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altre Autonomie territoriali

Relazioni con le

altre Autonomie territoriali

La Regione, con la L.R. n. 18/2012 “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali”, nel dare attuazione alle disposizioni normative statali in tema di esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali da parte dei piccoli Comuni, mira a realizzare un riordino territoriale attraverso l’individuazione della dimensione territoriale ottimale ed omogenea per area geografica, disciplinando le forme e le modalità dell’esercizio associato delle funzioni da parte dei Comuni. In merito, sono previsti strumenti di incentivazione finanziaria, in particolare contributi specifici finalizzati alla redazione di studi di fattibilità per la fusione tra Comuni o a concorso delle spese sostenute per l’elaborazione di progetti di riorganizzazione a favore di Comuni interessati ad avviare forme di gestione associata. Il vigente Piano di Riordino Territoriale evidenzia l’impegno regionale nel promuovere i processi di associazionismo degli Enti locali in continuità con una politica di incentivazione diretta a sostenere i processi di costituzione e di riorganizzazione di forme associative e in particolare la fusione di comuni, quale forma peculiare di riordino della governance locale. Risulta fondamentale agevolare lo sviluppo volontario di forme avanzate di integrazione fra amministrazioni comunali non solo per svolgere in maniera efficace le funzioni ad esse assegnate ma per rispondere all’esigenza di una “adeguatezza”

anche dimensionale dei singoli Comuni. L’Unione di Comuni è considerata la forma associativa di preferenza in grado di garantire una gestione più efficiente dei servizi e delle funzioni fondamentali, con carattere di continuità, in grado di coniugare il livello di gestione con quello di programmazione. Per quanto attiene all’area omogenea montana e pedemontana, a seguito dell’approvazione della L.R. n. 40/2012 “Norme in materia di Unioni montane”

è in itinere il processo di trasformazione delle Comunità montane in Unioni montane, che costituiscono, in via prioritaria, la forma per la gestione associata delle funzioni e dei servizi conferiti dai Comuni di appartenenza, compreso l’esercizio associato obbligatorio di funzioni fondamentali. Nel biennio 2018-2020 l’Amministrazione regionale è impegnata ad implementare le azioni conseguenti all’aggiornamento del Piano di riordino territoriale al fine di sostenere le iniziative di sviluppo integrato del territorio, capaci di individuare ambiti istituzionali nuovi e maggiormente rispondenti a logiche di efficientamento. In particolare, l’Amministrazione regionale è impegnata nel dare concreta attuazione alla cosiddetta "Riforma Delrio" che detta norme in materia di Città Metropolitane, Province, unioni e fusioni dei Comuni, in attuazione dell'accordo tra Governo e Regioni. L'opera di costante adeguamento dell'ordinamento regionale risponde all'esigenza altrettanto prioritaria di garantire un'azione di governance capace di cogliere e rispondere alle istanze provenienti dalla collettività, dal sistema produttivo e

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dalle Autonomie locali e di mantenere e sviluppare un clima di fiducia nelle istituzioni. Dopo aver proceduto al riassetto delle funzioni delle Province, come previsto dalla L.R. del 29 ottobre 2015 n. 19 “Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative provinciali”, mediante l’approvazione della legge regionale n. 30 del 2016 sono state riallocate in capo alla Regione alcune materie già esercitate dalle Province e dalla Città Metropolitana di Venezia, mantenendo in capo a quest’ultime altre funzioni. Successivamente si dovrà procedere a dare attuazione alla nuova organizzazione degli Uffici regionali e degli Uffici provinciali.

Relazioni internazionali

Si confermano gli indirizzi strategici già delineati nel precedente documento di programmazione. Pertanto, la Regione promuove forme di collaborazione con Stati, Organismi internazionali e, sempre più spesso, con altri Enti territoriali, quali Regioni ed Amministrazioni locali estere, per favorire lo sviluppo dei rapporti economici, culturali e sociali della comunità veneta e promuovere l'azione e l'immagine delle eccellenze venete nel mondo.

Oltre alla sottoscrizione di Accordi e Intese, la rete di rapporti internazionali della Regione del Veneto si amplia nel tempo grazie al fitto scambio di delegazioni istituzionali e tecniche finalizzate all'avvio di rapporti di collaborazione. Le esigenze di un sistema economico sottoposto a crescenti pressioni, assieme a ragioni istituzionali e culturali e alla stessa collocazione geografica del Veneto, richiedono lo sviluppo di politiche atte ad assicurare la presenza regionale all'interno dei processi che vanno verso il rafforzamento subnazionale, in particolare in ambito europeo. Nell'ambito delle politiche europee di coesione con le Regioni ed i Paesi limitrofi, inoltre, un ruolo strategico è riservato alla Cooperazione Territoriale Europea attivata proficuamente anche per il 2014-2020 su tre livelli: transnazionale, transfrontaliero, interregionale. I Programmi di Cooperazione, e i loro progetti di attuazione, sono sviluppati sia tramite il coinvolgimento degli attori locali e regionali delle aree territoriali interessate all’interno dei Paesi UE, mediante collaborazioni consolidate, che attraverso il dialogo con le Regioni degli Stati in adesione o di recente integrazione nell'Unione europea. Fra questi è certamente prioritario il rapporto di collaborazione con le Regioni, italiane e non, dell'area Adriatico Ionica e nell’ area Alpina.

Per la programmazione 2014-2020, la Cooperazione Territoriale si concentra su alcuni obiettivi tematici individuati dagli Stati nei programmi e nelle Strategie macro-regionali EU: Strategy for the Adriatic and Ionian Region (EUSAIR), dedicata all'area Adriatico-Ionica, e Strategy for the Alpine Region (EUSALP), dedicata all’area Alpina. Di particolare rilievo, nell’ambito dell’obiettivo “Cooperazione territoriale” della politica di coesione europea, il ruolo assunto dalla Regione del Veneto quale Autorità di Gestione del Programma di Cooperazione

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transfrontaliera Italia-Croazia. Il Veneto, infine, è fortemente impegnato in azioni di solidarietà internazionale, sviluppate attraverso una molteplicità di strumenti in grado di adattarsi dinamicamente alle mutevoli situazioni geo-politiche che caratterizzano il periodo storico, mediante le numerosissime iniziative realizzate in tale ambito in tutto il mondo per la pace e la cooperazione allo sviluppo, quali presupposti per garantire i diritti fondamentali della persona e dei popoli.

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