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ACSADI, NEMSKÉRI (1970); UBELAKER (1989); ISCAN, KENNEDY, (1989).

ANGOLO DEL PUBE (SOTTO PUBICO)

54 ACSADI, NEMSKÉRI (1970); UBELAKER (1989); ISCAN, KENNEDY, (1989).

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metrico). Ancora più complessa è l’osservazione della maturazione dell’osso dell’occipite che presenta cinque punti di ossificazione, uno per la base, due per i condili mediali e due per la squama, rispettivamente uno per il piano cerebellare e uno per quello cerebrale, che si saldano intorno ai 3-4 anni (vedi, es. T3). Per lo scheletro post-craniale gli emiarchi si ossificano tra loro tra 1 e 3 anni, con il corpo tra i 3 e i 7 anni.55 Sullo sviluppo influiscono tuttavia molteplici fattori ambientali e razziali, oltre a eventuali deficit ormonali e carenze vitaminiche o nutrizionali, con conseguenti patologie a carico della struttura scheletrica riscontrabili già durante lo svezzamento e i primi anni di vita (1-5 anni). Una possibile conseguenza di queste insufficienze alimentari, oltre a sviluppi anomali della struttura scheletrica generale, non sempre facili da diagnosticare sia a causa del cattivo stato di conservazione in situ, che dal recupero dei resti umani, è l’osservazione di ipoplasie nell’apposizione dello smalto durante l’amelogenesi, che si può manifestare sotto diverse forme sulla superficie dei denti in maniera più o meno grave, come solchi lineari simili a larghe bande di smalto irregolare oppure come fossette. La registrazione di questa patologia sulle superficie buccale dei denti56, ha permesso di calcolare l’età dell’insorgenza del difetto ipoplasico57, dal momento che lo smalto non si rimodella nell’arco della vita come avviene invece per il tessuto osseo, e i difetti che si fissano sulla corona dopo l’eruzione dentale restano visibili anche dopo la morte dei singoli individui. Si deve anche tener conto che carenze nutrizionali registrate sui resti scheletri infantili, sono spesso legate a mancanze alimentari delle madri durante il periodo di gestazione e di svezzamento, e vengono a influire in percentuale notevole, sia sulla crescita quanto sullo sviluppo regolare dei bambini, causa prima questa del frequente cattivo stato di conservazione registrato sui reperti ossei, conseguente alla scarsa mineralizzazione che

55 INTRONA, DELL’ERBA, (2000); SCHEUER, BLACK, (2000 a-b). 56 GOODMAN, ROSE, (1990).

57 Se è un problema acquisito durante la gravidanza o nei primi periodi dell'infanzia, l'ipoplasia interesserà

simmetricamente solo alcuni gruppi di denti. Tra le varie cause ci possono essere la mancanza di vitamine A, C e D; insufficienze nutrizionali dovute a problemi intestinali, come gastroenteriti, malattie infettive virali, la sifilide congenita o conseguenze dell’influenza dei decidui affetti da ipoplasia sui germi della dentizione permanente.

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può rendere più difficile il recupero del materiale scheletro e le successive analisi in laboratorio.

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CAPITOLO V

5.1 L’età modale alla morte negli scheletri adulti

Nel corso degli ultimi decenni sono stati proposti, dalla metà degli anni ’50 del secolo scorso, diversi metodi per la stima dell’età biologica sui resti archeologici umani adulti, basati su una serie di caratteristiche morfometriche e morfologiche dell’osso legate a mutamenti propri della fase finale della maturazione scheletrica e staturale, come la fusione dell’estremità sternale della clavicola tra i 25-30 anni, la sincodrosi sfeno- occipitale fra i 18-25 anni e la fusione dell’anello superiore e inferiore delle vertebre che si completa intorno ai 20-25 anni circa.

Per gli individui di età adulta, dopo il termine dell’accrescimento scheletrico e dentario, per la determinazione dell’età modale alla morte, vengono presi in considerazione generalmente cambiamenti di tipo degenerativo, non costanti e legati con alcune eccezioni, prevalentemente a fattori comuni fisiologici.

Di seguito sono elencati in ordine di importanza i metodi principali e quelli complementari o secondari utilizzati per l’attribuzione dell’età sui resti scheletri del campione adulto di San Bartolomeo. I distretti presi in esame sono le articolazioni a movimento ridotto o mancato, come la sinfisi pubica, la superficie auricolare dell’ileo, le suture craniche sia eso-che endocraniche e, sola eccezione, l’usura dentaria. Questi tre ultimi metodi ancora piuttosto dibattuti e di incerta affidabilità, sono stati osservati e registrati, ma applicati tenute in debito conto le possibili variabilità individuali (fisiologiche, patologiche ecc.) di ogni soggetto analizzato.

5.2 L’esame della sinfisi pubica secondo i metodi Suchey, Brooks e Kimmerle

L’esame morfologico del bacino costituisce da tempo una delle tecniche più affidabili nella determinazione dell’età dell’individuo a partire dai resti scheletrici. Questo metodo si basa sull’osservazione di fattori degenerativi e morfologici della sinfisi pubica nei coxali,

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in relazione all’avanzare dell’età. Le ossa del cinto pelvico sono di fatto soggette a partire dal periodo embrionale a modificazioni formali e metriche, utilizzate come indicatori per la stima biologica alla morte. Il metodo di tipo comparativo proposto da S.T. Brooks e J.M Suchey58, permette attraverso il confronto con calchi di riferimento delle principali fasi involutive della faccetta sinfisale, di collocare in sei periodi o stadiazioni numeriche rapportate a precise età biologiche, il campione in studio. I valori di riferimento sono pressoché comuni senza incidenze rilevanti legate al sesso dei soggetti nelle prime quattro fasi, discorso diverso invece riguarda gli ultimi due stadi, dove le deviazioni standard aumentano sensibilmente in relazione all’età nei due sessi, in particolare in presenza di patologie e traumi fisiologici come le gravidanze, il parto o l’osteoporosi post- menopausale nelle donne. In linea generale si può osservare una progressiva degenerazione dell’osso accompagnata a un appiattimento della superficie sinfisale delle creste, che forma nella metà dorsale un vero e proprio rialzo mentre la parte ventrale subisce processi degenerativi lungo il bordo dorsale, con zone di depressione e erosione accompagnate da porosità e macro porosità diffuse.

Un secondo sistema utilizzato a supporto di quello proposto da Brooks e Suchey è il metodo di Kimmerle et al (2008)59. Rispetto al precedente sistema presenta una differenziazione di fasi su base comparativa legate a caratteristiche morfologiche regressive della superficie sinfisale, specificatamente associate a differenti età alla morte, divise in intervalli cronologici con un range di età più ampio che va dai 20 ai 95-96 anni circa.

58 S.T. BROOKS, SUCHEY (1990).