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Alcuni esempi di motori di ricerca in edizioni digitali: funziona-

5.1 Analisi del motore di ricerca

5.1.2 Alcuni esempi di motori di ricerca in edizioni digitali: funziona-

Nella fase di studio dello stato dell’arte dei motori di ricerca in software per edizioni digitali, sono state individuate alcune applicazioni, ognuna con le proprie caratteristiche. Di seguito verranno riportate parte delle iniziative allo stato dell’arte.

Electronic Beowulf 4.0

La quarta edizione dell’Electronic Beowulf6è una versione digitale gratuita del poema

anglosassone. Essa è disponibile online ed è stata progettata appositamente per soddisfa- re varie esigenze, come la possibilità di consultare la trascrizione diplomatica, studiare la grammatica e la metrica del poema e analizzare approfonditamente l’apparato critico. Si tratta di un’applicazione Web basata su tecnologie standard (HTML, CSS, JavaScript) e offre funzionalità di ricerca full-text sia di base, sia avanzate.

La ricerca si attiva grazie a un apposito pulsante posto in alto dell’interfaccia gra- fica, il quale offre la possibilità di scegliere all’interno di quale versione del documento cercare, in questo caso testo critico (edizione) e testo diplomatico (trascrizione) (figura 5.1).

Figura 5.1: Electronic Beowulf 4.0: il motore di ricerca.

Il tool fornisce funzionalità di ricerca per parola, sottostringa, allitterazione e all’in- terno dell’apparato, utilizzando wildcards, operatori logici e l’opzione case sensitive. Sono previsti inoltre alcuni pulsanti per l’inserimento dei caratteri speciali. La ricerca avanza- 6 Electronic Beowulf :http://ebeowulf.uky.edu/.

ta è stata creata secondo la struttura del testo, come possiamo vedere nella parte dedicata ai range di ricerca, dove, tra le altre opzioni, compare il fitt, che rappresenta le sezioni in cui è diviso il poema. I risultati della ricerca indicano la riga nella quale si trova il ter- mine cercato, seguita da un estratto del testo che contiene la keyword (KWIC, KeyWord In Context).

L’interfaccia utente si presenta suddivisa in due viste mobili, una per il testo critico e una per il testo diplomatico. Ogni vista è organizzata in tab, a seconda del tipo di ricerca che si vuole effettuare. Nell’immediato i risultati di ricerca vengono presentati singolar- mente all’interno di un riquadro posto nella parte inferiore del box e vi è la possibilità di scorrerli velocemente tramite gli appositi pulsanti. È inoltre possibile aprire la vista dedicata esclusivamente ai risultati (figura 5.2), dove viene presentato un semplice elen- co scorrevole (scrolling), nel quale ogni singola voce permette di raggiungere, tramite un collegamento ipertestuale, il risultato corrispondente, evidenziato all’interno del testo.

Figura 5.2: Electronic Beowulf 4.0: i risultati della ricerca.

Il search engine dell’Electronic Beowulf mette a disposizione molte possibilità di ri- cerca e si può definire un ottimo modello per il confronto con altre proposte simili. L’or- ganizzazione dell’interfaccia si potrebbe migliorare, evitando di creare due box per la divisione della ricerca nelle diverse tipologie di edizione, viste, oltretutto, le molte op- zioni che si ripetono. I risultati di ricerca sono poco visibili nell’immediato, così come le varie opzioni, relegate all’interno dei tab.

Dante Alighieri Commedia. A digital edition

L’edizione critica digitale Dante’s Commedia7 è un progetto curato da SDE,8 realiz-

zato con il software Anastasia e disponibile sia su supporto ottico (DVD), sia sotto forma di applicazione Web, consultabile nella sua globalità solo tramite abbonamento.

La vista ospita una funzionalità di ricerca full-text, posizionata in alto accanto alle altre opzioni, e offre la possibilità di utilizzare il wildcard * (figura 5.3).

Figura 5.3: Dante’s Commedia: il motore di ricerca.

Premendo sull’apposito pulsante si aprirà la pagina dei risultati di ricerca. Qua viene indicato il numero totale dei record trovati, seguito dalla paginazione e da una lista nu- merata che presenta dei collegamenti ipertestuali che rimandano al testo, accompagnati dall’indicazione del testimone, del canto e della riga (figura 5.4).

Nell’insieme la funzionalità di ricerca presenta alcune mancanze riguardanti la visi- bilità del campo di input, confuso in mezzo alle altre opzioni, così come la presentazione dei risultati di ricerca che si aprono in una pagina a parte, nascondendo così la visualiz- zazione globale del testo. Inoltre le informazioni contestuali sono poco chiare, in quanto espresse per mezzo di abbreviazioni, difficilmente decifrabili nell’immediato. Migliora- bile anche il collegamento dei risultati di ricerca al testo, che riportano alla pagina, ma non alla riga precisa, che rischia di essere dimenticata, visto che i risultati spariscono e

7 Dante’s Commedia:http://sd- editions.com/Commedia/index.html. 8 Digital Scholarly Editions:http://www.sd- editions.com/.

nel testo non viene evidenziata la keyword di ricerca. Infine, una volta cliccato sul link, i risultati si perdono e non c’è modo di recuperarli, se non risottomettendo la query.

Figura 5.4: Dante’s Commedia: i risultati della ricerca. La dama boba

L’edizione digitale La dama boba9 nasce dalla collaborazione tra l’Università di Bo-

logna e il gruppo di ricerca Prolope.10 È stata creata utilizzando AnnoTEIted,11 una

piattaforma Web, sviluppata internamente, per la marcatura collaborativa di documenti XML.

Figura 5.5: La dama boba: interfaccia principale e motore di ricerca.

9 La dama boba:http://damaboba.unibo.it/. 10PROLOPE:http://prolope.uab.cat/. 11Anno-TEI-ted:

L’edizione presenta una funzionalità di ricerca avanzata, attivabile tramite l’apposita voce del menù di navigazione principale. La funzionalità di ricerca è stata costruita appositamente per il testo dell’edizione e permette di filtrare la query per personaggio e, trattandosi di un’edizione critica, anche per testimoni.

La lista dei risultati di ricerca è collocata sotto il campo di input e ogni voce viene arricchita con informazioni riguardanti il personaggio e la collocazione nel testo (riga e pagina). Selezionando un record si apre un box alla destra della lista, all’interno del quale vengono presentati i risultati di ricerca evidenziati tramite una linea (figura 5.6).

Figura 5.6: La dama boba: i risultati della ricerca.

Nel complesso la funzionalità di ricerca è basilare e funzionale e permette di avere una visione sia sui risultati della ricerca, sia sul testo nella sua totalità.

Samuel Beckett Digital Manuscript Project

Il progetto Samuel Beckett Digital Manuscript12 è nato da una collaborazione tra il

Centre for Manuscript Genetics (Università di Anversa), la Beckett International Founda- tion e il centro di ricerca Harry Ransom (Università del Texas ad Austin). Lo scopo del progetto è quello di riunire i manoscritti delle opere di Samuel Beckett e crearne dei fac- simile digitali accompagnati dalle loro trascrizioni, da strumenti per il confronto delle versioni bilingue e genetiche, da un motore di ricerca e da un’analisi della genesi testuale delle sue opere. Nonostante sia necessario abbonarsi per accedere alle pubblicazioni, il sito offre alcune demo fruibili gratuitamente.

12Beckett Archive:http://www.beckettarchive.org/. 59

La funzionalità di ricerca è posizionata in alto, sopra il facsimile, e permette di ricer- care all’interno di tutta l’opera selezionata, solo nei marginalia, solo nella bibliografia o all’interno di tutto l’archivio (figura 5.7).

Figura 5.7: Samuel Beckett Digital Manuscript Project: il motore di ricerca.

Figura 5.8: Samuel Beckett Digital Manuscript Project: i risultati della ricerca.

I risultati della ricerca sono presentati in un box indipendente che si apre sopra l’e- dizione. Ogni risultato è organizzato in sezioni, nelle quali è indicata la collocazione

nel testo a livello di pagina, seguita da un’anteprima del facsimile e dalla trascrizione, nella quale viene evidenziata la keyword (figura 5.8). Cliccando sull’immagine veniamo ridirezionati all’interfaccia principale dove si può visualizzare il facsimile completo ac- compagnato dall’anteprima e dalla trascrizione. La funzionalità di ricerca è basilare, ma globalmente buona, in quanto presenta tutte le informazioni di base che l’utente si aspet- ta di ricevere, come la collocazione del risultato a livello di pagina, la sua evidenziazione all’interno della trascrizione e il collegamento risultato-testo.

Catullus online. An online repertory of conjectures on Catullus

Il Catullus Online13si presenta come un archivio delle poesie del poeta latino Catullo

ed è stato realizzato tra il 2009 e il 2013 all’interno del Dipartimento di Filologia Greca e Latina presso la Ludwig-Maximilians Universität di Monaco. Il progetto si propone di riunire i testi delle poesie di Catullo ed è stato creato adottando un framework sviluppato da un’azienda privata.

Figura 5.9: Catullus Online: il search engine e i risultati della ricerca.

La funzionalità di ricerca è posizionata in una sezione alla sinistra del box che ospita i testi, ed è possibile effettuare ricerche all’interno delle poesie, nell’apparato o tra i testimoni. I risultati di ricerca sono inseriti in una tabella con l’indicazione del numero 13Catullus Online:http://catullusonline.org/.

di poesia e di riga (figura 5.9). Scarso dal punto di vista funzionale e informativo, non prevede il collegamento del risultato al testo principale,14né tantomeno l’evidenziazione

della keyword inserita. Thomas Gray Archive

Il Thomas Gray Archive15 è un progetto di ricerca incentrato sullo scrittore settecen-

tesco Thomas Gray. Si tratta di un archivio il cui scopo principale è quello di fornire una piattaforma strutturata volta alla discussione accademica e all’esplorazione della vita e delle opere dello scrittore. L’archivio intende fornire strumenti di ricerca agli studiosi per approfondire le varie fonti disponibili (testuali e basate su immagini), e comprende anche uno strumento per l’annotazione del testo.

Il motore di ricerca interno si differenzia a seconda delle necessità di ogni tipologia di documento, sia esso poesia, prosa o corrispondenza, e si può attivare tramite l’appo- sito link posto all’interno del menù di navigazione principale (figura 5.10). L’interfaccia utente è semplice e pulita e, sotto al campo di input, prendono posto alcune opzioni di ricerca, tra cui la ricerca per frase e case sensitive.

Figura 5.10: Thomas Gray Archive: il motore di ricerca.

È inoltre possibile effettuare ricerche tramite wildcards (? e *), operatori logici (AND e OR) e personalizzare la visualizzazione dei risultati di ricerca, sia per quanto riguarda la vista, espansa o compressa, sia per l’ordinamento, che può essere effettuato per numero di risultati o per titolo.

14È possibile eventualmente raggiungere il facsimile tramite uno dei pulsanti presenti per ciascun risultato. 15Thomas Gray Archive:http://www.thomasgray.org/.

Figura 5.11: Thomas Gray Archive: i risultati della ricerca.

I risultati vengono presentati in una pagina diversa da quella che ospita la fonte prin- cipale e sono raggruppati per opera (figura 5.11). Nella vista espansa, oltre al titolo del testo e il numero dei risultati relativi, viene indicata la collocazione e un estratto nel qua- le è evidenziata la keyword. Il collegamento tra i risultati della ricerca e il testo principale è previsto solo a livello globale e non si prevede né un collegamento in base al singolo risultato, né l’evidenziazione nell’interfaccia principale (funzionalità che sarebbe molto utile per avere una visione più ampia e compatta). Infine, se viene scelta l’opzione di visualizzazione espansa, alla destra della lista viene previsto un box nel quale sono pre- sentati brevemente tutti i risultati disponibili. Globalmente si tratta di un buon motore di ricerca.

Dictionary of Old English

Il Dictionary of Old English (DOE)16 è nato con l’intento di catturare il vocabolario

della lingua inglese dei primi sei secoli (C.E. 600-1150) tramite la tecnologia del XXI secolo. Esso è un’integrazione del dizionario Middle English Dictionary, che copre il periodo C.E. 1100-1500, e del dizionario Oxford English Dictionary. I tre dizionari insieme forniscono una descrizione completa del vocabolario dell’inglese.

16Dictionary of Old English:https://www.doe.utoronto.ca/. 63

La funzionalità di ricerca si attiva tramite l’apposito pulsante inserito nel menù di navigazione principale. È possibile effettuare una ricerca per parola o per frase (figura 5.12) con la possibilità di attivare o meno i wildcards in corrispondenza delle vocali.

Figura 5.12: Dictionary of Old English: il motore di ricerca, la tastiera virtuale e i risultati.

Inoltre all’interno del campo di input viene posizionata una piccola tastiera virtuale, che permette l’inserimento di eventuali caratteri speciali, un pulsante di reset, uno per avviare la ricerca e uno per aprire le istruzioni che indicano le scorciatoie da tastiera di- sponibili per l’inserimento di altri caratteri speciali. I risultati vengono mostrati in una lista sotto il campo di input e sono preceduti dal numero totale di varianti ortografiche e dal numero totali di varianti trovate. Ogni risultato comprende la keyword e le sue occorrenze, e cliccando su di esso veniamo ridirezionati a una pagina contenente il det- taglio del risultato (figura 5.13). Qui viene presentato il titolo del documento nel quale è contenuto, seguito da un elenco di anteprime nelle quali possiamo trovare il risultato evidenziato in grassetto. Vengono inoltre fornite alcune informazioni contestuali per la localizzazione del risultato all’interno del testo, in corrispondenza delle quali ci sono dei link che rimandano al dettaglio dei risultati all’interno del documento selezionato.

Figura 5.13: Dictionary of Old English: il dettaglio dei risultati della ricerca.

In generale la ricerca risulta poco chiara per quanto riguarda la sua localizzazione, relegata all’interno di una voce del menù di navigazione principale, così come le infor- mazioni contestuali relative ai risultati di ricerca, in quanto vengono mostrate solo delle sigle senza ulteriori indicazioni. Inoltre, dal momento in cui l’inserimento dei caratteri speciali è permesso tramite la tastiera virtuale, è poco chiaro l’introduzione di scorcia- toie da tastiera per altri caratteri, che potrebbero benissimo essere aggiunti all’interno della virtual keyboard.

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