cosa sia capitale e dall’uso dei RWA nel calcolo dei requisiti prudenziali; inoltre sembra evidente che la differenza tra i risultati della BCE e quelli Steffen e Acharya sia dovuta alle grandi banchi di grandi paesi quali Germania e Francia. Per entrambi gli Stati non sono state identificate carenze, spiegabile dal fatto che il rischio sistemico e gli effetti di feedback dal settore finanziario nel settore reale sono stati completamente ignorati (Acharya, Steffen, 2014, p 3-4).

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