6. REGNO UNITO
6.4. L’ AGRICOLTURA BIOLOGICA NELLO SVILUPPO RURALE (PSN E PSR)
Come si è avuto modo di vedere nel precedente paragrafo, gli strumenti utilizzati dal Dipartimento per l’ambiente e l’agricoltura del Governo inglese rappresentano un’evoluzione dei precedenti programmi di supporto per l’agricoltura biologica, avviati sin dal 2003, a seguito cioè dell’elaborazione del Piano d’azione per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in
92
Per maggiori ragguagli sui programmi di ricerca del Defra si veda AA.VV., 2006. 93
Indicazioni più precise sul finanziamento LINK dedicato al biologico per il periodo 2003-2004/2007-2008 sono disponibili all’indirizzo: http://defrafarmingandfoodscience.csl.gov.uk/unit/floatingpage.cfm?id=7.
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Inghilterra. L’ampliamento progressivo degli obiettivi da raggiungere e l’affinamento degli
action points, infatti, si è infine tradotta nell’elaborazione dell’Environmental Stewardship di
cui si è già parlato. Per poter incrementare i fondi messi a disposizione per la conversione e il mantenimento delle colture biologiche, lo schema di finanziamento è entrato a far parte del PSR dell’Inghilterra per il 2007/2013, nell’ambito della Misura 214. Obiettivo primario dell’ES è la conservazione degli habitat naturali e della fauna selvatica su terreni agricoli; l’adattamento dei metodi di allevamento a specifiche caratteristiche relative ai terreni agricoli per il potenziamento della biodiversità e per la tutela delle risorse naturali; il mantenimento della qualità del paesaggio; la protezione delle risorse naturali; la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici (Defra, 2007a). L’importanza che il settore biologico riveste per l’Inghilterra si intuisce facilmente confrontando la previsione di spesa per l’Asse 2, ammontante a 4.409.985.979 €, di cui 4.182.903.448 € di spesa pubblica (circa il 75,9% è finanziato dal FEASR; tabella 6.7)94, con lo stanziamento destinato al finanziamento della Misura 214, pari a euro 3.454.261.359 (tabella 6.7).
Tab. 6.7 - Previsioni di spesa calcolate nel PSR 2007-2013 per Asse (milioni di euro)
Assi Contributo pubblico
Totale FEASR FEASR per Asse /
totale FEASR
Asse 1 447,5 344,9 10,7%
Asse 2 4.183,0 2.441,3 75,9%
Asse 3 334,3 269,0 8,4%
Asse 4
di cui per l’Asse 1 di cui per l’Asse 3
219,5 13,8 205,7 160,9 10,3 150,6 5,0% 0,3% 4.7% Assistenza tecnica 2,8 1,4 0,0% Totale 5.187,1 3.217,5 100,0% Fonte: Defra (2007b) 94
Ci si riferisce, nel presente lavoro, agli importi previsti dal Defra all’atto di presentazione del PSR e, dunque, in periodo precedente all’Health Check della PAC.
174 Tab. 6.8 - Asse 2. Ripartizione indicativa per Misura, comprensiva di spesa privata e pubblica
(milioni di euro)
Misura Spesa pubblica Spesa privata Totale
Misura 212 238,0 238,0 Misura 214 3.454,3 3.454,3 Misura 216 266,3 159,8 426,0 Misura 221 137,6 41,3 178,9 Misura 223 18,0 5,4 23,5 Misura 225 19,7 5,9 25,6 Misura 227 49,1 14,7 63,8
Totale per Asse 2 4.182,9 227,1 4.410.0
Fonte: Defra (2007c)
Di contro, il PSN dedica poco spazio all’agricoltura biologica, lasciando ai governi devoluti la scelta sui finanziamenti all’agricoltura biologica. È tuttavia da rilevare come il Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale del Regno Unito per il 2007-2013 ruoti intorno a un tema cruciale per la politica europea, ovvero il mantenimento e il miglioramento della qualità ambientale nelle zone rurali, quale strumento utile per il perseguimento di più ampi obiettivi economici e sociali. La consolidata tradizione del Paese circa l’utilizzo di schemi agroambientali e forestali, per migliorare il valore del paesaggio e mitigare i possibili impatti ambientali negativi, infatti, è stata ripresa nell’attuale PSN, al fine di promuovere, incoraggiare e rafforzare la competitività e la gestione sostenibile dell’agricoltura, dando impulso all’integrazione sociale e a un’economia rurale diversificata e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi strategici stabiliti in sede comunitaria per la tutela dell’ambiente. Benché il valore aggiunto lordo dell'agricoltura e delle foreste nel Regno Unito ammonti a solo l'1% circa del totale, ciò non di meno il settore agricolo è ritenuto particolarmente importante, soprattutto per l’alto numero delle aziende e delle comunità rurali stanziate in alcune aree. Una delle priorità del PSN è dunque proprio l’incoraggiamento agli investimenti nelle aree agricole, come si evince dallo stanziamento previsto per la gestione ambientale nelle aree rurali e forestali, destinato ad aumentare ulteriormente nell’arco dei 7 anni del PSN 2007- 2013. L’incremento della spesa agricola mira, tra l’altro, ad ampliare il supporto alla politica agroambientale e forestale, andando al di là dei tradizionali scopi della conservazione e della valorizzazione della biodiversità e della qualità del paesaggio e mirando piuttosto a sviluppare programmi di promozione della protezione delle risorse (aria, suolo e acqua), in grado, al contempo, di rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici (Defra, 2007d).
6.5.
Conclusioni
Nonostante che l’agricoltura biologica nel Regno Unito rappresenti circa il 5% del totale della superficie agricola, della quale gran parte a pascolo, occorre rilevare due aspetti importanti per il settore: il governo del Regno Unito ha predisposto nel corso degli ultimi dieci anni una serie di misure e interventi volti a sostenere in modo determinante la produzione biologica, in termini sia di entità dei fondi stanziati che di varietà delle azioni; il settore, anche sicuramente come conseguenza dell’attuazione di tali politiche, si è dimostrato dinamico nel decennio considerato, con un generale significativo incremento delle superfici e degli operatori. Le politiche adottate per favorire pratiche di coltivazione più sostenibili e, più in generale, la maggiore attenzione alla tutela delle risorse naturali si sono concretizzati, nel caso del settore
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biologico, nello stanziamento di fondi specifici per la conversione dal metodo convenzionale a quello biologico; un sostegno economico importante per la fase successiva alla conversione, ovvero per il mantenimento della produzione biologica per un periodo di 5 anni; una struttura amministrativa dedicata alla gestione semplificata ed efficiente delle pratiche per la richiesta dei fondi (domanda unica per 5 anni); investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica per incentivare i soggetti privati a investire nel settore per il raggiungimento degli obbiettivi ambientali prefissati; investimenti in campagne di informazione per l’educazione e il consumo alimentare; accordi con le principali catene di distribuzione per la diffusione dei prodotti. L’insieme delle misure configura un quadro di intervento completo, ricomprendente tutti gli aspetti di rilievo, dalla ricerca, agli incentivi all’adesione al regime biologico, al sostegno effettivo alla produzione, alla informazione e alla formazione. Il sostegno economico appare rilevante e, soprattutto, di tipo continuativo, per accompagnare l’agricoltore dalla fase di conversione al mantenimento in un arco temporale che va dai 5 ai 10 anni.
I dati relativi al settore sembrano confermare l’efficacia del piano di politiche specifiche per il biologico, soprattutto per quanto attiene l’Inghilterra, per la quale, a parte il periodo di crisi che ha investito l’economia dal 2008 in poi e gli scandali alimentari legati a specifiche problematiche (LSE, aviaria), i risultati delle politiche sono positivi, in termini sia di superfici in conversione e biologiche, sia di operatori, caratterizzati da una continua crescita.
Anche il mercato avvalora la bontà delle misure di politica a sostegno del settore: le vendite sono aumentate notevolmente dal 1995 ad oggi e un contributo determinante è attribuibile al ruolo della grande distribuzione, probabilmente frutto degli accordi che hanno migliorato il funzionamento del settore lungo tutta la catena produttiva e distributiva.
La predisposizione di interventi nel settore di lungo periodo lascia presupporre prospettive ulteriori di sviluppo e una maggiore diffusione dell’agricoltura biologica nel Regno Unito.
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