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EVT 2 Search: popolamento della tastiera virtuale

if (configKeys.length !== 0){

configKeyboardKeys = getConfigKeyboardKeys(configKeys);

for (var k in configKeyboardKeys) {

for (var g in glyphInXmlDoc) {

if (g === k) { keyboardKeys += glyphInXmlDoc[g] + ":" + k + " "; } } } } else { defaultKeyboardKeys = getDefaultKeyboardKeys();

for (var kbKey in defaultKeyboardKeys) {

keyboardKeys += defaultKeyboardKeys[kbKey] + ":" + kbKey + " "; }

}

Infine, si andrà a configurare la tastiera per mezzo della funzione definita nella libre- ria. La tastiera verrà quindi inserita all’interno del template del box di ricerca tramite il comando<evt-virtual-keyboard></evt-virtual-keyboard>.

9.2 Risultato finale dell’interfaccia utente

Di seguito verrà presentata una rassegna di immagini esemplificative dell’interfaccia utente nella sua versione finale.

Figura 9.1: Interfaccia finale: pulsante di indicizzazione e di ricerca.

Figura 9.2: Interfaccia finale: creazione dell’indice.

(a) Box di ricerca.

(b) Tastiera virtuale. (c) Evidenziazione dei risultati nel testo.

Figura 9.3: Interfaccia finale: componenti del box di ricerca.

Figura 9.5: Interfaccia finale: collegamento dei risultati della ricerca al testo.

Capitolo 10

Conclusioni

Il presente elaborato ha percorso le diverse fasi per lo sviluppo del motore di ricer- ca della seconda versione dello strumento Edition Visualization Technology (EVT 2). L’obiettivo alla base del lavoro svolto era quello di realizzare un modulo per la ricer- ca full-text user-friendly che rispecchiasse le funzionalità del modulo già presente nella prima edizione del software. Avendo raggiunto l’obiettivo in maniera soddisfacente, si è deciso di procedere all’aggiunta di alcune feature non presenti nel motore di ricerca di EVT 1 e al miglioramento di altre già esistenti. In particolare è stata aggiunta la fun- zionalità di ricerca case-sensitive e quella di ricerca per parola esatta. È stato migliorato, successivamente, il collegamento risultato/testo, permettendo lo spostamento della pa- gina fino alla riga corrispondente, e la configurazione della tastiera virtuale, inserendo alcuni caratteri di default nel caso non ne vengano indicati nel file di configurazione. Inoltre, durante l’implementazione si è tenuto conto dello sviluppo delle funzionalità future, predisponendo l’ambiente alla loro implementazione.

Il progetto si è focalizzato sin dall’inizio su tre requisiti principali, ovvero:

• il raggiungimento di performance accettabili, in termini di tempo, per quanto ri- guarda la procedura di indicizzazione e di risposta alle query dell’utente;

• la flessibilità e l’adattabilità del motore di ricerca alle diverse caratteristiche del testo e ai diversi linguaggi di appartenenza del documento codificato;

• il riutilizzo della logica implementata per il search engine.

Le difficoltà incontrate durante la progettazione e l’implementazione sono state mol- teplici. In particolare, è stato complesso implementare efficientemente il processo di indicizzazione all’interno di un’applicazione client-side, infatti tutto il carico di elabora- zione va a pesare sul browser. È stato necessario quindi cercare di ottimizzare al massimo le procedure di estrazione dei dati e di creazione dell’indice, in modo da evitare di bloc- care l’interfaccia utente per un tempo eccessivo. Sono stati fatti test con documenti di

varia natura e lunghezza, registrando i tempi di esecuzione dei metodi e migliorando le parti più critiche. In definitiva sono stati raggiunti tempi di esecuzione accettabili con documenti la cui lunghezza rientra nelle 25000 righe di codice.

Il motore di ricerca implementato risulta adattabile e utilizzabile con la maggior parte delle tipologie di documento codificate in XML TEI a prescindere dalla lingua di origine, e la logica che sta alla base è completamente riutilizzabile in altri contesti. Per quanto riguarda la lingua di origine del documento, il motore è stato testato con un estratto del dizionario storico arabo “Al-Qāmūs al-Muḥīṭ”1 ottenendo risultati soddisfacenti. Grazie

alla struttura modulare utilizzata è possibile manutenere facilmente il componente e aggiungervi nuove funzionalità senza essere obbligati a modificare il codice già presente. Infine, l’interfaccia grafica è stata studiata in modo da essere coerente con l’inter- faccia globale dell’applicazione, senza però abbandonare gli elementi e l’organizzazione del motore di ricerca della prima versione del software, in modo da non destabilizzare l’utente già abituato ad usare l’applicazione.

In futuro sarà fondamentale sottoporre le soluzioni adottate nel motore di ricerca al giudizio di molti più utenti, in modo che possano fornire opportuni feedback e contri- buire attivamente al miglioramento dei punti più critici e meno soddisfacenti del com- ponente. Infatti, uno dei punti sicuramente da migliorare riguarda l’utilizzo del motore di ricerca con grandi collezioni di documenti, che rendono la funzionalità inefficiente in termini di performance. Una delle soluzioni possibili è quella di considerare la possibili- tà di affiancare alla versione attuale una versione server-side, alleggerendo così il client dalle elaborazioni più complesse computazionalmente. L’utilizzo di un server però, por- terebbe EVT ad allontanarsi dalla sua caratteristica fondamentale di strumento “pronto all’uso”, ragion per cui si potrebbe prendere in considerazione l’idea di mantenere la so- luzione client-side per progetti piccoli, affiancandovene una server-side per progetti più corposi.

È inoltre necessario ricordare che l’utilizzo di tecnologie standard non proprieta- rie assicura al software un’elevata longevità, garantendone l’accesso indipendentemente dalle tecnologie a disposizione degli utenti.

Il motore di ricerca verrà ufficialmente incluso in EVT 2 a partire dalla prossima release, insieme ad altre funzionalità sviluppate, come il collegamento testo/immagine. 1 Al-Qāmūs al-Muḥīṭ:https://www.arabic- studio.com/al- qamus- al- muḥiṭ/.

Recentemente la funzionalità è stata inclusa in una demo2 per la presentazione di EVT

tenutasi nel contesto della conferenza EADH 20183a Galway, dal 7 al 9 dicembre 2018.

In fase di progettazione e di implementazione già sono stati individuati oltretutto alcuni possibili sviluppi futuri. Uno tra questi è sicuramente l’implementazione di un parser che permetta di effettuare ricerche anche considerando la codifica di un’edizione critica. Inoltre, si ha l’intenzione di sviluppare una funzionalità di ricerca avanzata, che si andrà ad affiancare alla ricerca full-text e che comprenderà varie opzioni, tra cui alcuni filtri che permetteranno, per esempio, di restringere i campi di ricerca a determinati documenti, pagine e testimoni e di filtrare i risultati per tipologia di testo e per mano scribale.

Inoltre, come accennato nei capitoli precedenti, sarà necessario rivedere la parte relativa alla creazione dell’indice e quella relativa all’individuazione della tipologia di documento, in modo da utilizzare il parser adeguato.

Per quanto riguarda la creazione dell’indice, l’intenzione è quella di permettere di avviare la procedura solo all’utente-editore che sta creando l’edizione. L’indice sarà quindi salvato all’interno di un file e caricato ogni volta che viene avviata l’applicazione. In questo modo non sarà necessario creare l’indice ogni volta che si accede al software, ma solo se ci saranno modifiche al documento XML.

Inoltre verrà ottimizzata la metodologia che individua il tipo di edizione del docu- mento per permettere al sistema di scegliere il parser adatto da utilizzare. Come accen- nato sono state individuate due soluzioni al problema. La prima è quella di permettere all’utente-editore di esplicitare l’edizione del documento tramite il file di configurazione e, quindi, basterà basarsi sul valore inserito per identificare il parser corretto da utilizza- re. La seconda soluzione, invece, si basa sulla presenza o meno dell’attributo che esplicita il numero di riga all’interno dell’elemento<lb/>. Se questo sarà presente, allora ci tro- veremo in presenza di un’edizione diplomatica o diplomatica/interpretativa; se non sarà presente significa che l’elemento viene utilizzato con lo scopo di definire un particolare layout, acquisendo la funzione di un semplice “a capo”.

2 La demo è raggiungibile online all’indirizzohttp://licodemo.ilc.cnr.it/rotulo- evt/.

3 European Association for Digital Humanities 2018 (EADH 2018): https://eadh2018eadh.wordpress.

Da un punto di vista personale, nonostante le difficoltà incontrate, considero positiva e incoraggiante la collaborazione all’interno del progetto: da un lato mi ha permesso di entrare in stretto contatto con il mondo della filologia, applicando le mie conoscenze pregresse a un contesto reale e attivo quale quello delle edizioni digitali; dall’altro lato mi ha permesso di entrare a far parte di un team affiatato e pieno di passione, con il quale sono cresciuta e continuo a crescere sia dal punto di vista tecnico, sia da quello personale. È stato infine di fondamentale importanza il poter partecipare attivamente a un progetto di ricerca, cosa che mi ha permesso di cogliere le molte sfaccettatura del mondo della ricerca accademica.

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