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L’ AMBIENTE E LA QUALITÀ DELLA VITA

Nel documento DELLE CAMERE DI COMMERCIO (pagine 19-23)

1. IL TERRITORIO

1.2 L’ AMBIENTE E LA QUALITÀ DELLA VITA

La pagella ecologica di Legambiente e l’Indagine sulla Qualità della Vita del Sole24Ore, che da più di vent’anni monitora la vivibilità delle province italiane attraverso dati statistici, boccia la provincia di Pavia nella tappa riferita a “Servizi e Ambiente”, e la fa scivolare al 68° posto della relativa graduatoria nazionale, ultima tra le province lombarde.

Si può affermare tuttavia, andando ad indagare altri aspetti utili e strettamente connessi all’ambiente, attraverso il Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, giunto alla XX edizione, che la qualità dell’ambiente a Pavia risulta, tra il 2012 e il 2013, in lieve miglioramento.

Più in generale, in Italia, per il secondo anno consecutivo il consumo di elettricità fa registrare, nel 2013, un segno meno. I primi dati provvisori elaborati da Terna sul fabbisogno di energia elettrica nell’anno concluso fanno segnare una flessione del 3,4% rispetto al 2012, che a sua volta aveva chiuso con un calo dell’1,9% sul 2011. In termini generali si tratta del calo più consistente da inizio secolo, dopo quello del 2009, quando il decremento sull’anno precedente fu pari al 5,7%.

Il totale dell’energia2richiesta in Italia nel 2013 ammonta a 317,1 miliardi di kilowattora. In minima parte ha influito il calo delle giornate lavorative (il 2012 è stato un anno bisestile) ma anche tenendo conto di questo elemento resta una flessione “netta” del 3,1%.

2 Fonte: Terna

A livello territoriale le flessioni più consistenti si registrano in Sardegna (-16,4%) e nella macroarea del Nord-Ovest (-7,8%) che include, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta mentre la punta oraria di fabbisogno, nel mese di dicembre 2013, ha registrato una variazione negativa, nella Lombardia, pari al 2,9%.

Secondo le prime stime, nel 2013 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,7% con produzione nazionale (di cui 56,8% termoelettrica, 16,5% idroelettrica, 1,7% geotermica, 4,7% eolica e 7,0% fotovoltaica) e per la quota restante (13,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (277,4 miliardi di kWh) è in diminuzione del 3,6% rispetto al 2012. In aumento sono invece le fonti di produzione idroelettrica (+21,4%), fotovoltaica (+18,9%), eolica (+11,6%) e geotermica (+1,0%); in calo invece la fonte termoelettrica (-12,0%).

In controtendenza con la variazione media lombarda3(-1,2%) e quella nazionale (-2,09%) Pavia e Cremona, sono le uniche province lombarde a registrare un incremento dei consumi di energia elettrica, con un aumento, rispettivamente, del 2,4% e dell’1,6%. A supportare in modo significativo il maggior utilizzo di energia elettrica nella nostra provincia è il settore terziario, con un aumento a fine 2012 del 16,1%, ma un forte impulso all’aumento dei consumi elettrici è arrivato anche dalle famiglie pavesi che hanno assorbito quasi un punto percentuale in più di energia elettrica arrivando a quota 640 mln di Kwh. Il comparto agricolo, invece, ha mantenuto invariato il consumo domestico di elettricità con 61,1 mln di Kwh mentre l’unico dato in calo è quello rilevato nell’industria, che ha evidenziato un -3,3%. Una percentuale poco significativa tuttavia se rapportata al valore assoluto di 1.846,6 mln di Kwh assorbito – a fine 2012 – dalle imprese industriali pavesi.

Nel contesto territoriale lombardo, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, colloca Pavia al 6° posto della graduatoria regionale, con una variazione positiva delle quantità pari al 29% dovuta soprattutto all’incremento della fonte “Biomasse” che producono, alla fine del 2012, 427 Gwh, pari al 70% circa del totale. Alla guida della Lombardia rimane, anche per il 2012, Sondrio con una produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili pari a 5.516,6 Gwh, un quantitativo molto lontano da quello totale pavese.

Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per tipologia di fonte (valori in Gwh). Anno 2012 - Pavia, Lombardia, Italia

Fonte: GSE - Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Pavia

3 Fonte Terna: dati 2012.

La produzione di rifiuti tuttavia rappresenta ancora una delle pressioni ambientali che più pesa sulla città che, anche nel 2011, non riesce a ridurne l’ammontare totale ancora sovrabbondante anche se in fase di stabilizzazione rispetto all’anno precedente. Nel 2011 la produzione pro capite di rifiuti urbani

a Pavia si attesta su 554 kg/ab, con una variazione leggermente negativa, forse complice la crisi, rispetto al 2010 (in valori assoluti -6 kg/ab), ma con valori che rimangono al di sopra sia della media lombarda (497 kg/ab) sia di quella nazionale (+528 kg/ab).

A Pavia la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani, nel 2011, seppur in lieve incremento rimane ferma al 30%, un dato, questo, che pone la nostra città in coda tra le le province lombarde, che rimangono, di media, sopra il 50% (con valori, per Cremona, Varese e Mantova addirittura maggiori del 60%). Confermano il trend di miglioramento i dati 2011 che annotano per il Pavia – comune capologuo – una quota di raccolta differenziata pari al 32,7%4, sempre insufficiente se raffrontata alla ben più elevata quota media lombarda, ancora in crescita e pari al 53,7% e con quella nazionale che si attesta, a fine 2011, al 40,6%5 e ai parametri previsti dal Decreto legge sui rifiuti (n. 152/2006) che impone l’obiettivo di raccolta differenziata del 65% entro il 31.12.2012.

Maglia nera per Pavia, in Lombardia, anche per il numero di vetture inquinanti in circolazione. La nostra provincia ha la percentuale più alta di auto Euro 0: una su 9, secondo la rilevazione ACI per l’anno 20126 (media lombarda = 7,8%). E mantiene il record negativo anche se si considera la percentuale di auto Euro 0 ed euro 1 in circolazione: in questo caso è “solo” terza in regione, con il 12,1% del parco auto ormai obsoleto, preceduta da Sondrio (13,6%) e Mantova (13,6%). Le province con il minor numero di macchine inquinanti sono invece Milano, Como e Monza-Brianza, dove un’auto su due è Euro 4 o 5. Un dato negativo, quello pavese, che conferma la situazione di crisi della provincia, anche se va rilevato che il confronto avviene all’interno di una regione nettamente sopra la media nazionale in quanto a modernità del parco auto, basti pensare che oltre il 50% delle vetture circolanti in Lombardia appartengono alle classi meno inquinanti euro 4 e euro 5. E forse la cattiva qualità dell’aria pavese è legata proprio anche al fattore di un parco auto di vecchia omologazione ad alto impatto ambientale, all’alto tasso di motorizzazione (6 vetture ogni 10 abitanti)7 e agli indici del trasporto pubblico connessi alla riduzione

4 Fonte: ISPRA.

5 Fonte: ISPRA.

6 31/12/2012.

7 Anno 2010.

Produzione procapite di rifiuti urbani. Anno 2010-2011. Dati procapite in kg

N.B. I totali regionali e nazionali possono non coincidere con la somma dei dati provinciali per la presenza di informazioni non attribuibili territorialmente

Fonte: ISPRA

della percorrenza annua (35 km-vettura/ab), di nuovo in calo rispetto ai 36 km del 2011 e rispetto ai 44 del 2010)8. Da osservare, tuttavia, in positivo, l’incremento del 12,5%, nel 2012, dell’indice collegato alla distribuzione dei passeggeri trasportati annualmente che ha registrato a Pavia, 99 passeggeri/ab.

La rilevazione della concentrazione di Pm10, registrata dalle centraline urbane posizionate sul territorio comunale al fine di monitorare la presenza di polveri sottili nell’aria, segnala a Pavia una media dei valori medi annuali, nel 2012 pari al 35,5 μg/mc, in flessione rispetto al 2011 del 15% ma ancora elevata rispetto alla media delle piccole città che si attesta a 28,59.

Più che adeguata per Pavia anche la densità di verde urbano (ovvero la percentuale di verde pubblico sulla superficie comunale) che, nel 2011, è presente in media più che nelle altre città italiane. Sul territorio comunale insistono infatti, a fine 2011, 23,15 mq pro capite di aree verdi o terrestri di particolare interesse gestite da enti pubblici, accresciutesi, rispetto al 2010, di circa 5%.

In tema di ambiente, infine, non si può non menzionare il clima. Dal punto di vista metodologico, questo indicatore, si ottiene dalla differenza tra la temperatura media del mese più caldo e quella del mese più freddo.

Nel caso della nostra provincia, dove il clima prevalente è di tipo continentale con inverni rigidi ed estati calde e afose, l’indice risulta molto alto e classifica Pavia, per il 2012, come fanalino di coda dell’Italia (103° posto) in peggioramento rispetto al 2011 e prima solo delle province di Cremona, Modena, Bolzano e Parma.

Rapporto Ecosistema Urbano 2013 - Scheda Sintetica del capoluogo di Provincia - Pavia

8 Ecosistema Urbano 2012 - XIX Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia.

9 Ecosistema Urbano 2012 - XIX Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia.

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano XXed.; Elaborazione: Ambiente Italia srl

Nel documento DELLE CAMERE DI COMMERCIO (pagine 19-23)