AMBIENTI DEPOSIZIONALI E LITOFACIES
1. PIATTAFORMA INTERNA DEL GOLFO DI SANTA GILLA
1.4 Analisi dei sediment
La depressione e lo shoreface in generale sono caratterizzati da sedimentazione fine, più o meno fangosa e ad alto contenuto di materia organica, proveniente dal disfacimento delle posidonie in situ e dal banco principale situato a ridosso della depressione.
La produttività carbonatica è più o meno diffusa nello shoreface superiore e nei fondali colonizzati da posidonie, mentre nei settori più distali sui fondali fangosi è ridotta per la
delle frazioni più fini degli apporti continentali, della materia organica e la sedimentazione dei materiali spazzati dal banco della piattaforma intermedia durante le occasionali mareggiate (Tab.1).
Campione Profondità (m) Descrizione
RC 30 - Sabbia media e grossa silicoclastica, molluschi RC 31 - Sabbia quarzosa fine, ben classata, molluschi
RC32 - Sabbia molto grossa silicoclastica a minerali accessori
M10 9,5 Fango debolmente organico
M29 20,0 Sabbia fine, materia organica
M13 19,0 Fango a fecal pellets
M14 20,0 Fango a fecal pellets
M15 12,5 Sabbia molto fine a pellets
T6C1 2,0 Sabbia fine a bivalvi
T6C2 4,0 Sabbia molto fine fangosa a bivalvi
T6C3 8,0 Sabbia eterometrica a bivalvi
T6C5 12,5 Sabbia fine a bivalvi, ciottoli fluviali relitti
T6C6 23,5 Fango organico estremamente classato Dg<0,063 mm T7C1 2,0 Sabbia quarzosa-bioclastica molto fine
T7C2 5,3 Sabbia quarzosa molto fine-fangosa
T7C3 11,9 Sabbia medio-fine a bivalvi
T7C4 17,0 Sabbia eterometrica a bivalvi
T7C5 24,4 Sabbia fine mista bioclastica a pellets
T8C1 8,0 Sabbia fine a bivalvi
T8C2 10,5 Fango sabbioso a bivalvi
T8C3 15,0 Fango sabbioso a bivalvi
T8C4 23,0 Fango organico estremamente classato Dg<0,063 mm
S1 18,7 Fango siltoso organico carbonatico
S11** 17,1 Sabbia fine, argilla, corallo bianco, detriti antropici
S15 17,3 Sabbia fangosa a bivalvi
S17** 22,2 Cimodocea su substrato fangoso
S35** 24,0 Sabbia fine mista e caulerpa
S38** 8,5 Fango a bivalvi con caulerpa
S39* 7,9 Sabbia fine fangosa
S40* 10,7 Sabbia fine fangosa
S41** 12,7 Caulerpa su substrato fangoso
Tab. 1. Campionature del settore interno della piattaforma di Cagliari, golfo di Santa Gilla, con descrizione sintetica del sedimento sulla base delle analisi granulometriche e composizionali. I campioni asteriscati sono stati analizzati solo granulometricamente, mentre dei campioni con due asterischi si ha solamente una descrizione visiva del contenuto.
La sedimentazione in shoreface è prevalentemente terrigena e caratterizzata da una generale tendenza fining basinward con sabbie grosse in prossimità della battigia e fini verso il largo. I sedimenti presentano generalmente uno scheletro silicoclastico, con una componente bioclastica dovuta alla fauna presente, costituita da organismi epi ed endo- bentonici di limivori e filtratori. Questa componente è prevalentemente costituita da gusci di molluschi (lamellibranchi e gasteropodi), ma si ritrovano inoltre radioli e frammenti di gusci di echinidi irregolari, briozoi, foraminiferi e, nelle frazioni di diametro minore, rare spicole di spugne silicee. La componente bioclastica si attesta, nei campioni prelevati sulla battigia, intorno al 10÷15% e nei campioni di spiaggia sommersa al 30% circa del totale, fino a circa il 45% nel campione T8C1. La frazione terrigena è costituita per circa il 60÷70% da quarzo che proviene dagli apporti fluviali del Graben del Campidano, mentre risultano subordinati i felfdspati e i granuli litici. In relazione alla bassa energia dell’ambiente, anche nei campioni più prossimali è spesso presente una componente organica costituita da frammenti di foglie di Posidonia, che diviene poi dominante in alcune campionature effettuate nella depressione interna. Tale componente nel campione T6C3 arriva fino a circa il 30% (stima areale al binoculare) nella frazione 500÷250 µm, nel T7C2 il al 30% nella frazione 250÷125 µm, nel T7C3 al 20% nelle frazioni 1000÷500 µm, 60% volumetrico complessivo nel campione T7C4.
Oltre la fascia prossimale le facies divengono più fangose, seppur con curve granulometriche con andamento irregolare, in alcuni casi marcatamente bimodali o
generale aumento di componente bioclastica (80÷90% del totale in T7C3 e T6C3, 94% in S15). Nel campione T6C5 si osserva, oltre a queste componenti, la presenza di ciottoli fluviali relitti; questi documentano una sedimentazione tardo-olocenica-attuale discontinua che, in aree limitate, lascia esposti sedimenti più antichi.
Fig 2. Campione T6C5; componente bioclastica a bivalvi e rari noduli algali e ciottoli fluviali relitti.
Associata alla presenza della componente organica di fibre di Posidonia si osserva spesso la presenza di fecal pellets. Queste particelle, dalle dimensioni variabili tra 500÷125 μm, presentano un caratteristico aspetto ovoidale, con superficie irregolare e una debole coerenza. La reazione all’attacco acido HCl dimostra la loro composizione moderatamente carbonatica, associata a componenti siltose e organiche.
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Fig. 2. Frazione delle sabbie medie (500÷250 μm) del Campione T7C5 con fecal pellets, quarzo e frammenti bioclastici.
Viene segnalata inoltre la campionatura di una facies fangosa con corallo bianco, in corrispondenza di una zona a forte in fluenza antropica e di dubbia interpretazione al side scan (S11).
Fanghi organici della depressione
I campioni più fangosi della piattaforma (S1, M10, M11, M14, T6C6, T7C5 e T8C4) vengono prelevati all’interno della depressione, che rappresenta un’areale favorevole all’accumulo delle torbide del Rio Mannu e del Cixerri, che si è constatato, raggiungono peraltro quasi tutta la piattaforma occidentale e delle particelle fini bioclastiche e organiche provenienti da tutto il golfo. In quest’area le caratteristiche ambientali limitano la vita anche degli organismi bentonici filtratori, altrove presenti e della vegetazione anche algale, che non sopporta le condizioni asfittiche di questi fondali. I fanghi si presentano - dal punto di vista organolettico - neri, a forte odore di putrefazione, e documentano l’instaurarsi precocemente, in questo ambiente, di condizioni riducenti subito al di sotto dell’interfaccia acqua-sedimento.
Le facies più fini sono rappresentate dai campioni S1, M10, T6C6 e T8C4 nei quali tutto il materiale passa al vaglio dei 63 µm. Il contenuto carbonatico di questi campioni
banco a Posidonia. La percentuale carbonatica, valutata mediante calcimetria, è compresa tra il 17% (T7C5) e il 24% (M10), con una percentuale calcite/aragonite che si attesta tra il 20% del M10, il 34% del T6C6 e il 40% del T8C4.
E’ stata effettuata sul campione T8C4, una valutazione del contenuto in peso della materia organica/argillosa rispetto alle componenti siltose-sabbiose e ai carbonati, che è risultata attestarsi al 43%. La materia organica si aggrega in questi sedimenti con le particelle fini e forma una matrice nella quale sono immersi i granuli più grossi (vedi Parte I, Cap. 5, Fig. 3).
Alcuni campioni mostrano la presenza sia di livelli fangosi organici che sabbiosi fini e mostrano al momento del prelievo, una struttura costituita da una fitta alternanza di lamine millimetriche di sabbia molto fine e di argille nere, presenti per almeno circa 20 cm sotto la superficie del fondale (profondità raggiunta dalla benna). Questo elemento documenta la presenza di una sedimentazione alterna di fanghi di bel tempo, ricchi di materia organica, con lamine sabbiose di tempesta. Nelle parti più profonde della depressione i sedimenti (che al momento del prelievo presentano una discreta coerenza) non mostrano una simile laminazione e sono costituiti da un omogeneo spessore di fango, forse per la mancanza di disponibilità di materiali più grossi in quelle zone.