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L’ambiente letterario e Al’fred Bem

Capitolo III: La vita letteraria della “Praga russa”

3.2 L’ambiente letterario e Al’fred Bem

“Praga byla mnogolika, mnogoslojna i daže mnogookryžna” (“Praga era un luogo dai mille volti, dai mille strati e dalle mille vie”)164. Nonostante nell’ambiente cecoslovacco ci sia un indiscusso predominio di studenti, scienziati e pedagoghi, Praga è

162 Cfr. A.A. Pronin, Rossijskoe zarubež’e: istočniki istoričeskich issledovanij i ich ėvolucija, “Koncept”, 2:2013, pp. 16-20.

163 Ivi, p. 185.

86 entrata nella storia della Russia oltreconfine anche come uno dei maggiori centri di letteratura e cultura russa. La formazione di un vivace ambiente letterario è un elemento che ritroviamo in tutti i centri dove si era formata una comunità di intellettuali russi emigrati. La spiritualità, il potenziale creativo della cultura erano state da sempre componenti fondamentali dell’autocoscienza nazionale russa, che si manifestava, tra le forme dominanti di espressione artistica, soprattutto attraverso la produzione letteraria. Inoltre, come detto, in emigrazione è percepito un forte bisogno di preservare la propria tradizione attraverso l’opera creativa: nelle parole di Anastasija Širinskaja-Manštejn, “Nel’zja unesti Rossiju na podošvach svoich sapog, no mošno unesti eё v svoem serdce i v svoej pamjati” (“Non è possibile portare via la Russia sulle suole dei propri stivali, ma la si può portare nel proprio cuore e nella propria memoria”)165. Non sorprende, dunque, che Praga non rappresenti un’eccezione, e che letterati, teorici della letteratura e critici scelgano di concludere il proprio cammino nella città e stabilirvisi. Tra coloro che si fermeranno definitivamente a Praga ricordiamo gli scrittori e commediografi Arkadij Averčenko e Vasilij Nemirovič-Dančenko, il già menzionato scrittore, drammaturgo e pubblicista Evgenij Čirikov, i poeti Daniil Ratgauz e Iosif Kalinnikov altri. Per altri, Praga è invece solo una sosta temporanea: la poetessa Marina Cvetaeva, lo scrittore e poeta Il’ja Surgučёv, il critico e poeta Aleksandr Makovskij, l’ufficiale dell’Armata Bianca e poeta Sergej Ėfron e altri. Praga, rispetto alle altre capitali europee della diaspora russa, è una piccola città diventata recentemente capitale di una neonata repubblica; eppure, riescono a nascervi quasi dieci associazioni letterarie russe, diverse case editrici e qualche decina di organizzazioni la cui attività è legata alla cultura russa166. In questa prospettiva, nel

165 Anastasija Širinskaja-Manštejn citata in V.A. Sokolova, Mnogoobrazie smyslov i obrazov “russkogo doma” za rubežom: kul’turologičeskij očerk žizni russkoj ėmigracii “pervoj volny” v Čekoslovakii (1920-1945 gg.), Mosca, IMLI RAN, 2010, p. 1.

87 quadro dell’emigrazione postrivoluzionaria dalla Russia, nonostante il numero degli intellettuali sia minore, la Cecoslovacchia riesce ad emergere al pari di paesi come la Germania e la Francia. Sebbene la durata della vita delle società emigrate sia spesso breve, spinti dal bisogno di un dialogo artistico gli émigrés fondano comitati, unioni di scrittori e giornalisti, associazioni e circoli letterari, organizzano incontri, conversazioni e dibattiti nei salotti letterari. Tra le realtà più celebri in cui gli intellettuali riescono a creare momenti di incontro, continuando la tradizione dei “venerdì” pietroburghesi e moscoviti, ricordiamo l’Unione degli scrittori e giornalisti russi in Cecoslovacchia, il Comitato per il miglioramento della vita degli scrittori e dei giornalisti russi in Cecoslovacchia, il circolo letterario Daliborka, l’Unione ceco-russa (chiamata anche Ednota), il salotto di Nadežda N.F. Mel’nikovа-Papoušková.

In questo paragrafo e nei seguenti offriremo una panoramica di uno dei circoli letterari più vivaci e longevi, lo Skit poėtov, offrendone l’inquadramento storico e sociale e il profilo artistico degli anni Venti. Spesso considerato il più importante gruppo russo a Praga nel periodo tra le due guerre mondiali, lo Skit poėtov difficilmente può essere considerato una scuola in senso stretto; si tratta piuttosto di una comunità molto eterogenea, animata da scrittori e poeti liberi di seguire i propri interessi artistici, dall’Acmeismo al Futurismo, da Pasternak a Esenin e Cvetaeva167.

“Skromnyj, tichij i neobyčajno trudoljubivyj, dobrosovestnyj russkij učenyj… dejstvitel’no naš…” (“Riservato, mite, straordinariamente instancabile, uno studioso russo coscienzioso… realmente uno dei nostri…”)168, con queste parole lo slavista e bibliografo ceco Jozef Bečka parla del critico letterario, storico e editore Al’fred Bem.

167 Cfr. B. Dhooge, Civic poetry in Russian Prague. Making sense of the recent past and present, “Russian literature”, 87:2017, p. 149.

168 J. Bečka cit. in M. Bubenikova, Al’fred Ljuvigovič Bem i češskoe okruženie in Meždunarodnaja konferencija…, cit., p. 168.

88 Approfondire la figura dello studioso si rende una premessa indispensabile alla trattazione dello Skit poėtov: Bem sarà il mentore dei giovani autori per tutta la durata dell’esistenza del gruppo, e con i suoi insegnamenti e i suoi metodi lascerà, come vedremo, un’impronta decisiva, sulla natura della loro poetica e sulle tematiche principali. A Praga Bem arriva all’inizio del 1922, spinto, come molti, dall’ottenimento di uno stipendio da parte del governo cecoslovacco e di un posto come lettore di lingua russa all’Università Karlova. Con alle spalle già molte e importanti pubblicazioni degli anni precedenti all’emigrazione, Bem era ampiamente conosciuto nel mondo della letteratura e della bibliografia; formatosi secondo le tradizioni dell’università pietroburghese, il suo metodo di analisi letteraria aveva già cominciato a strutturarsi in concomitanza con il sorgere della metodologia formalista, le cui tappe di sviluppo Bem aveva seguito con grande attenzione. Ma è dopo l’emigrazione che i suoi ambiti di interesse si allargano notevolmente. A Praga Bem lavora attivamente al Circolo linguistico di Praga, e insieme a Roman Jakobson lavora alla preparazione di una pubblicazione di opere di Puškin in lingua ceca. Anche nel nuovo ambiente prosegue nell’applicazione del suo metodo di lavoro nell’approccio ai testi letterari, che comprende la psicanalisi, l’analisi testuale approfondita di personaggi e idee, soprattutto in relazione ai classici della letteratura russa, Dostoevskij, Tolstoj, Puškin. Allo stesso tempo, grazie all’influenza di Jakobson, Bem viene a conoscenza del metodo di analisi della produzione poetica del linguista in relazione alle nuove tendenze letterarie del Ventesimo secolo e, in particolare, alla figura di Pasternak169. Comincia la sua attività come teorico e critico di letteratura contemporanea solo una volta diventato la guida del gruppo di giovani poeti Skit poėtov. Forte della sua esperienza pregressa con circolo letterario polacco Taverna poėtov,

89 comincia a coinvolgere i giovani praghesi nella sua analisi letteraria. Nella sua relazione con i giovani autori dello Skit poėtov, Bem asseconda il suo forte impulso pedagogico e, partendo dall’insegnamento delle nozioni poetiche fondamentali, egli cerca di adattare la produzione creativa del poeta e dello scrittore russo all’ambiente esterno e ai grandi cambiamenti che quest’ultimo aveva subito. Fin dai primi momenti, dunque, nel suo lavoro si distinguono due anime: quella artistica (letteraria e critica) e pedagogica. Secondo Ljubov’ Beloševskaja, l’importanza di Bem non si limita soltanto alla partecipazione alla nascita del gruppo e al suo ruolo come mentore, ma riguarda soprattutto la relazione personale che si instaura con la giovane generazione di poeti e prosatori russi emigrati, di cui divenne collega, consigliere e amico170.

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