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Alcologia *N 41* 2020 86 definendolo all’interno delle 2 unità alcoliche per l’uomo e 1 per la donna (ved

capitolo successivo).

Il 2014 segna infatti un anno di grande cambiamento anche nel resto dei LARN, a cominciare dal titolo, nel quale l’aggettivo “raccomandati” viene sostituito da “di riferimento”. Per la prima volta nei LARN l’etanolo viene descritto come una sostanza tossica, cancerogena e psicoattiva, per la quale non è possibile individuare quantità “raccomandabili” e nemmeno “ammissibili” o sicure per la salute, motivo per il quale le modalità di consumo non possono che essere classificate a seconda del rischio e del danno.

- consumo a basso rischio: è quello inferiore a 10 g/die – circa una unità alcolica (alcohol unit, UA) – per le donne adulte e a 20 g/die per gli uomini adulti;

- consumo a rischio (hazardous): è quel livello di consumo o modalità di bere che supera le quantità a basso rischio (20-40 g/die per le donne e 40-60 g/die per i maschi) e che può determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini;

- consumo dannoso (harmful): modalità di consumo che causa danno alla salute, a livello fisico o mentale (oltre i 40 g/die per le donne e 60 g/die per i maschi). A diffe- renza del consumo a rischio, la diagnosi di consumo dannoso può essere posta solo in presenza di un danno alla salute del soggetto;

- alcol-dipendenza: insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui l’uso di alcol riveste per l’individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza avevano ruoli più importanti. La caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della sindrome.

Ovviamente questo cambia completamente lo scenario epidemiologico perché non esiste più un consumo ritenuto privo di rischio, ma solo un consumo il cui rischio è tanto più basso quanto più bassa è la quantità di alcol consumata.

Nel corso degli anni la comune considerazione dell’alcol come sostanza nutriente, alla stessa stregua e nobiltà degli altri macronutrienti, prevalente negli anni ’70 anche in documenti internazionali OMS[11] si è evoluta alla luce delle crescenti evidenze scientifiche, verso la considerazione dell’alcol come sostanza tossica e potenzialmente pericolosa.

Questa nuova classificazione e il relativo ulteriore abbassamento dei limiti rispetto alle precedenti edizioni dei LARN, comporta ovviamente un innalzamento della

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percentuale di bevitori a basso rischio rilevata dall’indagine nazionale sui consumi alimentari della popolazione italiana.

Dal rilevamento[12] emerge una situazione allarmante poiché il 40% degli adulti maschi e il 43% delle femmine di età compresa tra i 18 e i 59 anni consumano alcol in una modalità oltre la soglia del consumo a basso rischio (vedi Tabella 2), con una media di consumo di alcol pari rispettivamente a 36 grammi al giorno per i maschi, che corrisponde a 3 U.A. e 17 grammi al giorno per le femmine, pari a 1,4 U.A. Per gli anziani il comportamento è addirittura peggiore poiché più dell’80% dei maschi oltre i 60 anni di età consuma oltre i 10 g di etanolo, con una media giornaliera di 29 grammi al giorno (2,4 U.A.) e il 62% delle donne oltre i 60 anni consuma 21 g al giorno di alcol, pari a 1,74 U.A.

Considerando tutti i livelli di consumo nella popolazione bevitrice, quindi mettendo insieme il basso rischio con il gruppo a rischio, la media dei consumi è abbastanza alta soprattutto per gli anziani, con una media generale di 25 grammi al giorno per i maschi e 15 grammi nelle femmine, mentre per la popolazione adulta la media generale è esattamente uguale alle raccomandazioni (20 grammi per i maschi adulti e 11 grammi per le femmine adulte).

Tabella 1. Evoluzione delle raccomandazioni sul consumo di alcol Indic Nut. 1979[3] LARN 1986[4] Linee Guida 1986[6] LARN 1996[8] Linee Guida 1997[7] Linee Guida 2003[9] LARN 2014[13] Vino (ml) Alcol (g) Vino (ml) Alcol (g) Vino (ml) Alcol (U.A.) Alcol (U.A.) Maschi 220-500* 43.5- 41.4g 646-437 40 g 450 ml 2-3 2 Femmine 180-300* 30,7 g 371-270 30 g 350 ml 1-2 1 Anziani 220 28,5 g 311 30 g 1 - Anziane 180 24,2 g 194 25 g 1 - Gestanti 300 0 - 0 0 0 Nutrici 300 - - 0 0

* In funzione dell’età: 500 e 300 sono rispettivamente i valori della razione giornaliere di uomini e donne dai 20 ai 39 anni. Il quantitativo scende poi a 400 e 300 rispettivamente per la fascia tra i 40 e i 49 anni. Poi 350 e 220 per la fascia 50-59 anni e infine 220-180 per i più anziani.

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Tabella 2. Percentuale di bevitori maschi e femmine che consuma oltre le quantità a basso rischio

Classe di età (anni) SESSO cutoff di consumo a basso rischio (g) Media DS 5P 95P % > cutoff sulla popolazione % > cutoff sui consumatori g/day g/day g/day g/day 18- 59 F <10 5,2 2,6 1,5 9,3 18- 59 F >=10 19,2 8,3 10,7 35,7 18,3 43,2 18- 59 M <20 9,6 5,3 1,9 18,5 18- 59 M >=20 35,9 16,1 21,4 69,7 26,8 40,4 >=60 F <10 5,4 2,6 1,4 8,6 >=60 F >=10 21,0 9,2 11,2 39,6 26,4 61,7 >=60 M <10 5,3 2,6 1,5 9,7 >=60 M >=10 29,2 14,4 12,0 60,8 60,2 81,9 Per Corrispondenza:

Andrea Ghiselli: Centro CREA – Alimenti di Ricerca nutrizione E-mail ghiselli@inran.it

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Bibliografia

1. WHO, Diet, nutrition and prevention of chronic diseases: report of a WHO study group, in Technical Series Report 797. 1990: Schuler SA (Switzerland). 2. Sette, S., et al., The third Italian National Food Consumption Survey, INRAN- SCAI 2005-06--part 1: nutrient intakes in Italy. Nutr Metab Cardiovasc Dis, 2011. 21(12): p. 922-32.

3. Indicazioni nutrizionali per la popolazione italiana. 1979, Edizione a cura dell'Istituto Nazionale della Nutrizione con il contributo del Ministero della Salute: Roma. p. 45.

4. LARN, Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana. 1986: SINU.

5. Alimentazione e nutrizione in parole. Glossario di alimentazione e nutrizione umana. 2010: FeSIN - Federazione delle Società italiane di Nutrizione.

6. Linee Guida per una sana popolazione italiana. 1986: Istituto Nazionale della Nutrizione.

7. Linee Guida per una sana popolazione italiana. 1997: Istituto Nazionale della Nutrizione.

8. LARN, Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana. 1996: SINU.

9. Linee Guida per una sana popolazione italiana. 2003: Istituto Nazionale della Nutrizione.

10. Food, Nutrition, Physical Activity, and the Prevention of Cancer: a Global Perspective. 1997, World Cancer Research Fund/American Institute of Cancer.

11. FAO/WHO, Energy and Protein Requirements. Report of a joint FAO/WHO Ad Hoc Expert Committee. 1973, FAO & WHO: Geneva.

12. Leclercq, C., et al., The Italian National Food Consumption Survey INRAN- SCAI 2005-06: main results in terms of food consumption. Public Health Nutr, 2009. 12(12): p. 2504-32.

13. LARN, Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana. 2014: SINU.

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