CAPITOLO 5 – FUTURE STATE: LE PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
5.3 ANALISI ABC & ABCD INCROCIATA MAGAZZINO MATERIE
Le problematiche riscontrate dall’analisi value stream nella gestione delle materie prime, è una criticità nota nella sede di Fiesso d’Artico. Come si può vedere dalla Figura 5.3.1, Figura 5.3.2, Figura 5.3.3, nello stabilimento infatti l’ammontare di coil fermi (alcuni anche da diversi anni) nelle relative postazioni è decisamente rilevante.
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Fig. 5.3.1 magazzino materie prime spicchi tetto
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Fig. 5.3.3 magazzino materie prime lamiere
A tal proposito si è deciso di intraprendere uno studio per analizzare nel dettaglio il problema e proporre una soluzione di miglioramento. La prima fase del lavoro si è incentrata sull’Analisi ABC dei codici di materie prime a magazzino.
Questo tipo di analisi consiste nell’andare a segmentare i codici in esame, in questo caso di materia prima (coil), in tre gruppi di appartenenza, in modo da svolgere una valutazione su vari aspetti possibili, come il valore d’impiego, lo spazio occupato, peso, consumi, ecc. I gruppi, o meglio le classi di appartenenza, si indentificano con le lettere: A, B e C, da qui il nome di Analisi ABC.
La raffigurazione visiva dell'analisi è una curva analoga al diagramma di Pareto (Figura 5.3.4); per realizzarla è sufficiente individuare per ogni codice il relativo valore dello studio (valore d’impiego, giacenza, consumi, peso, ecc.), e calcolare la frequenza relativa rispetto alla somma totale dei valori di tutti i codici. In seguito, si ordina la frequenza relativa cumulata in ordine crescente per ogni valore. La curva che si ottiene generalmente, ma non per forza, ha una distribuzione che segue la legge di Pareto, nota anche con il nome di “legge
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80/20”. Questa legge afferma che nei grandi numeri “la maggior parte degli effetti
è dovuta a un numero ristretto di cause 26”.
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Fig. 5.3.4 Curva analisi ABS (diagramma di Pareto)
La suddivisione delle frequenze cumulate (vedi Figura 5.3.4) porta quindi ad avere nella classe A una frequenza cumulata dell'80% alla quale corrisponde in ascissa un valore intorno al 20%, secondo appunto la legge appena descritta; in altre parole se consideriamo il valore d’impiego dei codici di un magazzino, il 20% di questi codici coprirà l’80% del valore d’impiego dell’intero magazzino, la classe B (secondaria) avrà il 35% dei codici che copriranno il 15% del valore d’impiego totale, ed infine il restante 45% dei codici (i meno importanti) al solo 5% del valore d’impiego del magazzino (Figura 5.3.5).
Nel caso in esame si è deciso di individuare tutti i codici dei coil (materia prima) per realizzare montanti, lamiere e spicchi tetto e di effettuare un’Analisi ABC per i loro Consumi (inteso come l’utilizzo del materiale in produzione) e della Giacenze.
26 Il principio di Pareto o "legge 80/20". https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Pareto
27 Panizzolo R., Materiale didattico del corso “Organizzazione della Produzione e dei sistemi logistici”, Corso di laurea triennale in Ingegneria Gestionale, Università degli studi di Padova, A.A. 2015/2016
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Fig. 5.3.5 suddivisioni percentuali delle classi dell’analisi ABC
Qui di seguito è possibile visionare i risultati dell’Analisi ABC dei Consumi (Tabella 5.3.1 e Figura 5.3.6) e delle Giacenze (Tabella 5.3.2 e Figura 5.3.7) delle Lamiere con relativi andamenti della curve dei consumi cumulati.
Tab. 5.3.1 Consumi cumulati analisi ABC lamiere
28 Panizzolo R., Materiale didattico del corso “Organizzazione della Produzione e dei sistemi logistici”, Corso di laurea triennale in Ingegneria Gestionale, Università degli studi di Padova, A.A. 2015/2016
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Fig. 5.3.6 Andamento consumi relativi cumulati analisi ABC lamiere
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Fig. 5.3.7 Andamento giacenze relative cumulate analisi ABC lamiere
Come è possibile intuire dai risultati appena illustrati, la corrispondenza della legge 80/20 nel caso in esame non è rispettata. Questo si verifica sia per quanto riguarda i consumi (Tabella 5.3.3 e Figura 5.3.8) e le giacenze dei montanti (Tabella 5.3.4 e Figura 5.3.9):
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Fig. 5.3.8 Consumi % cum. montanti
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Fig. 5.3.9 Giacenze % cum. montanti
sia per i Consumi (Tabella 5.3.5 e Figura 5.3.10) e le Giacenze (Tabella 5.3.6 e Figura 5.3.11) dei codici dei coil utilizzati per gli spicchi tetto:
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Fig. 5.3.10 Consumi % cum. Spicchi
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Fig. 5.3.11 Giacenze % cum. spicchi
Questa mancata corrispondenza alla legge di Pareto può essere motivata considerando la natura della produzione in quanto a commessa. La varietà dei codici impiegati per la realizzazione dei tre componenti non è molto ampia, di conseguenza la maggior parte di essi viene impiegata con discrete frequenze e quantità. Una volta accertato che quasi il 60% codici (classe A e B) contribuisce al 95% tra consumi e giacenze a magazzino, si è deciso di procedere ad una ulteriore classificazione, in grado di ottenere gruppi di codici da eliminare e/o diminuire. La seconda analisi è la diretta conseguenza di quanto fatto fino ad ora e prende il nome di “Analisi ABCD Incrociata”. Come intuisce il nome, questa analisi consiste nell’andare a effettuare due analisi ABC, sui consumi e giacenze nel nostro caso, e di individuare tutte le combinazioni di classi possibili (AA, AB, AC, BA, ecc.). Questa analisi porta in breve tempo a risultati molto interessanti in quanto si è in grado di capire quali siano i codici che sono di vitale importanza per il fabbisogno aziendale (classi AA, AB, BA) e quelli che invece sono diventati sempre meno significativi e che quindi generano un inutile costo di mantenimento e di spazio utile occupato. A dare un ulteriore dettaglio rispetto alle singole Analisi ABC è l’eventuale presenza delle classi D. La presenza di quest’ultime può essere dovuta a due casistiche principali:
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1. Se si presentano codici lungo la riga D (giacenze), significa che si hanno articoli che presentano consumo ma non giacenza. Questi codici possono essere semplicemente errori, oppure essere articoli che vengono acquistati e immediatamente utilizzati ancor prima di generare valore di giacenza (consumati in giornata per esempio). 2. Se si individuano articoli nella colonna D (consumi), significa che
sono codici con giacenza ma senza aver un consumo. Conseguentemente o sono articoli diventati obsoleti, o comunque materiale che non ha presentato alcun consumo nell’orizzonte temporale nel quale è stata fatta l’analisi (nel nostro caso gli ultimi 12 mesi).
Lo studio ha interessato tutti i coil necessari alla produzione di lamiere, montanti e tetti. I risultati ottenuti sono sintetizzati all’interno delle Tabelle 5.3.7, 5.3.8, 5.3.9.
Per quanto riguarda la Tabella 5.3.7 è possibile vedere come più del 50% dei codici delle lamiere (15 su 27) ricade nelle classi AA, AB, BA, i quali corrispondono al’85% dei consumi totali. Un valore molto buono, che si scontra però con pessimi valori di giacenze. In particolare, visionando gli indici di copertura, si nota come questi siano molto alti; questo significa che prima di effettuare una rotazione completa di un codice nelle classi più importanti, può passare quasi un anno lavorativo (220 giorni circa). Questa problematica si verifica anche per i codici delle classi AA, AB, BA dei montanti e degli spicchi tetto.
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Tab. 5.3.7: Analisi ABCD Incrociata lamiere
Un altro risultato interessante è quello di poter individuare i codici che presentano una giacenza medio-alta, ma con consumi bassi. Questi codici ricadono in particolare nelle classi AC e BC; generalmente qui si hanno articoli candidati a campagne di esaurimento e di incentivo al loro utilizzo.
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Tab. 5.3.9 Analisi ABCD Incrociata Spicchi tetto