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6. REGNO UNITO

6.2.1. Il mercato di prodotti biologici

Nel 2007 i prodotti biologici (alimentari e non) erano così largamente presenti nelle grandi catene di distribuzione del Regno Unito che rappresentavano oltre l’80% delle vendite totali di questo canale. Tesco, il distributore leader nel biologico, vanta oltre 700 prodotti biologici a proprio marchio privato (FiBL-IFOAM, 2010).

Nel 2008, su un totale di 18 miliardi di euro di vendite di prodotti biologici per l’Europa, quelle relative al Regno Unito ammontano al 13,9%, per un importo di 2.494 milioni di euro. Il paese si colloca al terzo posto dopo Germania e Francia. Le vendite di biologico relative alla categoria “catering”, invece, si attestano sui 23 milioni di euro. Il consumo procapite annuale, infine, è pari a 41 €, ricoprendo l’ottavo posto in Europa (FiBL-IFOAM, 2010).

Rispetto al 2008 e a tutto il decennio precedente, il 2009 porta per la prima volta una contrazione delle vendite del 13%, imputabile alla crisi economica del paese, che ha causato una diminuzione della spesa alimentare da parte dei consumatori e una riduzione dello spazio dedicato al biologico da parte dei rivenditori a favore di prodotti più economici. Le vendite, quindi, sono passate dai 2.219 milioni di euro del 2008 ai 1.932 milioni nel 2009 (figura 6.8). Le prime tre categorie in ordine decrescente di importanza sono rappresentate da prodotti caseari (33% del totale), ortofrutta fresca (26%) e carne fresca (5%) che, nel 2009, subiscono tutte una flessione, in linea con l’andamento generale del biologico, rispettivamente del 5,5%, 14,8% e 22,7%.

165 Fig. 6.8 - Regno Unito. Vendite di prodotti biologici (milioni di euro; 1995-2009)

Fonte: Soil Association (2010)

Il canale maggiormente rappresentativo nella distribuzione del biologico nel Regno Unito è quello della grande distribuzione, la quale copre circa il 75% delle vendite totali, seguito dai negozi specializzati (13%) e dall’insieme di altre forme di vendita (12%; FiBL-IFOAM, 2010; tabella 6.5).

Nel 2009, le vendite attraverso il canale della grande distribuzione sono diminuite del 12%. Le tre catene di distribuzione con le quote di mercato biologico più rilevanti, Sainsbury’s, Tesco e Waitrose, hanno subito una contrazione delle vendite di biologico del 10,6%. Lo stesso andamento colpisce anche gli altri canali di distribuzione, dalle vendite a domicilio ai farmers’ markets.

Tab. 6.5 - Regno Unito. Vendite di prodotti biologici per canali distributivo (milioni di euro; %; 2009)

Canali distributivi 2008 2009 % sul totale Var. %

2009/2008

GD e dettaglio 1.622 1.425 73.7 -12.2

Box schemes/a domicilio/ordini via e-mail 180 162 8.4 -9.8

Vendita presso azienda 40 35 1.8 -13.8

Farmers' markets 25 20 1 -20

Catering 19 17 0.9 -10

Altri rivenditori indipendenti 333 274 14.2 -17.7

Totale 2.218 1.932 100 -12.9

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6.3.

Gli strumenti di politica nazionale a favore dell’agricoltura

biologica

Come già anticipato nell’introduzione, il Defra ha approvato, nel 2002, un Piano d’azione per lo sviluppo, in Inghilterra, dell’alimentazione e dell’agricoltura biologica, da cui risulta come il tema dell’agricoltura biologica, a lungo rimasto in secondo piano rispetto agli obiettivi politici in materia agricola, abbia ricevuto un nuovo slancio nell’ambito della crescente attenzione riservata alla tutela agro-alimentare e al miglioramento delle condizioni di vita, sino a imporsi come uno degli obiettivi strategici delle regioni del Regno Unito. Il piano, destinato a coprire un lungo lasso di tempo, restando in vigore sino al 2010, propone il raggiungimento di una serie di obiettivi, inquadrati in 5 aree prioritarie. La prima area attiene al mantenimento della fiducia del consumatore nei riguardi della produzione biologica nazionale; la seconda area riguarda lo sviluppo di accordi volti a favorire il miglioramento della produzione lungo tutta la catena alimentare; la terza riguarda gli appalti pubblici; la quarta priorità concerne la ricerca e lo sviluppo; l’ultima area, infine, ricomprende tutti gli obiettivi legati all’erogazione di finanziamenti pubblici per l’agricoltura biologica.

Per realizzare tali obiettivi è stata predisposta una serie di strumenti di supporto, di tipo sia informativo, sia economico. Da un lato, infatti, si è cercato di pubblicizzare i vantaggi dell’agricoltura e dei prodotti biologici, incentivandone l’utilizzo anche a livello di mense aziendali e scolastiche. Dall’altro, si è provveduto a rafforzare la previsione di incentivi sottoforma di pagamenti con fondi pubblici per gli agricoltori che decidano di convertire le colture, stabilizzando così il mercato biologico e aumentando la fiducia degli agricoltori sulle prospettive future della produzione. Pertanto, sotto tale profilo, è stato stabilito di:

- emendare il precedente schema di finanziamento sull’agricoltura biologica, per consentire a tutti gli agricoltori che hanno completato la conversione di ottenere dei finanziamenti di 5 anni, subordinati all’osservanza dei criteri di tutela ambientale previsti;

- aumentare gli aiuti a disposizione della produzione di frutta di alta qualità, per rispondere alla domanda dei consumatori di frutta biologica;

- introdurre una specifica componente della nuova struttura degli schemi agro- ambientali, progettata per rispecchiare e premiare la produzione biologica sul lungo periodo.

L’elaborazione del Piano è stata stimolata da una campagna di sensibilizzazione realizzata da

Sustain81 nel 2001, sull’importanza di intraprendere un discorso sull’agricoltura biologica e sui relativi benefici ambientali, nonché su taluni target da raggiungere entro il 2010. La campagna è stata sostenuta da un’ampia fascia di aziende e rappresentanze di imprese agricole ed esercizi commerciali e ha avuto un ruolo chiave nel condurre il Governo britannico alla decisione di dar vita a un tavolo di concertazione che elaborasse un Piano d’azione per il biologico, sulla scia di quanto stava avvenendo nel resto d’Europa. E’ stata così nominata dal

81

Sustain rappresenta circa 100 organizzazioni nazionali di pubblico interesse e lavora a livello internazionale, nazionale, regionale e locale. Si tratta di un’alleanza il cui obiettivo primario è la tutela e l’implementazione del settore agroalimentare e di quelle politiche e buone pratiche volte a migliorare la salute e il benessere delle persone e degli animali, migliorare l'ambiente di lavoro e di vita, arricchire la società e la cultura e promuovere l'equità, http://www.sustainweb.org/.

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Primo ministro, nell’agosto 2001, una Commissione indipendente sul futuro dell’agricoltura e l’alimentazione82, i cui membri erano esperti del settore agricolo e dell’industria e provenivano da diverse organizzazioni. Tale Commissione ha lavorato per alcuni mesi, cercando di convogliare in un unico documento le esigenze e le problematiche poste dai numerosi agricoltori e imprenditori intervistati nel corso di audizioni informali e proponendo adeguate soluzioni. Il 29 gennaio 2002 ha così presentato al Governo il rapporto “Farming & Food. A

sustainable future”, contenente circa 100 raccomandazioni, rivolte ad agricoltori, produttori,

agenzie governative e non, destinate a indirizzare molti dei temi chiave della politica del Defra.

The policy Commission on the Future of Farming and Food ha dato un importante contributo

nella valutazione della nuova strategia del governo inglese, tesa a implementare un’agricoltura moderna e sostenibile, pienamente rispettosa dell’ambiente e dell’economia rurale; in esso sono state soprattutto indicate alcune strade per favorire la conversione delle colture al biologico e per sostenere imprese e agricoltori in tale settore.

L’esigenza di elaborare un adeguato sistema di incentivi economici è stata attentamente presa in considerazione dal Defra, che ha subito dopo istituito l’Organic Action Plan Group, incaricato di redigere il Piano d’azione per l’agricoltura biologica in Inghilterra, coinvolgendo molti attori dell’industria agro-alimentare, nonché associazioni rappresentative degli interessi degli agricoltori, al fine di rendere le determinazioni governative il più possibile vicine alle esigenze del territorio. Il gruppo, presieduto dal Ministro per l’agricoltura biologica, contava sulla rappresentanza, tra gli altri, di The Soil Association, Elm Farm Research Centre, Food and Drink

Federation, Sustain, UKROFS83, British Retail Consortium, IGD - Food industry company, Centre for Food Policy, Royal Society for the Protection of Birds, NFU Mutual Insurance Co Ltd, Organic Food Federation, Organic Consultants, Organic Centre del Galles e Country Land & Business Association.

Il Piano d’azione, elaborato dopo audizioni e consultazioni tra tutti gli attori del settore dell’agricoltura biologica, è stato poi modificato nel 2004 dallo stesso Gruppo di lavoro, che ha continuato a monitorarne l’attuazione in Inghilterra ed è rimasto attivo sul fronte delle proposte in materia per diversi anni, sino al 2009, quando è stato sciolto84.

A seguito dell’elaborazione del piano, nel 2003 il Defra ha introdotto uno schema per il sostegno continuativo del biologico agli agricoltori, dopo la fine del periodo di conversione, e

82 I documenti relativi ai lavori della Commissione, sciolta dopo la presentazione del rapporto, sono visibili sulla pag.web:

http://webarchive.nationalarchives.gov.uk/20100807034701/http://archive.cabinetoffice.gov.uk/farming/. 83

The United Kingdom Register of Organic Food Standards era un organismo pubblico esecutivo sostituito dall’Advisory Committee on Organic Standards, ACOS, che si occupa, con l’autorizzazione dei governi devoluti di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, del controllo sugli standard relativi all’agricoltura biologica per gli scopi di cui al Regolamento (CE) n. 834/2007.

84

Alle riunioni dell’England Organic Action Plan Steering Group partecipavano, di volta in volta, anche rappresentanti di altre organizzazioni rappresentative di vasti settori del mondo agricolo, nonché dirigenti e funzionari del Defra, allargando nel tempo la propria composizione.

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ha aumentato il pagamento per la produzione di frutta di alta qualità85. Ha inoltre lavorato insieme alla Commissione europea a uno schema di finanziamento rientrante nella nuova struttura agro-ambientale, lanciato nel 2005, provvedendo a creare quella compagine amministrativa regionale necessaria a sostenere il regime e la consulenza agli agricoltori. Tale schema di finanziamento, denominato Environmental Stewardship Scheme, è il principale sistema agro-ambientale nazionale e prevede un finanziamento di circa 400 milioni di sterline ogni anno agli agricoltori e agli altri soggetti che gestiscono il territorio in Inghilterra.

Lo schema di finanziamento, promosso quale obiettivo di rilievo nel piano d’azione per l’agricoltura biologica inglese, è stato inserito nel PSR 2007-2013, nell’ambito della Misura 214 (Asse 2), in attuazione del Regolamento n. 1698/200586.

L’ente responsabile della gestione dei fondi è il Defra, con il quale collabora l’agenzia che si occupa dell’erogazione dei fondi stessi, la Rural Payments Agency (RPA). Il Defra è affiancato da Natural England, un organismo pubblico di consulenza che si occupa della gestione concreta delle domande di finanziamento, dalle fasi iniziali sino al monitoraggio e alla valutazione finale.

Lo schema di finanziamento, ulteriormente rivisto e aggiornato più di recente, consiste nella stipulazione da parte degli aventi diritto (sostanzialmente agricoltori) di un accordo volontario con Natural England, al fine di entrare nel regime di aiuti. In cambio del rispetto per i terreni agricoli e l’ambiente, Natural England si adopera per procedere all’assegnazione di un incentivo finanziario della durata variabile dai 5 ai 10 anni, per sostenere e premiare le aziende agricole che si attengano agli standard e agli obiettivi relativi alla tutela ambientale e all’agricoltura biologica, tra i quali si annoverano:

- l’espansione della superficie per coltivazioni biologiche, specialmente nelle pianure più intensamente coltivate;

- l’educazione degli agricoltori;

- l’incoraggiamento ad andare oltre i requisiti minimi ambientali di certificazione biologica.

Obiettivi primari al cui perseguimento mira l’Environmental Stewardship sono la conservazione della fauna selvatica e la tutela della biodiversità; il mantenimento e il miglioramento della qualità del paesaggio; la protezione dell’ambiente storico, nonché delle caratteristiche archeologiche e tradizionali dei fabbricati rurali; la promozione dell’accesso al pubblico del paesaggio; la protezione delle risorse naturali, nonché il miglioramento della qualità dell’acqua e la riduzione dell’erosione del terreno e del deflusso artificiale. Accanto a tali primari obiettivi, vi sono alcuni obiettivi secondari, non meno rilevanti, quali il sostegno e l’adattamento degli ambienti naturali ai cambiamenti climatici, nonchè il rafforzamento del contributo dell’agricoltura e della gestione del territorio alla mitigazione degli stessi mutamenti del clima,

85 In realtà già nel 1994 era stato introdotto uno schema di finanziamento, l’Organic Aid Scheme, per incoraggiare la conversione all’agricoltura biologica. Nel 1999, tale schema di finanziamento venne razionalizzato e l’Organic

Aid Scheme venne sostituito dall’Organic Farming Scheme, che introdusse maggiori incentivi per la conversione.

Tali sistemi, però, non hanno riscosso successo tra gli agricoltori, per cui sono stati sostituiti definitivamente dall’Organic Environmental Stewardship nel 2005, al fine di garantire maggiore supporto alle aziende che intendano convertire le coltivazioni mediante la previsione di un sostegno finanziario più elevato e mirato al raggiungimento di determinati standard.

86

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per esempio riducendo le emissioni di gas e l’effetto serra.

Pertanto, tutte le aziende agricole che entreranno o che già fanno parte dell’Environmental

Stewardship sono stimolate a modificare le tecniche di coltivazione e produzione, mediante un

utilizzo di pesticidi ed erbicidi sempre più basso, secondo la strategia europea per l’uso sostenibile di pesticidi.

L’Environmental Stewardship è strutturato secondo tre livelli, diversi a seconda dei soggetti e degli obiettivi da raggiungere. Essi sono:

1. Entry Level Stewardship (ELS): premia la corretta gestione ambientale ed è aperta a tutte le aziende agricole e proprietari terrieri in Inghilterra.

2. Organic Entry Level Stewardship (OELS): opera come l’ELS, ma mira a ottenere i benefici ambientali dell’agricoltura biologica. In questo caso i pagamenti offrono la copertura dei costi sostenuti nel corso della conversione e, successivamente, il mantenimento della certificazione biologica, incoraggiando così gli agricoltori a riconoscere il maggiore beneficio ambientale che i sistemi di agricoltura biologica assicurano, con l’obiettivo di convertire la produzione agro-alimentare e migliorare gli standard di produzione di chi già è nel settore.

3. Higher Level Stewardship (HLS): premia il raggiungimento di più elevati obiettivi relativi alla gestione ambientale. Il finanziamento in questo caso dura dieci anni e i pagamenti variano tenendo conto della specifica gestione che deve essere intrapresa, sulla base di predeterminati parametri.

L’Organic Higher Level Stewardship (OHLS), inoltre, ha le stesse caratteristiche del precedente, ma è volto al mantenimento di elevati standard nel settore biologico.

Più nello specifico, per quanto riguarda l’OELS, appositamente introdotto per realizzare l’obiettivo dell’incremento della produzione agricola e alimentare biologica, i soggetti destinatari dei finanziamenti possono essere, in generale, gli agricoltori che intendano convertire le colture tradizionali in produzioni biologiche, proprietari dei terreni che coltivano, affittuari o che hanno ottenuto in concessione terreni di proprietà pubblica. Ovviamente, è necessario che essi garantiscano la gestione continuativa per tutto il periodo per il quale ricevono i relativi contributi, dal momento che l’accordo che viene stipulato è vincolante ed espone le parti alle relative responsabilità. Trattasi, inoltre, di uno schema di finanziamento non competitivo, il che implica che tutti coloro che posseggono i requisiti previsti dal bando e accettano il rispetto di determinati meccanismi di gestione del proprio terreno possano essere, in ogni tempo, immessi nel sistema e stipulare l’accordo con Natural England.

Ai richiedenti spetta un pagamento standard e fisso, che ammonta a 60 sterline per ettaro all’anno (pari a circa 67 euro) per una durata di cinque anni. A fronte di tale pagamento, essi si impegnano ad aderire a una serie di opzioni o, meglio, di azioni di gestione ambientale, a ciascuna delle quali corrisponde un punteggio. Agli agricoltori è richiesto di realizzare - quale condizione per ottenere il pagamento fisso annuale - almeno 60 punti per ettaro, calcolabili in base alle tabelle predisposte. Tale punteggio viene calcolato in due modi. Si ricevono 30 punti per ettaro per i terreni convertiti o in conversione per il biologico per i quali si richiede l’adesione allo schema di pagamento. Ulteriori 30 punti vengono calcolati sulla base delle opzioni di gestione scelte dal richiedente. Ponendo, ad esempio, che un agricoltore voglia usufruire dello schema OELS con riferimento a un terreno di 100 ettari, per entrare nel programma e ottenere le 6.000 sterline annue dovrebbe realizzare 6.000 punti, di cui 3.000

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ottenuti automaticamente quale premio per i terreni biologici e i restanti 3.000 ottenuti, sulla base delle tabelle predisposte, scegliendo le opzioni concernenti, a titolo esemplificativo, la gestione avanzata delle siepi, il pascolo permanente, le mura di protezione e mantenimento, la gestione di campi di mais, la miscela di semi per uccelli selvatici, le fasce tampone sui pascoli intensivi. Diversificando la gestione del terreno e scegliendo, per un certo numero di ettari ciascuna opzione, è così possibile ottenere il restante punteggio.

A questo contributo base possono aggiungersi i fondi per i terreni in corso di conversione al biologico; trattasi di un aiuto aggiuntivo che mira a compensare la perdita economica che l’agricoltore subisce nel corso del periodo di conversione, durante il quale non può vendere come biologici i prodotti. Il pagamento può essere richiesto soltanto per quelle colture che - ricorrendone i presupposti - si trovano nel primo anno di conversione, ovvero nel secondo anno se nel precedente non erano stati ammessi al contributo. Il relativo finanziamento ammonta a 175 sterline per ettaro/anno (pari a circa 198 euro) per i primi 2 anni del periodo di impegno nel caso di miglioramento dei terreni87 e a 600 sterline per ettaro/anno (pari a circa 680 euro) per i primi 3 anni per la conversione dei frutteti investiti a peri, meli, ciliegi e susini, ovvero le specie che il Defra vuole incentivare (Top Fruit orchard)88 (Natural England, 2010b). Nel luglio 2010 è stata introdotta un’ulteriore forma di finanziamento per l’agricoltura biologica, sempre rientrante nello schema dell’OELS, mirata alle aziende situate negli altipiani. Prevede un pagamento standard di 92 sterline per ettaro/anno (pari a circa 104 euro).

In ogni caso, per ottenere il pagamento, oltre al rispetto dell’obbligo di utilizzare le sole sostanze consentite dal Reg. (CE) n. 834/2007, non possono essere impiegati i fertilizzanti azotati sintetici, i pesticidi o gli erbicidi; deve essere praticata la rotazione delle colture e l’uso di azoto proveniente da concimi animali è limitato a una media di 170 kg per ettaro/anno. Quanto alla procedura, i titolari del contratto compilano una domanda unica per i 5 anni di copertura finanziaria. Natural England si preoccupa ogni anno di effettuare controlli incrociati prima che siano inoltrati i relativi pagamenti. Nella maggior parte delle situazioni non si verifica alcun cambiamento nella gestione durante i cinque anni dell’accordo. Dove, però, se ne riscontrasse l’esigenza, potrebbe essere emendato il testo dell’accordo, aggiornandolo con le variazioni nel frattempo realizzatesi. Nel corso dell’ultimo anno i titolari del contratto devono inoltre dichiarare di aver rispettato tutte le clausole contrattuali durante i cinque anni, allegando a tale dichiarazione una copia del certificato che attesti che il terreno in questione è stato coltivato secondo le procedure dell’agricoltura biologica per l’intera durata dell’accordo. Rispetto all’OELS, l’High Level Stewardship ha un ambito più ristretto. Essendo infatti legato a requisiti più stringenti e al raggiungimento di significativi benefici ambientali in aree ritenute ad alta priorità, esso è richiedibile per quelle “target areas”, individuate da Natural England, ove si vorrebbero massimizzare i benefici ambientali. All’interno di tali aree si possono realizzare degli accordi che diano il migliore contributo al raggiungimento delle priorità

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Per poterne beneficiare del pagamento addizionale, i terreni devono essere stati arati o aver ricevuto fertilizzanti artificiali nei 20 anni precedenti la data della richiesta di un OELS. I terreni coltivati con alberi secolari, arbusti, boschi cedui non sono ammissibili, a meno che non sia stato utilizzato per il pascolo o il mantenimento del bestiame (www.naturalengland.uk).

88

I frutteti ammissibili devono essere completi, con distanze adeguate alla specie e alla varietà degli alberi da frutto. Inoltre, i frutteti utilizzati per la produzione di bevande alcoliche non sono ammissibili (www.naturalengland.uk).

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individuate in un apposito documento (Target Area Statement). Al di fuori di tali target areas sono state individuate anche altre aree, a livello regionale, per le quali è possibile richiedere di partecipare all’HLS89 (Natural England, 2010c).

L’accordo è normalmente stipulabile per un periodo di 10 anni, prorogabile di altri 10 anni in specifici e circostanziati casi. In generale, inoltre, non può ottenersi un HLS se non si è precedentemente ottenuto un OELS o un ELS, poiché gli obiettivi di gestione ambientale legati a tali schemi di finanziamento costituiscono il fondamentale punto di partenza per il miglioramento delle colture. Ciascuna delle opzioni previste dall’HLS ha un corrispondente ammontare per ettaro e tra esse rientrano, ad esempio, la salvaguardia di alberi secolari in terreni coltivabili, per la quale è previsto un pagamento di 25 sterline (pari a circa 28 euro) per albero, o il rimboschimento (180 sterline per ettaro, pari a circa 205 euro).

Tab. 6.6 - Pagamento annuale in base agli accordi stipulati (euro)90

Schema media minimo massimo

ELS 4.557 22 205.103

ELS-HLS 20.510 227 372.605

OELS 11.394 22 331.584

OELS-HLS 37.602 1128 309.934

Fonte: Natural England (2010a)

Come già visto, il Piano d’azione prevede altre iniziative per l’agricoltura biologica in tema di informazione, ricerca e sviluppo, mercato e certificazione.

Sotto il profilo delle misure riguardanti l’informazione, il Defra, con 2 action points, ha provveduto ad aggiornare e rivedere i dati statistici inerenti l’agricoltura biologica, al fine di migliorare le informazioni disponibili per gli operatori del settore. Al contempo, il Food Chain

Centre (Centro per la catena alimentare)91 e il Forum per l’industria della carne rossa hanno

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