Impatto di Airbnb in Puglia
5.4. Airbnb, nuovo competitor nel mercato ricettivo tradizionale pugliese?
A questo punto, sulla base dell’analisi condotta relativamente alle variabili disponibili è possibile spiegare se Airbnb può essere considerato come un nuovo competitor per il settore ricettivo tradizionale in ciascuna delle sei province.
Innanzitutto, dall’analisi emerge che è possibile raggruppare le provincie in tre gruppi. La prima riguarda il caso della provincia di Lecce e Brindisi, la seconda quelle di Bari e Taranto, ed in1ine, la terza quelle di Foggia e Barletta-Andria-Trani.
Le provincie di Lecce e Brindisi sono le uniche in cui è possibile affermare che Airbnb sia effettivamente un competitor per il comparto ricettivo. Tale affermazione deriva dal fatto che, innanzitutto, registrano un numero di posti letto ogni mille abitanti al di sopra della media regionale, ovvero nella provincia di Lecce sono disponibili 99 posti letto offerti tramite Airbnb ogni mille abitanti, e nella provincia di Brindisi sono 51. La rilevanza di tali valori deriva, come già visto, anche da un confronto con i dati delle nove provincie siciliane e i dati a livello comunale per le principali città italiane. In secondo luogo, nella provincia di Lecce sono stati registrati circa 6 annunci per km² ed in quella di Brindisi 3 annunci per km², mentre la media regionale è di circa 1,6 annunci per km².
Inoltre, l’aspetto che consente di cogliere meglio l’esistenza di un impatto rispetto al settore ricettivo riguarda il rapporto tra i posti letto offerti dalla piattaforma online e quelli offerti dal comparto ricettivo tradizionale e il numero di arrivi a livello comunale. In particolare, per entrambe le province si è osservato che gli annunci presenti su Airbnb si distribuiscono equamente tra i comuni più e meno importanti in termini di arrivi, ma i posti letto offerti da Airbnb sono circa pari alla metà di quelli del comparto ricettivo nei comuni in cui si registrano quote rilevanti di arrivi, e sono doppi rispetto al comparto ricettivo nei comuni in cui si registra una quota minore di arrivi. Questo fenomeno indica che Airbnb si distribuisce uniformemente in tali provincie, ma che ha acquisito una quota di mercato maggioritaria sono nelle zone periferiche e nei comuni limitro1i a quelli più noti turisticamente parlando. Nel caso di Brindisi, i posti letto offerti da Airbnb sono superiori a quelli offerti dal settore ricettivo in 10 comuni su 18, ovvero nel 56% dei comuni. Nel caso della provincia di Lecce invece, sono superiori in 54 comuni rispetto ai 78 considerati, ovvero nel 69% dei comuni. Ed in generale il totale dei posti letto offerti dalla ricettività tradizionale e quelli offerti da Airbnb si discostano di poco, mentre in tutte le altre province la differenza è notevole.
Passando al secondo gruppo di provincie, ovvero Bari e Taranto, la situazione è intermedia, ovvero non è ancora possibile parlare di un vero e proprio competitor a livello provinciale, bensì emerge un impatto solo in alcuni comuni. Sembrerebbe più corretto parlare di Airbnb come di un “potenziale” competitor nel mercato ricettivo tradizionale. In particolare, in entrambe le province, il numero di annunci rispetto alla popolazione è leggermente inferiore rispetto alla
media regionale e gli annunci sembrano concentrarsi esclusivamente in alcune aree limitate delle provincie, che coincidono con i comuni in cui si registrano le quote maggioritarie di arrivi. Infatti, confrontando i posti letto offerti da Airbnb e quelli disponibili nel comparto ricettivo, emerge che si concentrano entrambi negli stessi comuni, ma che comunque il settore ricettivo offre la maggioranza dei posti letto, solo in 4 comuni su 21 è Airbnb ad avere una quota maggioritaria in termini di posti letto offerti. Ad esempio, in tale provincia è interessante il caso del comune di Martina Franca, che accoglie il 17% degli arrivi della provincia ed in cui i posti letto offerti su Airbnb sono doppi rispetto al settore ricettivo. Quindi si tratta di alcuni casi sporadici, che fanno emergere il potenziale di questa nuova forma di ricettività, ma che ancora oggi non ha un impatto effettivo nell’intera provincia. Lo stesso accade nella provincia di Bari, in cui solo in tre comuni su 35 il numero dei posti letto offerti su Airbnb è superiore a quello del comparto ricettivo. Ed in generale, il numero di posti letto offerti dalle strutture ricettive è almeno doppio rispetto a quelli offerti da Airbnb in entrambe le provincie.
In1ine, l’ultimo gruppo da considerare è quello di Foggia e Barletta-Andria-Trani, in cui non è possibile nemmeno parlare di potenziale competitor. Infatti, in tali province, sono registrati meno di un annuncio online ogni mille abitanti, e la distribuzione degli annunci è circoscritta ad alcune aree limitate della provincia. In particolare, nel caso della provincia di Foggia, i posti letto offerti su Airbnb sono il 7,4% rispetto al totale dei posti letto disponibili, e la differenza della numerosità dei due comparti è molto evidente, infatti, in nessun caso Airbnb riesce ad acquisire un vantaggio competitivo rispetto alla ricettività tradizionale. Lo stesso accade nella provincia di Barletta-Andria-Trani, in cui la quota dei posti letto offerti tramite Airbnb è superiore rispetto al caso precedente, pari al 25% del totale, ma comunque, come per Foggia, in nessun comune il numero dei posti letto disponibili online su Airbnb è superiore rispetto a quelli offerti nel settore ricettivo. Dunque, in questi ultimi due casi, non è ancora possibile parlare di competitor o potenziale competitor per il settore.