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AEROPORTO: “LA REGIONE UMBRIA HA I NUMERI PER CONVOCARE UNA ASSEMBLEA

Finanza/bilancio

AEROPORTO: “LA REGIONE UMBRIA HA I NUMERI PER CONVOCARE UNA ASSEMBLEA

STRAORDINARIA DELLA SOCIETÀ DI GE-STIONE E CHIEDERE IL SUPERAMENTO DI QUESTO CDA” - LEONELLI (PD) CHIEDE “A-ZIONI CONCRETE”

Il consigliere Giacomo Leonelli (Pd) torna a chie-dere alla Giunta regionale di agire, tramite Svi-luppumbria, per “superare l’attuale consiglio di amministrazione di Sase, la società di gestione dell’aeroporto ‘S.Francesco di Assisi’”. Per Leo-nelli “la mozione approvata dall’Assemblea legi-slativa è chiara: la Regione Umbria, che detiene il 35 percento, ha i numeri per convocare una assemblea straordinaria e porre agli altri soci la questione di un nuovo cda, che sappia rilanciare davvero lo scalo, ponendo fine a tentativi malde-stri e ipotesi fantasiose”.

Perugia, 1 febbraio 2019 - “La mozione approva-ta dall’Assemblea legislativa è chiara: la Regione Umbria, che detiene il 35 percento, ha i numeri per convocare, tramite Sviluppumbria, una as-semblea straordinaria del consiglio di ammini-strazione di Sase (la società di gestione dell’aeroporto ‘S.Francesco di Assisi’) e porre agli altri soci la questione di un nuovo cda, che sap-pia rilanciare davvero lo scalo, ponendo fine a tentativi maldestri e ipotesi fantasiose”. Lo di-chiara il consigliere Giacomo Leonelli (Pd), fa-cendo seguito a quanto emerso durante i lavori del Comitato di controllo, riunitosi ieri a Palazzo Cesaroni.

Leonelli, firmatario della mozione che chiedeva un superamento dell’attuale cda di Sase e un rilancio dell’aeroporto regionale, ribadisce che “la Giunta non ha dato corso all’atto di indirizzo, trincerandosi dietro alla motivazione che non si potrebbe riunire l’assemblea dei soci per sfidu-ciare il cda, dato che la Regione detiene solo il 35 percento. In realtà – evidenzia il consigliere regionale – quella quota è più che sufficiente per convocare l’assemblea e porre la questione sul tavolo, riportando agli altri soci quanto esplicita-mente chiesto dall’Aula di Palazzo Cesaroni.

L’immobilismo perdurato fino ad oggi deve ter-minare, così come le originali strategie portate avanti in questi ultimi anni. Quella della scuola di volo, ipotesi opinabile anche alla luce dell’esiguità del capitale sociale della società che si propone di realizzarla, appare come l’ultimo coniglio che questo cda tira fuori da un cilindro ormai logoro. Non ci fermeremo finché sulla que-stione non verranno prese decisioni serie e intra-prese azioni conseguenti alle decisioni dell’Assemblea legislativa dell’Umbria”.

“FERROVIE, NECESSARIO QUADRUPLICA-MENTO DIRETTISSIMA; STRADE: PEDAG-GIAMENTO TIR SU E/45 CONTRO LA DEREGULATION ODIERNA” - GRUPPO M5S ANNUNCIA INTERROGAZIONE

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari annun-ciano la presentazione di una interrogazione in merito alla condizione infrastrutturale dell’Umbria relativamente a strade e ferrovie, che a loro giu-dizio presenta criticità croniche, con rischi di concreto isolamento e, comunque, con tempisti-che affatto rapide nei collegamenti con il nord e il sud del Paese”.

Perugia, 4 febbraio 2019 – I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari annunciano la presentazione di una interrogazione in merito alla condizione in-frastrutturale dell’Umbria relativamente a strade e ferrovie, che – scrivono - presenta criticità cro-niche, con rischi di concreto isolamento e, co-munque, con tempistiche affatto rapide nei colle-gamenti con il nord e il sud del Paese”.

Sul piano stradale, chiedono alla Giunta regiona-le se intenda chiedere al Ministero delregiona-le Infra-strutture “l’avvio sperimentale di un pedaggia-mento selettivo (sistema free flow) per i Tir e-xtraregionali che percorrono l’intera tratta Orte-Verghereto-Cesena, garantendo così un finan-ziamento permanente a un’infrastruttura eviden-temente inadatta ad accogliere tale enorme flus-so di camion, così come peraltro indicato a mag-gioranza dal nostro Consiglio regionale già a fine 2015 e come evidenziatosi con la stessa inchie-sta della Procura di Arezzo”.

Rispetto al piano ferroviario, il gruppo pentastel-lato chiede all’Esecutivo se intenda rappresentare allo stesso Ministero “la necessità di raddoppiare la ‘direttissima’, così come recentemente manife-stato pure dallo stesso assessore toscano ai Tra-sporti, valutando con costoro la possibilità di un quadruplicamento dei binari non nell'attuale se-de, dovendo ambire l’Umbria a ospitare parte di tale infrastruttura, così da collegare direttamente all’Alta velocità (direttrice nord-sud dell'Italia) almeno Perugia e Terni, con un investimento atto a cambiare stabilmente in meglio e per decenni e decenni il destino delle nostre comunità”.

Per Liberati e Carbonari “la Giunta deve indivi-duare unitamente al Ministero delle Infrastruttu-re le urgenti priorità di lavoro sia sul piano ferro-viario che stradale, proprio per evitare ulteriori marginalizzazioni dell’Umbria e conseguenze negative sull’attrattività della regione, a maggior ragione per un territorio, il nostro, già ampia-mente in sofferenza”.

I consiglieri pentastellati, con riferimento al pia-no stradale, sottolineapia-no nel loro atto ispettivo

"quanto accaduto con l’ultimo episodio, quello del sequestro giudiziario del viadotto stradale Puleto della E/45, tra Toscana ed Emilia Roma-gna, determinato non soltanto dalle manutenzio-ni carenti o assenti del passato, ma anche da una deregulation totale del traffico pesante che utilizza la E/45 quale alternativa gratuita alla A/1, con carichi tali da arrivare gradualmente a distruggerla”.

“Allo stesso modo – aggiungono -, anche lo sta-tus quo dei collegamenti ferroviari non è certo

infrastrutture

esaltante, come indicato dalle oltre due ore me-diamente necessarie, come nel secolo scorso, a coprire percorsi ferroviari notissimi ed essenziali, quali Perugia-Firenze o Perugia-Roma, senza dimenticare le assurde due ore necessarie a co-prire gli appena 54 km che dividono Città di Ca-stello da Perugia, a voler tacere della perdurante sospensione del servizio Fcu tra Perugia e Terni e delle problematiche strutturali esistenti sull’ormai satura ‘direttissima’, con interferenze forti tra treni Alta velocità e regionali, sia da Chiusi verso Firenze che da Orte verso Roma”.

“FERROVIE E ALTA VELOCITÀ, L’UMBRIA È ISOLATA” - NOTA DI RICCI (MISTO RP-IC) Perugia, 9 febbraio 2019 – Il consigliere Claudio Ricci (misto Rp – Ic) interviene sul tema delle infrastrutture evidenziando che “basta guardare la planimetria dell’offerta ferroviaria italiana per capire molto sulla disparità del servizio e, in par-ticolare, sull’isolamento dell’Umbria. Fra i ritardi nei trasporti, come evidenziato nel Piano regio-nale dei trasporti, quello più ampio è legato al mancato sviluppo della rete ferroviaria in Um-bria”.

Ricci evidenzia inoltre che “all’aeroporto ‘San Francesco’ manca una stazione a media-alta ve-locità” e che “serve la trasversale costituita dal raddoppio della Spoleto-Terni e da quello (selet-tivo, in alcuni tratti) della linea Foligno-Terontola.

Anche per la Ferrovia centrale umbra, dopo il passaggio a Rete ferroviaria italiana, necessita un ampio investimento statale ed europeo per poterla trasformare in una metropolitana leggera diffusa, utilizzando anche convogli tipo tram tre-ni, anche per entrare in linea urbana nelle città”.

Claudio Ricci spiega infine che “per il traffico dei pendolari servirebbero 15/20 convogli, in più, al giorno e le principali città dovrebbero essere collegate all’alta velocità ferroviaria con il Freccia Rossa 1000: Orvieto, facendo fermare i convogli che già transitano; Terni, Spoleto, Foligno, Assisi e Perugia: ampliando l’attuale servizio per Mila-no-Torino”.

‘PERUGIA – ANCONA’: IL SALVATAGGIO DI ASTALDI NON PUO’ PASSARE SU PELLE IM-PRESE UMBRE” - SMACCHI (PD): “CONVO-CATO LUNEDI A PALAZZO CESARONI L’AMMINISTRATORE DELLA SOC. QUADRI-LATERO, PEROSINO”

Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) tor-na a parlare della strada ‘Perugia-Ancotor-na’, evi-denziando come “il Piano di salvataggio del Gruppo Astaldi (general contractor per Quadrila-tero), presentato dalla Società Salini, non con-tiene buone notizie per le numerose imprese Umbro – Marchigiane da mesi in attesa di riscuo-tere crediti per oltre 40 milioni di euro”. Smac-chi, nell’esprimere la sua preoccupazione, espri-me comunque soddisfazione per aver ottenuto la convocazione urgente dell’Amministratore di Quadrilatero, Guido Perosino, che sarà ascoltato

in una seduta congiunta di Prima e Seconda e Commissione, il prossimo lunedì 18 febbraio a Palazzo Cesaroni.

Perugia, 16 febbraio 2019 - “Il Piano di salvatag-gio del Gruppo Astaldi, presentato dalla Società Salini, non contiene buone notizie per le nume-rose imprese Umbro – Marchigiane, da mesi in attesa di riscuotere crediti per oltre 40 milioni di euro”. Così il consigliere regionale Andrea Smac-chi (Pd) parlando della strada ‘Perugia-Ancona’:

“degli ormai 8 mesi di blocco dei cantieri sul trat-to umbro - marchigiano, dovutrat-to al mancatrat-to pa-gamento dei lavori e delle forniture di materiale da parte del gruppo Astaldi, general contractor per Quadrilatero, finito in disgrazia finanziaria con tanto di concordato in continuità”.

Smacchi, nell’esprimere tuttavia soddisfazione per aver ottenuto la convocazione urgente dell’Amministratore di Quadrilatero, Guido Pero-sino, in audizione in una seduta congiunta di Prima e Seconda e Commissione lunedì 18 feb-braio a Palazzo Cesaroni, rimarca come “l’offerta di Salini e il relativo piano di salvataggio del Gruppo prevede 225 milioni di Euro di aumento di capitale necessari per far rivivere l’azienda e completare le opere rimaste in sospeso, ma pre-vede anche che i debiti rimangano in carico al concordato e quindi sulle spalle dei creditori che verranno pagati in percentuale con l’emissione di azioni e obbligazioni della stessa Astaldi”.

“Proprio quest’ultimo aspetto – spiega Smacchi - è quello che incute più timore e pesa di più sulle imprese costruttrici che, dopo l’incontro di 15 giorni fa a Fabriano alla presenza dei due Presi-denti di Regione, dei sindacati di settore e del-l'amministratore di Quadrilatero, avevano lancia-to un vero e proprio ultimatum alla scadenza del quale (16 febbraio) sarebbero state messe in campo anche clamorose azioni di protesta”.

“L'attesa di una qualche dichiarazione – continua Smacchi-, magari di soli intenti, magari solo per fissare un incontro, da parte del ministro Toninel-li, ieri in visita al viadotto Puleto sulla E45, è però stata vana e senza novità sostanziali. Del resto è da novembre che le aziende invischiate nella questione attendono risposte o quanto me-no la convocazione del Tavolo ministeriale an-nunciato dallo stesso Ministro. In tale quadro, poi, non rassicura per niente le imprese umbre – marchigiane il decreto del tribunale fallimentare che ha riconosciuto ad Astaldi la possibilità di rescindere consensualmente i contratti e rinego-ziare nuovi accordi. Si tratta di un’operazione che mira a dividere in maniera netta la fase del con-cordato e quindi del pagamento in percentuale dei debiti, rispetto a quella dei nuovi contratti per il completamento dei lavori ancora incompiuti della Perugia – Ancona”.

“Per tutte queste ragioni – spiega Smacchi -, ho richiesto e ottenuto la convocazione urgente dell’Amministratore di Quadrilatero, Perosino, di cui la Regione Umbria è socia, affinché tutta l’Assemblea legislativa si assuma la responsabili-tà di mettere in campo le pressioni e le azioni

infrastrutture

necessarie per evitare che imprese e famiglie umbre e marchigiane possano essere messe in ginocchio da una normativa e da un sistema che – conclude -, invece che creare ricchezza e svi-luppo ha finito, nel caso della Perugia – Ancona, per creare debiti e disperazione”.

PERUGIA-ANCONA: “CRISI ASTALDI, RI-PRESA DEI LAVORI, CREDITI/DEBITI DELLE AZIENDE LOCALI” - A PALAZZO CESARONI AUDIZIONE DI PRIMA E SECONDA COM-MISSIONE CON L’AMMINISTRATORE DELLA QUADRILATERO, PEROSINO

Il completamento dei lavori sulla strada Perugia-Ancona è stato al centro dell’audizione convocata da Prima e Seconda commissione dell’Assemblea legislativa, svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni. L’amministratore della Quadrilatero, Guido Perosino, ha spiegato che “il piano di sal-vataggio di Astaldi è stato presentato, affiancato dalla proposta vincolante di Impregilo. Quadrila-tero opera per riuscire a terminare la strada e se i cantieri fossero sbloccati grazie al concordato questo potrebbe avvenire entro l’anno”.

Perugia, 18 febbraio 2019 – Il completamento dei lavori sulla strada Perugia-Ancona è stato al centro dell’audizione convocata da Prima e Se-conda commissione dell’Assemblea legislativa, svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni. Du-rante l’incontro, richiesto dal presidente Andrea Smacchi (Prima commissione), l’amministratore della Quadrilatero, Guido Perosino, ha illustrato la complessa situazione dei cantieri tra Umbria e Marche. Al termine dei lavori Smacchi ha annun-ciato la presentazione di una risoluzione che porti l’Assemblea legislativa a prendere una posizione su questa vicenda. Palazzo Cesaroni è tornato così ad occuparsi della vicenda Astaldi dopo a-verlo fatto già in passato (https://tinyurl.com/y2qssxuf; https://tinyurl.co m/yypctnof; https://tinyurl.com/y22d4pa9).

L’amministratore della Quadrilatero, anche a se-guito della sollecitazioni dei consiglieri Carbonari (M5S), Mancini (Lega), Rometti (Ser), Smacchi e Chiacchieroni (Pd), Morroni (FI) e Ricci (misto Rp – Ic), ha ricostruito la vicende della Perugia-Ancona, i cui cantieri sono stati avviati alla fine del 2009, incentrando la sua relazione soprattut-to su due questioni: gli effetti del concordasoprattut-to chiesto dalla Astaldi sul completamento dei lavori ed i crediti vantati dalle imprese umbre (e mar-chigiane) che hanno svolto i lavori.

LA CRISI ASTALDI. Perosino ha spiegato che

“l’arrivo della Astaldi quale principale affidatario dei lavori (Dirpa 2 era il contraente generale) venne salutato con favore, in ragione della solidi-tà dell’azienda. Il fatto che Dirpa 2 fosse control-lata da Astaldi non era anomalo e neppure in contrasto con le norme, sebbene ciò abbia pro-dotto nei fatti ulteriori problematiche. Per alcuni anni i cantieri sono avanzati in modo rapido fino alla crisi finanziaria di Astaldi, legata a grandi progetti in Venezuela e Turchia, che hanno

incon-trato difficoltà. Nel corso del 2018 i cantieri della Perugia–Ancona hanno subito forti rallentamenti per poi fermarsi. È seguita la richiesta di concor-dato in bianco della Astaldi e altre vicissitudini che hanno portato alla nomina di tre commissari e ad un piano di salvataggio affiancato dalla pro-posta vincolante di Impregilo. Nel frattempo A-staldi ha chiesto e ottenuto 200milioni di prestito ponte dalle banche, 75 dei quali sono già stati erogati. Quadrilatero è interessata a completare la strada e deve agire nel rispetto delle norme:

Astaldi ha presentato un piano per la ripartenza dei lavori e il completamento dei lavori. Se inve-ce si proinve-cedesse con la rescissione del contratto ci vorrebbero 3 o 4 anni per far ripartire il cantie-re, una nuova progettazione, un nuovo appalto e il reperimento nuove risorse. I tempi si allunghe-rebbero in modo molto importante”.

CREDITORI NON PAGATI. “Dopo tre volte, in dieci anni, che le ditte incaricate di questi grandi lavori pubblici falliscono anche i territori iniziano a soffrire queste crisi. Quadrilatero – ha ricordato l’Amministratore - ha svolto un’azione di monito-raggio continua, ma i tempi di pagamento previ-sti nei contratti con le imprese impegnate nei cantieri (fino a 270 giorni) e i meccanismi adot-tati in molti casi (factoring con le banche) hanno portato ad accertare una situazione che si è di-mostrata critica contestualmente alla dichiara-zione di crisi della Astaldi. Le banche avevano infatti anticipato alle imprese parte delle somme che avrebbero dovuto ricevere per i lavori svolti, ma il blocco dei cantieri ha portato le aziende stesse a non poter fare quei lavori e quindi a dover restituire le somme. Nel piano di salvatag-gio della società vengono indicate anche le per-centuali per la suddivisione dei fondi e Quadrila-tero non dispone di strumenti normativi per non rispettare la norma o per dare indicazioni ai commissari sul pagamento dei creditori umbri o marchigiani. I creditori privilegiati sono stabiliti dalla legge. Sul pagamento dei pregressi da par-te di Astaldi, ora in crisi, non abbiamo strumenti per intervenire e garantire il pagamento dei cre-ditori umbri. Alcune delle aziende che hanno crediti, contattate da Astaldi per riprendere i lavori, si sarebbero rifiutate di collaborare finché non verranno saldati i vecchi debiti. Altre avreb-bero invece accettato. Se i lavori riprenderanno in concordato la Quadrilatero potrà svolgere un ruolo diverso e più incisivo, visto che varranno regole diverse e i pagamenti avverranno solo ad opere ultimate”.

Al termine dell’informativa di Perosino, Smacchi ha evidenziato che “il progetto della Perugia-Ancona è arrivato circa all’87 percento, con una forte accelerazioni negli ultimi anni proprio grazie al ruolo della Astaldi. Restano 60 milioni di euro di lavori da fare sul tratto Perugia-Ancona, che in un anno si potrebbero ultimare. Presenteremo una risoluzione della Commissione affinché l’Assemblea legislativa prenda una posizione su questa vicenda, da cui emerge la necessità di una modifica del codice degli appalti, una norma-tiva che sta dimostrando i suoi limiti. Umbria e

infrastrutture

Marche devono intervenire al tavolo del Ministero delle Infrastrutture per evitare ulteriori forzature verso le imprese che hanno portato avanti i lavo-ri ed a cui non potranno essere chiesti ultelavo-riolavo-ri sacrifici. Stiamo cercando in ogni modo di trova-re soluzioni ai problemi legati ai ripetuti blocchi dei cantieri della Perugia-Ancona. C’è un danno indiretto causato ai territori, che non solo hanno visto bloccati i cantieri ma anche una mancata attrattività legata ad una importante via di co-municazione che non viene realizzata. A causa dei debiti, alcune aziende marchigiane hanno già chiuso e questo potrebbe presto avvenire anche in Umbria”.

PERUGIA-ANCONA: “IMPORTANTE

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