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Gli adempimenti di prevenzione incendi relativi alla installazione ed alla manutenzione

Definizione di un programma di manutenzione in relazione allo stato di conservazione del recipiente

2. Gli adempimenti di prevenzione incendi relativi alla installazione ed alla manutenzione

L’installazione dei serbatoi per GPL con capienza inferiore ai 13 m3 non richiede, ai sensi dell’art. 6 del DPR 380/2001, specifiche autorizzazioni amministrative. L’art. 17 del D.Lgs.

128 del 22 febbraio 2006 connota ai fini urbanistici l’installazione dei serbatoi di GPL come “edilizia libera” e pertanto soggetta alla sola comunicazione. Tuttavia, anche in assenza di una regolamentazione autorizzativa da un punto di vista del rispetto delle norme edilizie ed urbanistiche, l’installazione dei serbatoi per GPL è soggetta invece a specifiche normative antincendio che prevedono minuziose prescrizioni in materia di distanze.

Le particolari precauzioni prescritte dalla normativa antincendio sono suggerite dal fatto che il GPL, stoccato ad una pressione di esercizio variabile tra i 2 e gli 8 bar, è estremamente infiammabile ed un suo rilascio accidentale può esporre le persone, le attività e le opere presenti nelle vicinanze del serbatoio non solo al rischio di incendio ma anche di esplosione. Ai fini della prevenzione di tali eventi trovano applicazione lo specifico DM 14 maggio 2004 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità

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complessiva non superiore a 13 m3” (come modificato dal DM 14 marzo 2014), nonché nelle complessità di tutte le attività di prevenzione incendi il DPR 1 agosto 2011, n. 151.

Da tutto ciò deriva un regime delle distanze che, in relazione ai singoli oggetti o strutture che possano sorgere nelle vicinanze di un serbatoio, risulta dallo schema sottostante:

Figura 3. Distanze da mantenere da un serbatoio GPL

Legenda: 1 = serbatoio; 2 = confine di proprietà; 3 = linea ferroviaria tramvia; 4 = autobotte; 5 = palazzo uffici;

6 = apertura di fogna o cunicolo chiuso; 7 = intercapedine; 8 = fabbricato industriale; deposito infiammabile;

10 = luogo di culto; 11 = elettrodotto; 12 = fabbricato con locali anche in parte destinati a esercizio pubblico;

13 = cinema; 14 = albergo; 15 = scuola; 16 = recinzione protettiva

Per effetto poi della già citata applicabilità del DPR 151/2011, vige la seguente classificazione dei serbatoi in base alle loro dimensioni:

Figura 4. Classificazione DPR 151/2011 – Depositi gas infiammabili

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Con l’entrata in vigore il 7 ottobre 2011 del nuovo regolamento di prevenzione incendi di cui al D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151, i “depositi di GPL” sono ricompresi al punto 4B dell’Allegato I al Decreto, come di seguito riportato

Figura 5. Classificazione DPR 151/2011 – Depositi di gas GPL

In aggiunta a ciò vanno ricordate norme particolari, come ad esempio la disposizione che consente di dimezzare le distanze minime da osservare per i serbatoi fino a 5 m3 qualora si proceda al loro integrale interramento.

Da non dimenticare poi gli obblighi inerenti impermeabilizzazione e sfiato, così come la norma che impone di posizionare l’attacco per il rifornimento sempre all’esterno del pozzetto di accesso.

Relativamente alla manutenzione si riporta quanto previsto dal comma 4 dell’art. 10 del Decreto Legislativo 11 febbraio 1998 n. 32, come modificato dall’ art. 5 del D.Lgs. 8 settembre 1999, n. 346, che prevede che le aziende distributrici di GPL assicurino i servizi di installazione e di manutenzione riforniti, rilasciando apposita certificazione ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 46 (attuale Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008).

Figura 6. Fac-simile di certificazione di manutenzione

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3. Le tipologie di installazione e le caratteristiche dei serbatoi

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Le caratteristiche dei serbatoi e le tipologie di installazione sono elementi da prendere in considerazione nell’ analisi dei fattori di rischio di incendio e nelle modalità di esecuzione della manutenzione.

Nei paragrafi precedenti si è presa in esame la certificazione relativa alla installazione e alla manutenzione. Nel presente paragrafo si prendono invece in considerazione le modalità e le tipologie di installazione a valle della regolamentazione vigente in materia, riportando alcune utili definizioni.

In funzione della tipologia di installazione i serbatoi, a seconda delle caratteristiche costruttive, possono essere installati fuori terra, interrati o ricoperti. In tutti i casi essi devono essere ancorati e/o zavorrati, per evitare spostamenti durante il riempimento e l'esercizio e per resistere ad eventuali spinte idrostatiche. Quando i serbatoi sono installati a meno di 3 m da aree transitabili da veicoli, deve essere realizzata una idonea difesa fissa atta ad impedire urti accidentali contro i serbatoi fuori terra o il transito di veicoli sull'area di interro dei serbatoi. Questa protezione deve essere posta a distanza di almeno 1 m dal perimetro in pianta del serbatoio. Nel caso la difesa sia costituita semplicemente da un cordolo, anche discontinuo, questo deve avere altezza minima di 0,2 m e distanza minima dal serbatoio non inferiore a 1,5 m.

Serbatoio fisso: recipiente a pressione destinato al contenimento di gas di petrolio lique-fatto, stabilmente installato sul terreno e stabilmente collegato all’impianto di distribuzio-ne.

Serbatoio fuori terra: i serbatoi da installarsi fuori terra devono essere specificamente previsti per tale tipo di impiego. Gli accessori devono essere accessibili da parte dell'operatore.

Serbatoio da interro (serbatoio interrato oppure ricoperto): serbatoio fisso specificamente previsto per l'installazione interrata, sia collocato totalmente sotto il piano di campagna (interrato), sia collocato sopra il piano di campagna totalmente o parzialmente (ricoperto). I serbatoi destinati all'interro devono essere specificamente previsti per questo tipo di impiego e devono essere installati in conformità alle tipologie di interro previste dalle norme che regolano i serbatoi di G.P.L. con capacità fino a 13 m3. Serbatoio ricertificato: serbatoio fisso che a seguito di opportuni interventi di ripara-zione e/o modifica è destinato ad essere reimpiegato secondo la tipologia di installaripara-zione originaria o con tipologia diversa.

Di norma tutti gli accessori a pressione e gli accessori di sicurezza sono raggruppati all'interno di un pozzetto, protetto da apposito coperchio, chiudibile a chiave e realizzato in modo da evitare il ristagno di acqua nel pozzetto medesimo. Il pozzetto ed il coperchio, se metallici, devono avere continuità elettrica con il serbatoio stesso. Il collegamento equipotenziale del serbatoio con l'autocisterna deve essere effettuabile all'esterno del pozzetto e deve essere facilmente accessibile.

Relativamente alla fabbricazione e immissione sul mercato dei piccoli serbatoi per GPL possono presentarsi i seguenti casi [1]:

 Serbatoi fabbricati in accordo alla vecchia normativa nazionale, collaudati ex ISPESL, che potevano essere commercializzati fino alla data del 29/05/2002 ed essere messi in servizio anche dopo tale data.

 Serbatoi fabbricati in accordo alla Direttiva PED e marcati CE come attrezzature a pressione.

 Serbatoi fabbricati in accordo alla Direttiva PED e marcati CE come insiemi con i relativi accessori a corredo (accessori a pressione ed accessori di sicurezza).

 Serbatoi fabbricati in accordo alla vecchia normativa nazionale collaudati ex ISPESL, ricertificati in accordo alla Direttiva PED (tramite Organismi Notificati) e marcati CE

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come insiemi con i relativi accessori a corredo (accessori a pressione ed accessori di sicurezza).