1. QUALITA DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI
1.15. ESPLODITORI TIPO GAZEX INERZIALE PER DISTACCO ARTIFICIALE DI VALANGHE . 20
Gli sforzi di progettoi sono i seguenti:
Spinta teorica sulla base del basamento a monte
Altitudine GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 3.0 m3
1000 m 25.8 t 40.7 t 72.6 t
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2000 m 23.5 t 37.0 t 66.0 t
3000 m 21.0 t 33.3 t 59.4 t
Spinta ed energia teorica sul basamento a valle
Sforzi GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 3.0 m3
Massa del contrappeso 0.76 t 2.0 t 4.0 t
Energia alla ricaduta 850 J 1 600 J 3 200 J
forzi massimi alla ricaduta 11 t 20 t 40 t
Sforzo teorico statico di trazione su un ancoraggio a monte
GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 3.0 m3
6 t 8 t
I tipi di ancoraggi sono i seguenti:
Diametri degli ancoraggi del basamento a monte
GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 1.5 m3 GAZEX® 3.0 m3
GEWI 25 mm Fe 500 MPa
GEWI 25 mm Fe 500 MPa
GEWI 32 mm Fe 500 MPa
I diametri di perforazione e le lunghezze di ancoraggi devono essere adattati alla natura dei terreni e al modo di fissaggio raccomandato, conformemente allo studio geotecnico e ai piani di esecuzione.
Sterri
• Realizzare gli sterri conformemente alle prescrizioni:
- dello studio geotecnico di fattibilità (missione tipo G12 secondo la norma NFP94-500);
- del pre-dimensionamento delle fondazioni (missione tipo G2 secondo la norma NFP94-500);
- degli schemi di esecuzione (armatura e armatura metallica) (missione tipo G3 secondo la norma NFP94-500).
• Convalidare all’inizio del cantiere, con il geotecnico, le ipotesi geotecniche considerate, se è necessario con una perforazione preliminare, al livello del basamento a monte e/o del
20_080_PD_R07_Rev1-DisciplinarePrestazionale.docx 22 basamento a valle. In caso di mancata conformità o di dubbi, informare immediatamente il direttore dei lavori e il geotecnico.
• Sistemare appena possibile la sagoma per verificare il corretto allineamento tra il basamento a monte e il basamento a valle.
• Decapare la terra vegetale e i blocchi sospesi al livello dei basamenti a monte e a valle, le assise devono essere più sane e più regolari possibile: evitare gli affioramenti rocciosi superiori a 10 cm.
• Mantenere una striscia sufficiente tra il basamento a valle e il pendio: 0.3 m minimo, variabile a seconda della natura dei terreni.
• Gli sterri costituiscono un punto d’arresto; devono essere convalidati sul terreno dal direttore dei lavori o dal geotecnico.
• Man mano che il cantiere va avanti, fornire le schede di controllo degli scavi.
Ancoraggi
• I diametri, le profondità di ancoraggio, i modi di murare e le prescrizioni di operazione sono definiti dallo studio geotecnico (missione tipo G2 secondo la norma NFP94-500).
• Murare gli ancoraggi del basamento a monte e ancoraggi complementari del basamento a valle (se c’è ne sono) con della resina poliestere o con della colla di cemento, conformemente agli elementi forniti dallo studio geotecnico. La resina deve essere usata solo su della roccia compatta e senza fratture importanti.
Le caratteristiche minimali dei prodotti per murare gli ancoraggi sono le seguenti:
Resina Colla di cemento
• Quando si fa la perforazione degli ancoraggi, verificare la conformità della natura dei terreni e delle profondità con le ipotesi geotecniche. In caso di mancata conformità (faglie, vuoti, arrivi di acque, …), avvertire immediatamente il direttore dei lavori e il geotecnico.
• Utilizzo della resina: rispettare imperativamente le condizioni di immagazzinamento e il modo operatorio del fornitore e mescolare i componenti con un’impastatrice elettrica.
• Soffiar via sulle perforazioni prima di murare e proteggere le teste delle perforazioni con dei tappi stagni.
• All’occorrenza, realizzare un compenso di fissaggio a muro per raggiungere la superficie del terreno naturale.
• Man mano che il cantiere va avanti, fornire le schede di controllo degli ancoraggi.
Barre di collegamento
• Installare le barre di collegamento quando almeno uno dei due basamenti è fondato in terreno friabile (riferirsi alle prescrizioni dello studio geotecnico).
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• Queste barre sono di tipo GEWI Æ 25 mm con delle piastre d’appoggio + bulloni. È possibile utilizzare i cavi di acciaio galvanizzati con anima metallica a patto che la loro tensione sia di 1 t al minimo.
• Le barre devono essere protette con una vernice anticorrosiva di tipo Freibitume HV 700 NF equivalente.
Armature metalliche – armature
• Realizzare l’armatura metallica del basamento a monte e del basamento a valle conformemente ai piani di esecuzione. Si dovrà tener conto degli affioramenti rocciosi dovuti all’adattamento dei basamenti di fondazione tra il profilo teorico e il terreno.
• Verificare che tutti gli acciai siano saldati bene e/o allacciati. All’occorrenza rinforzare i collegamenti (non buttare le legature sul basamento).
• All’occorrenza aggiungere, un’armatura metallica di « cucito » (reticolo saldato) su tutto il basamento, in particolare al livello degli affioramenti rocciosi (vuoti).
• Armatura: rispettare un ricoprimento minimo degli acciai di 5 cm, con delle zeppe (di plastica o di cemento) di ricoprimento adattate.
• Verificare il sostegno delle armature e la continuità con il terreno da incasso. La parte anteriore dell’armatura del basamento a monte non deve fare la « pancia » quando si fa il calcestruzzo.
• Assicurarsi della pulizia delle armature prima di fare il calcestruzzo: assise ripulite prima, niente residui di armatura o di armatura metallica.
• Proteggere le armature se c’è brutto tempo (telone di plastica).
• Verificare l’inclinazione a 17° dell’armatura a monte/verticale (tolleranza: ±3°).
• La preparazione dell’armatura metallica – installazione dell’armatura costituisce un punto d’arresto; deve essere convalidato sul terreno dal direttore dei lavori.
Basamento cemento armato
• Il calcestruzzo deve essere conforme alla norma NF EN 206-1:BPS (calcestruzzo a proprietà specificate).
- Classe d’esposizione XF3 (zona di gelo severo);
- Resistenza in compressione semplice a 28 giorni: 30/37 MPa;
- Classe di consistenza S3 (molto plastica / cedimento da 100 a 150 mm);
- Classe di cloruro Cl 0.40.
• Il cemento deve essere di tipo CPA CEM 52.5 / CP2 (debole ritiro).
• Vibrare obbligatoriamente il calcestruzzo quando si fa l’operazione, con un ago vibrante che deve essere sceso fino in fondo all’armatura (verificare la compatibilità del diametro rispetto all’armatura metallica).
• Realizzare le misure e le prove seguenti sul calcestruzzo fresco: temperatura dell’aria, cedimento o « slump test » (norma NF EN 12350-2) e tenore in aria occlusa (norma NF EN 12350-7) per ogni consegna di calcestruzzo.
• Misure e prove su calcestruzzo indurito: preparare 6 provette per ogni consegna di calcestruzzo destinate a realizzare 3 prove di resistenza in compressione semplice a 7 giorni e 3 prove a 28 giorni (norma NF EN 12390-3).
• Se si fa il betonaggio quando fa freddo (sotto i 5 gradi) si dovranno seguire delle prescrizioni particolari rispetto al gelo: dosaggio di cemento aumentato, aggiunto di un acceleratore di presa al calcestruzzo, isolamento delle armature (legno di preferenza), utilizzo di un impianto di riscaldamento per mantenere la temperatura, ecc. Tali prescrizioni saranno definite con il direttore dei lavori.
• Realizzare un pendio a valle o un doppio pendio sulla parte superiore del basamento a monte per facilitare l’evacuazione dell’acqua.
• Il disarmo non deve essere fatto prima delle 48 ore al minimo, anche più tardi se fa freddo (fino a 5 giorni a una temperatura di 0°), da convalidare a seconda delle temperature.
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• Proteggere la parte superiore dei basamenti cemento armato a monte e a valle (facce orizzontali) con un prodotto idrofugo di superficie. Prodotti raccomandati (rivestimento o malta): sika malta fondazione, 228 Lankolastic, o equivalente (evitare i rivestimenti asfaltici).
Rispettare le condizioni di uso del fornitore.
• Ripristino dei difetti del calcestruzzo, se ci sono piccole bolle o piccoli difetti di superficie in particolare, con i prodotti seguenti: Sider Cim, 228 Lankolastic, 101 Parenduit, 103 Lankomur, o equivalente. Rispettare le condizioni di uso del fornitore.
• Dopo aver gettato il cemento, fornire la scheda di controllo del betonaggio, il buono di consegna del calcestruzzo e i risultati delle prove di compressione a 7 e 28 giorni sul calcestruzzo.
Canalizzazioni
• La profondità di interramento minima da rispettare è di 30 cm.
• Il pendio minimo da rispettare è del 5%.
• La sistemazione delle canalizzazioni in aereo deve rispettare una distanza tra flange di 4 m al massimo. Potrà essere ridotta fino ad 1 m, a seconda della morfologia del terreno.
• Proteggere le canalizzazioni aeree: contro i roditori (guaina metallica), contro l’ondulazione della neve e contro le cadute di blocchi (fodero TPC Ø 110 mm).
• Se l’arrivo delle canalizzazioni al GAZEX® si fa dall’alto: prevedere di passare le canalizzazioni sotto l’apparecchio affinché gli scarichi siano posizionati sul punto più basso.
• Fissare le canalizzazioni flessibili sul basamento a monte: prevedere una flangia sul lato del basamento (o sulla roccia) per riprendere gli sforzi legati all’ondulazione della neve.
• Prevedere uno scarico completo delle canalizzazioni, prima del raccordo al GAZEX®. Fare un controllo sistematico degli scarichi prima le prove di tiro.
Mettere in pressione le canalizzazioni per assicurarsi che non ci siano perdite.
Per questo, montare un manometro all'estremità della canalizzazione e iniettare dall’altra estremità del propano o dell’ossigeno a seconda della destinazione della canalizzazione alla pressione di servizio delle cisterne. Un gas a vostra scelta può essere usato ma stare attento al fatto che le particelle non prendano fuoco al contatto dell’ossigeno.
Le pressioni devono stare stabili durante 15 minuti.
• Materializzare ogni scarico sul terreno con un dispositivo convalidato dal direttore dei lavori.
• Prevedere uno scarico di almeno 2 m di lunghezza ad ogni punto basso.
• Fornire, la scheda di controllo delle canalizzazioni.
Montaggio
• Sistemare le rondelle Belleville sugli ancoraggi del basso nel caso in cui il fusto sia installato prima il betonaggio, per evitare il problema di ritiro del calcestruzzo.
• Stringere e resinare tutti i bulloni di ancoraggio con della resina poliestere.
• Il contrappeso deve essere centrato correttamente sul basamento a valle; la tolleranza di scentratura è di 10 cm al massimo rispetto all’asse del basamento.
• Installate l’asse di guida del contrappeso, sia conservando un’impronta al momento di colare il cemento, sia col carotaggio del calcestruzzo dopo averlo colato. L’asse di guida deve essere murato con della resina su 35 cm ± 1 cm. La tolleranza sull’angolo dell’asse rispetto alla verticale è di 1°.
• I terreni poco stabili possono necessitare la sistemazione di protezioni del basamento a valle per evitare l’accumulazione di materiali: fascine, rete metallica di protezione, ecc., definite dal geotecnico o dal direttore dei lavori.
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• Lavori di rifinitura:
- Togliere tutti gli elementi di armatura e la gommapiuma isolante;
- Tagliare le barre di fissaggio dell’armatura alla base del calcestruzzo e rivestirle di vernice anticorrosiva;
- Mettere una vernice anticorrosiva sulle barre di ancoraggio non protette.
• Evacuare tutti gli scarti e lasciare il sito pulito.
1.16. Elementi a base di legno
Si intendono quei prodotti derivanti dalla lavorazione e/o trasformazione del legno.
I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno rispondere a tutte le prescrizioni della vigente normativa, saranno provveduti tra le più scelte qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l'uso a cui sono destinati; i requisiti e le prove dei legnami saranno quelli contenuti nelle vigenti norme UNI.
Il legname non deve presentare nessun difetto che ne possa compromettere il valore d'uso. In qualunque caso non è ammessa la presenza nel legno di insetti, larve, uova, muffe o fenomeni di marcescenza, non sono ammissibili le cipollature del legno, i nodi risultanti dall'inserzione di rami stroncati o ammalati, la fibratura elicoidale, i cretti formatisi in conseguenza al gelo o a fulmini, le perforazioni dovute al vischio.
Se non specificato in progetto o richiesto dalla Direzione dei Lavori, si dovranno utilizzare specie che diano legni con ottime caratteristiche di stabilità in riferimento al rigonfiamento e al ritiro conseguente alle variazioni di umidità.
La fornitura di legname dovrà corrispondere alle dimensioni e caratteristiche specificate in progetto, con una tolleranza del diametro o dello spessore di ± 2 mm e di ± 5 mm per la lunghezza o larghezza.
Il legname non dovrà avere umidità superiore al 15% misurata secondo la norma UNI 8829.
Tutto il legname dovrà essere protetto dall'attacco di funghi, insetti e marcescenza, mediante trattamenti impregnanti in autoclave sotto vuoto a pressione, con sostanze chimiche adeguate, che siano di lunga durata e che non rilascino nell'ambiente sostanze nocive per l'uomo o per la vegetazione. Su richiesta della Direzione dei Lavori, l'Appaltatore dovrà presentare il certificato del prodotto da impiegare che riporti il nome e l'indirizzo dell'esecutore del trattamento, la data del trattamento, le sostanze utilizzate con i relativi certificati di controllo da parte di Istituti qualificati e le quantità impiegate.
Nel caso in cui la Direzione dei Lavori lo autorizzi, i trattamenti potranno essere eseguiti in cantiere, le sostanze usate dovranno essere munite di un certificato di controllo da parte di un Istituto qualificato, che ne attesti l'efficacia e le modalità di utilizzo.
Il legname da utilizzare come tutore per le piante, dovrà essere appuntito sul lato con il diametro maggiore, diritto, oltre ad avere tutte le caratteristiche sopradescritte.
20_080_PD_R07_Rev1-DisciplinarePrestazionale.docx 26 1.17. Prodotti di pietre naturali
La terminologia utilizzata (come da norma UNI EN 12670) ha il significato di seguito riportato, le denominazioni commerciali devono essere riferite a campioni, atlanti, ecc.
Pietre naturali
Le pietre naturali da impiegare per la muratura o per qualsiasi altro lavoro dovranno essere di grana compatta ed esenti da piani di sfaldamento, screpolature, venature ed inclusioni di sostanze estranee; inoltre, dovranno avere dimensioni adatte al particolare tipo di impiego, offrire una resistenza proporzionata all'entità delle sollecitazioni cui dovranno essere sottoposte e possedere un'efficace capacità di adesione alle malte. Il carico di sicurezza a compressione non dovrà mai superare il 20% del rispettivo carico di rottura. Saranno escluse, salvo specifiche prescrizioni, le pietre gessose ed in generale tutte quelle che potrebbero subire alterazioni per l'azione degli agenti atmosferici o dell'acqua corrente.
Pietra
Roccia da costruzione e/o da decorazione, di norma non lucidabile.
A questa categoria appartengono rocce di composizione mineralogica svariatissima, non inseribili in alcuna classificazione. Esse sono riconducibili ad uno dei due gruppi seguenti:
- rocce tenere e/o poco compatte;
- rocce dure e/o compatte.
Esempi di pietre del primo gruppo sono: varie rocce sedimentarie (calcareniti, arenarie a cemento calcareo, ecc.), varie rocce piroclastiche, (peperini, tufi, ecc.); al secondo gruppo appartengono le pietre a spacco naturale (quarziti, micascisti, gneiss lastroidi, ardesie, ecc.), e talune vulcaniti (basalti, trachiti, leucititi, ecc.).
Per gli altri termini usati per definire il prodotto in base alle forme, dimensioni, tecniche di lavorazione ed alla conformazione geometrica, vale quanto riportato nella norma UNI EN 12670 e UNI EN 14618.
I prodotti di cui sopra devono rispondere a quanto segue:
a) appartenere alla denominazione commerciale e/o petrografica indicata nel progetto, come da norma UNI EN 12407 oppure avere origine del bacino di estrazione o zona geografica richiesta nonché essere conformi ad eventuali campioni di riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità, ecc. che riducano la resistenza o la funzione;
b) avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto e/o rispondere ai campioni di riferimento; avere le dimensioni nominali concordate e le relative tolleranze;
c) delle seguenti caratteristiche il fornitore dichiarerà i valori medi (ed i valori minimi e/o la dispersione percentuale):
20_080_PD_R07_Rev1-DisciplinarePrestazionale.docx 27 - massa volumica reale ed apparente, misurata secondo la norma UNI EN 13755 e UNI EN
14617-1;
- coefficiente di imbibizione della massa secca iniziale, misurato secondo la norma UNI EN 13755 e UNI EN 14617;
- resistenza a compressione, misurata secondo la norma UNI EN 1926 e UNI EN 14617;
- resistenza a flessione, misurata secondo la norma UNI EN 12372 e UNI EN 14617;
- modulo di elasticità, misurato secondo la norma e UNI EN 14146;
- resistenza all'abrasione, misurata secondo le disposizioni del Regio Decreto 2234/39 e UNI EN 14617;
Per quanto non espressamente contemplato, si rinvia alla seguente normativa tecnica: UNI EN 14617 UNI EN 12407 - UNI EN 13755 - UNI EN 1926 - UNI EN 12372 - UNI EN 14146.
Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.
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2. MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE OPERE EDILIZIE
2.1. Collocamento in opera - norme generali
L'Appaltatore, oltre alle modalità esecutive prescritte per ogni categoria di lavoro, è obbligato ad impiegare ed eseguire tutte le opere provvisionali ed usare tutte le cautele ritenute a suo giudizio indispensabili per la buona riuscita delle opere e per la loro manutenzione e per garantire da eventuali danni o piene sia le attrezzature di cantiere che le opere stesse.
La posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, consisterà in genere nel suo prelevamento dal luogo di deposito, nel suo trasporto in sito (intendendosi con ciò tanto il trasporto in piano o in pendenza, che il sollevamento in alto o la discesa in basso, il tutto eseguito con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc.), nonché nel collocamento nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, ed in tutte le opere conseguenti.
L'Appaltatore ha l'obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera od apparecchio che le venga ordinato dalla Direzione dei Lavori, anche se forniti da altre ditte.
Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso; il materiale o manufatto dovrà essere convenientemente protetto, se necessario, anche dopo collocato, essendo l'Appaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere arrecati alle cose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l'esecuzione dei lavori, sino al loro termine e consegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza o assistenza del personale di altre ditte, fornitrici del materiale o del manufatto.
2.2. Tracciamenti
Prima di porre mano ai lavori di sterro o riporto, l'Appaltatore è obbligato ad eseguire la picchettazione completa del lavoro, in modo che risultino indicati i limiti degli scavi e dei riporti. A tempo debito dovrà pure stabilire, nei tratti indicati dalla Direzione dei Lavori, le modine o garbe necessarie a determinare con precisione l'andamento delle scarpate tanto degli sterri che dei rilevati, curandone poi la conservazione e rimettendo quelli manomessi durante l'esecuzione dei lavori.
Qualora ai lavori in terra siano connesse opere murarie, l'Appaltatore dovrà procedere al tracciamento di esse, pure con l'obbligo della conservazione dei picchetti, ed, eventualmente, delle modine, come per i lavori in terra.
2.3. Scavi in genere
Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro, a mano o con mezzi meccanici, dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e la relazione geologica e geotecnica di cui alle norme tecniche vigenti, nonché secondo le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione dei Lavori.
20_080_PD_R07_Rev1-DisciplinarePrestazionale.docx 29 Nell'esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando esso, oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.
L'Appaltatore dovrà, inoltre, provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi.
Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte (a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori) ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori della sede del cantiere, alle pubbliche discariche ovvero su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a rendere disponibili a sua cura e spese.
Qualora le materie provenienti dagli scavi debbano essere successivamente utilizzate, il loro utilizzo e/o deposito temporaneo avverrà nel rispetto delle disposizioni del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e del D.M. n. 161/2012 "Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo". In ogni caso le materie depositate non dovranno essere di intralcio o danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie.
La Direzione dei Lavori potrà fare asportare, a spese dell'Appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni.
Qualora i materiali siano ceduti all'Appaltatore, si applicano le disposizioni di legge.
L'appaltatore deve trasportarli e regolarmente accatastarli nel luogo stabilito negli atti contrattuali, intendendosi di ciò compensato coi prezzi degli scavi e delle demolizioni relative.
Qualora gli atti contrattuali prevedano la cessione di detti materiali all'Appaltatore, il prezzo ad essi convenzionalmente attribuito deve essere dedotto dall'importo netto dei lavori, salvo che la deduzione non sia stata già fatta nella determinazione dei prezzi.
2.4. Scavi di sbancamento
Per scavi di sbancamento o tagli a sezione aperta si intendono quelli praticati al di sopra del piano orizzontale, passante per il punto più depresso del terreno naturale o per il punto più depresso delle trincee o splateamenti, precedentemente eseguiti ed aperti almeno da un lato, su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, scantinati, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee stradali, ecc., e in generale tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superficie ove sia possibile l'allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento, sia pure con la formazione di rampe provvisorie ecc.
Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovano al di sotto del piano di campagna o del piano stradale di progetto (se inferiore al primo), quando gli scavi rivestano i caratteri sopra accennati, poiché per scavi di fondazione in generale si intendono quelli
Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovano al di sotto del piano di campagna o del piano stradale di progetto (se inferiore al primo), quando gli scavi rivestano i caratteri sopra accennati, poiché per scavi di fondazione in generale si intendono quelli