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L’AMPIEZZA E I TEMPI DEL CAMBIAMENTO

È ben noto che un’impresa è un’organizzazione composta da molti elementi, gli uni diversi dagli altri, e gli stessi influiscono in modo diverso sulla capacità dell’impresa di generare performance positive. Parlando di cambiamento non si può pensare che la modifica di un elemento, corrisponda in modo uguale alla modifica di un altro elemento dell’impresa. Una volta che si procede alla modifica della strategia, o comunque alla decisione di apportare un cambiamento all’interno dell’impresa,si devono necessariamente esplicitare gli elementi oggetto di modifica e le variazioni che verranno apportate agli stessi.

62 De Wit, Meyer, Op.Cit. p.243.

63 Mintzberg e Westley63 evidenziano quali siano gli elementi che possono essere modificati all’interno di un’impresa, distinguendoli in base alle loro caratteristiche, creando due macrogruppi: i cambiamenti che riguardano l’organizzazione, di conseguenza le caratteristiche proprie dell’impresa, e i cambiamenti che riguardano la strategia, le direzioni verso le quali l’impresa si muove. Gli elementi dei due gruppi possono essere suddivisi, a loro volta, in modifiche concettuali, riferite al pensiero d’impresa, o modifiche concrete, attraverso azioni ben visibili. I livelli e i raggi d’azione del cambiamento sono riassunti nella seguente tabella.

Tabella 4.2Livelli del cambiamento organizzativo64

Cambiamento nell'organizzazione

Cambiamento nella strategia

Concettuale Cultura Vision

Struttura Posizionamento

Concreto Sistemi Programmi

Persone Attività

I due autori hanno descritto i cambiamenti negli elementi di un’impresa partendo dai più concettuali, la cultura e la visione di un’impresa, arrivando ai più concreti, i cambiamenti nelle persone che operano all’interno dell’impresa stessa e nelle attività operative. Si discute se sia possibile cambiare un singolo elemento senza che altri siano cambiati a loro volta. Non ci sembra possibile che questo avvenga per tutti i livelli indicati nella tabella. Un cambio di personale può non derivare da un cambio concettuale, allo stesso modo alcune attività operative possono essere modificate senza che vi sia necessariamente un cambio nella visione. Questa logica, però, vale solo per i quattro elementi concreti, in quanto, sembra difficile che possa esserci un cambio di visione senza che questo preveda un cambio dei programmi o delle attività operative, come ci sembra difficile che si possa modificare la struttura organizzativa di un’impresa senza che la stessa debba modificare i sistemi al suo interno. Ci sembra impossibile che possa avvenire un cambio nel pensiero dell’impresa senza che si

63

-64 Mintzberg, Westley “Cycles of organizational change” (Strategic management journal, Vol.13 1992) p.40.

64 cambino anche le azioni concrete, viceversa le azioni concrete possono cambiare pur mantenendo lo stesso pensiero.

Una volta descritti gli elementi che possono essere cambiati da parte di un’impresa, ci sembra fondamentale soffermarci sull’ampiezza del cambiamento stesso. Il tema è tutt’altro che banale e porta all’identificazione di diversi tipi di cambiamento in base alla loro estensione e alla loro portata. Per quanto riguarda l’estensione del cambiamento, gli elementi si modificano in modo radicale, rivoluzionario, evidenziando una rottura con il passato, oppure in modo moderato, seguendo una logica incrementale, costituendo un cambiamento dal carattere evolutivo.

Parlando di portata del cambiamento, si distinguono i casi in cui si decide di modificare simultaneamente tutti gli elementi dell’impresa, con approccio rivoluzionario, e quelli in cui si decide di modificarli singolarmente, uno per volta, con un evidente approccio incrementale. La tabella seguente riassume i concetti appena descritti, evidenziando, inoltre, che non esistono solo i due approcci estremi, di cambiamento radicale e cambiamento evolutivo, bensì nella realtà ci si trova spesso di fronte a situazioni intermedie, nelle quali vi sono caratteristiche sia del cambiamento continuo che del cambiamento discontinuo.

Tabella 4.3L'ampiezza del cambiamento65

Portata del cambiamento

Ampia Stretta Est e n si on e d e l ca m b ia m e n to Alt a

Cambiamento rivoluzionario Cambiamento radicale focalizzato

Ba

ssa Cambiamento comprensivo

moderato Cambiamento evolutivo

Un altro argomento sul quale vi è dibattito tra i sostenitori del cambiamento continuo e quelli del cambiamento discontinuo riguarda i tempi del cambiamento.

65 Principalmente ci sono due temi, il primo riguarda la durata del cambiamento, il secondo il momento in cui il cambiamento deve essere attuato66.

La durata del cambiamento dipende dalle sue caratteristiche. Se il cambiamento è di tipo rivoluzionario, la durata deve essere breve. Come abbiamo descritto in precedenza, il cambiamento di tipo rivoluzionario va ad intaccare, per il periodo necessario alla sua attuazione, la stabilità dell’impresa, di conseguenza è fondamentale che questo sia di breve durata, per evitare che il personale e tutta la struttura organizzativa siano confusi ed operino in un clima di incertezza e di ambiguità. Una durata breve del cambiamento consente un veloce ritrovamento dell’equilibrio tra gli elementi, fondamentale per raggiungere performance positive.

Un cambiamento di tipo evolutivo, invece, non richiede tempistiche strette come un cambiamento di tipo rivoluzionario. La durata del cambiamento è pressoché infinita, in quanto il cambiamento continuo di alcuni elementi in modo graduale non prevede un inizio e un termine del cambiamento stesso, ma una sua continua attuazione, non creando problemi riguardanti l’equilibrio di tutti gli elementi, essendo gli stessi costantemente bilanciati tra loro.

Per quanto riguarda il momento in cui il cambiamento deve essere effettuato, vi sono ancora una volta differenze se il cambiamento è di tipo rivoluzionario o continuo. Un cambiamento di tipo rivoluzionario deve avvenire il prima possibile, indipendentemente se sia di tipo proattivo o reattivo. Se si parla di cambiamento proattivo, questo deve avvenire urgentemente per velocizzare i tempi e ottenere performance positive, prima che altre situazioni non ne consentano una sua attuazione. Se il cambiamento è reattivo, invece, questo deve avvenire a sua volta in modo immediato, proprio perché effettuato come risposta ad una crisi.

Il cambiamento continuo rappresenta la scelta di cambiare in modo persistente durante la vita dell’impresa. Per questo tipo di cambiamento non è importante il tempo del cambiamento, essendo in teoria l’impresa in continua evoluzione e non esistendo punto di partenza. Ovviamente, nel momento in cui le imprese che seguono

66

Bagnoli C. slide delle lezioni del corso di “Strategia aziendale e sistemi di programmazione e

66 questo approccio si trovino in una situazione di crisi, l’applicazione di un cambiamento radicale deve avvenire in modo immediato.

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