• Non ci sono risultati.

L’analisi dell’acido ascorbico è servita per determinarne i g per grammo di peso fresco di ciliegia. Osservando quanto riportato nel grafico sottostante si può notare come Carmen e Kordia siano le varietà con il più alto tasso di Acido ascorbico, con valori di 322,2 e 339,3 g ciascuno. Il quantitativo presente nelle cultivar Grace Star e Ferrovia è ridotto di 1/3 circa rispetto a Kordia, con la prima che fa registrare 217,1 g e la seconda che presenta 174,1 g. Chiude la serie Regina, con il valore minimo di 113,1 g. La deviazione standard risulta molto simile per i campioni di Grace Star, Ferrovia e Regina (compresa nell’intervallo tra 26,13 e 23,18), mentre si registrano valori piuttosto elevati per Kordia e Carmen con 85,69 per la prima e 140,60 per la seconda.

Figura 23 –Quantitativo di acido ascorbico medio contenuto nei frutti delle diverse cultivar di ciliegio analizzate. Le barre di errore indicano la deviazione standard.

ab a b a b 0.0 50.0 100.0 150.0 200.0 250.0 300.0 350.0 400.0 450.0 500.0

Grace Star Carmen Ferrovia Kordia Regina

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4 – DISCUSSIONE

I sistemi di copertura sono ad oggi considerati un ottimo rimedio per prevenire il cracking dei frutti (Grandi et al., 2011) e per limitare i danni prodotti da parassiti come Drosophila suzukii Matsumura (Armentano, 2014). La presenza di un sistema di copertura come quello usato nella sperimentazione, ha però come conseguenza quella di modificare il microclima del frutteto (Borve et al., 2003). Tali variazioni riguardano parametri ambientali come la temperatura, l’umidità relativa e la radiazione solare. L’influenza del Keep in touch® system sul microclima del

ceraseto può condizionare lo sviluppo qualitativo dei frutti, coinvolgendo le caratteristiche pomologiche e la produzione dei metaboliti secondari (Grandi et al., 2011; Overbeck et al., 2017).

Le misure dei parametri ambientali effettuate al di sotto delle reti di protezione evidenziano una modesta variazione nei confronti dell’umidità media registrata, nonostante si assista a valori massimi generalmente più alti e valori minimi inferiori. La temperatura subisce invece un leggero innalzamento generale durante tutto il periodo. Anche in questo caso le massime e le minime registrate all’interno del Keep in touch® system, risultano più estreme, soprattutto nel mese di maggio. I

dati relativi alla radiazione ed alla piovosità, ottenuti dalla stazione metereologica di Cesa, sono invece indicativi solo della situazione esterna alla copertura. In questo caso l’andamento pluviometrico del 2017 per il periodo interessato dalla sperimentazione, ha evidenziato una minore piovosità rispetto all’anno precedente, con 15 eventi piovosi in cui sono caduti 69 mm di pioggia, contro i 307,4 mm di pioggia ripartiti in 41 eventi piovosi per il 2016. Come conseguenza della maggiore piovosità, nel 2016 è stata registrata una radiazione solare (W/mq) più contenuta, con picchi giornalieri mediamente più bassi i cui valori si aggirano intorno a 850- 900 W/mq. Nello stesso periodo dell’anno successivo il valore registrato per lo stesso parametro è stato generalmente superiore a 1100 W/mq. I dati sulla radiazione intercettata dalle chiome, mostrano una riduzione del PAR variabile fra il 25-32%.

In un lavoro precedente (Caruso et al., 2017) era stato messo in evidenza un innalzamento della temperatura massima (+5%) e dell’umidità relativa (+7%) all’interno della stessa copertura utilizzata in questa prova. A tal proposito risulta confermato quanto osservato in termini di temperatura massima registrata. Dal

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punto di vista della concentrazione giornaliera di vapore acqueo nell’atmosfera interna alla copertura, non si è invece notato un aumento dell’umidità relativa media, ma piuttosto dell’umidità relativa massima registrata. L’effetto complessivo della copertura mostra una leggero incremento della temperatura media, accompagnato da una consistente riduzione della radiazione fotosinteticamente attiva. In modo particolare sia la temperatura che l’umidità mostrano una maggiore escursione termica rispetto a quanto evidenziato esternamente alla copertura. Per quanto riguarda i risultati ottenuti per le caratteristiche pomologiche, l’analisi del cracking index per il 2017 ha rivelato una maggiore suscettibilità al cracking per le varietà Ferrovia e Kordia, mentre Regina e Grace Star risulterebbero le meno sensibili. Confrontando quanto appena detto con le prove effettuate nel 2016 su Carmen e Grace Star, è possibile notare che il valore calcolato per Carmen è molto simile a quello del 2017, con una differenza trascurabile (1,4). La stessa cosa non può essere detta per Grace Star, che evidenzia un valore di 37 contro il 4,7 relativo al 2017. Questa differenza potrebbe essere dovuta alla maggiore piovosità registrata durante lo stesso periodo del 2016 che potrebbe aver influenzato ed amplificato la suscettibilità alla spaccatura di entrambe le varietà, incrementando l’acqua assorbita dal frutto secondo le diverse vie precedentemente descritte (Christensen, 1972; Sekse, 1995; Measham et al., 2009, 2011; Winkler, 2016; Knoche e Lang, 2017). Il confronto dei risultati delle altre due caratteristiche pomologiche, ovvero peso medio e contenuto in solidi solubili, deve essere fatto tenendo in considerazione che la gelata verificatasi alla fine di aprile, ha fortemente ridotto il numero dei frutti presenti sulla pianta. L’effetto che ciò ha avuto sul calibro dei frutti e sul contenuto in solidi solubili, è paragonabile a quello che si avrebbe con il diradamento, ovvero un incremento del calibro (Sansavini et al., 2012). Partendo da questa premessa si può evidenziare, all’interno della copertura, una maggiore resa in peso delle cultivar Ferrovia e Kordia. Quest’ultima ha mostrato differenze significative rispetto a tutte le altre varietà, eccezion fatta per Ferrovia. Allo stesso tempo però, Kordia ha messo in risalto una più elevata variabilità nei risultati, mentre Ferrovia una fra le più basse dispersioni. I risultati ottenuti da Grace Star in termini di peso medio (11,0 g), nonostante sia risultato di molte altre variabili ambientale e colturali, sembrerebbero assimilabili a quelli ottenuti su una prova simile di Grandi e collaboratori (2011), nella quale si utilizzavano tre coperture differenti e piante innestate su Gisela® 6, anziché su Gisela® 5. Un discorso simile può essere fatto nei

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confronti di Regina paragonando i risultati (10,0 g) a quelli riportati da Ghelfi e collaboratori nel 2016 (11,0 g), anche se gli stessi risultano inferiori a quelli raccolti da Caruso e collaboratori nel 2017 (12,4 g). Per quanto riguarda i parametri registrati per la cultivar Ferrovia è possibile operare un confronto con un altro lavoro (Sotiropoulos et al., 2014). In questo caso 4 diverse varietà sono state messe a confronto per tre anni successivi in condizioni di copertura e pieno campo, nel Nord della Grecia. Il peso medio registrato in condizioni di copertura è stato di 10,39 g-12,20 g-10,21 g (2009-2011), con i valori del primo e terzo anno inferiori a quello ottenuto nella nostra prova, e dimostrandosi simile solo durante il secondo anno. Non sono invece state identificate differenze rilevanti sul fronte dei °Brix accumulati dalle 5 differenti varietà impiegate nella prova. Dal punto di vista dei contenuto in solidi solubili, i risultati di Regina (17,7 °Brix) sembrerebbero più vicini a quelli registrati da Caruso (17,0 °Brix), piuttosto che da Ghelfi (16,2 °Brix) per gli stessi lavori precedentemente riportati. È necessario tenere in considerazione che le prove di Ghelfi e Caruso si sono svolte entrambe nell’azienda didattico- sperimentale di Cadriano (Bo), con piante innestate su Gisela®6 e CAB 6P, utilizzando il Keep in touch® system ed altri tipi di copertura. Dalla prova di

Sotiropoulos e collaboratori (2014) sopra riportata, si può notare lo stesso andamento di risultati evidenziato in precedenza per il peso medio. Da quanto appena riportato si può evincere come il contenuto in solidi solubili non vari in modo significativo nelle varietà impiegate, mostrando maggiore suscettibilità alle condizioni ambientali, piuttosto che a fattori di tipo genetico. L’azione della gelata ha invece fortemente inciso sul carico dei frutti, influenzandone lo sviluppo, soprattutto in termini di calibro, e impedendo di ottenere un valore utile ai fini dello studio.

Sul fronte delle caratteristiche nutritive e nutraceutiche possiamo di seguito osservare i risultati ottenuti dai diversi parametri considerati:

 Antociani: All’interno della classe dei pigmenti presenti nel regno vegetale è possibile individuare, oltre a carotenoidi e clorofille, anche gli antociani, identificabili come una categoria di pigmenti idrosolubili appartenente alla famiglia dei flavonoidi (Gold book IUPAC). Queste molecole sono allocate principalmente nel vacuolo e risultano fortemente influenzate dal pH presente al suo interno. Il pH è infatti in grado di modificarne sia la struttura

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che il grado di colorazione. A tal proposito l’estrazione e la successiva determinazione spettrofotometrica di questi pigmenti è svolta in ambiente fortemente acido, così da massimizzarne l’assorbanza nello spettro del visibile (500-540nm). Per quanto riguarda il contenuto in antociani, è presente una differenza significativa fra tutte le cultivar utilizzate. Da ciò si deduce come la cultivar Ferrovia sia la più ricca, per contenuto in antociani. Questo fatto potrebbe evidenziare una buona predisposizione della cultivar alla coltivazione in copertura.

 Fenoli: I composti fenolici sono presenti in grande quantità nei tessuti vegetali, sia con funzione strutturale (lignina) che non (flavonoidi, cumarine ecc.). Nella pianta possono adempiere a diversi compiti fra cui l’azione antiossidante, attrattiva o di difesa, influenzando anche caratteristiche organolettiche come l’amaro e l’astringenza (Sansavini et al., 2012). L’analisi dei fenoli totali, descritta precedentemente, non ha mostrato differenze significative tra le diverse varietà impiegate nella sperimentazione, anche a causa della elevata variabilità riscontrata, in alcuni casi, in frutti della stessa specie. Questo potrebbe essere considerato indice del fatto che il quantitativo di fenoli presenti all’interno del frutto, così come il contenuto in solidi solubili, potrebbe essere maggiormente influenzato dalle condizioni ambientali piuttosto che dalle caratteristiche intrinseche della varietà.

 Antiossidanti: All’interno delle cellule vegetali si possono individuare due principali tipi di antiossidanti: idrofili e lipofili. Nel primo gruppo è possibile distinguere l’acido ascorbico (Vitamina C) ed il glutatione, mentre fra i lipofili il tocoferolo (Vitamina E) ed i carotenoidi. L’effetto di queste molecole è quello di ridurre le specie radicaliche prima che possano portare all’ossidazione delle molecole biologiche, nonchè al danneggiamento della cellula e, se non contrastate, alla sua conseguente morte (Sgherri et al., 1996). La funzione svolta da questi metaboliti è senz’altro primaria e per tale motivo anche il loro quantitativo all’interno del frutto diviene un parametro interessante da conoscere. Nel nostro esperimento il valore più

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elevato è relativo alla cultivar Carmen, seguita da Kordia. Significativamente inferiori i valori di Grace Star, Ferrovia e Regina.  Acido ascorbico: Nel gruppo degli antiossidanti idrosolubili troviamo

l’acido ascorbico, più comunemente denominato (Vitamina C). È un composto chimico termo- e foto-labile e si decompone piuttosto facilmente in ambiente basico. Oltre alla funzione ossidante, l’acido ascorbico è coinvolto in numerosi processi all’interno dell’organismo come il metabolismo del collagene ed il trasporto del ferro alla milza ed al midollo osseo (Antongiovanni, 2004). L’analisi di questa importante molecola ha rivelato due gruppi principali. Nel primo troviamo Carmen e Kordia, mentre nel secondo, con contenuto decisamente inferiore, Regina e Ferrovia. Ciò è in accordo con quanto visto per la capacità antiossidante totale che vede proprio Carmen e Kordia con i valori più elevati.

Fra i parametri nutritivi e nutraceutici, solamente il contenuto in fenoli non ha subito variazioni interessanti fra le diverse cultivar impiegate. Per ciò che riguarda invece il contenuto in antociani, capacità antiossidante totale ed acido ascorbico è stata messa in evidenza una decisa superiorità delle cultivar Carmen e Kordia, che mostrano le migliori performances in tutti e tre i parametri considerati.

In virtù di quanto detto in precedenza relativamente al peso medio dei frutti, pur tenendo conto dell’effetto della gelata, sembrerebbe essere proprio Kordia la varietà più adatta alla coltivazione in ambiente protetto, seguita da Carmen e Ferrovia. Le elevate caratteristiche qualitative dimostrate ed il peso medio superiore rispetto a Carmen (12,7 g contro 8,9 g) potrebbero rendere Kordia una cultivar particolarmente interessante, fra quelle analizzate, per la coltivazione sotto copertura, anche considerando la sua suscettibilità al cracking piuttosto elevata. A tal proposito si rende necessario specificare che i risultati appena riportati e discussi sono solamente delle analisi preliminari che richiedono, senza dubbio, ulteriori verifiche ed approfondimenti per poter essere considerati pienamente attendibili. Una valutazione precisa ed esaustiva dei pregi e dei difetti delle varietà impiegate, può essere ottenuta solamente avendo a disposizione diversi anni di dati, possibilmente non alterati da eventi climatici avversi. Nel caso preso in esame sarebbe interessante poter valutare l’effetto della copertura impiegata sulle cinque

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varietà presenti nell’appezzamento, confrontando i risultati ottenuti, in termini di caratteristiche pomologiche e metaboliti secondari prodotti, con quelli ricavati da una prova di controllo analoga sviluppata in condizioni di pieno campo. In questo modo sarebbe possibile constatare anche la reale efficacia del keep in touch® system

nella prevenzione di avversità come il cracking o l’attacco da parte di Drosophila

suzukii Matsumura, rispetto al tradizionale sistema di allevamento. Questo non è

stato possibile nel lavoro appena descritto, per ragioni legate all’organizzazione interna dell’azienda ospitante il progetto.

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