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Il CFP ENAIP del Legno di Tesero

Nel documento Che fine fanno i pollini in inverno? (pagine 42-44)

l’ A r T e

d I l A v o r A r e

I l l e g N o

Una “scuola di territorio”

fra tradizione e innovazione

Con una maggiore integrazione tra studio e lavoro il CFP ENAIP di Tesero, attua un suo percorso, simile al sistema duale tede- sco, dove scuola e aziende sono collegate tra loro secondo un programma in parte teorico garantito dal CFP stesso, e una parte pratica che, a partire dal terzo anno, si allarga in maniera crescente avvicinan- dosi al mondo del lavoro.

È con il Quarto anno però che aziende e professionisti del settore (quali architetti, ricercatori, sociologi, …) sono chiamati ad interagire costantemente con la scuola ed a collaborare per dare vita a figure pro- fessionali veramente spendibili. Durante questo anno infatti il periodo scolastico viene intervallato non più da materie e professori, come in un normale ciclo sco- lastico, bensì da moduli tutti aventi come obiettivo finale la realizzazione di un pro- getto rilevante, spesso innovativo e spen- dibile sul mercato.

Falegnami artigiani

L’arte di lavorare il legno è proprio lo scopo di questa scuola: il voler mantenere tradi- zione e innovazione per restare ancorati al territorio incentivando l’economia locale e sviluppando una cultura dell’innovazione e dell'efficienza basata sulla conoscenza profonda della materia prima che possa garantire una buona riuscita dell’opera ed un suo utilizzo duraturo. Pochi oggi san- no distinguere l’oggetto fatto a mano da quello di serie: la standardizzazione e la produzione a grande scala non solo fanno perdere una cultura legata al territorio ma spesso l’oggetto stesso ne perde in qualità e durata.

Il legno è un materiale che, se usato con sapienza, può avere un’efficienza ottimale in termini di durata, funzionalità e non in ultimo sostenibilità. Oggi i concetti di sostenibilità ambientale, naturalità, salute assumono sempre più importanza per la

società e per il consumatore e proprio in quest'ottica si inserisce perfettamente il lavoro del falegname artigiano.

Il CFP ENAIP di Tesero non vuole solo rimanere ancorato al territorio, ma segue di pari passo l'innovazione e le nuove ri- cerche nel settore del legno grazie alla costante collaborazione con le aziende presenti sul territorio, con i professionisti, con la Provincia e con gli Istituti di ricerca, contribuendo all'aggiornamento e alla dif- fusione delle nuove tematiche e dell'inno- vazione sia per quanto riguarda materiali che processi e organizzazione.

In un tessuto socio - economico dove la storia e l'innovazione determinano lo svi- luppo del territorio, opera il CFP Enaip di Tesero con l’obiettivo di sviluppare le competenze e le abilità dei propri studenti facendo da “ponte” tra le nuove generazio- ni, le imprese e la tradizione dell’utilizzo del legno.

Esercitazioni pratiche al CFP ENAIP di Tesero.

Le ragioni di questa situazione sono da ricercare principalmente nell’andamento climatico favorevole già dalla fase invernale, che con temperature superiori alla norma, ha avuto l’effetto di anticipare l’attività di riproduzione degli adulti, e permettere ovodeposizioni precocei già in primavera. Anche durante l’estate, caratterizzata da un clima mite e piovoso, le condizioni sono state estremamente favorevoli allo sviluppo dell’insetto, con il risultato di registrare danni considerevoli sulle produzioni delle colture colpite.

Le reti antinsetto

L’utilizzo delle trappole Biobest caricate con un’esca efficace come il Droskidrink, ha dato dimostrazione di elevata capacità attrattiva nei riguardi di D. suzukii, contribuendo alla riduzio- ne delle popolazioni degli adulti nelle coltivazioni e facilitando il controllo integrato nelle situazioni in cui la pressione dell’insetto era più modesta.

Va sottolineato che anche in post-raccolta è consigliabile applica- re la tecnica della cattura massale, per ridurre le popolazioni che andranno a svernare in quanto l’attrattività delle trappole caricate con Droskidrink è molto elevata nel periodo autunnale prima dello svernamento dell’insetto.

Nella stagione 2014 con l’elevatissima pressione dell’insetto, il controllo è stato piuttosto difficile e tra le varie tecniche adot- tate, alcune si sono dimostrate molto efficaci: in particolare l’uso delle reti antinsetto in combinazione con un’applicazione attenta e costante delle pratiche sanitarie, ha garantito un livello di con- tenimento ottimale del danno anche in presenza di popolazioni consistenti di adulti.

Lo sviluppo della tecnica di difesa

Le prime esperienze fatte nel 2011 nei laboratori della Fonda- zione Edmund Mach presso la sede di Vigalzano di Pergine, su singole piante di ciliegio e singoli tunnel di mirtillo gigante americano dimostravano delle prospettive nell’utilizzare le reti anti-insetto per la difesa della D. suzukii. Queste prime osser-

vazioni sono state poi verificate sul territorio, realizzando delle prove sperimentali su superfici sempre maggiori, monitorando il volo e l’entità dei danni in alcuni appezzamenti interamente protetti da rete antinsetto in diverse zone del Trentino. Dopo una serie di incontri divulgativi, questa tecnica è stata applicata anche da alcuni agricoltori che hanno contribuito a verificare ulterior- mente l’efficacia delle reti antinsetto. Tali prove ripetute per più anni consecutivi hanno dato ottimi risultati, pertanto si pensa che attualmente siano la migliore soluzione al problema.

I risultati delle prove sperimentali

Nel corso del 2013 in collaborazione con la cooperativa Sant’Or- sola è stata effettuata una prova in un impianto di lampone programmato (var. Tulameen) in bassa Valsugana confrontando tre tesi di tre tunnel ciascuna, coperti con nylon e differenti per modalità di impiego della rete antinsetto (maglia 16/10; fori da 0,5x0,7mm):

1. Chiusura completa del blocco di tunnel, disponendo la rete sui fianchi e sulle testate (foto 1).

2. Chiusura parziale del blocco dei tunnel, disponendo la rete sui fianchi e sulle testate, ma lasciando un’apertura nel lunot- to superiore delle testate (foto 2).

3. Gestione aziendale della difesa per D. suzukii con presenza della sola copertura antipioggia, utilizzata come tesi di con- trollo.

Tutte le tesi erano dotate di impianto automatizzato di climatiz- zazione con microsprinkler. Per verificare eventuali interferen- ze delle reti con il microclima in ogni tesi è stato collocato un datalogger per il monitoraggio dei dati climatici (temperatura e umidità relativa).

L’efficacia delle tesi è stata valutata dal personale dell’Unità Pic- coli Frutti ricostruendo il volo dell’insetto con trappole alimenta- ri e registrando il danno mediante controllo al binoculare dei frutti, per accertare l’ovodeposizione dell’insetto. I rilievi sono stati effet- tuati a cadenza settimanale.

LA DIFESA

CON LE RETI

Nel documento Che fine fanno i pollini in inverno? (pagine 42-44)

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