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4. DATI ECOGRAFICI E SEDIMENTOLOGIC

4.3 Ambienti deposizionali della piattaforma

Sulla base delle tipologie di fondale e dei limiti batimetrico-morfologici osservati, la piattaforma di Cagliari è stata suddivisa in diversi ambienti deposizionali, caratterizzati da distinti processi. La principale suddivisione della piattaforma in interna, intermedia ed esterna si basa sui più importanti elementi morfostrutturali osservati, quali le depressioni in piattaforma interna, i rilievi del banco a Posidonia e le paleo rive esterne, mentre le suddivisioni secondarie sono legate a processi attuali, (Fig.10).

Fig. 10. Schema degli ambienti deposizionali riconosciuti in piattaforma sulla base dell’analisi dei dati ecografici.

PIATTAFORMA INTERNA

Sistema shoreface-depressioni della piattaforma interna

shoreface sabbioso, caratterizzato da una superficie inclinata debolmente convessa, spoglia di vegetazione sottomarina, lo shoreface colonizzato da una prateria a mattes irregolari, una zona più profonda a sedimenti fino-fangosi (shoreface inferiore) con rare posidonie, e infine la depressione della piattaforma interna, fangoso organica nel Golfo di Santa Gilla, meno profonda e a sedimentazione più grossa nel golfo di Quartu.

Lo shoreface sabbioso si estende in prosecuzione delle spiagge fino alla profondità di circa 3÷8 m. Tale unità è assente davanti alle falesie di P. Zavorra e di C. S. Elia e ai promontori della piattaforma del Sarrabus. La prateria interna a posidonie e altre fanerogame mostra una transizione con i fondali sabbiosi netta nello shoreface del golfo di Quartu e graduale in quello di S. Gilla. Questa fascia è caratterizzata da diverse tipologie di risposte ecografiche, a seconda della presenza di Posidonia, aree a tappeti algali o aree più fangose con rare mattes. Sotto costa si sviluppano inizialmente cespugli isolati di posidonie, seguiti da mattes generalmente basse, piccole depressioni chiuse e canali profondi 1÷2 m riempiti di sedimento. A profondità maggiori si ha una sedimentazione maggiormente fangosa, che spesso ostacola la vita della prateria. Nel Golfo di S. Gilla a profondità di circa -10 m la prateria non riesce a prevalere sulla sedimentazione fine e appare talvolta sepolta nei sedimenti. Nel Golfo di Quartu invece essa appare colonizzare il fondale anche a profondità inferiori. Il pendio dello shoreface è interrotto nella parte distale dalla presenza di due depressioni, disposte circa parallelamente alla linea di costa, presenti a NE e a SW del Capo S. Elia, profonde rispettivamente 22 e 27 m. Tali depressioni risultano protette dalle tempeste dei quadranti meridionali grazie alla presenza del banco a posidonie della media piattaforma. Il fondo della depressione del settore occidentale è spoglio e perfettamente planare, con una sedimentazione fangosa-organica. Nelle parti distali dello shoreface del Golfo di Quartu, il fondale presenta zone colonizzate in modo discontinuo con tappeti algali, senza che si osservi la presenza di superfici spoglie e fondali fangosi come nel settore Ovest. La depressione del Golfo di Quartu è paragonabile come funzione a quella del golfo di S. Gilla (Paleo alveo del sistema degli stagni-saline di Cagliari) ma presenta dimensioni più ridotte.

PIATTAFORMA INTERMEDIA Banco a posidonie e pendio esterno

In piattaforma intermedia si osserva la presenza di paleo depositi che separano la regione interna della piattaforma da quella intermedia, la cui culminazione è sede del banco principale a posidonie, che verso il largo prosegue con un debole pendio esterno. Verso terra si osserva un netto pendio di transizione alle depressioni. All’interno del banco possono essere individuate diverse tipologie di strutture. La prateria a mattes alte 3÷4 m, con relativi canali e depressioni, occupa la parte alta e prossimale del banco, da circa –10÷15 m fino a circa –25 m presentando, in relazione con l’idrodinamismo presente, una tipica geometria terrazzata con ampi ripiani e gradini rivolti verso il largo e canali allineati parallelamente alla costa. Nel settore Est della piattaforma la prateria si presenta invece irregolare con mattes isolate e senza lunghi canali di inter e intramattes. A profondità comprese tra i –20÷25 la prateria si dirada e viene sostituita da basse coperture algali, presenti fino circa –35÷40 m, profondità che costituisce il limite inferiore di distribuzione delle specie fotosensibili (alghe verdi, ecc.). Nel settore Ovest della piattaforma, analogamente a quanto avviene in shoreface inferiore, la transizione esterna del banco mostra la presenza di mattes “relitte” spesso annegate nel sedimento, a testimonianza delle condizioni di maggiore alimentazione di quest’area rispetto a quella orientale. In quest’ultima zona la transizione esterna al banco è caratterizzata da facies acustiche cuspidate, dovute alla presenza di rade coperture algali sottoposte all’azione erosiva delle correnti di moto ondoso.

Fascia a sand waves, fondali piani e paleo rive

A profondità comprese tra i –35÷50 m il fondale presenta una morfologia ondulata interpretata come onde di sabbia. Le strutture hanno una lunghezza d’onda massima di circa 150 m e un’altezza di 1,5 m circa, e diventano più piccole e ravvicinate verso il largo. Le sand waves sono asimmetriche con i stoss sides (superfici sopracorrente) rivolti verso largo, indicando una dinamica di trasporto dovuta alle onde di tempesta provenienti da SE. Il limite inferiore si individua a una profondità di 50÷55 metri e viene messo in relazione con la profondità massima di azione delle onde di tempesta (SWB). Verso largo si osserva la transizione a fondali piani, senza strutture sedimentarie, che ospitano la biocenosi profonda ad alghe rosse. La piattaforma

rappresentato dalla struttura più esterna, che si presenta continua e in rilievo sul fondale di circa 4-5 m, in coincidenza della quale è fissato il limite della piattaforma intermedia.

PIATTAFORMA ESTERNA

All’esterno delle paleo-forme, il fondale marino mostra un ridotto versante con un accrescimento sigmoide olocenico (–60÷80 m circa), seguito da una fascia a debole pendenza che termina con un bordo a circa –125 a sedimentazione progradante inclinata. Nella parte nordorientale la rottura di pendio della stretta piattaforma esterna avviene a circa –90 m per attività erosionale retrograda del Canyon S. Elia-Foxi, mentre nella piattaforma del Sarrabus è individuabile a –70 m per controllo strutturale.

La piattaforma del Sulcis e quella del Sarrabus, presentano una minore complessità e differenziazione degli ambienti. Queste aree verranno trattate separatamente nella descrizione dei singoli ambienti deposizionali che vengono presentati nella seconda parte di questo lavoro.