• Non ci sono risultati.

Ambiente dunale nel Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli

4. Biologia delle specie

6.1. Ambiente dunale nel Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli

Il presente lavoro è stato svolto nella zona costiera del Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Il parco è stato istituito con la Legge Regionale Toscana n°61 del 13 dicembre 1979 che ne ha

stabilito estensione, gestione e scopo.

Ha una superficie di circa 240 Km2 (Ciccarelli et al., 2012) è localizzato nel nord della Toscana, compreso tra le

province di Pisa e Lucca e si estende tra i comuni di Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano, Viareggio e Massarosa (art.2 L.R. 13 dicembre 1979, n°61). Dal 1994 il parco è gestito da un Ente di Diritto Pubblico, denominato Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che garantisce il conseguimento degli obiettivi di conservazione e protezione delle aree naturali (art.1 L.R. 16 marzo 1994, n°24). L’Ente Parco ha come scopo “(…) la realizzazione delle finalità indicate dalle leggi istitutive, e la tutela delle caratteristiche ambientali e

storiche del litorale Pisano e Lucchese, in funzione dell'uso sociale di tali valori. Esso promuove la ricerca scientifica e la didattica naturalistica, nonché l'educazione e la formazione ambientale, e la valorizzazione delle attività economiche territoriali (…)” (art.2 Statuto dell’Ente Parco).

Il parco ospita una natura ricca e diversificata; al suo interno si possono trovare decine di km di coste con dune, 30 Km2 di zone umide e circa 100 Km2 di foreste umide e aride. Il valore naturale del parco è riconosciuto

49

dalla presenza all’interno della sua area di 4 SIC, o Siti di Importanza Comunitaria, riconosciuti secondo i criteri stabiliti dalla direttiva Habitat che fanno parte di Rete Natura 2000 (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017). La zona costiera del parco rientra in due SIC più precisamente nel SIC “Selva Pisana” e nel SIC “Dune Litoranee di Torre del Lago”. Il sito “Selva Pisana”, codice IT5170002, ha un’area di 96.57 Km2; al suo interno possono

essere riconosciuti diversi habitat compresi nell’allegato I della Direttiva Habitat, come Habitat 1150 “Lagune costiere”; Habitat 1210 “Vegetazione annua delle linee di deposito marine”; Habitat 2110 “Dune mobili embrionali”; Habitat 2120 “Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria “ (dune bianche); Habitat 2210 “Dune fisse del litorale” ed altri caratteristici dei sistemi dunali mediterranei .

All’interno del SIC, inoltre, sono presenti diverse specie animali e vegetali compresi nell’allegato II della Direttiva Habitat, tra cui di notevole importanza è il fratino, Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758, una specie che nidifica sulla spiaggia (NATURA 2000 STANDARD DATA FORM Selva Pisana).

Il SIC “Dune Litoranee di Torre del Lago”, codice IT5170001, ha un’estensione di 1.23 Km2. Quest’area durante

la stagione estiva è sottoposta ad una forte pressione antropica, tuttavia, conserva parte della vegetazione psammofila, compresi alcuni endemismi toscani tra cui Centaurea aplolepa subsp. subciliata (DC.) Arcang. e

Solidago litoralis Savi. Al suo interno è possibile riconoscere sia habitat tipici dei sistemi dunali sia habitat

legati a zone paludose come Habitat 3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.”; Habitat 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion o Hydrocharition”; Habitat 6420 “Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion”; Habitat 7210 “Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae”(NATURA 2000 STANDARD DATA FORM Dune Litoranee di Torre del Lago).

All’interno di questo sito vi sono importanti popolazioni di due specie ornitiche di interesse comunitario,

Calandrella brachydactyla Leisler, 1814 e Burhinus oedicnemus (Linnaeus, 1758) (Ente Parco Regionale

M.SR.M., 2017).

Dal 2005 al 2009 entrambi i SIC sono stati oggetto di interventi gestionali all’interno del progetto Life Natura “DuneTosca” con l’intento di conservare gli habitat di particolare valore naturalistico che vi si trovano (ISPRA, 2009; Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

Le principali minacce alla biodiversità individuate in questi siti sono state: diffusione di specie esotiche; presenza antropica eccessiva; scomparsa delle zone umide; degrado dei siti di riproduzione e svernamento per due specie di chirotteri (ordine Chiroptera) (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

Le specie esotiche possono costituire un serio rischio per gli ecosistemi locali perché possono interferire con lo sviluppo delle cenosi locali; ad esempio l’impatto di Amorpha fruticosa L., presente nel SIC “Dune Litoranee di Torre del Lago”, consiste nel sostituire le cenosi di ambiente palustre a cannuccia palustre, Phragmites

Le popolazioni di Yucca gloriosa L., un’altra specie esotica presente in entrambi i siti, vanno ad interferire con le cenosi tipiche delle fasce dunali e retrodunali quali “Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria “(dune bianche); “Dune fisse del litorale” e “Dune costiere con Juniperus spp.” (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

Le azioni del parco si sono concentrate sulla eradicazione delle specie infestanti favorendo così il recupero delle cenosi autoctone (ISPRA, 2009; Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

La pressione antropica sull’ecosistema dunale è particolarmente evidente durante il periodo estivo. Il passaggio umano può causare la scomparsa della vegetazione e portare alla formazione di sentieri di terreno nudo; questi sono perlopiù perpendicolari alla linea di costa e favoriscono l’erosione eolica delle dune (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017). Associate al turismo estivo vi sono le attività di pulizia meccanica e spianamento della spiaggia; queste attività rimuovono il materiale di detrito trasportato dal mare, interferendo con la fauna ad esso legata, impediscono la germinazione delle psammofite e sono distruttive per le covate delle specie ornitiche che nidificano nel sistema dunale (ad esempio C. alexandrinus).

Gli interventi si sono concentrati sulla razionalizzazione del passaggio umano; la costruzione di passerelle ha permesso l’abbandono di molti sentieri precedentemente usati e la ricolonizzazione da parte di alcune specie di psammofite e la costruzione di barriere vegetali ha permesso di ridurre l’erosione favorendo l’accumulo di sabbia. Accanto a questi interventi sono state realizzate recinzioni a protezione dei nidi di C. alexandrinus. L’azione di recupero dell’ecosistema dunale è passata anche attraverso la realizzazione di linee guida per la pulizia delle spiagge e la sensibilizzazione del pubblico alle problematiche di conservazione di questi habitat per lo sviluppo di un turismo più consapevole e sostenibile (ISPRA, 2009; Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

Le zone umide retrodunali presenti nel SIC “Selva Pisana” hanno subito una forte riduzione causata da fenomeni erosivi che hanno portato all’arretramento delle linee di costa e a fenomeni di interrimento. A questo si è aggiunta la presenza dell’esotica A. fruticosa. Gli interventi realizzati per conservare gli ambienti umidi del sito sono stati l’ampliamento delle zone interessate ristabilendo le condizioni di allagamento, oltre alla eliminazione delle cenosi esotiche favorendo così la ripresa delle specie native (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

All’interno del SIC “Selva Pisana” sono presenti due specie di Chiroptera inseriti nell’allegato II della Direttiva Habitat (ISPRA, 2009; Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017) che nidificano all’interno di due edifici presenti nel sito: Rhinolophus ferrumequinum Schreber, 1774 e Myotis emarginatus E. Geoffroy, 1806. Quella di R.

ferrumequinum è la più grande colonia riproduttiva in Italia, che utilizza l’area del parco anche come sito di

svernamento. Per proteggere queste due popolazioni di chirotteri sono stati realizzati interventi di ristrutturazione di entrambi gli edifici (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

L’attività di campionamento è stata svolta interamente nella zona costiera del Parco ed ha interessato entrambi i SIC. Sono state scelte due località di campionamento; una all’interno della Tenuta di San Rossore,

51

in corrispondenza della località “Fortino”, che era compresa nel sito “Selva Pisana”, l’altra a Torre del Lago, in località “Lecciona”, all’interno del sito “Dune Litoranee di Torre del Lago”.

Le due località di campionamento presentano caratteristiche diverse. La località in corrispondenza di Torre del Lago è compresa tra due aree costiere a vocazione turistica, a nord il porto della città di Viareggio e a sud la zona costiera della città di Torre del Lago. In questa area la pressione antropica è molto marcata (ISPRA, 2009; Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017), tuttavia è presente un ecosistema dunale esteso.

La località all’interno della Tenuta di San Rossore è soggetta ad un marcato fenomeno di erosione costiera (Anfuso et al., 2011), e presenta un sistema dunale più compresso e limitato, nonostante la scarsa presenza umana. I siti di campionamento in entrambe le località sono stati scelti in modo da rappresentare il sistema dunale per intero (spiaggia emersa, dune embrionali, dune mobili, interduna e duna fisse), in punti dove ci fosse una buona copertura vegetale e, quindi, una più alta probabilità di trovarvi degli impollinatori.

6.1.1. Apicoltura all’interno del Parco

Il Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, fin dalla sua istituzione, ha promosso, accanto alla difesa della biodiversità e del valore naturale delle aree di sua pertinenza, un uso più oculato e consapevole delle risorse naturali sia da un punto di vista sociale che economico (L.R. 13 dicembre 1979; Legge n°394/94; L.R. n°24/94; Statuto dell’Ente Parco Regionale, 2003). Le attività agro-silvo-pastorali sono consentite all’interno delle aree del Parco purché abbiano un basso impatto ambientale e rispettino precise norme sia sanitarie, che di svolgimento delle attività (Regolamento Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli); tra queste possiamo trovare anche l’attività di apicoltura svolta da diverse aziende.

L’attività di apicoltura è un’attività agricola a tutti gli effetti ed è riconosciuta come: “(…) attività di interesse nazionale utile per la conservazione dell'ambiente naturale, dell'ecosistema e dell'agricoltura in generale (…)” (art.1 e 2 Legge n°313/04).

Lungo le coste del Parco Regionale ha luogo la produzione di una particolare qualità di miele definito “miele di spiaggia”. Questo tipo di miele, la cui produzione è limitata alle coste del Parco, possiede un aroma e sapore caratteristici. La zona costiera del Parco rientra all’interno dei due SIC “Selva Pisana” e “Dune Litoranee di Torre del Lago”.

In corrispondenza di entrambe le aree studio erano presenti due apiari stanziali, vale a dire fissi durante l’arco dell’anno (L.R. n°21/09), mediamente di 30 arnie ciascuno, di proprietà dell’azienda agricola “Sapori Mediterranei”. Questa azienda è stata la prima a produrre miele di spiaggia, attività che ha iniziato negli anni ‘90. Così come per altre aziende interne al Parco viene rilasciata loro una concessione allo svolgimento della loro attività produttiva e di allevamento (com. pers. ad opera del personale dell’azienda agricola), che deve rispettare le attuali normative sul biologico nell’apicoltura (Regolamento 1804/99/CE).

6.1.2. Helichrysum stoechas (L.) Moench

È un arbustivo perenne, suffruticoso alto 15-30 cm; presenta radici sottili, fusiformi, fusti legnosi ramificati formanti un denso pulvino basale, bianco-tomentosi per peli crespi formanti uno strato sottile, che nei fusti e nelle foglie alla fine tende a distaccarsi lasciando trasparire i parenchimi sottostanti. Presenta foglie alterne, lineari filiformi, lunghe 15-35 mm e larghe 1 mm, tomentose, di colore grigio-verde o grigio-cenerino. I fiori sono riuniti in capolini di circa 20 fiori l'uno, a loro volta inseriti in corimbi terminali densi spesso glomeruli formi di 16-30 elementi; capolini con involucro emisferico di squame glabre, irregolari, giallo-chiare, alla fine brune, le superiori acute. I singoli fiori sono lunghi 3,5 - 4 mm, di colore giallo chiaro, tutti di tipo tubuloso con tubo allargato nella metà superiore e 5 denti triangolari; gli stami sono inseriti nel tubo. L’ovario è infero con lo stilo interno al tubo. Il frutto è un achenio di forma ovato - oblunga.

Ha una distribuzione Steno Mediterranea limitato alle coste in macchie e garighe fino ai 1000m di quota. Fiorisce da maggio ad agosto. È una pianta dal forte odore aromatico e rappresenta una delle entità più attrattive, quando in fiore, dell’ambiente dunale. In virtù delle sostanze contenute nei fiori e nelle foglie, quali ad esempio, oli essenziali, flavonoidi, tannino, acido

caffeico, elicresene, è tradizionalmente usato come pianta dalle riconosciute proprietà medicinali:

antiallergiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, antibatteriche ecc. (Acta plantarum, 2017)

L’olio essenziale di H. stoechas è costituito principalmente da monoterpeni (Ascensão et al., 2001) come α e

β pinene, limonene, linalolo e altri.

Il miele di spiaggia è un prodotto tipico prodotto solo lungo le coste del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli; ciò che gli conferisce il suo aroma e sapore caratteristici è la presenza al suo interno di gocce di olio essenziale di elicriso che le api raccolgono durante le attività di foraggiamento su questi fiori (Ente Parco Regionale M.SR.M., 2017).

La sua presenza e abbondanza all’interno del sistema dunale del Parco e la sua attrattività per gli impollinatori la rendono particolarmente interessante ai fini della nostra ricerca benché le nostre indagini non si siano limitate a questa specifica specie vegetale.

53

Documenti correlati