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A S.E. IL SEGRETARIO DI STATO MINISTRO CANCELLIERE

ECCELLENZA

Gennaro di Simone volendo dare alle stampe alcune Memorie storiche profane, e religiose su la Città di Matera del Canonico Volpe, prega la bontà di V.E, degnarsi commetterne la revisione.

Gennaro di Simone

Per disposizione dell’Eccellentissimo Ministro Cancelliere Presidente se ne commette l’esame al Sig. Marchese di Castellentini Reggente della seconda Camera.

Il Segretario Generale del Supremo Consiglio di Cancelleria

Morelli Commesso

Al regio Revisore D. Donato Gigli.

Il Marchese di Castellentini.

Napoli 24 Giugno 1820.

ECCELLENZA

Non vi è fatica nè più nobile, nè più commendevole, quanto il raccogliere, e trarre dall’oblìo i monumenti alla propria patria appartenenti. È questo un beneficio, che tende all’accrescimento della gloria, e della prosperità della patria ricordato quel comune dovere da Euripide nelle Supplicanti, ove dice… πατριδα, ην αυξην χρεςυν.

Con tale mire il dotto Canonico Volpe alla storia della Cittàdi Matera ha consagrato gli studj suoi, e con erudizione, e buona critica a’ desiderj ha corrisposto de’ suoi concittadini, i quali certamente dalla sua valente penna attendevano, che fosse agli occhi del pubblico manifestato lo splendore della loro cospicua Città. Una tale soddisfazione può giustamente esser loro accordata col permettere la stampa di quell’opera intitolata: Memorie Storiche della Città di Matera, non essendovi in essa cosa alcuna, che oppongasi o alla religione, o al

governo, o a’ buoni costumi.

Il Regio Revisore Donato Gigli

A S.E. il Segretario di Stato Ministro Cancelliere.

Napoli il 1 Luglio 1820.

LA SECONDA CAMERA DEL SUPREMO CONSIGLIO DI CANCELLERIA Veduta la domanda di Gennaro di Simone per dare alle stampe l’opera intitolata: Memorie storiche profane, e religiose della Città di Matera del Canonico Volpe.

Veduto il parere del regio Revisore D. Donato Gigli: permette che la indicata opera si stampi; ma ordina che non si pubblichi se prima lo stesso regio Revisore non attesti di aver nel confronto riconosciuta la impressione uniforme all’originale approvato.

Il Reggente della seconda Camera Marchese di Castellentini Il Duca di Campochiaro Il Segretario Generale Morelli

L’Eccellentissimo Ministro Cancelliere Presidente, e gli altri Signori Consiglieri nel tempo della soscrizione impediti.

APPENDICE

Breve idea della soppressione e reintegrazione insieme della Cattedra Materana avuta luogo nel 1818 e 1819.

Mentre gli ultimi fogli di quest’Opera erano sotto al torchio un improviso avvenimento alterò in una parte principale il ramo Ecclesiastico di cotesta nostra Città. La ragion richiede farne parola, adempiendo però alla legge della precisione proposta in tutta l’Opera.

Conchiuso a 16 Febbrajo 1818 un novello Concordato pel Regno delle due Sicilie dalle due supreme Potestà il Sommo Pontefice Pio VII ed il nostro Monarca Ferdinando I, col terzo articolo fu stabilito doversi effettuare una novella circoscrizione delle Diocesi nel Regno di qua dal Faro, mercè la soppressione dei piccoli luoghi men capaci della dignità Vescovile.

Nella esecuzione di tale stabilimento la Chiesa di Matera per un equivoco fu avvolta nella sorte de’ luoghi soppressi, sotto la dipendenza della Cattedra di Acerenza. Sì fatto

avvenimento, che in un tratto tolse a Matera il più bel pregio che godeva, da un canto coperse di lutto, e dall’altro animò di patriottico fervore tutte le classi de’ Cittadini. L’Arcivescovo che si vide all’istante spogliato d’una Chiesa, di cui rivestito con Apostoliche Bolle, avea con tanto successo retta per lo spazio di oltre quattro lustri, fu il primo ad esternare il suo dolore, ed attivare insieme mente la sua erudita penna rappresentando alle riferite potestà a pro di lei, facendo soprattutto valere la cospicuità del luogo per tanti titoli, la vetustà della Cattedra, e la necessità della prima unione di questa con quella di Acerenza. Il Clero della Cattedrale, come quello che venne a risentire tutto il peso della sventura non fu lento ad inviare a’ piè del Trono due Deputati eletti dal grembo de’ suoi Canonici, che furono il Dottor D. Domenico Dragone, e D. Francesco Paolo Greco. La Comune parimenti nominò all’uopo i suoi Deputati in persona de’ benemeriti Cittadini il Marchese di Turi D. Ottavio Venusio, il Cavaliere D.

Nicolò Ferrau, ed il Dottor D. Giuseppe Contuzzi. Costoro alle prime pratiche restarono assicurati dagli ottimi Ministri diambele Potestà, che non di proposito, ma per un mero equivoco, ed errore era corso il nome di Matera tra i luoghi soppressi. In conformità di ciò S.E. il Segretario di Stato Ministro degli Affari Ecclesiastici con sua de’ 12 Settembre 1818.

riscontrò l’Arcivescovo. Questa Lettera è come siegue: Ministero di Stato degli Affari Ecclesiastici = 2. Dipartimento = N. = Napoli 12 Settembre 1818 = Ill., e Rev. Sig. Si sonodate le disposizioni per correggersi l’abbaglio presa colla soppressione della Chiesa Arcivescovile di Matera. E ciò in riscontro del di lei rapporto de’ 19 Agosto scorso = Il Segretario di Stato Ministro degli Affari Ecclesiastici Marchese Tommasi = Monsignore Arcivescovo d’Acerenza e Matera= In seguito la Corte Romana a’ 6 Gennajo 1819 diede fuora un decreto Concistoriale ordinante la ripristinazione della Chiesa Materana. Per effetto di che fu di poi a’ 16 Marzo dello stessa citato Anno pubblicata una Bolla, in forza di cui la Cattedra di Matera unita di bel nuovo aeque principaliter con quella di Acerenza, ritornò al suo antico splendore. Cotesta Bolla venne a’ 6 Aprile seguente vallata di Real beneplacito ne’

seguenti termini: Si esegua la Bolla anzidetta, escluso tutto ciò, che in essa si contiene rispretto a’ vassalli, atteso l’abolizione della Feudalità, con dover rimanere riserbato a S.M.

il terzo pensionibile sulle rendite dell’indicata Chiesa, per disporne a favore di chi crederà degno della Reale munificenza a tenore del Concordato del dì 16 Febbrajo passato anno, e con doversi in quanto alla cognizione delle cause Ecclesiastiche osservare di parola in parola gli articoli 20 e 22 del citato Concordato, esclusa sempre coll’esercizio di tal cognizione ogni forma, o rito di S. Officio a tenore dell’antica non interrotta osservanza. E colla riserva = Salvi ed illesi i dritti della Corona.

Un esito così felice e tanto corrispondente ai desiderj de’ Materani eccitò nella Città tanto giubilo, quanta mestizia per opposto recato avea la novella della riferita sua sventura. Vi si celebrarono, a’ dì 6 del prossimo Giugno con trasporto delle pubbliche feste, ove

l’Arcivescovo già suddelegato per l’immediata esecuzione della detta Bolla, si divise col Vescovo di Castellaneta Monsignor Lettieri invitato per godere di quelle feste, la funzione Ecclesiastica. Il Clero Metropolitano dar volendo in quel dì al prefato Arcivescovo un attestato di sua gratitudine per un sì gran benefizio, si attribuì a gloria ascriverlo per suo primo Canonico Partecipante. Nello stesso tempo gli fissò in perpetuo unitamente ai Capitoli delle altre Parrocchie una Messa solenne. Finalmente da tutti i ceti si ordinò elevarsi in suo onore due memorie da collocarsi una nella Basilica Cattedrale, e l’altra nell’Episcopio. Le medesime qualunque sia il loro merito, vennero da me tessute a perpetua memoria dell’ottimo Prelato nella seguente forma

Per la Cattedrale.

D. O. M.

CAMILLO . CATTANEO . ARCHIEPISCOPO . MATER. ET . ACHERVN PROGENIEI . PRAESTANTIA . MORVM . INTEGRITATE

RECONDITARVM . LITTERARVM. LAVDE . SPECTATISSIMO QVOD . ECCLESIA . MATERANA

APOSTOLICIS . GENERALIBVS. LITTERIS V. KAL. QVINTIL. AN. CIƆIƆCCCXVIII

EXTRA . NVMERVM . CATHEDRALIVM . AVOCATA OPTIMI . PRAESVLIS . CVRA . ET . OPERA . STRENVISSIMA

A . REGE . FERD. I. ET . A . PIO . VII. P. M SIT . IMPETRATVM

VT . NOVIS . APOSTOL. LITTERIS . XV. KAL. APR. AN. CIƆIƆCCCXVIIII AD . PRISTINAM . CATHEDRAE . ARCHIEP. DIGNITATEM

REVOCARETVR

ORDO . POPVLVSQ. MATERANVS LAPIDEM . MARMOREVM PEC. PVB. PONENDVM . CENSVIT

Per la Galleria dell’Episcopio.

BENEFICENTIAE . ET . MEMORIAE

CAMILLI . CATTANEI . MATER. ET . ACHERVN. ANTISTITIS EX . MARCHION. MONTIS . CAVEOSI

PATRITII . IANVEN. ET NEAP EQVITISQVE. HIEROSOLYMIT

PRO. SINGVLARIBVS . ERGA. HANC . ECCL. MATER MERITIS . IN . PRIMISQ

QVOD . EIVSDEM. ECCL. DECVS . AC. NOMEN IN . NOVA . AN. MDCCCXVIII

DIOECESIVM . NEAP. CONSCRIPTIONE . POSTHABITVM PRAESVLIS . AMANTISSIMI . STVDIO . AC . PATROCINIO

IN . LOCVM . ANTIQVVM . IVRIS. AC . HONORIS SIT . RESTITVTVM

CONLEGIVM . CANONICORVM . CLERVSQ. VNIVERSVS OB . MEMORIAM . TANTI . BENEF

P. P.

Della predetta Bolla si sono impresse a spese del Capitolo, previo permesso della Polizia generale del Regno de’ 21 Maggio 1819, moltissime copie, delle quali ho proccurato anch’io provvedermi, affine di arricchire al più presto la presente opera, malgrado che avessero diversità di forma e di carattere. Ho voluto sagrificare la perfetta regolarità nell’intrapreso sesto de’ fogli all’interesse del pubblico. Eccola per intiera una col Decreto del Cardinal Caracciolo dichiarato dal S.P. esecutore della stessa.