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Obesità: l’intervento multidisciplinare

12.2 Algie del rachide: indicazioni operative

 esercizi di schema corporeo per automatizzare una corretta postura (presa di coscienza, autoallungamento in piedi e da seduti, insegnare come si sollevano o come si raccolgono oggetti da terra)

 esercizi per stabilizzare e proteggere la cv con un potenziamento addominale con blocco osseo e muscolare (per evitare la lordotizzazione del tratto lombare della cv e l’intervento dell’ileopsoas)

 esercizi per decomprimere i dischi intervertebrali (sospensioni alla spalliera, oscillazioni, uso del PAL-posizionatore antalgico lombare)

 esercizi di compenso per riequilibrare la cv nelle attività lavorative o sportive che costringono a posizioni che alterano le curvature fisiologiche,

 esercizi di allungamento (soprattutto IC) e mobilizzazione delle articolazioni scapolo-omerale e coxo- femorale

 perdere peso

 uso di un cuscino lombare se si guida l’auto per lungo tempo

 uso di materasso con sotto rete a doghe di tipo largo o tavola traforata, cuscino bassso o senza cuscino

 evitare di stare in piedi fermi a lungo, di assumere posizioni lordotizzanti (fig.12-13) per stirare i panni usare un piccolo gradino su cui appoggiare un piede

 esercizi di potenziamento per gli arti inferiori e superiori nell’ottica della prevenzione traumi

 applicazione protocollo approntato dall’Usl, vedasi allegato1

fig.12, posizione in ginocchio, notare l’importante anteversione del bacino con conseguente lordotizzazione del tratto lombare della cv (la posizione è già per conto suo lordotizzante, così come la posizione illustrata sotto)

fig.13, posizione in decubito prono, notare la iperlordotizzazione lombare della cv

Vorrei soffermarmi su due argomenti prima trattati: il potenziamento addominale e il PAL. Per quanto riguarda il potenziamento addominale è opportuno prestare la massima attenzione per evitare di peggiorare la sintomatologia del soggetto trattato. Spesso nelle palestre e nei campi sportivi si vedono cose obbrobriose: gente che solleva le gambe tese, che esegue il sit-up sempre con le gambe tese e tenute da un compagno, magari spingendo con le mani intrecciate dietro la nuca....

Detto questo faremo eseguire esercizi da una postura “di sicurezza” (fig.14): da decubito supino braccia lungo il corpo gambe flesse con i piedi posizionati sopra un rialzo consistente in modo da avere un angolo di 90° tra busto e coscia e sempre 90° tra coscia e gamba, far eseguire delle retrazioni addominali, delle soffiate con retrazione addominale nel momento della espirazione, delle estensioni delle gambe con eventuale divaricata e ritorno sul rialzo ecc.. Successivamente potremo far posizionare un solo arto sul rialzo e permettere il movimento intero per l’altra gamba. In presenza di soggetti allenati e con un buon tono addominale si

potranno far eseguire esercizi in sospensione-appoggio (e poi in sospensione) alla spalliera con flessione delle cosce sul busto con sincronizzazione della respirazione (mentre si flette si soffia). Il protocollo di lavoro potrà comprendere due-tre esercizi per 3-5 serie di 10-20- ripetizioni.

fig.14, posizione di partenza per il potenziamento dei muscoli addominali in soggetto con sindrome olivo-ponto-cerebellare in un quadro di miopatia degenerativa

Il PAL- posizionatore antalgico lombare (fig.15) è un attrezzo che dalla posizione descritta precedentemente attua una

trazione del bacino verso l’alto mettendo in scarico il segmento lombare della cv, in particolare l’azione si estrinseca a livello L5-S1. E’ stato visto che tra tutte le posizioni che il corpo può assumere quella in decubito supino con gli angoli di 90° tra busto e coscia e coscia gamba è la migliore per lo scarico dei dischi intervertebrali e la conseguente migliore idratazione (se sottoposto a pressione il

disco perde acqua). Se a questa posizione aggiungiamo una trazione, possiamo raggiungere valori pressori addirittura negativi e quindi per il fenomeno dell’osmosi viene richiamata maggiormente acqua all’interno del disco (un disco non convenientemente idratato alla lunga degenera). Questo attrezzo deve essere presente in una palestra professionalmente attrezzata. Il protocollo di lavoro potrà prevedere un tempo di utilizzo da 5 a 10 minuti preferibilmente alla fine della seduta di allenamento.

Esperienza personale: numerosi alunni anche praticanti sport così come tante persone di varia età affetti dal mal di schiena vengono in palestra, alcuni alla ricerca della “pillola magica” o convinti che in una o due sedute il problema si risolva. Occorre essere molto franchi e chiari nel prospettare un intervento multidisciplinare dove entrano in gioco diversi fattori che se non tenuti in debito conto fanno fallire il raggiungimento di risultati (es. la perdita di peso, le posture errate durante lo studio o il lavoro, oltre che una certa assiduità nell’eseguire il protocollo impostato). A questo riguardo voglio raccontare un episodio che mi capitò qualche anno fa con un mio amico che convinsi a venire in palestra per fare esercizi contro una lombalgia che lo attanagliava da sempre. La sera stessa, al termine di un programma molto cautelativo, il mio amico uscì peggio di come era entrato, e così le due volte successive. La situazione mi mise in crisi, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ovviamente dando per scontato che il mio amico mi dicesse la verità. Alla fine capii che era una rara forma di ernia lombare anteriore la causa del mal di schiena, infatti sia con la sospensione che con il pal riferiva dolore e non una attenuazione del fastidio lombare, inoltre lo stesso continuava imperterrito a guidare l’auto per ore e ore. Questa esperienza mi ha insegnato che in primis è necessario farsi consegnare una corretta diagnosi medica redatta da uno specialista (se necessario inviare il soggetto da un fisioterapista prima di lavorare in palestra), inoltre chiarire bene tutti gli aspetti del nostro intervento e tutte le norme che devono essere seguite prima che ci siano addebitati eventuali insuccessi. In

ambito scolastico uso spesso il PAL con alunni che presentano mal di schiena (calciatori, pallavolisti..), specialmente in presenza di tetraparesi spastica dove la ridotta mobilità e la posizione forzata seduta costituiscono già di per se un fattore di rischio importante per tutte le patologie a carico della colonna vertebrale.

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