• Non ci sono risultati.

Altri scritt

Nel documento Catalogo dei disegni di Antonio Marinoni (pagine 131-136)

3. Introduzione al catalogo

5.3. Altri scritt

Marinoni utilizzava i suoi taccuini anche per appunti di vario genere: all’inizio dell’album 9, risalente al primo periodo romano dell’artista, dal 1822 al 1826, sono trascritti due indirizzi (fig. 5.9). Il primo, solo parzialmente leggibile, è quello di “Raimond Brascassan” che risiedeva in “via Capo

le Case n° 56, dalla signora Rosa (illeggibile), all’ultimo piano”, ovvero di Jacques-Raymond

Brascassan (1804 -1867), un pittore francese che soggiornò a Roma nella seconda metà degli anni ’20. All’epoca in via Capo le Case risiedevano molti artisti. Probabilmente quella di Marinoni e Brascassan fu una conoscenza occasionale, agevolata dal fatto che entrambi erano pittori di paesaggio; non risultano ulteriori contatti tra i due. Più sotto si legge l’indirizzo di “Madame Fillion” ovvero “palace de l’école n°3, a Paris” corredato dall’appunto “Fabbricante de pincenez”. Palace de l’école non ha trovato nessun riscontro nella toponomastica francese, che comprende invece una “place del l’école”. Anche il

fig. 5.8.

120

riferimento a “madame Fillion” non ha portato alcun risultato, mentre all’epoca di Marinoni c’erano diverse famiglie Fillion che fabbricavano occhiali, ma nessuna

risiedeva a Parigi.

Altre annotazioni si trovano nell’album 8, databile al 1828. Si tratta di un elenco di nomi propri e località (fig. 5.10); partendo dall’alto si legge “S. Arcangelo, pietra santa, corpo della cava

d’acqua, moscatelli, chiesa di S. Casano” quest’elenco si

sovrappone ad alcune frasi, la cui parte leggibile cita le località di Taormina e Palermo. Il riferimento a località così distanti tra loro è dovuto al fatto che all’epoca Marinoni trascorreva gran parte dell’anno nello Stato Pontificio, spostandosi nelle regioni del Sud Italia durante i mesi estivi, alla ricerca di clienti e di nuovi soggetti.

Nello ultime pagine dello stesso album troviamo altri appunti (fig.

5.11): il primo si riferisce ad una “strage degli innocenti del Vacaro ma del Cavalier Massimo”; gli artisti citati sono i pittori napoletani Andrea Vaccaro (1600 -1670) e Massimo Stanzione (1585 – 1656); dall’annotazione di Marinoni non è possibile stabilire chi sia l’autore del dipinto che Marinoni ha visto o intendeva vedere. Più sotto si legge un’appunto di tipo tecnico; il pittore infatti scrive “inchiostro litografico. la punta del lapis sempre (?) per ottenere

più oscuro” .

Marinoni non è mai citato come litografo, ma, probabilmente grazie al suo coinvolgimento nella realizzazione del Viaggio Pittorico nel Regno delle Due Sicilie conosceva il procedimento litografico.

fig. 5.10

121

6. Conclusione

I gli album di Antonio Marinoni possono essere considerati alla stregua di diari di viaggio: durante i suoi spostamenti il pittore disegnava tutto ciò che più lo colpiva, dagli elementi di paesaggio a quelli architettonici, ma anche elementi di colore locale, come i costumi dei contadini laziali. Nei suoi disegni sono temi ricorrenti gli scorci di campagna, le cascate e le marine, riproposti più e più volte da punti di vista differenti, a volte studiati scrupolosamente, altre volte tracciati in modo sommario. In questo modo il pittore aveva a disposizione un vastissimo repertorio di immagini da riutilizzare anche in anni successivi, senza bisogno di recarsi in loco per ritrarre il soggetto dal vero. Con la stessa finalità Marinoni ritrae alberi e tratti boscosi: nei suoi dipinti la vegetazione è sempre presente ed è resa con grande accuratezza, resa possibile proprio dai numerosissimi disegni tratti dal vero.

In alcuni casi i disegni sono acquerellati, per rendere al massimo la somiglianza del disegno col soggetto, ma più spesso Marinoni preferiva aggiungere delle annotazioni sugli effetti di luce e sui colori.

122

Bibliografia

AA. VV. Roma 1806-Bergamo 1858-59 : disegni inediti del pittore bergamasco Pietro M. Ronzoni

(1781-1862), Bergamo, Monumenta Bergomensia, 1963.

AA. VV. Antonio Marinoni : 1796-1871, Milano, Electa, 1996.

AA. VV. Hippolyte, Auguste et Paul Flandrin : une fraternité picturale au 19. Siècle, Paris, Editions de la Réunion des musées nationaux, 1984.

Bassi-Rathgeb R., Il pittore Giuseppe Canella (1788-1847), Bergamo, Edizioni Orobiche, 1945. Biadego G., Un milite oscuro della libertà: Giuseppe Catterinetti Franco, in “Arte e Storia” a. XXIII, n. 7-8, 15 aprile 1904.

Casagranda F., Inediti di Antonio Marinoni, in Per l’arte, Monfalcone, Edizioni della laguna, 2001. Causa Picone M., Causa S. (a cura di), Pitloo: luci e colori del paesaggio napoletano, Napoli, Electa, 2004.

Cropper E., Pietro Testa, 1612 – 1650: prints and drawings, Aldershot, Scolar Press, 1988. De Castris P., Polidoro da Caravaggio: l’opera complete, Napoli, Electa Napoli, 2001.

Grunchec P., Les concours des prix de Rome, 1797-1863, Paris, École nationale supérieure des Beaux-Arts, 1986, vol. I et II.

Fontana M., Carlo Paroli disegnatore bassanese, tesi, Università degli studi di Padova, 1979-1980. Lamers P., Il viaggio nel sud dell’Abbé de Saint-Non: il “Voyage pittoresque a Naples et en

Sicile”; la genesi, i disegni preparatori, le incisioni, Napoli, Electa Napoli, 1995.

Mammucari R., Ottocento romano : le indimenticabili immagini dei pittori, italiani e stranieri, che

immortalarono Roma e la sua campagna, dai Pinelli a Ippolito Caffi, dai Coleman a Ettore Roesler Franz, dai Ferrari, Cellini e Morani a Giulio Aristide Sartorio, Roma, Newton Compton, 1993.

Marchetti E., Paul Flandrin (1811-1902) un nuovo sguardo sul paesaggio dell’Ottocento, tesi, Università di Bologna, 2012.

123

Marini G., Paesaggio d'après nature e convenzioni vedutistiche : su Antonio Marinoni e le

litografie del Viaggio pittorico nel Regno delle due Sicilie, Bassano, Comune, 2005.

Marionneau C., Brascassat, sa vie et son oeuvre, Paris, Veuve Jules Renouard Éditeur, 1872. Mazzocca F., Francesco Hayez: catalogo ragionato, Milano, F. Motta, 1994.

Ortolani S., La scuola di Posillipo, Roma, Istuto nazionale LUCE, 1934.

Passuello F., Un momento della pittura bassanese : Roberto Roberti,

Bassano del Grappa, tipografia R. Silvestrini, 1975.

Pavanello G. (a cura di) La pittura nel Veneto: L’Ottocento, Venezia, Regione del Veneto, 2002. Pesci F., Giuseppe Cannella, Verona, Banca popolare di Verona, 1998.

Sciama C. (a cura di), Hippolyte & Paul Flandrin: paysages et portraits,

124

Nel documento Catalogo dei disegni di Antonio Marinoni (pagine 131-136)

Documenti correlati