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agritur a trazione familiare

Nel documento Che fine fanno i pollini in inverno? (pagine 56-58)

In una situazione gradevole dal punto di vista estetico (nell’attività di accoglienza anche l’occhio vuole la sua parte) troviamo tutte le espressio- ni che fanno agriturismo e prodotti di alta qualità. Artefici di questa iniziati- va sono i fratelli Giovanni e Severino Ruatti, quest’ultimo accompagnato dalla moglie Paola, custode della cucina e di tutto quanto rappresenta il setto- re dei trasformati. L’attività ristorati- va, iniziata nel lontano 1987, prevede quaranta posti a sedere, con un menu espressione della tradizione solandra, legato ai prodotti aziendali e alla stagio- nalità. Il cuore dell’azienda rimane però la campagna e soprattutto la stalla, per cui la cucina viene aperta solo nei fine settimana, durante le festività più im- portanti, e solo nei periodi estivi quoti- dianamente.

Passano gli anni e la famiglia si allarga, tanto che il fi- glio Mauri-

zio, fresco di diploma

n e l settore

alberghiero, inizia a coadiuvare mam- ma Paola dietro ai fornelli e nell’atti- vità di accoglienza. La stalla rimane più o meno la stessa, seguendo l’antico principio montanaro che prevede alle- vamenti commisurati alla dimensione del territorio. Accanto a dieci brune in lattazione troviamo altrettanto bestia- me giovane oltre ad alcune vitelle da riproduzione e qualche capo da carne. In estate il bestiame viene portato in malga, mentre negli altri mesi la picco- la mandria può beneficiare del pascolo quotidiano sui prati che circondano l’a- griturismo.

Nel vicino caseificio lo zio Giovanni è diventato il mastro casaro e punto di riferimento essenziale per il nipote Filippo, altro figlio di Paola e Severi- no, anch’egli neo diplomato, all’Istituto agrario di San Michele, nonché grande appassionato di caseificazione. Il risul- tato è un ottimo Casolet a latte crudo al quale si aggiungono un semigrasso No- strano e un formaggio magro, ottenuto dalla scrematura di tre munte e

da consumarsi dopo otto lunghi mesi di stagionatura. Ovviamente il burro ri- mane un prodotto di cui l’agriturismo va molto fiero, così come di alcune ri- cotte servite con il miele e le tante con- fetture della casa.

Il settore dell’allevamento si completa con una ventina di maiali, che sono ali- mentati con il siero del latte, gli scarti della cucina, dell’orto famigliare e della campagna. annesso al laboratorio del- le carni è stato allestito un moderno e piccolo macello. Settimanalmente ven- gono pertanto confezionate diverse lu- caniche e salami, accanto a lonze, coppe, speck, pancette, cotechini e carne per la ristorazione.

L’azienda agricola sottende complessi- vamente cinque ettari di prato stabile ai quali si aggiungono duemila metri di frutteto, altri duemila di ortaggi e 3.500 metri quadri coltivati a patata. Fra gli ortaggi troviamo il cavolo cappuccio da insalata e da crauti, cipolle, finocchio, porro, sedano, cavolfiore, zuc- chine, fagioli e piselli. Negli

I

A

C O M E

ultimi anni sono nate due piccole linee di prodotti famigliari: i sottoli con zuc- chine e cipolle e i sottaceti con carote, cavolfiori e sedano a conferma dell’alto valore nutrizionale dei prodotti vegetali nella dieta e nella tradizione alpina. A tutto questo si aggiungono, natural- mente, le patate, tubero che accompa- gna quasi tutti i secondi in cucina specie sottoforma di Tortel o di una squisita torta di patate.

Qualche pianta di ciliegio, di albicocco e susino completa poi la gamma delle confetture di cui vanno ghiotti soprat- tutto i clienti. L’agriturismo, in una struttura un tempo adibita a fienile, è infatti dotato di 15 stanze per 30 posti letto. L’accoglienza viene garantita dalla metà di giugno fino a tutto settembre, nel periodo natalizio e pasquale, con la possibilità di usufruire del punto di ristoro. Il settore dell’accoglienza, uni- tamente alla parte relativa al web e alla promozione, vede la partecipazione del- la figlia Michela, attualmente impegna- ta negli studi da ragioniera, ma molto interessata a tutto quanto concerne il turismo rurale.

Dal punto di vista commerciale, l’azien- da è sempre presente al mercato conta- dino estivo di Malè ed in diverse sagre e manifestazioni turistiche della valle di Sole. Accanto al piccolo punto vendita (è sempre aperto, basta suonare il cam- panello ed in pochi secondi sarete servi- ti), l’azienda ha poi in cantiere l’apertura di una Fattoria didattica. Attualmente, nei mesi estivi, l’agritur Ruatti propone la “Fattoria del gusto”, vale a dire una se- rie di degustazioni periodiche all’aperto per gli ospiti ed i turisti, ma la volontà è quella di creare un’attività stabile rivolta alla cosiddetta trasmis-

sione del sapere conta- dino.

A tale scopo è quindi stata realizzata una sala adatta a momenti formativi, degustazioni e lezioni di cucina anche a conferma del ruolo culturale e divulga- tivo dell’agriturismo. “Un nostro princi- pio di fondo – afferma Severino Ruatti – è quello che ognuno di noi debba tro- vare il proprio ruolo, con un interesse, una passione e quindi una responsabilità specifici”.

Seguendo questo modello la fami- glia Ruatti di Pracorno di Rabbi è ri- uscita ad affermarsi c o n uno stile del tutto

particolare che ha saputo unire competenza a qualità, passione a simpatia, affida- bilità ad autosti- ma: formule es- senziali per un model- lo agricolo e turistico al servi- zio del- la clien- tela e del ter- ritorio.

Agritur Ruatti

Frazione Pracorno, 95 38020 Rabbi (TN) T. 0463-901070 michela_ruatti@libero.it www.agriturruatti.it

pagina a fianco: i prodotti orticoli dell'agritur Ruatti; in questa pagina: l'Agritur Ruatti; la famiglia Ruatti al completo; mucche al pascolo; sotto: i cugini Ruatti alle prese con il Casolet.

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Nel documento Che fine fanno i pollini in inverno? (pagine 56-58)

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